Tickers mammole.it
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venerdì 1 aprile 2016

Solidarietà femminile

"Sono andata al teatro l'altra sera...sapete chi ho incontrato? La collega L., quella in maternità. Libera e tranquilla!"
"In che senso libera e tranquilla?!"
"Fortunata...intendo dire che va in giro come se nulla fosse, non sta a casa..."
"Infatti è in maternità, non malata. Obbligatoria per giunta: si è fatta otto mesi di gravidanza qui al lavoro per poter avere un mese in più da trascorrere con il suo pupo. Non vedo cosa ci sia di strano nel fatto che esca e vada a teatro!"
Silenzio.
Lo sguardo della viperetta si fissa sul suo monitor a voler mostrare sdegno per la mia visione delle cose del mondo.
Ti sei appena sposata, ma arriverà anche per te il momento in cui desidererai un figlio...e quando lo dovrai lasciare a qualcuno per venire al lavoro, magari mentre ancora lo stai allattando, vedrai che significa...
Un collega dall'altro capo dell'ufficio:
"Quando rinasco voglio essere donna! Beate voi!"
E allora partorirai con dolore e dovrai lasciare i tuoi figli per portare il pane a casa...il tutto mentre le tue colleghe ti sparlano dietro senza ragione, perché la solidarietà femminile è morta.
Cretino pure tu!

giovedì 28 gennaio 2016

Non ho l'età

Whatsappata:
Mo te lo dico, venerdì dismetti solo per una sera i panni di moglie/madre e vieni con noi! Lo esigo, sto considerando il posto solo tuo e di nessun altro! Almeno una volta ti voglio! O come canterebbe Raf  "ti pretendo"! Nun me fa ngazzà!

Non una dichiarazione d'amore, ma un simpaticissimo invito da parte di un ex collega molto affezionato e al quale voglio un gran bene. Un invito ad una serata fra colleghi e colleghe...ma quelli buoni, non quelli odiosi e cattivelli.
Ho temporeggiato in attesa di sapere il luogo prescelto, immaginando quale fosse per me la soluzione migliore. Ho sondato il terreno con il Fatalista, assicurandomi che avrebbe potuto aver piacere ad accompagnarmi con la bambolotta se anche gli altri si fossero portati dietro la famiglia.

Mi sarebbe piaciuto.

Poi uno di noi, che abita ad oltre un'ora di distanza, ha avuto problemi con l'auto ed ha chiesto agli altri che la serata si svolgesse nel suo paese. Così hanno pensato di organizzare un'unica auto ed i consorti son stati destinati a restare a casa.
Improvvisamente mi è passata la voglia: non mi ci vedevo truccata, ben vestita e parruccata a divertirmi di sera con i colleghi. Non è perché gli altri non hanno ancora la prole al seguito ma solo consorti e/o fidanzati. E neanche per pregiudizio.
Mi sarei sentita fuori luogo, non ho l'età. La loro età.

Non te la prendere, caro. Non se puete proprio fa' sta cosa. Largo ai giovani! Le vecchie a casa...

mercoledì 10 giugno 2015

Poteri

Una normale chiacchierata fra colleghe:
"Io non capisco...quello sta sempre a spasso...lo vedi in giro, non svolge il suo lavoro eppure è il cocco del boss!"
"C'è chi può...tu non puoi..."
"E quello che decide che ruolo ricoprire e si autonomina?!"
"Se glielo permettono, perché non dovrebbe...mica è scemo!"
"E quello che si sceglie le commesse da lavorare?! È normale secondo voi?"
"..."
"Ma la cosa più assurda è questa riorganizzazione in produzione; ora sono in tre a fare il lavoro che prima svolgeva uno solo: la triade viaggia sempre compatta e ciascuno di loro ti fa le stesse domande fino a farti impazzire...quelli che lavorano sono sempre meno...siamo distrutte, schiacciate dalle responsabilità, cariche di impegni per cui non avremo mai tempo..."
"In effetti, cara V., potresti sfruttare il tuo potere persuasivo sul boss per migliorare la situazione!"
"Io non ho nessun potere sul boss, ragazze! Il mio solo potere è quello di trasformare tutti i soldi in scontrini...e in questo, davvero, non ho rivali!"

