Tickers mammole.it
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domenica 30 novembre 2014

Uniforme

Da domani ci uniformiamo!

















Ps: i grembiulini per il nido non esistono, questa è la misura più piccola e la bambolotta ci entra due volte.
Inoltre è un pezzo unico, quindi spero le duri tutta la settimana (?!)
Intorno a metà dicembre arriva l'altro che ho ordinato al tizio che continuava a chiedermi perché le maestre volessero mettere il grembiule a bimbi così piccini...E CHIEDILO A LORO!!!

giovedì 20 novembre 2014

Gruppi

Stamattina è arrivato un messaggio su Whatsapp della rappresentante dell'asilo:
"Buongiorno mamme belle, state già pensando al regalo di Natale per la maestra? Proponete e facciamo un unico acquisto. Se vi va!"
Io sono fortemente contraria alla diffusa abitudine dei regali alle maestre: potevo astenermi, far finta di nulla...invece mi sono fatta un esame di coscienza (il post di Mamma Piky sull'argomento rappresentanti di classe mi ha fatto riflettere non poco...) ed ho deciso di esprimere la mia opinione.
"Propongo di raccogliere i soldi e darli in beneficenza...penso che le maestre saranno contente lo stesso ed i nostri cuccioli impareranno il vero spirito del Natale! Se non siete d'accordo, mi adeguerò comunque alla scelta della maggioranza :)"
Erano le otto e mezza di mattina. In genere il gruppo è molto attivo.
O sono tutti morti o mi hanno cancellata dal gruppo.

mercoledì 5 novembre 2014

Il fiocco


Finalmente l'ho recuperato!
La nostra vita ha un senso!
Per giunta è stato difficile convincere la Direttrice che no, non lo avevo già preso: mi ha fatto svuotare lo zainetto della bambolotta "perché forse la maestra lo ha messo lì" per farmelo trovare...il fiocco non c'era, ma ho trovato il resto della cinque euro che ho usato per pagarlo (ieri non avevano spiccioli); bel pensiero comunque, grazie!
Poi la tizia, una volta convinta, mi si è entusiasmata  nelle spiegazioni della soluzione d'aggancio: 
"Vedi, mamma Fortunata? C'è una ciappetta in plastica, è facile da trovare in merceria: così quando le cambi il grembiulino puoi usare comunque il fiocco!!!"
Ecco a cosa mi serve la laurea in Ingegneria! Chi me lo doveva dire?!
Ora la famiglia Fortunata è più serena.
Se non fosse che non abbiamo il grembiulino...


Come abbiamo fatto senza?!

martedì 4 novembre 2014

Sfinimento

Qualche tempo fa, il Fatalista:
"Fortunata, la maestra del nido ti manda a dire che, se vuoi mettere il grembiulino alla bambolotta, puoi"
"Perché? è obbligatorio?"
"No, non so!"
"Non ho visto nessuno alla sezione nido con il grembiule..."
"Non penso sarà obbligatorio, sicuramente l'ha detto così per dire..."
"Ok, buono a sapersi, ma per ora non ci penso proprio"
Qualche giorno dopo la maestra:
"Mamma Fortunata? Ti volevo dire che se vuoi puoi mettere il grembiulino alla bambolotta..."
"Senti, non credo sia il caso visto che la piccina gattona ancora...non vorrei ci inciampasse dentro e si sfracellasse al suolo!"
"Va benissimo, figurati! Lo dicevo per tua comodità, così la bambina sporca quello e non i vestitini"
E quindi? Tanto sempre devo lavare! "Ti ringrazio! Lo terrò presente"
Poi ancora il marito:
"Moglie, la maestra mi ha ribadito la questione del grembiulino!..."
"E tu?"
"Le ho detto che per ora preferiamo non metterlo, stiamo più sicuri così"
Ma che diamine c'hanno 'ste maestre per i grembiuli?! E' proprio un amore viscerale!
Stamattina, al nido:
"Mamma Fortunataaaaa! Ti devo dare una splendida notizia! Sono arrivati i fiocchiiiiii!!!"
"ehm...che fiocchi?!"
"Quelli per i grembiuliniiiiii!"
"Ah, mi fa piacere...." che mi frega, scusa?!
"A proposito...ti ho già detto che se vuoi puoi mettere il grembiule alla bambolotta?"
Dalle due alle cinquecento volte... "Sì, certo...ma finché la bambina sarà ancora instabile nel camminare e continuerà contemporaneamente a gattonare non credo sia il caso"
"Ma quali sono le tue intenzioni per il futuro?"
Trovare una casa dove andare a vivere e lasciare il manicomio in cui abito ora! "Credo che non passerà molto tempo che glielo metterò" basta che la finiamo con 'sta storia!
"Allora ti consiglio di prendere un fiocco prima che finiscano!"
"..."
"Che fai, lo prendi?"
"E dammelo!"
"Due euro e cinquanta"
Ahhhhhhhhhhh, il problema non era il grembiulino! Ma i soldi che volete fare con gli accessori!
Mi hanno presa per sfinimento...ho lasciato i soldi e mi sono dimenticata il fiocco...

