Tickers mammole.it
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lunedì 31 marzo 2014

Sto malissimo

Terzo giorno di inserimento al nido.
Oggi tappa fondamentale per la mia bambolotta: restare da sola in classe per una mezz'oretta.
Quando ha visto l'edificio dell'asilo ha subito iniziato ad agitarsi, non vedeva l'ora di entrare!
Siamo entrate in aula, l'ho data in braccio alla maestra ed ho provato a salutarla, ma non mi ha degnato di uno sguardo: era troppo euforica, ipereccitata, cinguettava felice e cercava di impossessarsi degli altri bimbi come se fossero giocattoli...
Mi sono seduta fuori dall'aula e mi sono immersa nella lettura: è trascorsa un'ora senza che me ne accorgessi, non avevo l'orologio ed avevo lasciato il telefonino a casa. E' venuta la maestra ad avvisarmi: "Signora, tutto bene! Sua figlia si sta rotolando felice sul tappetino, ha mangiato tutta la merenda, non ha fatto una piega...guardi che può rientrare!"
Così l'ho trascinata via e siamo tornate a casa. Ho trovato tre chiamate perse sul telefonino: il Fatalista.
"Pronto marito? Scusa avevo dimenticato il cellulare a casa..."
"Sono venuto a cercarvi all'asilo, ma eravate andate via: com'è andata?"
"Addirittura sei venuto a cercarci... va tutto benone! Tua figlia non mi ha pensato minimamente: lei era felice ed io serena. Sta proprio venendo su come desideravo: è indipendente e contentissima di stare con altri bimbi. Questa cosa del distacco...mi avevano spaventato a morte: vedrai come sarà brutto separarti da tua figlia!!! Invece niente, per ora almeno...mi sento tranquilla"
"Beata te! Io sto malissimo..."

domenica 30 marzo 2014

Domenica mattina

Il mio datore di lavoro mi ha dato appuntamento alle 10.00 in sede legale: un appartamento anonimo in una stradina periferica della città.
E' domenica, ma almeno mi sono risparmiata il viaggio per raggiungere lo stabilimento.
Al citofono non ha risposto nessuno, e sono rientrata in macchina sospirando: sono abituata ai ritardi del boss, una volta mi ha detto di trattenermi in ufficio perché sarebbe arrivato nel giro di una mezz'ora e doveva mettermi al corrente di una cosa importante. Gli mancavano 400 km! Meno male che l'autista è riuscito a mandarmi un sms, altrimenti passavo la notte in azienda. Quando il giorno dopo gli ho chiesto cosa dovesse dirmi di tanto importante, ho scoperto che si trattava di una stupidata, una di quelle cose che si scrivono con tre parole via sms...gli avrei lanciato dietro il faldone che avevo in mano!
Prima di Dio e della famiglia c'è la fedeltà all'azienda e va dimostrata. Per dimostrarlo non è necessario lavorare, ma trascorrere più tempo possibile sul luogo di lavoro, sacrificando tutto il resto. Ad esempio non è il caso di far sapere che trovi il tempo di andare in palestra: è un'ora di straordinario non pagato che togli all'azienda. Ci sono personaggi che vivono (a volte dormono) in stabilimento e non fanno più di tre ore al giorno di lavoro: cazzeggiano dalla mattina alla sera. In genere si tratta di spie, venerate e strapagate, che colpiscono i dipendenti a seconda delle antipatie che li affliggono.
Ritornando alla mia prevista attesa, capita l'antifona, mi sono chiusa in macchina ad aspettare.
Ho armeggiato un po' col telefonino, ho mandato un sms al boss per avvisarlo che ero arrivata, ho chiamato mio marito, ho fatto un solitario...mi sono sentita osservata: un tizio in una macchina fissava insistentemente la mia targa. Ha fatto il giro, mi è passato affianco e finalmente l'ho riconosciuto: era un inquilino del palazzo dove abito. Avrà sicuramente pensato "che diavolo ci fa questa da sola in macchina in questo posto nascosto?". Non ho fatto in tempo a salutarlo, la cosa gli sarà parsa ancora più sospetta.
Il boss è arrivato con circa un'ora di ritardo, non male tutto sommato.
Questa domenica mattina mi ha donato alcune certezze:
- non avrò l'aspettativa di tre mesi
- tra due settimane rientro al lavoro
- il mio orario sarà ridotto grazie all'allattamento (al part-time non ho proprio accennato...per ora)
- il mio nuovo ruolo prevede uno stretto contatto con le spie di cui sopra
- quando partirò per seguire la bambolotta in ospedale, saranno giorni che scaleranno dalle ferie; di conseguenza...
- difficilmente potrò portare la bambolotta al mare
- da domani mio marito sarà additato come cornuto

sabato 29 marzo 2014

Una doccia veloce

Sono tre giorni e tre notti di fila che non dormiamo (io e la bambolotta... il maritino ha i superpoteri).
Mi sento a dir poco devastata, mi gira la testa, non riesco a mettere in fila i pensieri e le parole mi si inceppano.
Ho pensato: mi faccio una doccia. Ne approfitto e mi lavo i capelli anche se non sono sporchi: il mio cervello starà sicuramente meglio dopo.
Poi ho guardato la bambolotta intenta ad ascoltare le sue canzoncine sul mio portatile: mi è sembrata tranquilla.
Anche lei è intontita dalla veglia forzata...o più probabilmente è colpa dello Zecchino d'Oro. Se la metto nel passeggino per portarla in bagno con me si arrabbia di sicuro...già lo so: farà la pazza, mica posso portare il pc in bagno a fare la sauna? Ma perché il Fatalista non rientra ancora? Ok, non ho alternativa: devo lasciarla dov'è, farò una doccia velocissimissima e non se ne accorgerà neanche!
Sotto la doccia:
Sono un'incosciente...potrebbe riuscire a lanciarsi dal seggiolone...no, è legata, devo stare tranquilla. Oddio le ho lasciato il suo bicchiere con l'acqua: ora che torno di là la troverò blu perché le è andata di traverso!... ma no... finora non ha mai bevuto perché le fa schifo l'acqua e poi non lo sa usare quel bicchiere, non ha mai preso neanche il biberon! E se piangesse fino alla disperazione? Io qua sotto non la sento mica...mi odierà per l'eternità per averla lasciata sola! Sfigata come sono, ora mi insapono i capelli e viene il terremoto...oddio che orrido pensiero!
E' stata la doccia meno piacevole della mia vita.
Ho bisogno di dormire, non c'è dubbio.

venerdì 28 marzo 2014

Un pomeriggio bellissimo

"Mamma come va la schiena? Puoi tenermi la bambolotta?"
"Non ce la faccio, mi fa male...perché?"
"Voglio andare alla presentazione di un libro tra due ore...DEVO andare!!! Vieni con me, così se la bambolotta sclera te la porti in giro con il passeggino mentre io resto a sentire l'autrice...TI PREGO!!!"
"Va bene"
Faccio i piatti, la bambina urla: si vede che ha mal di pancia, vuole fare cacca.
L'attacco al seno e le ordino di rimpinzarsi per bene; non se lo fa dire due volte: prende talmente tanto latte che riesce a fare la benedettissima cacca...si sporca da far paura.
Lo sapevo, non la fa mai: proprio quando vado di frettissima sono costretta a cambiarla dalla testa ai piedi!!!
Più mi affanno più il Fatalista mi mette fretta: deve andare via anche lui, al lavoro.
Preparo la borsa della bambina e decido di portarla in macchina così da essere più comoda nello scendere il passeggino ma... l'ascensore è bloccato!
Sono più di tre anni che abito in questo maledettissimo palazzo e non mi è mai capitato!!! Sento la nuvoletta di Fantozzi sul capo.
Sono solo due piani in fondo...da fare tre volte...con l'acido lattico che regna sovrano su ogni muscolo del mio corpo.
Passiamo a prendere nonnamanager e ci mettiamo in viaggio verso un paese vicino.
"Sai dove dobbiamo andare?" mi chiede mia mamma preoccupata.
"Veramente non proprio, ma... in qualche modo arriveremo"
Siamo arrivate in tempo, scoppiavo dalla gioia!
Giusto un ultimo piccolo ostacolo: l'incontro si teneva nell'unico auditorium interrato della Puglia.
Due rampe di scale...non sono niente se non pensi che ti sei portata dietro una bambina di otto mesi che potrebbe iniziare ad urlare in qualsiasi momento e una madre semi invalida per il mal di schiena che a questo punto poteva anche restarsene a casa. Ma ho portato Matilde, l'orsetta della bambolotta: posso solo confidare nel suo potere magico.
Un giovane tredicenne (quasi quattordicenne, ha precisato lui) di nome Nicola ci aiuta a portar giù il passeggino.
L'autrice è lì, a pochi passi da noi, firma autografi sul libro...
HO DIMENTICATO IL LIBRO A CASA, DATEMI UNA CORDA CHE M'IMPICCO!
E mi sono trasformata in una tredicenne, timida e impacciata. Senza il libro non potrò mai avvicinarmi e presentarmi, mi vergogno.
Alla fine del dibattito nonnamanager  mi incalza come faceva quando ero piccola: e vai! e vai! mo' vado io!
Ha sortito l'effetto contrario: ho ribeccato Nicola e sono scappata via felice col mio passeggino e la mia bambina.
E' stato un pomeriggio bellissimo!

Vandala

Primo giorno di inserimento al nido.
La bambolotta inizialmente si è guardata intorno incuriosita, accennando a qualche timido sorriso.
Era ancora intontita dall'ennesima notte trascorsa in bianco e quando finalmente aveva preso sonno l'ho dovuta svegliare per andare all'asilo...
La maestra si è innamorata dei suoi occhi a mandorla e le ha fatto tanti complimenti:
"Ma come è bella questa bimba! E come sei brava...sei proprio buona tu! Si vede che sei tranquilla!"
Alla fine dell'ora l'ho dovuta prendere con la forza per portarla via.
Rotolava sul tappetino (non sa fare altro per muoversi per ora) urlando, sbattendo le mani ed i piedi, felice come non mai. Ha strappato occhi e nasi a tutti i bimbi presenti nel maldestro tentativo di far loro delle carezze. Ha ballato sulle ormai note canzoni dello Zecchino d'Oro, pestando chiunque si fosse malauguratamente spinto troppo vicino ai suoi piedini. Quando poi si è sentita davvero a suo agio da seduta si lanciava all'indietro incurante di atterrare o meno sul morbido. Il tappetino è stato di suo gradimento: ha tentato di divorarlo più volte affondando a faccia in giù.
Lei continua a lanciare gridolini di gioia anche ora che è a casa...si sta portando avanti per domani.
La maestra non le farà mai più tutti quei complimenti: quegli occhi a mandorla che le piacciono tanto sono quelli di una vandala.

giovedì 27 marzo 2014

Zumba

"Sorella che faremo?"
"Zumba"
"Cioè?...Esattamente di cosa si tratta?"
"Non ti preoccupare: ti piacerà!"
Arriviamo, mi presento: siamo tutte donne, alcune avranno l'età di nonnamanager altre potrebbero essere mie figlie. Penso che è un buon segno, sicuramente non ci stancheremo molto.
Certo sono tutte dei grissini...qualcuna si toglie la maglia e resta in maniche corte...si intravedono i tendini, con i muscoletti ben scolpiti.
Guardo mia sorella, lei ricambia lo sguardo rassicurante ed incoraggiante.
L'insegnante è piccoletta, ha la manicure all'ultimo grido, è super truccata, biondissima e con le extension: una Barbie in miniatura. Inizio a sentirmi complessata.
Ore 20.00: le presentazioni sono finite, la minimaestra mette la musica a palla, ritmo veloce.
Ore 20.10: abbiamo saltellato per tutta la sala come le ossesse, qualche secondo di pausa per bere e cambiare musica.
"Sorella, che si fa ora?"
"Ora facciamo Zumba!"
"E finora che abbiamo fatto?!"
"Riscaldamento!"
La musica da veloce è diventata pulsante. Salta, ancheggia, stringi i glutei, braccia, gambe, hop, hop.
Cerco di non perdere il ritmo ma è un'impresa impossibile, guardo le matte sorridenti e saltellanti che mi circondano e stringo i denti.
"Cara, se non riesci, per oggi non pensare a muovere le braccia" mi dice carinamente la minimaestra.
Sono le gambe che non mi reggono, altro che braccia!
Ore 20.30: "PRENDETE I PESI!" Mia sorella mi passa vicino e le riesco a comunicare un sentitissimo vaff.....o. Lei ride divertita e soddisfatta.
Ora, oltre a saltare, tenere il ritmo e non sbagliare i passi devo anche coordinare i movimenti delle braccia mentre reggo i pesi. Ho preso quelli più leggeri, ma mi sono sembrati pesanti quando me ne sono sbattuto uno in testa per errore: la coordinazione non è il mio forte stasera.
Ore 20.40: "PRENDETE I TAPPETINI!"
"Sorella, meno male che è finita...appena mi stendo sul tappetino mi addormento..."
"Guarda che prima dello stretching dobbiamo fare dieci minuti di addominali"
-_-''
Ore 21.00: fine, doccia.
"Come è andata? Come ti è sembrata la lezione?"
"La musica era bella...cioè...almeno non erano le canzoni dello Zecchino d'Oro!"

