Tickers mammole.it
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sabato 31 maggio 2014

Inesperta e inabile

Quando ho deciso di aprire un blog l'ho fatto e basta. Non mi sono preoccupata di studiare, informarmi, diventare un'esperta e poi partire.
Alla fine quando vuoi tenere un diario cartaceo non fai altro che aprire la pagina e scrivere... lo stesso ho fatto con il blog.
Diciamo che ho questo tipo di approccio con tutti i nuovi programmi a cui mi avvicino: ne scopro le potenzialità a seconda del bisogno che ne ho.
Poiché il tempo scarseggia, non ho fatto grandi progressi: non mi sono preoccupata della grafica e di tanti altri "bottoncini" che ho davanti e che ignoro.
Ieri pomeriggio ho cancellato involontariamente un post.
Sciagura!
Per prima cosa ho scoperto che se ti capita non hai un cestino dove recuperarlo. E' potenzialmente perso per sempre. Soprattutto se lo cancelli subito dopo averlo pubblicato. Praticamente non ne rimane traccia.
Seconda cosa: sono incapace di riscrivere un post.
E' un'impresa impossibile per me. Scrivo di getto quello che mi passa per la mente in quel momento: un fiume di pensieri non replicabili.
Rileggo prima di pubblicare per correggere gli errori, decido quale sia il titolo più adatto, vedo che effetto fa la disposizione del testo dall'anteprima, premo "Pubblica"...ed il post viene rimosso dal mio cervello.
La rimozione è contestuale alla pubblicazione.
Ieri sera ho armeggiato con il telefonino tentando in tutti i modi di trovare una soluzione poiché ero in giro con il Fatalista, la bambolotta ed i miei genitori.
Poi sono rientrata a casa e mi sono fiondata al pc.
Stavolta mi ha salvato l'anteprima: la finestra era ancora aperta e sono riuscita a fare un copia/incolla dell'ultimo secondo.
Maternità e mostri è di nuovo al suo posto.

venerdì 30 maggio 2014

Un nuovo amore

Oggi pomeriggio è venuta F. ad aiutarmi con i servizi.
Ho già spiegato in un post quanto il Fatalista sia negato per il fai da te, la meccanica ed il bricolage in genere. Erano diversi giorni che pensavo con vero orrore alla necessità di abbassare la rete ed il materasso del lettino della bambolotta, che è troppo incosciente, impavida ed irrequieta per non buttarsi di sotto appena abbasso la guardia.
Ma so bene quanto ho impiegato a montare il lettino affidandomi all'aiuto del marito...
Quando ho visto F. mi si è accesa la lampadina!
"F. mi devi aiutare...dobbiamo fare una cosa velocemente, di nascosto dal Fatalista finché lui è al lavoro...poi ti spiego perché...tu non hai idea di cosa mi fa passare se mi faccio aiutare da lui!"
La mia fiducia è stata premiata.
F. è bravissima anche con la cassetta degli attrezzi, se non fossi già sposata le chiederei la mano!
In un quarto d'ora il lettino era sistemato, pulito e tirato a lucido.
Vediamo quanto ci impiega il Fatalista a rendersene conto...se mai se ne accorgerà!
F. tu non lo sai quanto ti apprezzo in questo momento...e pensare che erano giorni che mi struggevo al pensiero di doverti dire che non dovevamo vederci più, perché nel giro di un mese sarei stata senza lavoro e non mi sarei potuta permettere il tuo preziosissimo aiuto settimanale, per quanto economico sia...per fortuna non saprai mai che le nostre strade si stavano per dividere appena dopo essersi incontrate!