sabato 21 giugno 2014

Solidarietà

Ho un rapporto un po' particolare con il telefono cellulare: mi è indispensabile ma non lo amo.
E' meraviglioso poter fare una telefonata in qualsiasi luogo e momento, ma non sopporto di poter essere rintracciata ovunque e ad ogni ora.
Credo che faccia lo stesso effetto a chiunque, ma io ho organizzato la mia vita in modo da non aver scocciature di nessun tipo...il tutto a spese del Fatalista.
Ho due numeri di telefono: uno per il lavoro e uno super segretissimo per i soli parenti stretti e pochissimi amici.
Tutto ciò che non è lavoro e non è famiglia resta automaticamente tagliato fuori.
La maestra d'asilo ha entrambi i miei numeri, ma sono stata chiara:
"Cercate di non chiamarmi perché se la bambina è con voi vuol dire che sono al lavoro. Quindi sono fuori città: non potrei fare niente se c'è un'emergenza, mi verrebbe solo un infarto. Mio marito lavora in uno studio medico qui vicino, anche a piedi arriverebbe in un lampo. E, se lui fosse fuori studio per delle terapie domiciliari, ci sono i miei genitori: anche loro abitano qui vicino e si organizzerebbero in un istante. E, se non trovate né mio marito né i miei genitori, ci sono i miei suoceri... che non arriverebbero molto in fretta, ma comunque sempre prima di me!"
Così, quando si è costituito il gruppo delle mamme dell'asilo, il numero di telefono ufficiale collegato alla bambolotta è stato automaticamente quello del marito.
E' un mese che stanno organizzando il saggio di musica al nido e da un mese il Fatalista si destreggia fra magliette da comprare della giusta sfumatura di celeste per poter essere dipinte dai marmocchi sino a rappresentare il mare.
Poi c'è stata la questione del regalo alla maestra...oltre a tutti i messaggi che quest'ultima invia per informarlo se la bambina ha mangiato, fatto la cacca, dormito, starnutito, riso o pianto...
Purtroppo per lui non è finita qui!
Il sabato è la giornata della piscina: portiamo la piccola a fare lezione di ambientamento acquatico. Prima  lo facevamo di mattina, ora abbiamo spostato tutto al pomeriggio perché la mattina la bambolotta fa un riposino per riprendersi dalle sue notti brave.
Oggi eravamo i soli a far lezione, forse a causa del cattivo tempo.
Mentre eravamo a bordo vasca: plin plin plin, cellulare del Fatalista. Lui mi guarda perplesso, teme sia un messaggio di lavoro. Prende il telefono ed esclama distrutto:
"Nooooooo! Hanno costituito il gruppo delle mamme della piscina su Whatsapp....ISTRUTTRICEEEEEE! Ma cos'è questa novità?!"
"Non me ne parlare! Vogliono andare a fare una pizza, che palle! Si attaccano al cervello: io ormai non rispondo più..."
"Ma è la prima volta che mi contattano!"
"Che fortuna: ti avranno inserito da poco. Guarda è un incubo, scrivono di qualsiasi cosa...l'altro giorno una mamma si lamentava che la figlia si era sporcata il vestitino e avrebbe dovuto pretrattare il capo...ma che me ne frega?!"
"Sapessi a me quanto importa!" ha risposto lui torvo e seriamente preoccupato.
Io mi sono sforzata di rimanere seria per solidarietà.