Palestra

Quando ho partorito non avevo troppi chili in più rispetto a quando sono rimasta incinta.
Certo non ero proprio al mio peso forma (non lo sono più da quando ho smesso di fumare), ma quattro/cinque chili si fa sempre in tempo a perderli...
Poi il disastro: l' allattamento, i problemi della bimba, un po' di depressione, l'essere sempre a casa con il frigorifero a disposizione...ottime scuse per mangiare, mangiare, mangiare.
Non mi posso pesare, scoprire il mio peso dopo otto mesi di bagordi potrebbe darmi il colpo di grazia!
L'unico pantalone che mi entra è quello della tuta.
Dopo aver letto un post di Nonsolomamma mi sono convinta che nonostante tutti i casini posso e devo dedicarmi un po' a me stessa, anche se è una cosa scocciante ed a tratti insopportabile.
Mi sono messa a dieta.
Poi in un raptus di follia ho detto a mia sorella che voglio andare in palestra con lei (se ci andassi da sola abbandonerei l'impresa al primo tentativo).
Stasera, dalle 20.00 alle 21.00, dopo circa un anno e mezzo di pigrizia assoluta, farò dello sport.
Mi sono dimenticata di chiedere quale. Forse aerobica o qualcosa di simile.
Mia sorella mi ha solo fatto una telefonata in cui mi diceva di preparare un borsone con il necessario per la doccia, un' asciugamano per il tappetino ed una bottiglietta d'acqua per non morire.
Poi è caduta la linea.

In balìa delle onde

Sono appena stata a visitare un asilo nido con la bambolotta: mi premeva soprattutto riuscire a mettermi d'accordo con la direzione per l'alimentazione.
Devo dire che sono soddisfatta, ho parlato con la cuoca e possono tranquillamente venire incontro alle nostre esigenze. Ho spiegato la situazione, penso di potermi fidare.
Comunque domani dovremmo avere anche i risultati su possibili allergie alimentari, quindi probabilmente riuscirò ad inserire qualche altro alimento: certo siamo molto indietro con lo svezzamento...ma confido di ottenere entro oggi un appuntamento da un altro chirurgo pediatrico, consigliatomi dall'amico di Giò.
Non posso aspettare i due mesi consigliati dal mitico primario del nord ospedale: le nostre vite sono sospese da più di otto mesi, il problema c'è e va risolto quanto prima.
Si avvicina il caldo, se dovessimo operare la bambolotta...non voglio pensare a quale incubo potrebbe essere il post-operatorio!
A quest'ora avremmo dovuto avere una diagnosi certa, ma il fallimento della biopsia ha incasinato tutto. E la bambina continua ad avere un'alimentazione principalmente basata sull'allattamento: la cacca così rimane abbastanza molle da poter essere aspirata e lei ha il conforto del mio seno quando ha dolori e spasmi che non posso lenire in alcun modo.
Se la portassi al nido alle 7.30, alle 13.30 la prenderebbe il Fatalista: sono sei ore, un solo pasto semisolido, ci sono poche probabilità che abbia bisogno di un lavaggio intestinale urgente.
Ho chiamato il mio datore di lavoro, aspetto che mi dia un appuntamento...ma non so ancora cosa dirgli!
Caro Babbo Natale,
ho intenzione di tornare al lavoro sfruttando per ora l'allattamento...ma sappi che da un momento all'altro mi dovrò assentare per ricoverarmi con la bambolotta. Dopo due o tre settimane dal ricovero forse la operano, quindi dovrò prendere almeno un mese di aspettativa.
Ah, dimenticavo! Quando non potrò più sfruttare l'allattamento o mi concedi il part time o dovrò lasciare il lavoro...che ne pensi? Facciamo che mi concedi ora tre mesi di aspettativa e poi mi licenzi?
O mi concedi il part time tra tre mesi ma mi passi il contratto a tempo determinato così poi mi licenzi come hai fatto con la collega P.?
Fai tu, io sono in balìa delle onde di sfortuna che ogni tanto mi travolgono.

Scelte

Nonnomarziano ogni tanto scende sulla Terra e dice cose sensate.
Ad esempio mi ha insegnato a scegliere: "Quando fai delle scelte nella tua vita, fa' che non siano definitive...devi fare in modo da poter tornare sempre indietro e potrai dire che solo alla morte non c'è rimedio".
Così non mi sono tatuata.
E non mi sono rifatta il naso.
E non mi sono drogata.
Poi mi sono sposata e mi sono impantanata nella palude della condivisione. Passi che per fare una scelta devi fare una consultazione e che bisogna tener presente ciò che è meglio per noi e non solo per se stessi...c'è anche da tenere in considerazione quello che lui, il marito, ritiene sia meglio per noi.
Infine ho avuto una bambina e le mie scelte ora condizionano la vita di questo piccolo esserino indifeso.
Ho la sensazione di non aver afferrato appieno l'insegnamento di nonnomarziano...

mercoledì 26 marzo 2014

Dichiarazione

"Come ho fatto?!...tu dimmi come ho fatto...me lo devi dire come ho fatto a vivere senza di te tutti questi anni!"
Ultima dichiarazione d'amore del Fatalista alla bambolotta (sorridente e sorniona).

martedì 25 marzo 2014

Terapia

Sto stirando nella stanzetta, in cucina nonnasprint sta dando la cena alla bambolotta.
Nonnasprint a Fatalista: "Una mia amica mi ha detto che in ospedale fanno la terapia del dolore..."
"Perché chi è che ne ha bisogno?" risponde il figlio preoccupato.
"Io!"
"Hai il tumore tu?!"
"No!...perché per la cervicale non mi farebbe bene?"
"..."

Giò

Ho delle idee molto ristrette riguardo all' Amicizia, sulle conoscenze sono più democratica... ma neanche tanto a dire il vero.
Giò è il mio amico. Ci siamo conosciuti all'università: gestiva l'associazione degli studenti in cui andavo spesso a bivaccare. E' qualche anno più piccolo di me, ma me ne dimentico sempre perché è un omaccione grande e grosso, troppo maturo per la sua età.
Ora lui abita con la moglie e due bambini in un paese vicino al quello in cui abito io. Non ci si sente spesso e ci si vede ancora meno, ma ci siamo sempre l'uno per l'altro.
Ieri l'ho chiamato, l'ho aggiornato sulle condizioni della bambolotta, gli ho raccontato del lavoro, mi sono sfogata un po' insomma.
Ha preso nota della possibile malattia di mia figlia (era rimasto alla fantadiagnosi di ano anteriorizzato), si è arrabbiato un po' per non averlo avvertito prima e mi ha detto ti richiamo.
Mi ha messo in contatto con un ragazzo che è stato operato di Megacolon Agangliare, così ho potuto avere i riferimenti di un altro nord ospedale più specializzato di quello in cui siamo andati noi; abbiamo chiamato e siamo in attesa di ricevere un appuntamento.
Mi si è aperto un nuovo spiraglio di luce, una nuova speranza di venirne a capo.
Ma siccome Giò mi ha sentito sull'orlo del baratro, alle 16.10 si è presentato a casa per vedere come sta la bambina.
Abbiamo parlato del lavoro, mi ha fatto ragionare, mi ha tranquillizzata.
"Pensa prima a tua figlia, quando avrai risolto il suo problema potrai pensare al lavoro; ti aiuterò io a trovare una soluzione"
Chiamerò direttamente il mio datore, proverò a spiegargli la situazione.
E se non potrà venirmi incontro, perderò il mio lavoro...non sarò la prima e neanche l'ultima.

Sedotta e abbandonata

Ieri non è stata una buona giornata.
E' dalla visita dal pediatra di ghiaccio che le cose sono precipitate: mi ha detto riproviamo col lassativo... e quel delicato equilibrio che avevamo raggiunto con la bambolotta si è spezzato.
Sono bastati due giorni, poi ho sospeso: mi ucciderei per aver voluto sperare che funzionasse.
Siamo passati da un lavaggio intestinale al giorno a due o più negli orari più assurdi, anche alle quattro di notte. Dolori, spasmi, reflusso, vomito, pianti...
Così ieri mattina mi sono alzata dopo l'ennesima notte insonne, con la bambina che piange anche al seno e non riesci a tenerla in braccio perché si contorce come un'anguilla.
Proviamo a chiamare il primario del nord ospedale tutto il giorno senza riuscire a parlarci.
Poi mi arriva la telefonata di un collega che mi chiede quando penso di rientrare al lavoro: mio caro, è proprio il momento sbagliato, non so se sopravvivo fino a domani...se almeno il primario rispondesse potrei anch'io avere una vaga idea di quando pensiamo di risolvere il problema di mia figlia...in queste condizioni non posso lasciarla neanche a mia madre, figuriamoci al nido!
Poi è la volta dell'Ufficio Personale...detto così fa un certo effetto, ma in realtà è rappresentato da un ragazzino facciadicanevocedipapera che mi chiede quando penso di tornare al lavoro: senti ragazzino, sto appunto pensando di chiedere l'aspettativa.
"Aspettativa dici? Mai sentito parlare, non mi è mai capitato...non mi è mai capitata neanche la maternità facoltativa...comunque chiedo ai consulenti"
Ora...non sono l'unica donna che lavora in azienda, ne conosco almeno tre che sono rientrate al lavoro ben oltre i dodici mesi dalla nascita (e senza giusta causa) del loro pargolo...cosa stai tramando?
Poi mi chiama la mia collega del cuore e mi dice che ha notato strani movimenti, fai attenzione!
Penso a questi anni in cui ho lavorato un minimo di undici ore al giorno, senza che mi fosse mai retribuito uno straordinario. Alle domeniche trascorse in ufficio per importanti riunioni di strategia. Ai Natale, ai Santo Stefano, ai Capodanni, le Epifanie, ai Ferragosto passati in azienda, perché la nostra azienda non chiude mai. Alle ferie a cui mi hanno costretta a rinunciare. Al mio matrimonio ed i lavori per ristrutturare casa seguiti esclusivamente dal Fatalista. Alla vita di merda che mi hanno fatto fare. Al giorno in cui ho dovuto mio malgrado lasciare anticipatamente il lavoro per salvaguardare la mia gravidanza e mi è stato detto "Ah, così te ne vai in riproduzione?!".
Amo il mio lavoro e quando amo sono determinata, fedele, completamente dedita e disposta al sacrificio. Ho sacrificato me stessa, mio marito, il mio matrimonio...ma non mi chiedete di sacrificare mia figlia. Ora sono io che ho bisogno di voi.
Sulla scia di questi pensieri, ieri ho trascorso la giornata a piangere insieme alla bambolotta.

domenica 23 marzo 2014

Certe volte...