Maternità e mostri


Sono sempre stata una ragazza timida e discreta. Di quelle che evitano gli scontri diretti, che cedono per il quieto vivere, che se punzecchiate o offese ammutoliscono. Di quelle che la risposta ti viene il mattino dopo o quando è troppo tardi...salvo poi star sveglia la notte per la rabbia di essersi fatta mettere i piedi in testa! Un' accondiscendente, con un altissimo grado di tolleranza ed il fegato spappolato, i sogni costellati di urla e litigi inespressi coscientemente...
Poi sono diventata mamma.
La maternità mi ha regalato la sicurezza che non ho mai avuto, la capacità di lottare, l'istinto di difendermi e difendere.
Doni difficili da gestire.
Così stamattina ho portato la bambolotta al nido, dopo aver deciso di non far menzione dell'accaduto di ieri. Poi ho visto la maestra: indossava una maglia a maniche lunghe e tanto è bastato per aprire la bocca e dare fiato ai pensieri prima che fossero filtrati dalla mia proverbiale remissività.
Non ho fatto scenate, ho solo fatto presente che hanno un cambio nei bagni, l'ho preso per mostrarglielo, ci ho infilato dentro una maglietta a maniche corte "nel caso riteniate che abbia caldo" e poi l'ho lasciata con una frase dal tono a me finora sconosciuto: calma lapidaria.
"Qualsiasi cosa accada in futuro, vi prego di non rimandarmi mai più la bambina a casa con indosso i soli indumenti intimi. Se ritenete opportuno che al nido stia così, per me va bene. Ma quando la riaffidate al padre, abbiate cura di verificare che lo scriteriato non se la porti a spasso mezza nuda con una temperatura di tredici gradi ed il diluvio universale. Grazie, buon lavoro".
Per la seconda volta sono stata io a lasciare qualcuno senza parole. Non mi è piaciuto.
Il fatto è che, anche se non sono stata affatto scortese, non sono abituata a riprendere le persone.
E veniamo all'evento clou della giornata: oggi dovevano darmi una risposta concreta alla mia richiesta di part time.
Appena arrivata ho preparato la mail in cui dichiaravo che da martedì 3 Giugno sarei stata in ferie.
Ero certa che la risposta non sarebbe arrivata.
Erano le 12.58 e stavo per inviare la mail quando sono stata chiamata dall'Ufficio Personale. Proprio con la mail aperta, mancava solo che premessi invio!
Inutile tirarla per le lunghe: richiesta accettata, proposta economica valida, mantenimento del tempo indeterminato.
Ancora non ci credo!!! Alle parole "il boss non ti vuole perdere" aspettavo già il fatidico "ma"...invece! Poi il Fatalista si domanda perché mi auto definisco Fortunata!
Ora, mi piacerebbe spendere frasi come chi vale e merita riesce ad ottenere ciò che vuole, ma a mio parere sono solo odiosi e sciocchi luoghi comuni: ci sono moltissime (troppe) persone che valgono e meritano e non hanno la mia stessa fortuna.
Però una cosa l'ho imparata: ci sono momenti nella vita in cui bisogna alzare la voce, pretendere ed essere disposti a rischiare tutto.
La verità è che vince il più forte, chi sbraita di più ed alza la voce.
Questo mondo è fatto per i mostri. Come quello che mi è nato dentro con la maternità e che fatico a tenere a bada.