giovedì 19 giugno 2014

Catene

''Devo ricordarmi di lasciare i soldi per il regalo alla maestra...''
''Fatalista di cosa parli?''
''Mi hanno contattato le altre mamme del nido: vorrebbero fare un pensiero alla maestra della bambolotta... io ho accettato, giusto?''
Giusto? Non so...d' istinto ti risponderei no. E non perché non se lo meriti, anzi! È il concetto che mi sta stretto: capisco che fa il suo dovere, svolge al meglio il suo lavoro mentre tante altre persone no, ma preferirei non ricompensarla con qualcosa di quantificabile.
Preferirei scriverle due righe di ringraziamento, preparare un lavoretto con la bambolotta o un video...
E se qualche mamma non potesse permettersi i cinque euro? Io ho solo una figlia, pago una sola retta. Poi ci sono i soldi extra per i saggi, le gite per i più grandi, i regali di compleanno per gli amichetti...
''Ecco, ti vedo: stai facendo la faccia storta; ne vuoi fare una questione di principio?! Fortunata vuoi che tua figlia venga etichettata come diversa prima di compiere un anno?!''
''Certo che no, non la voglio usare come spada per una mia battaglia! Però mi preoccupa cosa le insegno con le mie scelte! In azienda non possiamo accettare neanche una penna da un fornitore...dovrebbero esserci regolamenti di questo tipo anche nelle scuole! Poi non ci lamentiamo se alcuni insegnanti hanno preferenze tra i ragazzi: al mondo non ci sono solo persone serie come la maestra della bambolotta...''
La discussione si è arenata e il Fatalista ha messo la nostra quota: siamo stati addirittura i primi.
Lui è felice ed io perplessa.
Continuo a pensare che abbiamo sbagliato: abbiamo dato il via ad una catena infinita.
Ad ogni modo poco fa è squillato il telefono del marito:
''Chi ti manda messaggi a quest'ora?''
''No è Whatsapp...hanno costituito un gruppo delle mamme e quando una di loro manda un messaggio arriva a tutto il gruppo...stanno pensando di andare a farci una pizza tutti insieme per conoscerci meglio...''
Maledetto Whatsapp! Non basta la maestra, ora pure le mamme mi insidiano il marito?!
''...andremo io e la bambolotta che tu sei celiaca e non puoi mangiare! ;-) ''
''Che simpatico che sei...proprio da sbellicarsi dalle risate!''
''Musona asociale!''
Prima il regalo, poi la pizza...cosa stavo dicendo a proposito delle catene infinite?!

sabato 14 giugno 2014

Lezione fra simili

Giovedì sera a lezione di Zumba non c'era la minimaestra, quindi abbiamo unito due gruppi e fatto lezione con la maestra panzerotta.
La minimaestra è un grillo: zompetta per tutta la sala come una tarantolata, urla, si attorciglia, sbatte i fianchi e le spalle come un'odalisca, controlla ogni muscolo del suo minicorpo marmoreo e, a fine lezione, racconta episodi della sua vita mentre si spara cento addominali e fa numeri da contorsionista!
Le ragazze del mio corso sono tutte magre, agili e scattanti.
Io sono decisamente un pesce fuor d'acqua.
Le allieve della maestra panzerotta sono tutte come me...anzi... direi che sono quella più in forma fra loro.
Alla fine del riscaldamento la maestra si è arresa: con un gesto ci ha fatto intendere continuate voi che io riprendo fiato...mi sono iniziata a sentire figa, molto figa.
Man mano che la lezione entrava nel vivo, io mi galvanizzavo sempre più!
Dopo mezz'ora mi sentivo la regina del fitness, a metà strada fra Barbara Bouchet e Jill Cooper.
Ho saltato senza sosta e sudato come non mai.
Ero sciolta e disinibita, allegra e incurante della cellulite, dei chili di troppo e del colorito smorto.
E' proprio vero che similes cum similibus facillime congregantur!