Il Fatalista è in versione lasciatemistare.
Lo sapevo che sarebbe accaduto proprio oggi: è da qualche giorno che nei suoi discorsi inserisce a sproposito un "domenica ricomincia il motomondiale".
Pare che si debba preparare psicologicamente per vedere questa benedetta gara, ha bisogno di isolamento e concentrazione. Le prime notizie (sapientemente manipolate da lui) davano la trasmissione in mattinata, poi nel primo pomeriggio. Ho controllato...è alle 20.00.
Non gli puoi chiedere niente, tanto rimanda e se non può rimandare lascia le cose a metà (peggio del solito).
Sono andata in bagno: mi sono accorta troppo tardi che era finita la carta igienica.
La spazzatura è stata ignorata e miracolosamente superata per uscire di soppiatto.
Le pulizie di casa sono state rinviate a data da destinarsi.
Prima di uscire ha sentenziato un "per cena mi compro una pizza..." che tradotto vuol dire "guarda che non ceneremo insieme, io devo stravaccarmi sul divano: tu e la bambina non siete ammesse in salone"
Dopo tre lavatrici si è ricordato che aveva dei panni sporchi nella stanza da letto...da riportare al loro originario splendore quanto prima.
Poi...pochi minuti fa...
Cambio la bambolotta, getto il pannetto, la lavo, alzo il braccio per prendere il pannolino pulito e...niente, finiti e non ripristinati. L'ultimo cambio l'ha fatto lui: gliel'ho ordinato io quando mi ha risposto "ha fatto solo pipì, che la cambio a fare?"; nostra figlia fa solo pipì, la vogliamo lasciare nello stesso pannetto fino ai due/tre anni, quando lo toglieremo definitivamente?!
Il nuovo pacco di pannolini è nella stanzetta. La stanzetta è piena di panni stesi, la finestra è spalancata. Non posso lasciare la bambolotta sul fasciatoio, ma non posso portarla con me. Sorrido alla bambina e bestemmio. La metto nel seggiolone? La plastica è freddina...piscia, di sicuro piscia! La metto nel box...ma se piscia come faccio, mi bagna tappetino e materassino! La metto nel box sul cuscino del divano che uso per sorreggerla...quanto deve starci?...4/7 secondi al massimo...
Detto, fatto: corro in stanzetta, non posso tagliare la chicane a causa del mega stendino Foppapedretti che attualmente ha le dimensioni di un monolocale affollatissimo, afferro il pacco di pannolini, corro in cucina per recuperare la bambolotta e...ha pisciato!
Respiro profondamente, sorrido alla bimba, bestemmio e recupero mia figlia.
Il lato positivo è che a suo tempo scelsi un divano in tessuto lavabile... il lato negativo è che non ho neanche un termosifone libero per mettere ad asciugare il cuscino.
Se mio marito fosse qui in questo momento potrei non rispondere delle mie azioni.
Certe volte...lo strozzerei!

Zecchino

La bambolotta adora la musica: è la sola cosa che riesce a distrarla, a tenerla occupata per più di dieci minuti.
Fra tutte le canzoni dell'universo impazzisce per quelle dello Zecchino d'Oro; colpa del Fatalista che gliele ha fatte scoprire.
Così mi sono organizzata, ho creato una playlist su youtube, in modo tale da non dover essere schiava della continua ricerca delle sue preferite.
Inizialmente le bastava la musica: io potevo dedicarmi alle mie cose sul pc mentre lei se ne stava buona buona sul seggiolone. Ora no. Ora lei deve guardare. Guardare i video. I video di una trentina di bambini che cantano con le mani dietro la schiena annuendo in continuazione col capo.
Io proprio non capisco: ho perso la libertà di smanettare sul mio portatile...non mi ci posso neanche avvicinare in sua presenza che lei inizia a gemere ansiosa fino ai suoi heyyyy! imperiosi.
Sostanzialmente il suo messaggio è: "Se accendi il computer è solo per ascoltare le mie canzoni, chiaro?"
E pensare che nella pancia ascoltava solo musica classica e new age... come si è ridotta così?!
Ad onor del vero nella sua playlist ci sono tre brani che esulano dallo Zecchino d'Oro:
- Il pulcino pio
- Cicale di Heather Parisi
- Ai se eu te pego!
Le mie orecchie si vogliono suicidare.

sabato 22 marzo 2014

Polvere di rugiada delle isole Cicoria

Sono assalita dai venditori.
Al cellulare, al telefono fisso, via mail (su quattro indirizzi di posta elettronica), al citofono ed anche alla porta (quando qualche idiota del palazzo apre il portone).
Vogliono vendere dai contratti di nuove compagnie del gas/luce al vino. Ma possono venderti anche le sorelle, volendo.
L'ultimo aveva una bancarella e su un cartoncino c'era scritto Polvere di rugiada delle isole Cicoria.
Stavolta ero incuriosita ed interessata seriamente...poi la bambolotta si è messa a piangere e mi sono svegliata. Dannazione!

venerdì 21 marzo 2014

Ricordi inafferrabili

Certe volte mi capita con un profumo nell'aria: sembra che mi porti indietro con la mente...e poi non approdo a nulla.
Altre volte sono dei suoni o dei versi.
In inverno mi capita con una specifica intensità del sole: chiudo gli occhi, mi lascio riscaldare il viso freddo, mi faccio trasportare...e non arrivo da nessuna parte; mi sono sposata in una giornata così!
Eppure sono sicura che proprio dietro l'angolo ci sono dei ricordi di bambina.
Che ne ho fatto? Li ho persi?
In primavera non ne parliamo; ci sono le tortore: "Cuuu--cucù-cuuuuuuuuuuuù".
Impazzisco!... quanto doveva essere bello quel ricordo!

Troppo sensibile

La bambolotta non ha paura di niente, ma è infastidita da chi alza eccessivamente il tono della voce: io cerco di essere sempre pacata perché quando ero piccola a casa mia si urlava tanto.
Nonnamanager ci ha cresciuto gridando: tre figli, un marito sempre fuori per lavoro, nessun parente a cui appoggiarsi...va da sé che la facevamo letteralmente impazzire.
Da mio marito ho imparato che il silenzio colpisce più di mille tamburi, che uno sguardo può essere deciso quanto un no urlato.
Ad un certo punto i figli si rivolgono a te nello stesso modo in cui ti rivolgi a loro: non vorrei che un giorno la bambolotta mi urlasse contro come ho fatto a mia volta con mia madre.
Non so se riuscirò a spezzare questa catena, ma voglio provarci.
Il problema è che nonnamanager  si comporta con la nipote come si comportava con noi figli.
Lo fa scherzando perché la cucciola è troppo piccola per le marachelle, ma a volte basta un tono diverso che la piccina si confonde e si guarda intorno incerta, in attesa di un sorriso rassicurante.
Io la butto sul ridere e le dico "Ma', non me la traumatizzare!"...non voglio offenderla: è una brava nonna, sempre presente e affettuosa.
Un paio di giorni fa le è capitato di far scoppiare un pallone fatto con la gomma da masticare: la bambolotta era distratta ed ha sussultato.
"Non ti spaventare annonna, guarda: PA'!...PA'!!....PA'!!!" e dopo aver urlato questi benedetti le ha scoppiato una raffica di palloni in faccia con la gomma.
La bambina è scoppiata in un pianto disperato, cercandomi con le braccine tese.
"Mamma, ma così la spaventi ancora di più! Smettila e sputa immediatamente quella gomma!"
"Ma è troppo sensibile questa bimba!!!"
Morale della favola? La bambolotta non va più in braccio a nonnamanager se prima non si è assicurata che non ha nulla in bocca e sbatte le ciglia spaventata da un possibile  in arrivo.
Mi fa una tenerezza!...ma non è che è colpa mia se è così sensibile?!
Forse dovrei alzare la voce ogni tanto.

giovedì 20 marzo 2014

Atto d'amore

Fare un figlio è un atto d'amore.
Nei confronti di chi? Di noi stessi? Baggianate!
Non so cosa accade per il secondo figlio, il terzo o via dicendo...ma il primo figlio è un atto di puro egoismo. Devi soddisfare il tuo istinto genitoriale: è un po' come aver fame o sete, ad un certo punto vuoi un figlio e non riesci a pensare ad altro.
Alla fine sei tu che vuoi un figlio o è il figlio che ti vede, ti sceglie e dice "voglio te mamma!"?
Non dico che capiti a tutti, mica tutti hanno l'istinto paterno o materno.
A me è successo. Al momento non mi sono sentita egoista. Poi il figlio non arrivava, ho scoperto di dover procedere diversamente e ho iniziato il percorso della pma.
In quel momento mi sono sentita egoista: mi ero fatta convincere dal luogo comune del "figlio a tutti i costi".
Ora sono madre ed ho capito: non sono stata egoista ad avere una figlia ricorrendo all' inseminazione.
Sono stata egoista nello stesso istante in cui l'ho desiderata, perché ancora oggi non so se per lei sarò una brava madre. Forse non lo saprò mai se sarò stata brava o meno, forse le somme definitive saranno tirate quando non ci sarò più.
Non c'è niente di diverso fra me ed una mamma che ha potuto procreare naturalmente.
Non c'è niente di diverso fra due genitori ed una mamma single o un padre single.
Non c'è niente di diverso fra due genitori etero e due omosessuali.
Sfido chiunque voglia un figlio: se non puoi, cercherai comunque di trovare il modo per averlo.

Mia figlia è l'aria che respiro: lo era già quando non osavo neanche immaginarla.