giovedì 29 maggio 2014

Perplessità

Sono un paio di giorni che abbiamo ritirato fuori i giubbotti.
Oggi in particolar modo, oltre alle temperature basse (la massima è stata di 18°C), c'era la pioggia a peggiorare la situazione.
E' tutto il giorno che passiamo dalla pioggia fine, alla fitta, al diluvio universale e viceversa.
Premetto che non sono di quelle mamme che coprono eccessivamente i figli: so bene che i bambini sentono più caldo di noi e soffrono se vestiti troppo pesantemente. Poi sudano e si ammalano.
Così ho lasciato alla bambolotta le calze di filanca avendo giusto cura di aggiungere un leggings di cotone. E una maglietta sportiva a maniche lunghe (ma leggera) sopra la biancheria intima a maniche corte.
All'asilo (e a casa) è da diverso tempo che non vengono più accesi i riscaldamenti e la bambolotta sta spesso e volentieri in terra a rotolarsi. Di conseguenza non direi proprio che faccio girare mia figlia con il materasso indosso...
Quando sono rientrata a casa dal lavoro, la maglietta della bambina era sullo schienale di una sedia, in cucina. Bagnata.
"Fatalista, ma che è successo alla bambina?"
"Si è bagnata e le hanno tolto la maglia"
"Vedo che si è bagnata... ma come?! Con il suo bicchiere è impossibile..."
"Non lo so: so solo che si è bagnata e le hanno tolto la maglia...comunque hanno detto di non vestirla troppo pesantemente..."
"Scusa, fammi capire...le hanno tolto la maglia... e poi?"
"Niente, è rimasta con la maglietta intima"
"La maglietta intima a maniche corte?!"
"Sì"
"E perché non hanno usato quella del cambio?!"
"Boh! Forse aveva caldo..."
"Scusa ma ci sei stato anche tu all'asilo, ti sembrava caldo?!"
"No..."
"E ora cos'ha indosso la creatura nel lettino?!"
"Quando siamo tornati a casa ho preso una maglietta dall'armadio e gliel'ho infilata..."
"?????!!!!!Quando siete tornati? E dall'asilo a casa come te la sei portata?!"
"Le ho messo il giubbotto sopra la maglia intima"
Benedicendo la mia decisione mattutina di mettere alla bambina un giubbottino con le maniche lunghe al posto dello smanicato ho tentato un'ultima domanda:
"E tu perché non le hai messo la maglia del cambio?"
"Macchenesoiochehauncambioallasilo?!"
Sarò onesta: sono arrabbiata. Dopo un mese di raffreddore la bambolotta è finalmente in forma.
E questi sciagurati stanno attentando in tutti i modi alla sua salute.
Però devo ancora capire se arrabbiarmi con le maestre o con il marito.

mercoledì 28 maggio 2014

Standing ovation

Driiin
Driiin
Driiin
"Pronto?"
"Ciao ragazzetto, sono Fortunata!"
"Ah!...dimmi, Fortunata..."
"Volevo solo ricordarti che entro venerdì mi devi dare una risposta sul part time"
"Sì....ma lo sai, non dipende da me..."
"Sì, lo so! E poiché non dipende da te ti pregherei di riferire a chi di competenza che se non avrò risposta entro venerdì, dal tre Giugno inizierò a scaricarmi le ferie arretrate. Inoltre potete considerarmi dimissionaria come da preavviso."
"Guarda ti faccio sapere...è che il boss è fuori..."
"Non me ne frega niente se non fate in tempo a darmi una risposta. Va benissimo così, grazie e a presto!"
Slang!
Finita la telefonata è partito l'applauso dei colleghi.

Come a scuola

Stamattina, ore 8.30, corso di formazione di due ore. Il relatore era un siculo sibilante.
Non avevo mai notato prima d'ora quante parole contenessero la lettera esse (anche la zeta non è poi tanto rara...).
Inizialmente distratta dall'accento e dalla pronuncia non ho capito niente di quello che diceva, come quando ero a scuola e la mia concentrazione si spostava su qualsiasi cosa o persona tranne che sulla lezione.
Poi ho imposto al mio cervello di applicarsi e proprio quando l'argomento si faceva interessante si sono spente le luci.
Presentazione in power point.
Sono più di dieci mesi che non dormo, sono le nove del mattino, sono già quattro ore che sto in piedi, tu sibili continuamente e già di tuo mi concili il sonno...cadrò dalla sedia, me lo sento...farò un tonfo che mi sveglierà di soprassalto mentre russo sonoramente!
"Collega...dammi una gomitata se mi addormento..."
"Hihihhihhh!"
Che ti ridi?! Dico sul serio! Non vedi come sono conciata? Le occhiaie, gli occhi ridotti a fessure?
E' stata dura tenere gli occhi aperti; le palpebre superiori erano attirare magneticamente da quelle inferiori, il respiro rallentava, i muscoli si rilassavano...Sono state due ore lunghissime.
Quando si lavora l'adrenalina ti tiene sveglia, la concentrazione ti fa dimenticare il resto.
Ma il sacrificio che ho fatto stamattina non l'avrei mai immaginato.
Ho vivisezionato il siculo sibilante da ogni angolazione: la camminata da indossatore di biancheria intima, il suo gesticolare da politico incallito, la metrica del suo discorso.
Ad un certo punto mi pareva di ascoltare Alberto Angela...stessa pausa prima delle ultime due o tre parole alla fine di ogni santissima frase.
Quando è arrivato il momento delle domande avevamo un po' tutti fretta di andarcene, quindi abbiamo fatto finta che tutto fosse chiaro.
A me veniva solo una domanda più o meno pertinente:
"Ma cos'è questa mania di portare la polo con il colletto alzato?!..."
Meno male che non è prevista una verifica di apprendimento!

