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lunedì 20 ottobre 2014

Sogni infranti

Ci siamo ubriacati di annunci, abbiamo già visto due appartamenti e fissato nuovi appuntamenti per venerdì e sabato prossimi.
La bambolotta è stata un po' trascurata nei suoi momenti di gioco con noi, ma le giornate sono sempre di 24 ore e inserirci la ricerca di una casa porta inevitabilmente via del tempo anche a lei...mi dispiace, oggi pomeriggio cercherò di rimediare almeno un po'!
La soluzione indipendente con giardino (quella di cui si era innamorato il Fatalista) ha portato via il cuore anche a me: un sogno che si è infranto per le dimensioni dell'appartamento.
Grande spazio esterno, poco interno; avremmo dovuto buttare via gran pare dei mobili...e quello che c'è dentro dove lo mettevamo?! Meglio non pensarci più, niente giardino.
Io l'ho detto che la casa per noi qui non esiste.
Esiste solo in versione vip...dovremmo sborsare il triplo della somma che possiamo permetterci.
Mi vien da piangere.

venerdì 17 ottobre 2014

Entusiasmi

Non molto tempo fa il Fatalista bloccò sul nascere la mia attitudine a sognare.
Da qualche giorno la situazione si è invertita pericolosamente.
Ha iniziato con il guardare annunci di case in vendita al di fuori della nostra portata: è stato appassionante e divertente. Certo.
Poi però è andato in agenzia ed ha fissato un appuntamento per domattina. Per vedere una villetta.
Ha già fatto simulazioni online di quanti decenni impiegheremmo ad estinguere il mutuo, ammesso che ce lo diano ("Certo che ce lo daranno!") e che nessuno dei due perda mai il lavoro ("E che vuoi fare? Vuol dire che si riprenderanno la casa e noi andremo in affitto!").

Vorrei fermare il suo entusiasmo, ma non mi riesce! Ho due diavoletti sulle spalle, il rischiatutto ed il lasciailmondocomesta...l'angioletto saggio mi manca, attendo con ansia il suo manifestarsi, ma ancora non si vede né si sente...
Il Fatalista, stamattina a telefono, era tutto un "se la vedi, te ne innamori anche tu...io già lo so! è un'occasione troppo grande per farsela sfuggire...poi mi darai ragione!"
Se domani me ne innamoro anch'io è la fine. Ci butteremo a capofitto in un'impresa assurda!!!

sabato 6 settembre 2014

Sogna

"Fatalista? Stai dormendo?"
"No"
"Dobbiamo cambiare paese"
"E perché?"
"Perché in questo paese non c'è la casa adatta a noi"
"?"
"La casa dei sogni, come nelle trasmissioni tv. La mia casa dei sogni qui non esiste..."
"E quindi?"
"Se non esiste non possiamo comprarla"
"Ma si nan t'nim 'na lir! (ndr.: ma se non abbiamo un soldo!)"
"Ma se li avessimo potremmo comprarla. Sognare mi riuscirebbe meglio."
"Dormi! ... e sogna così come stai"

lunedì 14 aprile 2014

Fuoco di paglia, cuore di panna


Mia madre mi chiama "fuoco di paglia".
I miei ricordi sono un susseguirsi di forti passioni seguite da forti delusioni: fidanzati, amici, amiche, conoscenti, colleghi. E' un problema caratteriale, mi manca l'equilibrio per avvicinarmi agli altri con la giusta dose di accortezza (per me... ma anche per loro).
Mi è capitato spesso di lasciare indietro qualcuno: ogni tanto inizia un nuovo capitolo della mia vita e mi accorgo che il bilancio di quella conoscenza o amicizia è nettamente in perdita e non ho più voglia di continuare. Se ci tengo davvero. Altrimenti faccio buon viso a cattivo gioco.
Praticamente riesco ad essere accomodante (ma non ipocrita) solo con le persone di cui non ho molta stima, perché non si può cavare il sangue da una rapa; da loro non mi aspetto nulla.
Invece più tengo ad una persona, più la carico di aspettative.
Così il mio fidanzato storico rientrò da un viaggio di due settimane, corse felice ad abbracciarmi e la mia bocca dichiarò (prima che potessi addolcire la pillola) "non ti amo più, puoi tornare dov'eri".
E' il mio modo di sfuggire alla sofferenza, alle recriminazioni ed ai veleni che ne derivano.
Nessuna discussione, nessun appello. Sparisco e basta.
Una come me non si sarebbe mai potuta sposare: troppo complicato starmi dietro.
Solo il Fatalista poteva riuscirci: è entrato nella mia vita di forza, non mi ha mai ascoltato neanche quando il giorno prima del matrimonio continuavo ad urlargli che non l'avrei sposato e mi disperavo fra le lacrime, terrorizzata dal circo che lui aveva messo su per quel giorno; o quando eravamo fidanzati e gli dicevo che non gli avrei fatto conoscere i miei e lui si è presentato a casa mia con una scusa mentre ero al lavoro, ammaliando nonnamanager.
Non ha mai ascoltato le mie parole, gli basta leggermi nell'anima.
Ma di Fatalista ce n'è uno solo, nessun altro potrebbe avere una tale pazienza e determinazione.
Oltre agli allontanamenti volontari, la mia esperienza è costellata da separazioni naturali: a volte alcune persone escono dalla tua vita così, come quando cala il sipario e gli attori escono di scena. Non ti mancano per quello che sono ma per quello che hanno rappresentato in un determinato momento della tua vita.
Fra quelli che ho allontanato e quelli che si son persi da sé c'è un' Amica. Un dono prezioso che ha condiviso la mia vita per diversi anni. Poi ha sposato un cretino e siccome la sua frequentazione non poteva più prescindere da lui (né mi sarei mai permessa di farglielo notare) ho preferito sparire.
Guardo la sua pagina di Fb, le sue foto e mi si stringe il cuore, vorrei abbracciarla, dirle che le voglio ancora bene come ad una sorella, che mi manca. Immagino quale messaggio potrei lasciarle in bacheca o quale foto della bambolotta inviarle (non sa che mi sono sposata e sono mamma).
Ma non ne avrò mai il coraggio e continueremo ad incontrarci nei sogni.

venerdì 28 febbraio 2014

Labirinti

Il mio sogno ricorrente: mi trovo in un paese o una città che dovrei conoscere e invece non riesco mai ad arrivare dove devo o voglio andare. Alcune volte sono in macchina, più spesso a piedi; in genere mi accompagna qualcuno di famiglia. E' sempre un susseguirsi di vicoli, stradine, scale, sotterranei.
Il paese è abitato, ma nessuno mi è utile per trovare la strada giusta.
In buona sostanza non c'è via d'uscita, mi sento in gabbia.
Non ci vuole Freud per capire che è la realizzazione della mia paura di non trovare soluzione ai problemi che mi affliggono.

Questo limbo che viviamo in attesa dei risultati degli esami della bambolotta sta generando un'inaspettata svolta nelle nostre speranze di genitori.
Speriamo che l'esito sia positivo.
Perché se è positivo esiste una soluzione.