Vipere al balcone

Dal lato della cucina e delle stanze da letto, di fronte al nostro palazzo c'è ovviamente un altro palazzo. E' il lato dove ci sono i fili per stendere i panni.
L'appartamento dove abito è quello in cui è cresciuto mio marito, quindi le vicine di quello stabile erano abituate a dire chiacchiere con nonnasprint.
Da quando siamo venuti a vivere qui, io non ho avuto mai il tempo di dire chiacchiere: prima lavoravo dalle 8.00 alle 19.00 (senza rientro perché il lavoro è pure fuori città) sei giorni su sette; ora ho una bambina che sta male sei giorni su sette e non mi permette di allontanarmi per andare in bagno, figuriamoci se posso sparire in balcone!
Una donna che lavora lava la caterva di panni settimanali il weekend; siccome non sono il Padreterno e non posso programmare il bel tempo per la domenica, ho una asciugatrice.
Ben presto le "signore" di fronte iniziarono a chiacchierare ed un bel giorno nonnasprint mi disse che le avevano detto che a casa mia i panni non si lavavano...
Per quanto le malelingue non meritavano neanche una risposta, le chiesi di far presente alle nullafacenti che a casa mia i panni si lavano, ma non sempre si stendono perché ho l'asciugatrice.
Ora faccio la mamma a tempo pieno e sono diversi giorni che abbiamo il sole; i balconi sono luridi (per me possono rimanere tali perché ho meno tempo di quando lavoravo) e se c'è vento continuo ad usare l'asciugatrice...altrimenti sarei costretta a rilavarli.
Dopo una notte insonne, un tentativo fallito di fare il prelievo mattutino (ore 5.45) alla bambolotta per i duecento esami prescritti dal pediatra di ghiaccio, un lavaggio intestinale in solitaria (il Fatalista era ormai al lavoro) in cui ho dovuto farmi il coraggio di infilare venti centimetri di sonda nell'intestino di mia figlia (operazione in cui in genere io faccio sempre e solo da assistente avendo il marito infermiere), la disinfezione completa delle piastrelle del bagno schizzate dalla regia cacca della suddetta figlia, il tutto condito da coliche da glutine (a causa di cena di auguri per nonnodivano) e relative corse nell'altro bagno a disposizione...ho finalmente steso la biancheria del letto, nel primo giorno di primavera assolato e calmo.
Con la coda dell'occhio ho notato dei movimenti. Sembravano tante formichine: da dietro i vetri, qualcuna sul balcone a stendere ha chiamato la figlia, qualcuna ha fatto cenno dal suo balcone alla vicina di balcone. Poi ho capito: ero io il fenomeno da baraccone.
Stavano sicuramente pensando che per tutto l'inverno non avevo lavato neanche una mutanda.
Ho guardato la mia biancheria candida e immacolata ed ho pensato che non sanno fare neanche 2+2.
Mi avrebbero dovuto far pena, avranno delle vite così vuote che neanche la televisione può far nulla per colmarle...sarà per questo che stanno sempre al balcone!
Invece mi sono arrabbiata...no, di più. Quelle vipere sono riuscite proprio ad avvelenarmi la giornata.

mercoledì 19 marzo 2014

Uomo di ghiaccio

Ieri pomeriggio avevamo il controllo dal pediatra.
Secondo il parere del paese, questo medico è il migliore sulla piazza.
In effetti è molto preparato e piuttosto scrupoloso. Ma credo altresì che ci metta del suo a diffondere le voci sulle sue capacità... e lo dico a ragion veduta poiché non ha mai avuto problemi a dichiarare anche davanti a me di essere il miglior esperto su quest'argomento piuttosto che su quell'altro. Comunque è questione di carattere, l'importante è che faccia il suo mestiere e lo faccia bene.
Il punto è che ha un difetto: non è multitasking. Non è una donna e questo gioca a suo sfavore, ma lui si inceppa proprio se lo interrompi. Perde il filo logico dei suoi pensieri, di quello che sta facendo.
Ora...con il poco tempo a disposizione per la visita, ci sta che ti possa fare qualche domanda sull'infinità di esami che mi stai prescrivendo? Da madre posso avere dei dubbi? Posso parlare?
Mi rispondo da sola: no. Devo imparare ad essere passiva come le altre mamme che hai sapientemente ammaestrato in questi anni. Purtroppo lo sappiamo tutt'e due che ho un cervello pensante e la bocca parlante, rassegnati!
Insomma non ci siamo presi dall'inizio. Ma la cosa che proprio non concepisco è che non ti guarda mai in faccia, ma non solo me o le altre mamme...non guarda i bambini! Li visita come se fossero manichini.
La bambolotta è molto socievole: ha provato in tutti i modi ad accattivarselo; gli lancia sorrisi, gli fa tanti versi: niente, neanche un mezzo sorriso.
Ho chiesto alle altre mamme e mi hanno confermato che è proprio così, è burbero a tutte le ore tutti i giorni dell'anno.
Ieri mia figlia era particolarmente di scena e nella sua testardaggine aveva deciso di giocare con quell'omone. Le ha provate tutte. Alla fine, per attirare la sua attenzione ha sbattuto entrambe le manine sulla scrivania e gli ha detto babababababababà!
E lui, senza alzare lo sguardo dal computer: "Shhhhhh!!! Nessuno ti ha interpellato!"
Mi veniva da ridere, stavo scoppiando non lo so come mi sono trattenuta...
Sì, sei un bravo medico. Ma sei sicuro che la tua vocazione fosse quella di fare il pediatra?!

Da me a nonnomarziano

Tanti auguri, pappili!
Quest' anno la festa del papà mi sembra diversa...sono così presa a fare la mamma che tendo a dimenticare di essere figlia!
Stavo ripensando a tutte le letterine sotto al piatto che hai ricevuto: facevi sempre finta di non accorgertene mentre noi eravamo così ansiosi e trepidanti davanti al piatto sguincio!
Che bei ricordi!
Hai sempre fatto il "papà della domenica" per via del lavoro e un po' perché ai tuoi tempi crescere i figli era compito delle mamme, soprattutto se casalinghe. Eppure abbiamo giocato molto ugualmente!
Mi facevi il solletico prima di andare a nanna e ridevo così tanto da perdere il respiro; poi mi addormentavo felice.
Ma avevo anche paura se ero stata "cattiva" e la mamma minacciava di raccontarti tutto al tuo rientro!
A ripensarci non sei stato mai molto severo, hai sempre fatto grandi scenate per non approdare a nulla! Quante discussioni, lacrime, rabbia: dopo un po' era come se non fosse successo niente; perché tu sei così, le cose brutte le dimentichi.
Sembri tanto più giovane dell'età che hai e troppo spesso mi dimentico che il tempo corre, non dovremmo sprecarlo rimandando una giornata da trascorrere insieme, una passeggiata o due chiacchiere davanti ad una buona tisana.
Ti critichiamo in continuazione per quel tuo essere marziano, ma sei un bravo padre e ci ami al di sopra di ogni cosa.
Sei una persona buona in un tempo che non è più il tuo, perché non ti piace, non vuoi adeguarti a certe realtà.
Ma una cosa è sicura: tu sarai sempre il mio pappili ed io la tua principessa.
Ti voglio bene

Da bambolotta a Fatalista

Caro papà,
io sono troppo piccola per parlare, ma ho affidato il compito di scrivere questa letterina alla mamma, che capisce bene quello che sento e proverà a raccontarti un po' di me e te.
E' la prima volta che festeggi la festa del papà, ma è la prima volta anche per me e sono emozionata.
Quando ero ancora con gli angioletti e ti guardavo da lassù, pensavo che forse non avrei dovuto avere tanta paura di nascere, perché ci saresti stato tu a proteggermi.
Così mi sono convinta: eri tanto simpatico che avevo proprio voglia di conoscerti!
Ho fatto bene, mi fai sempre ridere e qualche volta mi permetti di disubbidire a quella rigidona della mamma. Lo so che fa così perché è apprensiva...ma meno male che ci sei tu, altrimenti molte cose nuove le scoprirei a diciott'anni!
Quando ti sento rientrare a casa mi agito tutta perché so che ne inventi ogni giorno una nuova per farmi divertire!
Mi piace tanto quando mi lanci i calzini appallottolati nella culla o mi fai rotolare sul fianco come un salame; quanto si arrabbia mamma quando mi porti in giro sulle spalle saltellando! Poi ti aspetto trepidante se prendi la rincorsa e ti fiondi sul lettone facendomi rimbalzare.
Adoro passeggiare con te: avevo pochi giorni che già mi mettevi nel marsupio e mi mostravi orgoglioso a tutti quelli che incontravi. Ma anche io sono orgogliosa di te, lo vedi come ti osservo quando ti metti il pigiama? Rido perché sei proprio un bel papà oltre che bravo.
Quante sorprese mi fai! Ricevo tanti regali, ma quelli più belli sono quelli che posso condividere con te; il più bello di tutti è il triciclo: mentre io suono il clacson tu mi dirigi con il maniglione.
La mamma pensa che mi stai viziando, secondo me è un po' gelosa perché tu dici che sono la tua fidanzata...scherzo! Un po' è vero che me ne approfitto, ma sono piccina ed ho tanto tempo per imparare le regole.
Tu mi riempi di baci i piedini, dici sempre che ti vien voglia di mangiarteli: in effetti le mie piccole dita viste dal basso sembrano tanti ceci tondi tondi. Allora mamma ha pensato di regalarti le mie impronte, perché dice che cresco in fretta e forse i miei piedini non resteranno così paffutelli per molto tempo.
Ti voglio dire un'ultima cosa... mi chiedi sempre se ti voglio bene ma io non posso risponderti.
Finalmente posso dirtelo: ti voglio un mondo di bene, papà mio!
Tanti auguri per la tua festa...spegniamo le candeline?!

martedì 18 marzo 2014

Domani è la mia festa 2

"Marito, dove vai a quest'ora? Non è troppo presto per il lavoro?"
"Devo andarmi a tagliare i capelli per domani"
 

Domani è la mia festa

"Pronto, moglie?"
"Ciao, marito! Dimmi cosa è successo?"
"Come sta la bambolotta?"
"Sta bene...ora è a spasso con nonnasprint"
"Bene. Senti...ti volevo dire che io oggi vado in piscina, ci vediamo verso le 13.30"
"Che c'è di diverso dagli altri giorni?"
"Ero in dubbio...sono stanco...ho sonno!"
"Come ti capisco...non andare allora"
"No, oggi devo andare per forza...domani no, domani è la mia festa!"
Ecco cosa c'è di diverso: il Fatalista rinuncerà alla piscina per la bambolotta...o per autocelebrarsi?!

Capita

Capita di svegliarsi alle quattro di notte con la bambolotta che sta male.
Provi ad allattarla, ma piange al seno. Di che ti meravigli? Stai facendo "le prove": niente più lavaggi intestinali tutti i giorni, si tenta con i clisteri a giorni alterni...perché tutti sembrano essere convinti che si tratti di stitichezza cronica ed è la cosa a cui vorresti credere più di tutte.
La piccina intanto si sforza e soffre.
Chiami il Fatalista e decidete per un lavaggio notturno di emergenza, la bambina vede la sonda e smette di piangere. Era la scelta giusta. Si torna a letto, la riallatti per consolarla un po' e perché ti senti terribilmente in colpa: sei la sua mamma e dopo otto mesi non hai ancora mantenuto la promessa che le fai tutti i giorni, abbi pazienza ancora un po' ammamma vedrai che troverò la soluzione. Nel buio della notte tocca a te piangere, ti sfoghi un po'. Verso le sette finalmente ti riaddormenti distrutta fisicamente e mentalmente.
Capita che alle nove citofoni il corriere e tu debba scendere in pigiama a firmare; la bambolotta per fortuna non si è svegliata, ma il regalo per la festa del papà glielo vorresti comunque dare in testa, perché fuori oggi ci sarà pure il sole, ma tu sei indisposta e gli ormoni comandano completamente il tuo cervello solitamente ottimista.

lunedì 17 marzo 2014

Corriere - aggiornamenti

Il libro è arrivato!
Sono felice e sono stata anche fortunata perché il corriere ha citofonato quando il Fatalista era ormai al lavoro. Questo vuol dire che ho la scusa del libro per camuffare l'arrivo del suo regalo.
Sì...ma quando??? Spedizione in 24/48 ore un piffero! Inizio a disperarmi, ho letto che ci vuole un giorno per approntarlo, non ce la farò mai! Ma perché mi organizzo sempre in anticipo e poi succede puntualmente qualcosa che mi manda i piani all'aria?!

Corriere

Aspetto il corriere.
Mi correggo: aspetti i corrieri.
Ho comprato un libro ed il regalo per la prima festa del papà del Fatalista.
C'ho l'ansia: non vedo l'ora di avere il libro tra le mani (Dire fare baciare di Claudia de Lillo)  e spero che mio marito non scopra il suo regalo prima del tempo.
Dovrebbero arrivare entrambi oggi, a minuti.
Il Fatalista si insospettirà, quello sta sul divano ma sente tutto... cosa gli racconto?
Sa del libro, ma di sicuro mi chiederà perché citofonano due volte.
Non l'ho mica organizzata bene 'sta cosa!
E se il regalo per il papà non arrivasse oggi?! Oddio rischio di non fare in tempo per il 19!