mercoledì 6 maggio 2015

Patibolo

"Buongiorno colleghi!"
"Ciao Fortunata!"
"Prima di iniziare questa giornata lavorativa, devo fare una comunicazione di servizio: statemi lontana...puzzo!"
"Ma che dici?!"
"No, seriamente: puzzo di cipolle. Ieri nonnodivano mi ha portato una bustona di sponsali; non volendo intossicare il marito e la bambolotta, mentre loro erano a nanna le ho pulite, lavate e cotte. Ho pianto le lacrime dei prossimi tre anni, ho soffiato il naso decine di volte...ormai era notte ed io ero distrutta...sono andata a letto senza far la doccia...sì, lo ammetto! Stamattina mi son svegliata tardi, troppo tardi per lavare i capelli! Insomma non posso che confessare che puzzo ed è meglio star lontani da me!"
"Sei sempre la solita esagerata!" dichiara con convinzione Lilli.
"Odora le mani..."
"Mmmm" la collega Ina le rivolge uno sguardo interrogativo e lei non può che annuire.
"Ho provato di tutto, non viene via neanche dalle mani! Ora le lavo col sapone dei bagni d'azienda che è praticamente un decapante...no, puzzo ancora...provo a metterci su un po' di crema...niente!"
"Fortunata, rassegnati! Cercheremo di non avvicinarti troppo!"
"Ok! Sto più tranquilla..."
"Smettila di odorarti le mani!"
"Sisì! Va bene, non ci penso più"
Entra il capo.
"Non avvicinarti che puzzo..."
"Cosa?!"
"Puzzo: davvero. Non intendo niente altro che quello che ho appena dichiarato"
"Ehm...il cliente ci ha fatto una visita a sorpresa...c'è una delegazione in sala riunioni..."
"Noooooo! Puzzo di cipolla, sono sull'orlo di una crisi isterica...ti prego non dirmi che devo partecipare all'incontro!"
"Ahahahahah...va bene, se non serve non ti chiamo!"
Due minuti dopo squilla il telefono: "Fortunata scendi!"
Lilli mi fa:  "Fortunata posso darti un consiglio? Non dire a tutti che puzzi di cipolla...poi cerca di stare in disparte e non ti muovere troppo"
Mi sono diretta al patibolo tra gli sguardi compassionevoli dei colleghi.

lunedì 20 aprile 2015

Obiettivo

Poco prima di spegnere il pc e lasciare il lavoro per tornare finalmente a casa: mail.
La collega J.  mi scrive:
"Ma tu lo sai che abbiamo un obiettivo comune...vero?"
Mmm....
Considerando che sei grande amica della collega Ina ed in comune non abbiamo altro... credo di immaginare di non essere la sola a pensare che dovrebbe mollare il fidanzato e mettersi con quel gran frigo del nuovo arrivato!

venerdì 13 febbraio 2015

Sondaggio

Il collega D. e l'ultimo arrivato confabulano.
Dopo un po':
"Fortunata? Che tipo d'uomo ti piace?"
"Che ne so?!"
"Qual'è il tuo tipo in generale?"
"Boh! Di certo non propriamente un bello... più qualcuno d'interessante..."
"Ad esempio? Dimmi un attore!"
"Mmmmm....Andy Garcia!"
"Ah..."
"Anzi, preciso: c'è un bello che mi piace! Denzel Washington!"
"Ma che schifo! E' nero!"
"E quindi? E' bello! Ha un viso perfetto...avete visto che sorriso?"
"Ma ha i tipici caratteri dei neri! Non è bello!"
"E' che sei razzista e non capisci niente!"
"Vabbè...facci un altro nome..."
"Sean Connery!"
"Ma è vecchioooo! Forse intendi quando era giovane..."
"No, veramente senza barba non mi turba..."
"Ma dai! Vabbè, fai un altro nome..."

Quando ho finito la lista dei promossi e sono passata a quella dei bocciati (fra cui Raul Bova, Leonardo di Caprio, Brad Pitt...e altri che mi hanno mostrato, di cui non conosco il nome), i miei colleghi hanno gentilmente stabilito che non posso rappresentare in alcun modo la categoria femminile.
Il verdetto unanime è stato che sono una sfigata.
Il dubbio è: il sondaggio era per me o su di me?

mercoledì 11 febbraio 2015

Pulsazioni di follia

Stamattina, al lavoro, tutti intenti davanti al proprio pc.
Il collega D. improvvisamente esclama:
"Ca@@o!Oh mamma! Il mio monitor pulsa!!!"
"Benone! Vuol dire che è vivo..." risponde prontamente l'ultimo arrivato.
Certo che in una sola settimana si è ambientato per bene allo spirito dell'ufficio...oppure è semplicemente impazzito come tutti...