venerdì 6 giugno 2014

Mistero

Il Fatalista non ha una gran memoria, soprattutto a breve termine: corre e scappa tutto il giorno e si perde i pensieri, gli oggetti e persino i ricordi. Io tento di essere il suo hard disk esterno...ma dovrei stargli sempre dietro, ora che ho ripreso a lavorare è più impossibile che mai!
Va da sé che se in casa non si trova qualcosa penso immediatamente che lui l'abbia persa.
Ad esempio è diverso tempo che spariscono i calzini antiscivolo della bambina: lui va a riprenderla all'asilo all'ora di pranzo e quando io rientro dei calzini non c'è più traccia!
La spoglia per cambiarle il pannetto e metterla a nanna e in un lampo i malefici calzettini si volatilizzano.
La prima volta li ho ritrovati nel cassetto delle scarpe della bambolotta: è l'ultimo cassetto del fasciatoio, non credo che mio marito lo abbia mai aperto prima d'allora...e non ho idea del perché ci siano finiti i calzini.
Due sabati fa sono andata al mercato ed ho comprato altri quattro paia di antiscivolo...per sicurezza; domenica (il giorno dopo!) è uscito da solo con la bambina ed al rientro le ha messo il pigiamino: sparito il secondo paio di calzini.
Venerdì scorso è venuta F. e le ho chiesto di guardare dappertutto, dietro i mobili, i divani, in ogni angolo nascosto. Niente!
Ieri ne è sparito un altro paio.
Mi è venuto il dubbio che fossero rimasti all'asilo, stamattina ho chiesto alla maestra:
"No: quando gli ho affidato la bambina li aveva ai piedi, qui a scuola non c'è nulla..."
Allora ho pensato che la bambolotta monellaccia potesse sfilarseli mentre è sul seggiolone in macchina; ho mandato un sms al marito e gli ho chiesto di controllare.
E' diventata una questione di principio: i misteri devono essere svelati, non posso convivere con le incognite che mi frullano per il cervello!
Comunque il Fatalista mi ha risposto che non erano neanche in macchina!
Si è fatta ora di pranzo, il marito e la figlia sono rientrati a casa e dling dling: sms
"Li ho trovati!"
"Quali?"
"Quelli di ieri"
"Dove erano?!"
"La maestra li aveva infilati in una cerniera dello zaino..."
Ossantapazienza! E io che avevo dato la colpa al marito! Quella sciroccata mi ha pure detto che la bambina li aveva ai piedi!...vatti a fidare!
Neanche mezz'ora e su Whatsapp mi arriva questa foto:














"Ma questi sono quelli della scorsa settimana...quelli che F. ed io abbiamo cercato dappertutto! Dove li hai trovati?"
"Nella tasca dello smanicato della bambina"
"E come ci sono finiti lì?!"
"Ho avuto un flash, un pensiero improvviso e sono andato a controllare. Ce li ho messi io...ma non mi chiedere perché!"
Senza parole.