Oscar

La bambolotta ormai sa fare tante cose difficili per la sua età, ma alcune semplici proprio non le riescono: ad esempio non allunga le mani se vuole andare in braccio a qualcuno, lei si sporge e richiama l'attenzione col solito imperioso hey!
Ieri sera lei stava dormendo nella stanza da un po', quindi il Fatalista ed io abbiamo pensato che fosse il momento buono per cenare tranquilli...il tempo di sederci a tavola e ueeeuuueeeeeeueeeee!
Il marito si è immolato nel tentativo estremo di provare a riaddormentarla mentre io azzannavo la mia pizza e la sua si raffreddava. Non è passato molto tempo che l'ho visto riaffacciarsi con la pupetta in braccio, definitivamente fuori dal sacco nanna.
Mi vede, ride felice, il padre la mette nel seggiolone affianco a me e...
Una scena patetica, strappalacrime, mi si è spezzato il cuore: la bambolotta ha proteso le braccine verso di me tremante, singhiozzante, con i lacrimoni che le rigavano il volto arrossato.
L'ho presa immediatamente in braccio per consolarla, posso dire che mi sono addirittura spaventata: credevo avesse qualche dolore di pancia improvviso.
Un istante, un solo istante e si è voltata sorridente verso il mio piatto tentando di afferrare la pizza.
E' stata un'interpretazione da Oscar.

domenica 16 marzo 2014

Tutti i colori

Un tempo pensavo che al mondo ci fossero solo buoni o cattivi; che la ricompensa per le buone azioni si ottenesse durante la propria vita, così come la punizione per le cattive azioni; che esistessero solo gli etero e gli omosessuali; che il peso da portare sulle spalle è sempre proporzionato alla forza che le sostiene; che le mamme hanno tutte l'istinto materno, come pure i papà l'istinto paterno; che ogni figlio ama i genitori e i propri fratelli; che le coppie omosessuali hanno solo il diritto di sposarsi e non quello di avere figli; che bisogna sposarsi e procreare quando si è giovani; che un lungo fidanzamento è una garanzia per la buona riuscita di un matrimonio; che è giusto soffrire per amore; che qualcuno può amarti più di mamma e papà.
Avevo queste e mille altre convinzioni. Ora ho smesso di vedere le cose in bianco e nero.
Vorrei che la bambolotta imparasse a conoscere milioni di colori e avesse poche certezze sul mondo, tante su se stessa e la sua vita.
Magari riuscirà a rivoluzionare anche la visione del Fatalista...attualmente fermo alla scala dei grigi!

sabato 15 marzo 2014

Stanchi ma felici

Questa giornata è iniziata alle 6.00... e non so quando finirà!
Stiamo avendo un' anticipo di primavera e non potevamo non approfittarne: i pensieri ed i problemi ogni tanto si devono lasciare a casa, bisogna allontanarsi e vedere la bellezza di questo mondo, riempire la pancia di cose buone e mettersi a letto felici.
Così, dopo il corso in piscina della bambolotta, ci siamo messi direttamente in macchina con nonnamanager e nonnomarziano e siamo volati verso il mare.
Siamo andati a mangiare i ricci e tanto altro pesce buonissimo.
Passeggiata, caffè, gelato, chiacchiere.
La bambolotta è stata sempre sveglia ma tranquilla: ha giocato tanto, si è incuriosita per tutto e tutti al ristorante, era contenta.
Quando ha visto il mare ha gioito come un fringuellino, sgambettava convinta di trovarsi davanti ad una piscina un po' più grande di quella a cui è abituata...
Finalmente siamo rientrati, dopo esserci sparati un trecento chilometri tra andata e ritorno.
Bilancio attuale: adulti rintontiti e stanchi/bambolotta ancora iperattiva!

Tutto d'un pezzo

Vedendo il Fatalista così innamorato della bambolotta continuo a sfotterlo accusandolo (neanche troppo velatamente) di essersi rincretinito.
E' normale che un padre dimostri il suo affetto con coccole e dichiarazioni d'amore...è normale per un uomo qualsiasi, ma non per mio marito.
Non è il tipo da baci e abbracci, non è mai stato "fisico" nelle sue dimostrazioni d'affetto.
Bisogna dargli credito che non ne ha bisogno, è presente nella vita delle persone che ama, le sostiene e fa di tutto per farle stare bene.
L'ho sposato senza aver mai sentito dalle sue labbra un ti amo. Ma non ho mai avuto dubbi in merito.
A dir la verità, dopo esserci sposati, in seguito ad una lite furibonda che mi aveva fatto lasciare il megalettoconiugale per uno scomodissimo divano, mi ha dichiarato il suo amore: credo che posso farmelo bastare per il resto della vita, vista l'emozione che provo al solo ricordo!
Lui è così, è tutto d'un pezzo.
Quel ragazzino che gioca a saltare sul letto per far ridere sua figlia, la sbaciucchia e le fa il solletico è lo stesso uomo che mi risponde "Grazie!" quando gli dico ti amo.

venerdì 14 marzo 2014

Che fanatiche!

In uno dei miei shopping online compulsivi ho acquistato degli occhiali da sole per la bambolotta.
Complici il cattivo tempo e il primo tentativo fallito di provarglieli, questi benedetti occhiali sono rimasti per un paio di mesi nel dimenticatoio.
Stamattina c'era un sole meraviglioso e ne ho approfittato per fare una lunghissima passeggiata con la piccina. Mentre mi infilavo il giubbotto ho intravisto la custodia e l'ho infilata in borsa pensando "non si sa mai...".
In effetti la bambolotta odia il sole in faccia, cerca di nascondersi e se le capita un'angolazione tale da non poter sfuggire piagnucola nervosa.
Alla prima occasione le ho mostrato il beneficio che poteva ricavarne: ha apprezzato molto e si è addormentata felice.
Mi veniva un po' da ridere a pensare che sembravamo due fanatiche con gli occhiali da sole...poi mi sono ricordata della tuta sotto il giubbotto e del sedere enorme che porto a spasso ed il sorrisino è sparito.
Credevo che la bambolotta avesse capito a cosa servono gli occhiali da sole, invece no.
Siamo tornate a casa e non ha voluto toglierli, si è convinta solo quando le ho dato Matilde.
Crede che servano per dormire!

E' nato un papà

Il Fatalista è il tipo che dopo una discussione ci impiega dai tre ai sette giorni per metabolizzare.
I miei ricordi dei litigi da fidanzati coincidono con quelli di intere settimane in cui spariva ed era irreperibile anche al telefono... insomma, se si arrabbia il suo cervello va in loop, non riesce a pensare ad altro per tantissimo tempo.
Quando è nata la bambolotta lui era fisicamente accanto a me, ma il suo cervello continuava il litigio con l'anestesista. Ed ha continuato a pensare incessantemente alla questione per un paio di giorni: non poteva credere che avessimo cambiato ospedale, corso il rischio di un viaggio in pieno travaglio, pagato la visita anestesiologica, il tutto per avere un'epidurale che alla fine non abbiamo ottenuto.
Ma quello che lo aveva mandato davvero in bestia era stato il senso di impotenza difronte alla mia sofferenza, la promessa di aiuto che non aveva potuto mantenere.
Così alla rabbia per la mancata epidurale si è aggiunto il disagio di quattro ore di viaggio al giorno per poter sfruttare gli orari di visita diurni e portarmi due pasti senza glutine preparati con le sue mani a casa.
Ha preso un paio settimane di ferie per aiutarmi con la piccola: in realtà, a parte allattarla, faceva tutto lui; era più sicuro di me, se la portava addirittura a spasso nel marsupio tra una poppata e l'altra.
Ma pativa come me lo sconvolgimento delle nostre vite: non si riusciva più a fare un pasto decente, non c'erano più orari, la bambina piangeva notte e giorno.
Poi la bambolotta ha iniziato a fargli i primi sorrisi, i primi versi...e mio marito si è trasformato nel fidanzato che non ho mai avuto.
Le dichiara il suo amore almeno tre volte al giorno; quando è particolarmente di scena le chiede insistentemente "ma tu vuoi bene a papà?", lei ride inconsapevole e lui risponde (imitando Furio di Carlo Verdone) "allora, lo vedi che la cosa è reciproca?!"
Quello che ho capito dalla nostra esperienza è che non sempre si diventa genitori istantaneamente, per la sola nascita di un figlio: può capitare che ci sia bisogno di tempo per vivere appieno la nuova condizione.
Come per qualsiasi amore c'è bisogno di instaurare una relazione.

Santa Matilde

Ebbene sì, oggi è l'onomastico dell'orsetta della bambolotta: l'ho appena verificato sul calendario.
Dobbiamo organizzare qualcosa, non sono impazzita: è stato addirittura il Fatalista a farmelo presente!
D'altra parte non facciamo che declamare santa Matilde! in ogni occasione in cui ci salva da situazioni complicate.
Ho deciso, la bambolotta spegnerà le candeline per lei, canteremo tanti auguri e faremo delle foto ricordo.
Se lo merita: nessuno può sapere meglio di me quanto se lo merita...

giovedì 13 marzo 2014

Manca

Stamattina, durante il cambio del pannetto, il Fatalista:
"Ma ti ricordi quando la bambolotta era piccolissima? Stava tutta nell'incavo del mio braccio..."
"Certo che me la ricordo: è cresciuta così in fretta... quel periodo è durato poco e poi non me la sono goduta tanto...mi manca!"
"Manca anche a me"
Siamo due idioti ad aver già nostalgia della nostra bambina che non ha ancora compiuto otto mesi.
Quando farà grande davvero come faremo?!

Compagno R.

Chissà perché ai funerali ed ai matrimoni si fanno gli incontri più inaspettati.
Stamattina ho rivisto un vecchio compagno di scuola superiore...saranno passati vent'anni dall'ultima volta che ci siamo visti!
L'ho abbracciato e gli ho detto: "Mi dispiace, che brutta occasione per rincontrarsi...come stai?"
"Sto bene, anzi benissimo!"
"Mi fa tanto piacere! Che combini, che fai di bello nella vita?"
"Porca p....a, ma non sai un c**o tu?"
"?"
"Faccio l'attore"
"Che bello, sono contenta per te: se non ricordo male era il tuo sogno da ragazzo!"
"Ma possibile che non lo sai?! Ma non sai proprio un c**o tu?!"
"No...a quanto pare non so un c**o..."
"Ma dai, basta che fai una ricerca su Google!"
"Ok. Appena vado a casa ti cerco..."
"Vedi che il 15 e 16 Aprile c'è un mio spettacolo al teatroxxxx"
"Verrei volentieri, ma ho qualche problema a lasciare la bambina..."
"Non cacciare scuse, c**o! Devo andare, altrimenti mia madre mi rompe i c...i! Questi vecchi stanno sempre a scassare il c**o"
"Compagno R., vienimi a trovare se hai un po' di tempo, abito qui vicino, mi farebbe piacere..."
"Non hai capito, io non abito più qua"
"E dove abiti?"
"Ho casa nel capoluogo"
"Ah! Ma è solo ad un'oretta di distanza da qui..."
"Ma non ho tempo, cara! Era un mese e mezzo che non vedevo i miei!"
"Ah, ok. Ciao, compagno R."
Compagno R. non è cambiato molto d'aspetto, solo che ora dice una parola ogni tre parolacce e si prepara continuamente sigarette di tabacco.
Chissà cosa avrà pensato lui di me...forse mi cercherà su Google.

mercoledì 12 marzo 2014

Corri...