mercoledì 19 novembre 2014

Ci penso spesso

Stamattina al lavoro:
"Meno male che è venerdì!..."
"Ma che dici?! Oggi non è venerdì!"
"Come no? e che giorno è allora?"
"M., caro, è solo mercoledì!"
"Mercoledì? Ma allora domani...non è sabato!? Mi... mi state dicendo questo?!?!?!"
"Purtroppo ti confermo che domani non è sabato"
Silenzio. Guardo seria il collega F. e gli dico:
"Certo che se non sono strani non li assumiamo..."
"Infatti, Fortunata! Strani, disadattati, talvolta completamente pazzi..."
Il collega M. non reagisce.
"F.!..."
"Dimmi"
"...ma non è che anche noi...?!"
"Ci penso spesso"

martedì 16 settembre 2014

La borraccia

"Fortunata vai via?"
"Sì, è ora di tornare a casa...la bambolotta mi aspetta!"
"Ciao allora...comunque sei stupenda..."
"Eh?"
"Tu e la tua borraccia...fa molto foresta!"
"Ah! Ehm...ahahahah!"
'sta cosa non l'ho capita. Mi sfottono perché porto la borraccia piena d'acqua al lavoro.
E mbé? Le bottigliette si riscaldano, sono da mezzo litro, le paghi e fai pure la fila alle macchinette!
Io ho un litro di acqua gratis, fresca di fonte: vuoi mettere?!
Farà pure "foresta" ma alla mia borraccia non rinuncio.

venerdì 5 settembre 2014

Prestamelo

"Stavo pensando...me lo dai?"
"Eh? Dici a me?!"
"SVEGLIAAAAA! Dai, Ina...sì a te!"
"Non so: ma ti serve?"
"Sì, penso che possa tornarmi utile"
"No, non potrei...l'ho prestato a L.!"
"Ma L. è partito e secondo me non torna prima di una settimana, vista la mole di lavoro che deve sbrigare! Dai!"
"Ma è urgente?"
"Uffàààà, sììììì!"
"E se è destinato ad altro? Non posso saperlo..."
"Quanti dubbi mammamia! Nel frattempo lo uso io, che male c'è?"
"Io ancora non ho capito da chi dipende e ne sto a fa' quello che voglio! Lo prendo, lo lascio, lo presto, lo ripresto...vabbè, prenditelo Fortunata!"
"E no! Non così: salviamo almeno la forma. Accompagnami, andiamo a riprendercelo insieme"
Il collega F. si intromette:
"Che vergogna! Se vi sentisse qualcuno...ma vi sembra il modo di trattare i nuovi arrivati?!"

lunedì 18 agosto 2014

Lunedì di lavoro

Stamattina il tragitto che mi ha portato in azienda sembrava quello di una realtà parallela: i camion ed i mezzi impegnati nel rifacimento della strada statale erano spariti, il cantiere congelato al momento in cui gli alieni hanno rapito gli operai, zero traffico, silenzio rotto solo dal canto delle cicale che si intrufolava nell'abitacolo dell'auto dal finestrino aperto.
Al lavoro il primo impatto è stato con il piazzale deserto, nessun essere umano indaffarato intorno a casse e mezzi vari.
Poca gente per i corridoi, tutti terribilmente calmi, nessuno di corsa...si vede che il boss è in ferie: negli ultimi anni si è diffusa l'idea che per mostrarsi indaffarati bisogna correre qui e là con qualche foglio di carta in mano (fosse pure uno speciale di Novella 2000!), perché il capo apprezza.
Secondo me apprezzerebbe di più se non schiodassimo il sedere dalla scrivania, ma son punti di vista... ai posteri l'ardua sentenza!
Nel mio ufficio il collega V. è in ferie, ma prima di andar via ha lasciato traccia del suo passaggio sulla scrivania della collega Ina, capovolgendo i gadget che arredano la sua postazione.
Lei ad un certo punto è scesa in magazzino a controllare della merce ed è risalita infastidita ed arrabbiata:
"Fortunata, ma lo sai che mi è successo? Giù ho incontrato un tizio, un forse imballatore, che mi ha guardata e detto: Non mi potevi portare qualcosa da bere? Una bibita, qualcosa di fresco?...
Maschilista! Roba da non credere! Vedono una donna e per loro è impensabile che possa essere un ingegnere!"
"Tu che gli hai risposto?"
"Non faccio la barista!"
Che poi neanche c'è un bar in azienda... mi son dovuta trattenere: immaginare la scena aveva un non so che di comico!
Il collega M. non sta bene: ha esagerato col cibo in questi giorni, ha l'aspetto di chi è stato sul punto di vomitare tutta la notte.
Il collega A. è anche lui in ferie...ma si è dilettato a riempirci i computer di alert sulle questioni più disparate, salvo poi scoprire che aveva già risolto tutto prima di partire!
Il collega F. alle 11.30 era al suo decimo caffè: alle 13.00 si esprimeva a parolacce e bestemmie irripetibili.
Io pensavo alla mia bambolotta, al tempo che mi separava da lei, alle coccole, ai giochi, al bagnetto.
Ora sono qui... che tento di scrivere fra le sue urla ed i suoi capricci!

