Tickers mammole.it
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giovedì 18 febbraio 2016

Giochi fra terra e cielo

Un pomeriggio di giochi tra bambolotta, nonnamanager e cuginetta grande.

Nonnamanager: "Bambolotta, mi dai il tuo palloncino?"

Bambolotta: "No, piangi!" (Traduzione: puoi pregarmi quanto vuoi, questo palloncino non lo avrai mai!)

Nonnamanager: "Ueeeee, ueeeeee, ....mammaaaaa...che poi io la mia mamma non ce l'ho più... è in cielo...!" (Traduzione: sto al gioco, ma inizio a sentirmi un po' stupida...)

Cuginetta grande: "Essì, nonna, tu non vedi l'ora di morire, vero? Così puoi vedere la tua mamma!"

Nonnamanager: "No! ...cioè...quando vorrà il Signore..." (Traduzione: Col cavolo! Venderò cara la pelle!)

giovedì 4 febbraio 2016

Informati...

Qualche tempo fa mi sono imbattuta in un racconto di affido familiare.
Da quel momento mi sono ritrovata sempre più spesso a cercare altre storie, notizie, informazioni: ho iniziato a coltivare quello slancio naturale che sopprimevo per via del Fatalista.
Perché se c'è una cosa davvero difficile nel mio matrimonio è proprio la sopportazione di alcuni retaggi culturali del marito. Ad esempio l'argomento adozione: fuori questione; non si sente in grado di amare un "estraneo" come ama la bambolotta. E si sa che su certi argomenti bisogna essere uniti e convinti al cento per cento insieme, altrimenti si corre il rischio di far male a dei poveri innocenti.
Negli anni me ne sono fatta una ragione, ma se non fossimo riusciti ad avere la bambolotta...non saprei, sinceramente.
Ma l'affido? Dare senza la fissazione del possesso (che tanto i figli non sono i nostri!).
Non so come ho fatto, per me non era facile: domenica ho preso tutto il coraggio che avevo ed ho chiesto al Fatalista:
"Che ne diresti di aiutare qualche bambino bisognoso...ospitarlo per poche ore a settimana o per i week end...oppure per tutta la settimana, a seconda di quello che reputeremo giusto per noi?"
Silenzio.
"Sarebbe un affido temporaneo...non ha niente a che vedere con l'adozione: è un aiuto finchè la famiglia non si rimette in sesto o fintanto che non sia pronto per essere adottato!"
Mi premeva che capisse che le due strade non si incrociano.
"Ma vedi che è un grosso impegno: hai già tanto da fare con la bambolotta!"
"Sei tu che mi dai da fare, non la bambina!"
"Vabbè...informati..."
Cosaaaaaa?! Così, senza batter ciglio?! Ma che importa? Non ha detto no...anzi!!!
Stamattina ho preso un permesso per portare nostra figlia a fare l'ultimo richiamo di un vaccino.
Sono passata davanti al consultorio familiare...no, taglio dritto, dobbiamo andare...poi chissà se c'è qualcuno: è tutto chiuso...e io non citofono di certo!...se mi chiedono chi sono e che voglio: cosa racconto in mezzo alla strada?! No!
Però non smettevo di pensarci.
Fatto il vaccino, sulla strada del ritorno, stesso percorso però al contrario. Contegno, decisione,...vado dritta, non mi fermerò: ci devo pensare bene...e il portone era aperto.
Mi sono ritrovata al colloquio con l'assistente sociale senza capire bene come.
Sono ancora stordita. Il modulo di adesione da compilare e firmare qui affianco a me.
Un aiuto temporaneo.
Bimbi che una loro famiglia ce l'hanno; e noi genitori senza pretese di sostituirci alla famiglia d'origine.
A pensarci bene è perfetto per il Fatalista.
Ma per me? E per la bambolotta? Mille dubbi.


Pesante

"Mamma...tu pesi?"
"Io peso? Sì certo, tutti pesiamo...anche tu, bambolotta!"
"Ma tu pesi mooolto?"
"Molto?! Ehm...beh, forse sì...ma chi ti ha detto che peso molto?"
"Papà!"
"Papà ti ha detto che peso molto?!"
"Sì, tu sei pesante..."
Aspetto che lo acchiappo...

lunedì 1 febbraio 2016

Caccia alle streghe

Odio Whatsapp.
Oggi da un dubbio di una mamma ansiosa espresso con semplice ingenuità stava venendo fuori una catastrofe.
La poverina invece che comprensione, solidarietà e rassicurazioni ha ricevuto centinaia di messaggi di altre madri, più ansiose di lei e, in taluni casi, farneticanti.
Il risultato?
Le maestre sono state trasformate in orribili mostri paurosi e violenti...ci mancava poco che le denunciassero!
Non è mia abitudine partecipare alle conversazioni del gruppo, ma stavolta non potevo restare in silenzio. Ho raccontato la mia esperienza positiva, la serenità della bambolotta...e gli stessi comportamenti dell'altra bambina che mia figlia ha avuto qualche mese fa: una fase, terminata così come venuta. Niente di che: i bambini sono felici di frequentare l'asilo, ci vanno volentieri e vengono via  a fatica. Se realmente qualcosa non andasse i nostri figli mostrerebbero dei segni di negatività nei riguardi delle maestre, no?
Insomma è bastato poco a far rientrare l'allarme streghe.
Così come c'è voluto poco per infiammare gli animi.
Ma, dico io, perché non affrontare i propri dubbi direttamente con le interessate?
Guardarsi in faccia ti permette di cogliere i pensieri dietro le parole...invece preferiamo le emoticon.
Eccerto!
L'ho già detto che odio Whatsapp?!