Quando ti trasferisci da piccolina in un altro paese, in una Regione diversa da quella in cui sei nata, ed i soli familiari che hai a portata di mano sono i tuoi genitori ed i tuoi fratelli, gli amici di mamma e papà spesso diventano "zii".
Quando ero bambina c'erano tanti zii e zie; crescendo ho perso il vezzo di chiamare tutti in quel modo. Ma alcuni per me rimarranno per sempre zii.
Stamattina ho ricevuto una telefonata, di quelle che ti aspetti ma non vorresti ricevere per nulla al mondo: la morte non è mai gradita ospite, neanche quando ti libera da atroci sofferenze.
La bambolotta si era appena svegliata, le ho infilato il tutone sopra il pigiamino, l'ho sistemata nel passeggino, ho infilato un cappotto e sono corsa da zia.
Corri, corri, corri....mannaggia non è distante a piedi...perché non arrivo mai?
D'un tratto ho realizzato che non aveva più senso correre.

E' nata una mamma

E così ho partorito con dolore, come quasi tutte le donne che vivono in Italia.
Dopo qualche ora dal parto mi hanno finalmente riportato mia figlia, me l'hanno fatta attaccare subito al seno: che strana sensazione, è indescrivibile!
La nascita della bambolotta mi ha lasciata stordita, incapace di realizzare cosa fosse accaduto. Non ero pronta sotto tanti aspetti...e continuerò a non esserlo man mano che crescerà!
I primi giorni continuavo a ragionare solo per me stessa: non mi aspettavo che avrei avuto perdite così copiose, che i punti sarebbero stati così dolorosi...e non voglio entrare in altri dettagli intimi! Occupata e preoccupata per la mia salute, avevo questa scimmietta costantemente attaccata al seno: mi sentivo privata del mio spazio vitale, non potevo neanche muovermi che urlava. Il solo andare a far pipì era un incubo: con la situazione complicata "laggiù", il tempo infinito che impiegavo per l'igiene e la bambolotta che strillava come un'aquila di fuori; mamma mia, che stress!
Ora so che la piccina voleva stare giorno e notte al seno perché così riusciva a liberarsi almeno un po' dell'aria e successivamente qualche volta anche della cacca.
Fatto sta che con un tale regime non c'è voluto molto perché mi venissero le ragadi.
Mi scendevano le lacrime dal dolore, mi mordevo la mano e cercavo di resistere: tutti mi dicevano sei fortunata ad avere il latte!, non potevo arrendermi...
La verità è che non so se tornando indietro rifarei la stessa scelta.
L'allattamento per me è stato peggio del parto.
Non voglio dilungarmi, tanto il senso delle mie prime settimane da madre si può riassumere come un susseguirsi di "incombenze e doveri" senza possibilità di lamento, perché questa bambina l'avevo inseguita e desiderata per anni: ovviamente se mi fossi lagnata sarei stata aspramente rimproverata da tutti, mi avrebbero detto hai voluto la bicicletta?...Pedala!
Non sono fra le fortunate che si sono innamorate del proprio figlio al primo sguardo.
Il mio amore si è insinuato subdolamente fra le pieghe dell'anima giorno dopo giorno, lacrima dopo lacrima...finchè, improvvisamente, il trasalire in piena notte per un debole lamento non ti fa più montare una rabbia cieca per il sonno che stai perdendo; improvvisamente ti accorgi che anche se non dormi, però riesci a far riposare la tua bambina, sei appagata e soddisfatta ugualmente; poi capita che tua figlia riesca a dormire qualche ora durante il giorno...e ti manca terribilmente; i tuoi denti si stringono per la voglia di mangiarla di baci, ti commuovi ogni volta che alza la manina verso il tuo viso per assicurarsi che ci sei; ridi quando lei ride, piangi quando lei piange.
Improvvisamente il senso della tua vita è lei e tu ti accorgi di essere diventata mamma.

martedì 11 marzo 2014

Parto 3

L'ho guardata e riguardata, lì nel telino verde, sulla mia pancia a dimenarsi e piangere come un'ossessa. Qualcosa non mi quadrava...eppure sembrava che avesse tutto a posto: ho persino contato le dita delle mani e dei piedi. Poi me l'hanno portata via per diverse ore; doveva restare sotto controllo e fare delle analisi particolari poiché poteva aver inspirato del meconio.
Nel frattempo ho capito cosa non andava: non la riconoscevo.
Non è che fossi mai riuscita ad immaginarla, ma inconsciamente ero certa che sarebbe stata simile alle mie nipotine alla nascita: chiare, con i tratti delicati, senza capelli.
Invece aveva la faccia di nonnodivano ed una marea di capelli neri.
Non sembrava affatto mia figlia, sembrava figlia solo del Fatalista!
Non ero abbastanza lucida per preoccuparmi che corresse qualche rischio di salute, eppure mi mancava terribilmente, chiedevo di lei in continuazione: con la pancia ormai svuotata sentivo il bisogno fisico di stringerla a me.
Timidamente chiesi: "Quando posso chiudere le gambe?"
"Seeeee, stiamo ancora all'inizio figlia mia! Porta pazienza..." mi rispose l'ostetrica (in un modo che mi sembrò criptico solo perché ero ignara che l'espulsione della placenta è un altro mezzo parto).
Io, da sempre terrorizzata dall'episiotomia, non mi sono neanche accorta che mi era stata praticata finchè il dottore non mi ha gentilmente avvertita che mi avrebbe fatto un po' di anestesia per mettere i punti.
Sono stata coraggiosa perché credevo che mio marito fosse sempre alle mie spalle e non volevo mostrarmi debole; solo dopo ho scoperto che aveva seguito la bambolotta, lui non era con me!
Forse mi sarò anche appisolata nelle ore successive, non so.
Il ricordo più vivido che ho, dopo il viso tondo e perfetto della mia bambina, i suoi occhi a mandorla e la boccuccia a cuoricino? Un'infermiera che armeggia con il mio polso...mi mette un braccialetto rosa...metto a fuoco e leggo "Xxxxxx madre di Yyyyy".
Madre...madre...MADRE...finalmente scoppio a piangere.

Parto 2

Sono arrivata in reparto verso le sei del mattino, le contrazioni erano ormai ogni due minuti.
Per un'ora mi hanno tenuto fra la sala d'attesa, ecografia e tracciato: "Sì, signora... le contrazioni sono ogni due minuti... ma sono lievi... dobbiamo valutare se rimandarla a casa..."
"Come sono lievi?!... (Ma se non volete fidarvi di quello che vi racconto io almeno provate a ragionare: come possono essere lievi le contrazioni ogni due minuti?!) Guardate che ci impiego almeno un'ora per rientrare a casa, siete sicuri che sia un falso allarme?" Avvertiamo i futuri nonni che stentano a credere che forse ci siamo.
Alle sette mi ricoverano, il tracciato era starato. Mio marito chiama l'anestesista che stava appena smontando dal turno: che fortuna! Dovrà solo attraversare un reparto per raggiungermi!
Alle sette e trenta dell'anestesista nemmeno l'ombra...viene richiamato.
Alle otto io non sono più in grado di proferire parola, continuo a consumare il pavimento della sala parto andando avanti e indietro appoggiandomi al muro. L'ostetrica richiama l'anestesista. Mio marito cerca di consolarmi, di tranquillizzarmi dicendomi che il bastardo sta per arrivare. Io non ho il fiato per rispondergli che ormai è troppo tardi, non c'è più pausa fra le contrazioni, non potrei star seduta ferma a farmi inserire un ago nella schiena.
Si rompono le acque, c'è meconio, ma non voglio pensare al peggio...
Da quel momento in poi ho perso la nozione del tempo, faticavo a respirare, non m'importava più nulla di nessuno. Sono stata preda di pensieri atroci, inconfessabili, volevo solo che quella tortura finisse. Ad un certo punto l'ostetrica guarda verso il basso e urla "Fatela stendere, presto, sta partorendooo!!!" Prima ancora di sollevare le gambe i dolori si bloccano e sento una forza sovrumana che mi costringe a spingere, lo faccio con ogni muscolo del corpo: mi sento come l'incredibile Hulk!
L'ostetrica dice: "Vostra figlia è vanitosa...ha già il collier intorno al collo". Non posso preoccuparmi, devo spingere una seconda volta. L'infermiera rinuncia a mettermi la flebo...ormai!
Arriva l'anestesista, vestito di tutto punto, senza né camice né attrezzi. Sento mio marito che lo aggredisce verbalmente e lui che si giustifica con un "Non potevo sapere che fosse già a questo punto, una primipara ci mette diverse ore dai primi centimetri alla dilatazione completa!"
Spingo per la terza volta, guardo verso il basso e vedo che mi appoggiano un lenzuolino verde da sala operatoria sulla pancia. E' sporco, si muove. Dentro c'è qualcosa. Due occhietti spuntano a guardarmi. Io penso perché non piange? perché non piange? perché non piange?
Il tempo si ferma... "PERCHE' NON PIANGE?!"
"Moooooò, aspè! Dalle il tempo!" dice l'ostetrica.
"Ueueuueueueueeeuuuuuuuuuuuueeeeeeeeeeeeeeee!!!"
Sento dei fuochi d'artificio, ma chi spara i botti alle nove del mattino? Poi mi ricordo: è la festa della Madonna del Carmine.
Mentre facevo i primi pensieri da mamma, credo che il Fatalista stesse continuando il litigio con l'anestesista.

Parto 1

Durante la gravidanza ho pensato raramente al momento del parto e, quando l'ho fatto, è stato per programmare l'epidurale.
Mia sorella me l'aveva vivamente consigliata, avendo partorito la sua prima bambina senza partoanalgesia e la seconda con.
Nell'ospedale dove ero stata seguita non si poteva effettuare, pertanto ho cercato un anestesista in un ospedale del capoluogo che fosse disposto a farla a pagamento (diversamente non l'avrei ottenuta in tutta la regione e neanche in quella confinante più vicina...).
Quando ho fatto la visita da questo dottore ho subito pensato che non avrebbe potuto fare altro mestiere: ti addormentava con il solo tono di voce; lento, flemmatico, sembrava avere tutto il tempo del mondo a disposizione solo per sé.
Avrei dovuto preoccuparmi, ma gli ormoni della gravidanza mi impedivano di fare cattivi pensieri...
Ormai verso la fine della quarantunesima settimana, dopo l'ennesimo tracciato piatto e nessuna preoccupazione da parte del mio ginecologo per l'innaturale lunghezza della mia gravidanza, quello stesso giorno mio marito mi porta a fare una ecografia super approfondita di controllo.
Sembrava tutto a posto, tutti continuavano a dirci che ci sarebbe voluto tempo, che non c'erano segni di parto imminente. Dopo un paio di ore a cena da nonna manager sento qualche fastidio al pancione, ma non ci faccio caso più di tanto.
Poiché raramente mangio fuori casa, quando sono rientrata e mi sono messa a letto ho subito pensato di aver inavvertitamente ingerito del glutine, visto che i doloretti continuavano.
Ho cercato di dormire.
Verso le tre mi sono alzata per andare sul divano: non volevo disturbare il Fatalista rigirandomi continuamente. Ho acceso la tv, ho guardato l'orologio sulla mensola; dopo un po' ancora dolori ma non mi scappava di andare in bagno. Riguardo l'orologio, erano passati sette minuti dall'ultima fitta.
Decido di cronometrarli, ma non pensavo davvero che fossero contrazioni, erano proprio quel tipo di mal di pancia da glutine! Alle quattro meno un quarto avevo dolori ogni cinque minuti, per fortuna mi suona un allarmino nel cervello e decido di rendere partecipe il maritino dello strano episodio:
"Fatalista, ho questi dolori forti da glutine, ma sono ogni cinque minuti e non mi scappa da andare in bagno".
"Vieni a letto, mettiti buona buonina e cerca di dormire"
"Vabbene, faccio pipì e arrivo....marito...c'è del sangue sulla mutandina!"
"Vieni a letto...che hai detto?"
"C'è del sangue sulla mutandina..."
"Ca**o, ca**o, ca**o!!! Ogni quanto hai i dolori?"
"Ogni cinque minuti"
"Corri, vestiti, le borse sono pronte?"
"Ma tu pensi siano contrazioni? Non vogliamo aspettare e vedere se peggiorano prima di partire?"
"No, sbrigati, ci vuole tempo per raggiungere l'ospedale: se è un falso allarme torniamo indietro"

lunedì 10 marzo 2014

Belen

Sabato mattina in macchina, direzione piscina.
Davanti il Fatalista e nonnamanager, dietro la bambolotta ed io.
Ore 9.30...mia madre abbassa l'aletta parasole, si lancia uno sguardo critico allo specchietto e:
"Figlia, stamattina ho dovuto fare tutto di corsa per riuscire a venire in piscina; oddio, non mi sono neanche ritoccata il trucco! (Voltandosi) Guardami, che ho il trucco sbavato?"
Mio marito si intromette prontamente:
"Mòòò... ecché sei Belen?!"
Lui è ignaro dei rischi che corre sfottendo mia madre, ma io sono consapevole...prima o poi si beccherà una sonora sberla.