mercoledì 28 maggio 2014

Standing ovation

Driiin
Driiin
Driiin
"Pronto?"
"Ciao ragazzetto, sono Fortunata!"
"Ah!...dimmi, Fortunata..."
"Volevo solo ricordarti che entro venerdì mi devi dare una risposta sul part time"
"Sì....ma lo sai, non dipende da me..."
"Sì, lo so! E poiché non dipende da te ti pregherei di riferire a chi di competenza che se non avrò risposta entro venerdì, dal tre Giugno inizierò a scaricarmi le ferie arretrate. Inoltre potete considerarmi dimissionaria come da preavviso."
"Guarda ti faccio sapere...è che il boss è fuori..."
"Non me ne frega niente se non fate in tempo a darmi una risposta. Va benissimo così, grazie e a presto!"
Slang!
Finita la telefonata è partito l'applauso dei colleghi.

venerdì 16 maggio 2014

Un giorno di ordinaria follia

Stamattina verso le tre (quindi sarebbe più giusto parlare di notte) il Fatalista ed io abbiamo iniziato a sentire degli strani versi. Provenivano dalla culla della bambolotta ma poco si addicevano ad una bimba in procinto di compiere appena dieci mesi. Sbuffava. Proprio come fa qualsiasi persona giunta al limite della sopportazione. Ci mancava solo che accompagnasse il verso con un "uffa" e la scenetta sarebbe stata perfetta. Non sappiamo cosa l'avesse portata a scocciarsi così tanto e così sonoramente ad un orario a dir poco improbabile, ma al momento sono ricorsa alla solita manovra recuperaciuccio per tapparle la bocca...per le risposte ai nostri quesiti avrei voluto attendere almeno l'alba! Ma la bambolotta non era d'accordo: ha deciso di cambiare verso ed è partita con le pernacchie, dopo aver lanciato il ciuccio più lontano possibile da se stessa e da me.
Probabilmente aveva perso il sonno e la pazienza per via di due genitori senza cuore che continuavano a dormire quando lei aveva solo voglia di giocare. Ad ogni modo il Fatalista, grazie a suoi super poteri, ha ricominciato a russare dopo poco tempo, lasciandomi sola a trattenere la peste nel lettino fino alle sei.
Sono arrivata in ufficio, fra sbadigli e colpi di sonno ho terminato un lavoro impossibile che mi tormenta da una settimana, e soddisfatta stavo per chiudere la cartella quando un dettaglio mi è balzato all'occhio, è rimbalzato nel mio cervello per farmi esplodere in un CAXXO, CAXXO, CAXXOOO!!!
Dei colleghi di un altro ufficio, evidentemente molto più addormentati di me, mi avevano passato un documento sbagliato; il documento; quello che stava alla base di tutto il mio lavoro; una settimana buttata nel cesso. Avrei voluto uccidere qualcuno. Ma ero troppo stanca.
Come un mulo da fatica, a testa bassa e denti stretti, ho ricominciato d'accapo.
Fuori imperversava una tempesta; l'ora della libertà si avvicinava ed io mi domandavo come avrei fatto a raggiungere l'auto sotto il diluvio universale quando ad un tratto è andata via la corrente.
Il gruppo di continuità mi ha detto addio senza preavviso, il pc si è spento, tutti i dati non salvati sono andati definitivamente persi insieme alla mia pazienza. Ho sbattuto i pugni sulla scrivania, ho infilato il giubbotto ed ho sfidato la grandine pur di rientrare quanto prima a casa.
Alle quattro del pomeriggio è venuta F. per aiutarmi con le pulizie. La bambolotta sembrava Tarzan all'ultimo stadio della pazzia; tra le sue urla disumane ed i suoi capricci abbiamo dato una sistemata alla casa.
Quando finalmente iniziavo ad intravedere delle stanze pulite ed ordinate invece della solita discarica hanno suonato alla porta.
Erano nonnasprint e nonnodivano.
Nonnodivano non veniva da mesi, nonnasprint viene un paio di volte a settimana...ma mai di venerdì.
Entrambi vivono a cinquecento metri dalla nostra abitazione ma preferiscono vedere la bambolotta via skype. A loro piace così, noi ce ne siamo fatti una ragione.
Mai momento fu più opportuno per una visita in una casa con tre quarti dei pavimenti ancora bagnati mentre fuori piove da ore.
Li ho gentilmente rinchiusi nel salone con la bambolotta, ho detto ad F. di non farli uscire per nessun motivo al mondo...ma nonnodivano voleva andare in bagno. Siccome era tutto in mezzo ha inavvertitamente rovesciato lo spazzolone ed il suo contenitore con la candeggina per terra. E poiché i tappetini erano ancora da piazzare ha involontariamente pestato il bagnato con le scarpe sporche portandolo in corridoio e nel salone. Nel frattempo la bambolotta voleva fare i suoi passettini sorretta da nonnasprint esplorando tutta la casa, anche le stanze dove era ancora bagnato.
F., che è una ragazza molto timida, non poteva fare a meno di sorridermi e darmi qualche parola di conforto. Quando è andata via, dopo tre ore e mezza in cui non si è fermata un attimo, mi ha detto: "Mi dispiace, sei proprio stanca...cerca di riposare!". Lei a me!
Finito l'orario visite, ho rilavato a terra in bagno, in salone, in corridoio e parte della stanza da letto.
Dovrei rilavare in cucina perché la bambolotta odia il pesce e stasera ho avuto la felice idea di proporle il salmone. Ha sputato con molto gusto più di un boccone prima di arrendersi.
Ma ora le mie pile sono troppo scariche e domattina partiamo alle sei.
E' il caso che vada a nanna, la cucina aspetterà.
Buonanotte. Speriamo.