venerdì 30 maggio 2014

Maternità e mostri


Sono sempre stata una ragazza timida e discreta. Di quelle che evitano gli scontri diretti, che cedono per il quieto vivere, che se punzecchiate o offese ammutoliscono. Di quelle che la risposta ti viene il mattino dopo o quando è troppo tardi...salvo poi star sveglia la notte per la rabbia di essersi fatta mettere i piedi in testa! Un' accondiscendente, con un altissimo grado di tolleranza ed il fegato spappolato, i sogni costellati di urla e litigi inespressi coscientemente...
Poi sono diventata mamma.
La maternità mi ha regalato la sicurezza che non ho mai avuto, la capacità di lottare, l'istinto di difendermi e difendere.
Doni difficili da gestire.
Così stamattina ho portato la bambolotta al nido, dopo aver deciso di non far menzione dell'accaduto di ieri. Poi ho visto la maestra: indossava una maglia a maniche lunghe e tanto è bastato per aprire la bocca e dare fiato ai pensieri prima che fossero filtrati dalla mia proverbiale remissività.
Non ho fatto scenate, ho solo fatto presente che hanno un cambio nei bagni, l'ho preso per mostrarglielo, ci ho infilato dentro una maglietta a maniche corte "nel caso riteniate che abbia caldo" e poi l'ho lasciata con una frase dal tono a me finora sconosciuto: calma lapidaria.
"Qualsiasi cosa accada in futuro, vi prego di non rimandarmi mai più la bambina a casa con indosso i soli indumenti intimi. Se ritenete opportuno che al nido stia così, per me va bene. Ma quando la riaffidate al padre, abbiate cura di verificare che lo scriteriato non se la porti a spasso mezza nuda con una temperatura di tredici gradi ed il diluvio universale. Grazie, buon lavoro".
Per la seconda volta sono stata io a lasciare qualcuno senza parole. Non mi è piaciuto.
Il fatto è che, anche se non sono stata affatto scortese, non sono abituata a riprendere le persone.
E veniamo all'evento clou della giornata: oggi dovevano darmi una risposta concreta alla mia richiesta di part time.
Appena arrivata ho preparato la mail in cui dichiaravo che da martedì 3 Giugno sarei stata in ferie.
Ero certa che la risposta non sarebbe arrivata.
Erano le 12.58 e stavo per inviare la mail quando sono stata chiamata dall'Ufficio Personale. Proprio con la mail aperta, mancava solo che premessi invio!
Inutile tirarla per le lunghe: richiesta accettata, proposta economica valida, mantenimento del tempo indeterminato.
Ancora non ci credo!!! Alle parole "il boss non ti vuole perdere" aspettavo già il fatidico "ma"...invece! Poi il Fatalista si domanda perché mi auto definisco Fortunata!
Ora, mi piacerebbe spendere frasi come chi vale e merita riesce ad ottenere ciò che vuole, ma a mio parere sono solo odiosi e sciocchi luoghi comuni: ci sono moltissime (troppe) persone che valgono e meritano e non hanno la mia stessa fortuna.
Però una cosa l'ho imparata: ci sono momenti nella vita in cui bisogna alzare la voce, pretendere ed essere disposti a rischiare tutto.
La verità è che vince il più forte, chi sbraita di più ed alza la voce.
Questo mondo è fatto per i mostri. Come quello che mi è nato dentro con la maternità e che fatico a tenere a bada.

