Ieri sera, in palestra, c'era la mia compagna preferita, reduce da un brutta influenza.
L. è una ragazza poco più che ventenne, allegra e socievole e, quel che più conta per me, sempre pronta a batter la fiacca.
Ero stanca, avevo anche mal di testa e poca voglia di sudare: per senso di colpa ho affrontato con onore 45 minuti di lezione, poi:
"L.? Ti va di fare degli esercizi per la schiena al quadro svedese?"
"Sììììììì!"
Ecco, appunto ;-)
Al quadro svedese facciamo esercizi solo quando il maestro ci osserva o è nei paraggi...per il resto siamo troppo distratte a chiacchierare!
L. ha un fratello che frequenta la palestra anche lui e si è aggregato poco dopo a noi.
"Fortunata, ma lo sai che ha fatto questo ieri? anzi sabato?"
"Che ha combinato, racconta!"
"Sabato pomeriggio è uscito di casa alle sei e si è ritirato alle undici e mezza...della mattina dopo, domenica!"
"E che diamine! E dove diavolo sei stato tutto quel tempo?"
E lui:
"Ad una festa!"
"Una festa?! Che tipo di festa?!"
"Un rave party...ma autorizzato, eh!"
Ed L.:
"Ahi capito, Fortunata? A diciannove anni va ad un rave party "autorizzato" che è già tutto dire...mi sono svegliata alle otto ieri mattina e non l'ho trovato nel letto: ho provato a telefonargli e niente...poi è entrato in stanza mio padre che mi ha chiesto che fine avesse fatto: e che ne so io?! meno male che dopo una mezz'ora ha risposto al cellulare e mi ha detto che stava dormendo in macchina a qualche chilometro dalla città. Che poi è comunque rientrato dopo tre ore!"
"Scusate, ma i vostri genitori non dicono niente?"
"Noooo, ma lui è tranquillo: non si sballa, non si fa di niente...gli amici, invece..."
Ed io dubbiosa a lui:
"Che ci fai ad un rave party tante ore se non ti fai di niente?! Va bene le prime volte che ridi alle spalle degli amici...ma poi ti annoi!"
"Ci vado per la musica! In discoteca mi annoio, al rave già la musica è diversa: poi mi faccio tante risate! l'amico che guidava al rientro sentiva la radio con la radio spenta! Ahahhaha!!!"
Ohmamma! Non era meglio se guidavi tu invece di ridere?!
Lui si allontana un attimo a bere:
"L.? Ma tu ci credi veramente che non si fa di niente?!"
"Shhhhhhh...sì!...per forza: mia mamma gli fa le analisi..."
Ecco, già mi immagino il Fatalista fuori dalla porta del bagno che porge il vasetto alla bambolotta grande, intimandole di farci pipì dentro...ci metto la mano sul fuoco che lo farà!!!
Torna il diciannovenne e la mia curiosità ha il sopravvento sul buonsenso:
"Senti un po': che gira di questi tempi?"
"Di tutto..."
"Tutta roba sintetica immagino! Pasticche?...esistono ancora i francobolli?"
"Sì! Costa poco!"
"Ad esempio?"
"Con dieci euro prendi un cartoncino..."
"E la coca gira ancora?"
"Uff!"
"La tirate? Te lo chiedo perché molti miei amici la fumavano e so che è ancora peggio..."
"Nooo, i piccoli la tirano. Alcuni miei amici (ndr: da considerarsi grandi...) la fumano. Ma l'effetto della coca dura poco...non va molto"
E certo, con una dose minima di acido stai fregato per almeno otto ore...
"E le canne sono morte negli anni settanta?!"
"Di questi tempi se le fanno anche alle elementari!"
Perché diavolo ho iniziato questa conversazione?! Me ne sto pentendo amaramente! Tante volte è meglio non sapere, come i nostri genitori...anzi come i nostri nonni!!!