mercoledì 16 aprile 2014

E' stato bello

Ho varcato la soglia ed ho avuto la sensazione di aver lasciato l'azienda solo ieri.
Stranissimo. Niente ansia o preoccupazione. Nulla di nulla.
Erano le facce sorprese dei colleghi a ricordarmi il tempo trascorso.
Baci, abbracci e sorrisi. Tanti bentornata!. Quasi tutti sinceramente felici di rivedermi.
Poi sono scesa a salutare quelli a cui tengo di più, quelli che mi hanno insegnato tutto ciò che so.
L'odore dell'officina mi ha stordito, mi sono sentita a casa.
Ho pensato che non m'importava di avere la scrivania in un ufficio sovraffollato e rumoroso, tanto il mio posto è giù; giù dove trovo una parola di conforto e di incoraggiamento; giù dove ci sono quelli che lavorano sul serio e non hanno paura che gli rubi il mestiere; giù dove trovo le soluzioni, dove le persone sono disposte a spiegarmi quello che non so; giù dove mi rimproverano se sbaglio, ma fanno di tutto per rimediare ai miei errori.
Oggi sono stata affettuosamente accolta come collega al primo piano.
Ma in officina hanno fatto festa alla donna che sono ed alla mamma che sono diventata.
E' stato bello.

martedì 1 aprile 2014

Telefonate

Si sta spargendo la notizia... son partite le prime telefonate...è tutto il giorno che rispondo le stesse cose:
"Ma è vero che rientri?!"  Sì! Di che ti meravigli? Prima o poi dovevo rientrare, non sono mica morta; sono solo diventata mamma...però in effetti non mi sento tanto viva
"Scusa l'indiscrezione...ma come mai non resti a casa fino all'anno della bambina? Perché è strano, sai...le altre invece..."  Eh già...guarda un po'! Non sarà mica perché non dipende da me? Sfortuna? Mancanza di agganci alle alte sfere? Fai tu, tanto a me non cambia granché... e neanche mi interessa. D'altra parte l'unica collega non 'agganciata' che ha provato a puntare i piedi è stata licenziata.
"Ma la bambina a chi la molli? E i nonni? Io non la lascerei mai al nido!"  Non inorridire, ho detto nido non lager. Sta con gli altri bambini, è felice. I nonni continuano a fare i nonni, avranno il diritto di invecchiare in pace o no?! Ma poi i fatti tuoi?...
"Ti hanno già detto dove ti sistemano?"  Fisicamente no, non so quale sarà la mia scrivania; però so bene con quale massa di nullafacenti avrò a che fare...sì, sono proprio felice
"Che orario farai?"  Ho diritto all'allattamento fino all'anno di età della bambina "Ma glielo hai detto...cioè lo sanno che vuoi fare solo sei ore e non verrai il sabato?!"  Sì...mi sembra che il boss abbia recepito, però non si sa mai...capisco la tua perplessità. Grazie per avermi messo un'altra ansia addosso comunque.
E così di seguito.
Però ho ricevuto anche domande fuori dal comune:
"Senti ti volevo chiedere... se mi metto in maternità anticipata...sai l'allergia non mi dà tregua...ma lo stipendio è sempre lo stesso o me lo riducono?"