giovedì 29 maggio 2014

Perplessità

Sono un paio di giorni che abbiamo ritirato fuori i giubbotti.
Oggi in particolar modo, oltre alle temperature basse (la massima è stata di 18°C), c'era la pioggia a peggiorare la situazione.
E' tutto il giorno che passiamo dalla pioggia fine, alla fitta, al diluvio universale e viceversa.
Premetto che non sono di quelle mamme che coprono eccessivamente i figli: so bene che i bambini sentono più caldo di noi e soffrono se vestiti troppo pesantemente. Poi sudano e si ammalano.
Così ho lasciato alla bambolotta le calze di filanca avendo giusto cura di aggiungere un leggings di cotone. E una maglietta sportiva a maniche lunghe (ma leggera) sopra la biancheria intima a maniche corte.
All'asilo (e a casa) è da diverso tempo che non vengono più accesi i riscaldamenti e la bambolotta sta spesso e volentieri in terra a rotolarsi. Di conseguenza non direi proprio che faccio girare mia figlia con il materasso indosso...
Quando sono rientrata a casa dal lavoro, la maglietta della bambina era sullo schienale di una sedia, in cucina. Bagnata.
"Fatalista, ma che è successo alla bambina?"
"Si è bagnata e le hanno tolto la maglia"
"Vedo che si è bagnata... ma come?! Con il suo bicchiere è impossibile..."
"Non lo so: so solo che si è bagnata e le hanno tolto la maglia...comunque hanno detto di non vestirla troppo pesantemente..."
"Scusa, fammi capire...le hanno tolto la maglia... e poi?"
"Niente, è rimasta con la maglietta intima"
"La maglietta intima a maniche corte?!"
"Sì"
"E perché non hanno usato quella del cambio?!"
"Boh! Forse aveva caldo..."
"Scusa ma ci sei stato anche tu all'asilo, ti sembrava caldo?!"
"No..."
"E ora cos'ha indosso la creatura nel lettino?!"
"Quando siamo tornati a casa ho preso una maglietta dall'armadio e gliel'ho infilata..."
"?????!!!!!Quando siete tornati? E dall'asilo a casa come te la sei portata?!"
"Le ho messo il giubbotto sopra la maglia intima"
Benedicendo la mia decisione mattutina di mettere alla bambina un giubbottino con le maniche lunghe al posto dello smanicato ho tentato un'ultima domanda:
"E tu perché non le hai messo la maglia del cambio?"
"Macchenesoiochehauncambioallasilo?!"
Sarò onesta: sono arrabbiata. Dopo un mese di raffreddore la bambolotta è finalmente in forma.
E questi sciagurati stanno attentando in tutti i modi alla sua salute.
Però devo ancora capire se arrabbiarmi con le maestre o con il marito.

venerdì 11 aprile 2014

Serenella

Quando accompagno la bambolotta al nido, la maestra mi accoglie con un sorriso smagliante, il viso riposato, il trucco perfetto, i capelli avvolti da una nuvola di profumo di fiori.
Io arrivo intontita, trafelata, spettinata e stamattina anche fradicia per la pioggia.
Un'oretta fa il nostro incontro si è svolto nel seguente modo:
"Ciaaaooooo! Ma quant'è bella la bambolotta stamattina?! Ha dormito stanotte o la metto subito a riposare?"
"Cerca di farla dormire: la notte è passata tranquilla ma si è svegliata prima dell'alba..."
"Non si direbbe che dorme così poco: tua figlia è proprio una paciona, sorride sempre, gioca con tutti...ma lo sai come la chiamiamo qui? Serenella!"
"E' vero, è proprio una brava bambina!"
"Devi vedere quando la viene a prendere il padre che feste gli fa!"
"Lo so, sono molto legati l'uno all'altra: pensa che se lui rientra quando la sto allattando lascia addirittura il seno per andare da lui!"
"Vuol dire che è un bravo papà!...Madò!...Quante ne combiniamo insieme io e tuo marito!?"
"Eh?!" pardon, vuoi ripetere? forse ho capito male...
"Ogni giorno ne combiniamo una nuova..." bagascia!"...una volta la bavetta, ora il cappello, ora Matilde: sbagliamo sempre qualcosa!" ah, ecco...avevo frainteso
"Non ti preoccupare: hai tanti bambini a cui pensare, dovrà imparare lui ad essere più attento"
tu, piuttosto, cerca di fare attenzione a come ti esprimi con me di primo mattino...io non sono Serenella come mia figlia...