L. si fa seria e mestamente dichiara:
"Alla fine questi son solo ragazzi...la cosa triste è quando vedi i vecchi di trent'anni che ancora sniffano o si sballano..."
Ed io, probabilmente con l'espressione di mia madre e mio padre vent'anni fa:
"Ammesso che si possa smettere prima, cara L....non per niente vi si mette in guardia dalle dipendenze: iniziare è un attimo, darci un taglio non è facile come pensate."
E quelle che raccontate come avventure ci mettono poco a trasformarsi in incubi lunghi una vita...
Argomento delicato! Ma le analisi ai figli mi sembrano troppo, non so non mi convince.
RispondiEliminaBaci
Un tempo ci dicevano: mi fido di te, è degli altri che non mi fido...che si può dire ad un figlio a cui fai le analisi?! Non so che madre sarò domani, so solo che ho paura di come potrei diventare oltre che del mondo là fuori.
EliminaPerché, se non hai altro modo per difendere un figlio, non ti fermano certo le questioni di principio!
Mammina mia che discorsi!!! C'è da aver paura e purtroppo e' la realtà, non possiamo far finta di nulla. Quello che più atterrisce a sentire certe parole, e' che non capiscono il pericolo e non lo considerano grave. Io ho 40 anni e da ragazzina ci si nascondeva anche per fumare una sigaretta, magari sbagliavamo ma avevamo la consapevolezza che era appunto un errore e che se l'avessero scoperto i nostri genitori erano mazzate. Avevamo il timore del loro giudizio e della loro reazione, la trasgressione era fine a se stessa quando c'era. Oggi non c'è questo timore, non c'è consapevolezza, il consumo di certe sostanze e' considerato naturale e non c'è timore. A me fa terrore questa cosa, non so se l'idea delle analisi sia il giusto rimedio, probabilmente no, il lavoro dovrebbe essere fatto a monte, però capisco pure il genitore impaurito che vi ricorre e francamente non mi sento di condannarlo.
RispondiEliminaQuello che ho notato è che ci sono esperienze che ai miei tempi si facevano molto più in là con gli anni: "scoprire" dell'esistenza di droghe a 11-12 anni, non è lo stesso che a 16 o 18. Man mano che si cresce si è già più in grado di scegliere e dire "no, grazie". Ho frequentato diverse persone da ragazza, consumatori occasionali o abituali: non mi sono mai fatta coinvolgere. Se fossi stata più piccola, più immatura e più ingenua forse le cose sarebbero andate diversamente.
EliminaI miei hanno avuto 15 anni per formarmi prima che scoprissi il mondo ed iniziassi ad uscire. Mia figlia non aspetterà i 18 anni come me per andare in discoteca (e dico discoteca tanto per indicare un qualsiasi luogo di aggregazione, non per demonizzarla).
Mi domando quanto tempo ho a disposizione perché il suo carattere diventi abbastanza forte ed indipendente?
Si dice che oggi la maturità arrivi prima, io però non ci credo. 10/12 anni son sempre 10/12 anni e il fatto che si facciano cose da adulto, non vuol dire secondo me, che si sia maturati prima o che si abbia più consapevolezza. Noi potremo, anzi dovremo spiegare in anticipo rispetto ai nostri tempi, le magagne del mondo la fuori, avremo la necessità di addestralli al pericolo, ma non so quanto possa essere utile, il fatto che noi spieghiamo non li rende automaticamente capaci di scegliere, se son piccoli son piccoli e questo mi preoccupa. Quello che vorrei e' che non bruciassero le tappe, non si va in discoteca a 12/15 anni e si torna a notte fonda, nemmeno se i tempi son cambiati, ci sono esperienze sociali che per essere vissute con consapevolezza e con la capacità di riconoscere il pericolo, devono essere affrontate al momento giusto. Ora dico così e magari non riuscirò a mantenere le premesse, ma senza fare la mamma prigioniera, cercherò di perseverare la loro giovinezza, e farli"crescere" quando sarà il momento.
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