I quattro dell'Apocalisse

A parte nonnamanager, gli altri nonni sono un po' latitanti.
Nonnomarziano è il re della delega; dice puntualmente a mia madre: "Da quanto tempo non vedo le mie nipotine?!... moglie vai a trovarle così poi mi racconti"
Nonnodivano non lascia volentieri il suo posticino in poltrona e anche quando è la bambolotta che lo va trovare, lui è intimidito, preferisce guardarla sulle foto calamitizzate sul frigorifero.
Mia suocera, nonnasprint, non essendo automunita, prova a schiodare il marito in tutti i modi, ma raramente ci riesce; in più credo abbia il timore di essere invadente, è molto discreta.
Questi quattro personaggi ieri sera si sono presentati a casa quasi contemporaneamente.
La bambolotta è impazzita di felicità: voleva ballare, camminare, scalciava, emetteva ultrasuoni, si esibiva contemporaneamente nel ciaociao, micetto, soffio delle candeline.
Due genitori e quattro nonni tutti per lei, al centro dell'attenzione: euforia allo stato puro!
E' stato divertente finché i nonni non hanno salutato e sono andati via.
Poi l'Apocalisse.
Urla, pianti, dimenamenti vari. Ma cos'avrà? Nell'ordine:
- le ho messo il dentinale ed ho provato a farla dormire
- le ho dato la camomilla ed ho provato a farla dormire
- le ho cambiato il pannetto (ancora pulito) ed ho provato a farla dormire
- l'ho allattata ed ho provato a farla dormire
- l'ho messa nel seggiolone perché magari voleva stare in nostra compagnia durante la cena, ma strillava come un'aquila
- le ho ridato la camomilla ed ho provato a farla dormire
- l'ho riallattata ed ho provato a farla dormire
Niente, si è addormentata da sola per sfinimento.
Forse aveva ragione nonnamanager: "Guarda, sembra che se ne voglia venir via con noi..."

domenica 9 marzo 2014

Ti passa

Il Fatalista è un marito e padre esemplare: aiuta nei servizi domestici, fa la spesa, sa cucinare, si sa occupare della bambolotta in tutto e per tutto.
Però il suo impegno nei riguardi delle donne di casa dura sei giorni su sette: ogni fine settimana capita che o il sabato o la domenica lo si veda ciondolare da una stanza all'altra passando di televisore in televisore... e se provi a chiedergli un favore ti risponde un laconico "dopo si pensa" e si chiude in bagno due ore a leggere un libro.
Questo tipo di giornata lasciatemistare è capitata ieri, al culmine del trambusto settimanale tra corso di ambientamento acquatico della bambina, tentativo fallito di comprare un pantalone (per i troppi chili accumulati con l'allattamento), lavatrici urgentissime, tre notti consecutive insonni, bambolotta isterica per dentini+mal di pancia+orribilissima dermatite da pannetto, preparazione di rustico da esibire alla festa di compleanno serale, cartone di spaghetti irrimediabilmente rovesciato sul pavimento della cucina...meglio che non continuo: ieri è stato davvero un manicomio!
Mancava mezz'ora alla festa ed ero ancora in tuta, la bambina doveva essere vestita ed il rustico tirato fuori dal forno.
Al cambio del pannetto chiedo al maritino di distrarre la piccina urlante.
Lui si mette al lato del fasciatoio ma dalla porta del bagnetto cerca di guardare la tv: insomma continua ad ignorarci!
Non ce l'ho fatta proprio più, sono sbottata come una furia, dicendogliene di cotte e di crude...credo che la mia ultima frase dopo le varie recriminazioni sia stata qualcosa del tipo:
"Ti giuro, sono proprio avvilita, ma ti rendi conto che sono distrutta?!"
E lui ancora distratto e flemmatico, ma rassicurante:
"Non ti preoccupare, mo' ti passa..."

sabato 8 marzo 2014

8 Marzo

Figlia mia, buona festa della donna.
Non permettere a nessuno di mancarti di rispetto, non farti mai mettere i piedi in testa.
Incontrerai falsi amori, falsi amici, false promesse: non fermarti, guarda sempre avanti.
Fai in modo da poterti guardare allo specchio ogni mattina con la stessa stima, in quanto persona prima ancora che donna.
Scappa dai pericoli, fuggi dalla sofferenza: il vero Amore è serenità, gioia, non passione distruttiva.
Ma ti voglio donare un grande segreto, anche se sei troppo piccola per capire: per ottenere rispetto devi essere la prima a rispettare gli altri, buoni o cattivi che siano; anche quando deciderai che alcuni non faranno parte della tua vita.
Il rispetto per gli altri è il primo grande passo per il rispetto verso se stessi.
Tu e gli altri piccini di tutto il mondo formerete la società di domani: abbiate cura gli uni degli altri.
Io mi impegno a crescerti come parte del mondo che verrà, non solo come mia esclusiva fonte di gioia.
Ma tu ricorda sempre che non sei preziosa soltanto per la tua mamma ed il tuo papà.

venerdì 7 marzo 2014

Candelina

Tutto è iniziato col micetto...o almeno è quello che pensiamo noi adulti del verso della bambolotta: tanti sbuffi dal nasino arricciato.
Ha iniziato a farlo per farmi capire che era sazia, è il tipico verso che fa prima di buttarmi per aria il cucchiaino con tutto il contenuto.
Poi si è accorta che generava risate, divertimento, applausi e sorridenti "brava! bravaaaaa!!!"; così ha iniziato a fare il micetto spesso e volentieri, anche su richiesta (se è particolarmente di scena).
Ieri ha capito che può fare gli stessi sbuffi con la bocca, la qual cosa è molto più divertente per lei perché quando espira fa una pernacchietta.
Oggi ha associato la sua pernacchietta al gesto di soffiare sulla pappa bollente ed era tutto un "fuuuuuu, fuuuuuuuu, fuuuuuu"...allora ho acceso una candelina e gliel'ho messa davanti.
Mia figlia sa spegnere le candeline, a solo sette mesi e mezzo!
Mia figlia è un genio!!!

Limbo

Risultati della biopsia intestinale della bambolotta: non significativi.
Insomma non ci si può esprimere con certezza. Si dovrebbe fare una biopsia più invasiva ed in anestesia totale; ma non ora, più in là...
Ci consigliano di attendere per vedere se in un paio di mesi migliora da sé, l'intestino potrebbe sempre maturare.
Comprendo il punto di vista medico e ne approvo la cautela.
Ma io sono una mamma, non ho bisogno di biopsie per sapere che c'è qualcosa che non va; ed ho fretta: non posso continuare a vedere la mia piccina soffrire e starmene con le mani in mano.
Altre due settimane, questo è il massimo che mi posso concedere prima di prendere decisioni più drastiche.

giovedì 6 marzo 2014

Proverbi

Nonnamanager alla bambolotta:
"Mamma, di' mamma; mammmmaaaaa.....mammmmmaaaaaaa.....mammmmmaaaaa"
"Babababababababababababababà"
"No! Non papà....mammmmaaaaaaa....mammmaaaaaa.....mammmaaaaaaa"
"Babababababababababababababà"
"Mammmmmaaaaaaaa, su dai, mammmmaaaaaa"
"Babababababababababababababà"
"Eh! Ma che pat't' t'ha pisciat 'ncapa?!"
"CHE DIAVOLO DICI ALLA MIA BAMBINA?!"
"Niente, è un modo di dire...per dire che il papà le ha fatto perdere la testa..."
Mi sa che devo vigilare meglio sugli incontri fra nonnamanager e bambolotta.

Inviti

Quando ci si deve incontrare con qualcuno c'è sempre di mezzo il cibo: Ci vediamo a cena? Usciamo a fare una pizza? Aperitivo? Prendiamo un caffè e facciamo quattro chiacchiere?
Se sei celiaca e abiti dove abito io, ogni invito si trasforma istantaneamente in un incubo.
Nei locali a mala pena sanno che vuol dire, se sono molto civilizzati ti rispondono: "Sì, non si preoccupi, non c'è lattosio"!
Il solo ristorante/pizzeria AIC più vicino alla zona (se non ti vuoi spostare fin nel capoluogo) dista una trentina di chilometri, ma non è che possa pretendere che si vada sempre e solo lì!
Così, o invito a casa o mangio prima e faccio compagnia agli altri con una coca in lattina.
Però ci sono occasioni più difficili da gestire: matrimoni, battesimi e, più in generale, feste che non prevedano il buffet (dove è più facile mimetizzarmi).
Se proprio non posso declinare l'invito:
- ai matrimoni rischio, spilucco per non fare brutta figura e sto male per tutta la settimana successiva;
- per le altre occasioni, meno formali, ormai mi porto il cibo pronto da casa.
E' orribile! Tutti fanno domande, i ristoratori instistono (qualcuno si offende), insomma mi sento un microbo studiato al microscopio...
Ma la cosa non si esaurisce nell'arco dell'occasione mangereccia. I problemi iniziano dall'invito: Senti, ho parlato con il ristoratore, dice che sono attrezzati. No? Allora dimmi tu, vuoi che cambiamo locale? No? Mi sento in colpa...dimmi un posto dove puoi mangiare!ecc, ecc, ecc.
In genere questa è la tipica prima telefonata di una lunga serie.

Sabato sera abbiamo un compleanno: cena in pizzeria. Dall'ultima telefonata pare che il pizzaiolo si sia offerto di prepararmi la pizza senza glutine...insieme alle altre pizze e con lo stesso forno, sigh!
Sono tutti così carini a preoccuparsi...e io sono terribilmente depressa, arrivasse presto domenica...