mercoledì 9 aprile 2014

Whatsapp

Il Fatalista ormai è in contatto diretto con l'asilo. Mi correggo: con la maestra della bambolotta.
I bambini, oltre alle altre attività, fanno un'ora settimanale di musica: l'insegnante che se ne occupa è davvero molto brava e fa lezioni separate per l'asilo, la sezione primavera ed il nido.
Il mercoledì è il giorno dedicato ai più piccoli. La settimana scorsa ha portato loro un vero tamburo, enorme e chiassoso; pare che la bambolotta si sia inizialmente spaventata un po' per il suono profondo che produce, ma si è subito abituata ed ha mostrato il suo apprezzamento ballando sorretta dalla maestra (gli insegnamenti di nonnamanager hanno finalmente un senso...).
Questa settimana era il turno delle maracas.
Lo so perché mio marito si è ritirato gonfio di orgoglio, ha sguainato il telefonino e mi ha mostrato il video di sua figlia seduta per terra, intenta a suonare.
"Te l'ha mandato la maestra?"
"Sì... e non è finita!...guarda quante foto bellissimissime!"
"..."
Poi ho notato che la bambina aveva un cappellino in testa: non suo ovviamente.
"Marito...scusa ma non ti avevo mandato un sms in cui ti avvertivo che le avevo messo lo smanicato senza cappello?!"
"Sì, ma non è che quando l'ho presa dall'asilo mi sono andato a rileggere l'sms..."
-_-'
"...comunque ora risolvo" e fa una foto al cappellino.
"Quindi?!"
"Avviso la maestra tramite whatsapp...fffiuuuuuuu...tutt'apost...dice di non preoccuparmi, glielo riporti tu domani mattina"
Credo di odiare whatsapp.

martedì 8 aprile 2014

Il giorno e la notte

Il Fatalista ed io siamo come il giorno e la notte...anche se non so dire bene chi sia l'uno e chi sia l'altra. E siamo due testardi permalosi (questo almeno ci accomuna).
Vivere la vita coniugale con tali premesse è come la guerra fredda: sappiamo che le forze si equiparano, studiamo le mosse dell'avversario e cerchiamo di segnare più punti possibili senza arrivare allo scontro diretto. Altrimenti ci sarebbe la guerra mondiale anche per la scelta degli asciugamani.
Lo scontro è quotidiano, fermo e deciso su entrambi i fronti.
La mia tattica è il gioco d'anticipo: gli pongo questioni che sembrano non riguardarlo ancora, in modo da capire come la pensa e iniziare ad insinuargli il dubbio. Con costanza e pazienza cerco di scavare la roccia come farebbe una gocciolina d'acqua.
Così è stato per l'asilo nido: ho sempre pensato che fosse la soluzione migliore per un nostro eventuale bambino, rispetto all'affidamento ai nonni. Non eravamo ancora sposati che già si discuteva di asilonidosì/asilonidono.
Poi, alla fine, la scelta è stata pressoché obbligata: i suoi se ne sono tirati fuori appena saputo che ero incinta (i figli sono vostri e ve li dovete crescere voi: l'ho trovato corretto, non mi sono meravigliata poiché hanno una certa età), mio padre è sempre più su Marte che sulla Terra e mia madre sta spesso male con dolori alle ossa o alle articolazioni. L'altra opzione poteva essere una babysitter, ma ci costerebbe una fortuna e comunque la bambina starebbe sempre con un adulto e mai con altri bimbi.
Risultato? Io ero felicissima di mandarla al nido, la bambina era felicissima di andarci, mio marito stava malissimo al solo pensiero.
La nostra organizzazione prevede che io la porti al mattino e che lui la riprenda verso le 13.30; poi lei fa il suo riposino finchè non rientrerò io dal lavoro alle 15.00, giusto in tempo per la poppata.
Così da ieri il Fatalista va da solo a prenderla al nido, per abituarla alla nuova gestione.
Ha visto com'è felice e serena la bambolotta e si è ritirato entusiasta:
"Ma lo sai che se l'avessimo lasciata con un parente non credo che nostra figlia sarebbe stata tranquilla, sola per tante ore?"
Ma va?! " Sì, hai ragione!"
Uno a zero, palla al centro.
Ma siccome mio marito è un tipo particolare (tanto sembra ottuso prima, tanto è dotato di grandi slanci dopo) la sua ammirazione non si è fermata ai benefici del nido ma si è estesa alla bravura della maestra.
Pertanto hanno deciso di scambiarsi (lui e la maestra) continui messaggi su whatsapp durante le ore di asilo con foto e video della piccina.
"Così non mi perdo niente" ha detto lui.
Io spero di non perdermi il marito.