Asciugacapelli

Ieri sera, dopo il solito interminabile bagnetto, mi sono resa conto che i quattro capelli della bambolotta sono diventati almeno otto e non si asciugano più con il solo quadrato di cotone.
Ero in compagnia della nonnamanager ed un po' titubante le ho domandato se fosse il caso di ricorrere al fon.
"Certo, prima o poi si dovrà abituare!"
Ho mostrato l'aggeggio alla bambolotta ed ho provato ad imitarne il suono prima di accenderlo...ero tutta un "bambolotta, uhhhuhuhuhuhuhh!!!"
Insomma mi aspettavo una brutta reazione, già immaginavo il pianto disperato!
Accendo l'asciugacapelli e dirigo prontamente il getto sulla testina, facendo attenzione a non spararglielo in faccia. Lei non fa una piega, ogni tanto alza addirittura il viso verso il getto, strizza gli occhietti e fa un'espressione rilassata...manco stesse ad una seduta di massaggio shiatsu!
Finisco, spengo il fon, cerco di staccare la spina e "Hyyyjjjjjjjj!".
"Che c'è bambolotta?"
"Hyyyjjjjjjjj! Hyyyjjjjjjjj! Hyyyjjjjjjjj!"
"Mamma secondo te che vuole?"
"Forse vuole che riaccendi il fon..."
Al termine della terza asciugatura degli otto capelli mi sono fermata preoccupata che le andasse il cervello in fumo.

mercoledì 5 marzo 2014

Superpoteri

Dopo avermi chiesto di sposarlo, l'unica preoccupazione del Fatalista riguardo al matrimonio era la sistemazione in camera da letto.
Sosteneva di non poter condividere il letto con nessuno per via del suo sonno leggero.
Alle mie tante preoccupazioni riguardanti il matrimonio si è quindi aggiunta quella di due letti separati.
La mia visione romantica di notti da trascorrere teneramente avvinghiata al mio futuro marito si è infranta sul nascere, ma la mia testardaggine mi ha permesso di raggiungere un compromesso: un bel letto matrimoniale su misura, grande quanto lo voleva lui, l'importante che fosse matrimoniale.
Per portarlo in casa ci sono volute cinque persone, le battutacce dei portantini su cosa avremmo combinato su quel letto  si sprecavano...
Durante i primi anni ho potuto constatare che, in effetti, i rumori del condominio o della strada disturbavano il sonno di mio marito (la mia presenza no, per fortuna :-)).
Poi ho scoperto di essere incinta ed il Fatalista ha sfruttato tutta la mia gravidanza per sviluppare i suoi superpoteri: ora non lo svegliano neanche le cannonate e se gli racconto delle nostre nottate (mie e della bambolotta) mi risponde incredulo:
"Te lo sei sognato...io non ho sentito nulla!"

Una rondine non fa primavera

Chissà quale congiunzione astrale avrà permesso alla bambolotta di dormire tutta la notte ieri...ma credo che sia stato solo un episodio isolato!
Stanotte abbiamo ricominciato con i mal di pancia, i pianti, la ricerca del ciuccio puntualmente sparato nei luoghi più remoti del lettino o addirittura fuori dal lettino.
Cerca il ciuccio al buio, cerca la boccuccia al buio; la bambolotta serra le labbra, vuole il seno: altro che ciuccio! La convinco, le metto il ciuccio e cerco Matilde; lei ne approfitta e rilancia il ciuccio; stavolta finisce sotto il mio letto, accendo la lucina, sposto il lettino, mi accovaccio e tento il recupero; stavo tanto bene al calduccio! che gelo sul pavimento...anche le mie ossa e i muscoli stavano dormendo, scricchiolo tutta! no, sarà che sto invecchiando, come ha sentenziato la strega dalla parrucchiera...ecco, ciuccio recuperato; sarà sporco? pulito non è...che faccio? se vado in bagno a sciacquarlo la bambolotta attacca ad urlare e butta giù il palazzo..."tieni ammamma, fatti gli anticorpi!". Spengo la luce, riavvicino il lettino, mi rimetto in posizione bordo letto e braccio in culla (le tengo il ciuccio).
Se tutto va bene nel giro di mezz'ora, al massimo un'ora ci riaddormentiamo.
Peccato che questo teatrino si ripeta due o tre volte.
Alle sette, dopo la poppatacolazione, raggiungo il Fatalista in cucina:
"Com'è andata stanotte? Mi pare che la bambolotta sia stata tranquilla, vero?"

martedì 4 marzo 2014

Nuove teste...vecchie teste

Oggi pomeriggio dalla parruchiera:
"Per favore, questi colpi di sole prendili bene bene dalla radice che con l'allattamento mi son venuti una marea di capelli bianchi...grazie!"
La signora affianco a me, una perfetta sconosciuta, parlando con la medesima parrucchiera ma allacciandosi evidentemente alla mia appena avanzata richiesta:
"Eh, io ho un'amica che a trentotto anni li ha fatti tutti completamente bianchi...è brutto, eh!...è andata in menopausa precocemente, poverina! Guarda me, ho quarantacinque anni e neanche un capello bianco!"
In effetti anche i baffi e la barba li hai neri neri... io i capelli bianchi me li tingo, ma per la tua cattiveria non c'è rimedio.

Il volto dei bambini

Da quando è nata la bambolotta il mio modo di vedere il mondo è cambiato radicalmente.
Ho sviluppato una sensibilità particolare verso alcuni argomenti...e credo che lo stesso sia avvenuto per il Fatalista; me ne accorgo dai suoi sguardi, dalle sue reazioni, dalla sofferenza che vedo nei suoi occhi e che rispecchia la mia.
Da quando siamo diventati genitori tutti i bambini del mondo sembrano avere il viso di nostra figlia.
Abbandoni, soprusi, guerre, carestie; in generale, ogni sofferenza che colpisce un bimbo ci pugnala il cuore.
Forse è così per tutti i genitori. Sì, sicuramente è così.
Qualche tempo fa abbiamo messo in contatto una coppia di conoscenti con il mitico primario del nord ospedale, poiché il loro bimbo sembrava avere problemi simili a quelli della bambolotta.
Poco fa ho saputo che hanno ricevuto una diagnosi che purtroppo potrebbe essere l'inizio di diversi anni di calvario.
Non riesco a smettere di pensarci.
Nessun bambino al mondo dovrebbe mai soffrire.

Una notte intera

Oggi è una giornata memorabile!
La bambolotta ieri sera aveva voglia di giocare e tardava ad addormentarsi...ad ogni modo sono riuscita a stancarla con solletico e coccole, abbastanza da farla crollare verso le 23.00.
Sarà stato il pancino libero (ieri sera ha fatto cacca da sola), saranno stati i dentini a darle una tregua momentanea (nell'arcata superiore ne ho intravisti almeno altri tre pronti a spuntare contemporaneamente...povera squalotta mia!), fatto sta che si è svegliata direttamente stamattina verso le 7.00, per la poppatacolazione.
Giubilo, giubilo, giubilo! Squillino le trombe e suonino  i tamburi!
Sono troppo felice...ma stanca morta.
Lei ha dormito profondamente. Io, preoccupata da tanto silenzio, mi sono svegliata ogni ora a controllare che respirasse.

lunedì 3 marzo 2014

Confusioni infantili

Oggi pomeriggio sono venute a trovarci mia sorella e le due nipotine vestite in maschera.
La bambolotta è stata super felice! Guardava ora la fatina ora la principessa come se fossero due simpatici marziani, appena sbarcati sulla Terra per la sua personalissima ed esclusiva gioia.
Erano una decina di giorni che non ci vedevamo, quindi appena mia sorella ha visto la bambolotta si è subito precipitata a spupazzarla:
"Vieni qua da zia, amore!"
"Mamma, tu sei mamma...no zia!" dice la cuginetta piccola (treenne).
"Certo, io sono la vostra mamma, ma sono anche la zia della bambolotta!"
Dopo un po' la cuginetta grande (quattro anni e mezzo) chiede alla mamma se può dare un giocattolo alla bambolotta.
"Chiedi alla sua mamma se puoi darglielo" dice mia sorella.
"Zia?"
"Sì?"
"Zia?"
"Sì, dimmi"
"Zia?....zia...ma tu sei ancora nostra zia?"

Tagli

"Visto che sabato dobbiamo andare a quella festa di compleanno e devo rifarmi i colpi di sole...stavo pensando...che ne dici marito se mi ritaglio i capelli?"
"Sì, come in questa foto; porta questa alla parrucchiera e dille che li vuoi così"
"Non c'è bisogno della foto, glielo so spiegare come li voglio: me li ha già tagliati così"
"Fai come vuoi, basta che sia un taglio che non ti faccia sembrare una donna sposata...come adesso"
Mi ha dato un bacio e se n'è andato, senza spiegazioni ulteriori.
Che avrà voluto dire? Era un modo mal celato per dirmi che sembro vecchia?
Nella foto ero incinta, quindi risale ad un annetto fa.
Quanto si invecchia in un anno?!

Aspettando...

La gravidanza della bambolotta è stato come vivere in una bolla di sapone.
Ho vissuto l'incantesimo delle favole, con il tempo che sembra dilatarsi all'infinito finchè all'improvviso, quando meno te lo aspetti, la tua piccola bolla di sapone scoppia e ti ritrovi in travaglio, che tu sia pronta o meno a diventare mamma.
I primi giorni, alle prime ecografie, ero un po' scettica: vedevo questo piccolo cece che sembrava troppo fragile per affrontare nove lunghissimi mesi.
Improvvisamente, dopo poche settimane, quel cece ha assunto sembianze umane e ricordo perfettamente di aver pensato di essere vittima di uno stupido scherzo: non è che sul monitor mi trasmettono l'ecografia di un'altra donna nascosta nella stanza affianco?
Sono uscita dall'ospedale tutta intontita, un po' sconvolta, stavo finalmente realizzando quale miracolo della vita si stesse concretizzando poco sotto il mio ombelico...e il mio innamoramento per l'idea di diventare madre ha iniziato a canalizzarsi verso quel perfettissimo insieme di cellule pulsanti.
Sono sempre stata a riposo forzato, lo stesso ginecologo che aveva eseguito l'inseminazione era estremamente scettico. Non dimenticherò mai quando, finalmente entrata nel quarto mese gli chiesi:
"Ora posso stare più tranquilla, dottore?"
"Signora, lei non potrà stare tranquilla finchè non terrà in braccio il suo bambino!"
Ci rimasi malissimo; ma sentivo che il mio bambino era forte e che voleva nascere.
Nonostante le minacce d'aborto, le nausee, il mal di schiena, i bruciori di stomaco...io ero sempre felice. Il mio umore era sempre ottimo, non ho mai avuto alcun isterismo da ormoni (come è opinione comune sulle donne incinte).
Quando ho sentito la prima volta la bambolotta muoversi, mi sono rassicurata ulteriormente: non avevo bisogno dell'ecografia per saper che stava bene, finalmente la sentivo...rotolava sempre, giorno e notte!
Cercavo di immaginarla, ma non ci sono mai riuscita; il mio cervello non riusciva proprio a figurarsi un viso; vivevo una condizione mentale in cui credevo che sarebbe sempre stato così: io e la mia bambolotta sempre insieme, indivisibili...il momento del parto non sarebbe arrivato mai!

Mia nonna diceva che quando i figli stanno male vorresti rimetterli in pancia; è proprio così, finchè sono dentro di te, senti che non può accadergli nulla di male.

sabato 1 marzo 2014

Corri!

Reduci da un'estenuante mattinata in piscina al corso di ambientamento acquatico della bambolotta, siamo rientrati a casa stanchi e distrutti.
Dopo la pappa (ed un bel po' di tempo per convincerla), il Fatalista è riuscito a far addormentare la vispissima delfinetta.
"Moglie, corri!"
"Eh?Dove?"
"Vatti a riposare qualche minuto, che il mio telefono ci mette più tempo della bambolotta a ricaricarsi!"