martedì 27 maggio 2014

I due mondi

Qualche tempo fa, durante la pausa caffè, ero con alcune colleghe a discutere di uomini.
Mariti, compagni, fratelli e padri...uomini con i quali si condivide o si è condiviso lo stesso tetto.
Ciascuna di noi portava la sua personale esperienza sul mondo maschile: un mondo alieno, con un altro linguaggio, un altro pensiero, diversi meccanismi mentali a noi incomprensibili.
La nostra non era una discussione dissacrante, o denigratoria (come spesso pensano gli uomini); stavamo semplicemente analizzando quale abisso ci separa, senza giudizi di sorta o pregiudizi.
Stavo raccontando un episodio legato al Fatalista che mi aveva lasciata a dir poco perplessa: dopo avergli chiesto centinaia di volte di fare il nodo ai calzini prima di metterli a lavare perché impiego le ore a riaccoppiarli, quando ho ripreso il lavoro dopo la maternità, ho finalmente trovato in lavatrice i calzini annodati...peccato che fossero annodati singolarmente! Alla mia richiesta di spiegazioni (piegata in due dalle risate, ovviamente!) lui ha risposto che si erano certamente staccati durante il lavaggio. Improbabile ma possibile.
A quel punto è entrato un collega maschio e gli è stata fatta la domanda a bruciapelo:
"Tu li annodi i calzini da lavare?"
"No, perché? A che serve?"
"A far risparmiare del tempo a tua moglie quando li deve riaccoppiare..."
"Ma non ha senso! Alla fine avrà tanti calzini annodati...come li riaccoppia?!"
Dicevo che il mondo maschile e quello femminile sono due  mondi a parte. E, per quanto le generalizzazioni siano sciocche e fastidiose, è innegabile che alcune caratteristiche siano comuni a quasi tutti gli uomini ed altre a quasi tutte le donne.
Dopo la risposta del collega, ho ritirato il beneficio del dubbio concesso al Fatalista.

Compensazioni

"Maestra! Tu mi devi aiutare!"
"Cosa c'è mamma della bambolotta?!"
"Tu devi far gattonare mia figlia! Inventati qualcosa, impegnati di più...non è possibile che son mesi che rotola senza una meta, senza una prospettiva maggiormente soddisfacente!"
"Ti giuro che ci provo in tutti i modi! Ne ho avuti tanti di bambini, ma così testardi mai! Decide lei quando fare i passetti, decide lei quando giocare...decide tutto lei, non c'è modo di farle cambiare idea se si mette in testa qualcosa!"
"Ma prima o poi ci riuscirà? Vero?!"
"No...guarda secondo me camminerà direttamente..."
"Ennooooooooo! Ho letto che la fase del gattonamento è importantissima! Non voglio che la salti!"
"Ma sono settimane che mi metto per terra con lei! Io gattono e lei non mi calcola proprio! Non ne vuole proprio sapere! Mi sa che ti devi rassegnare"
Vabbè, in compenso chiama l'ascensore.
Dico io...hai dieci mesi e dieci giorni, non gattoni e sai chiamare l'ascensore?!
Il bello è che dopo averlo chiamato sa fare anche il seguito.
Il padre le ha insegnato quale tasto premere, il "2". E lei non sbaglia. Mai.
Non ho capito come faccia a riconoscere il "2", ma è certo che in qualche modo le si è fissato nel cervello.
Infatti lo preme anche se dal piano vuoi scendere a terra.

lunedì 26 maggio 2014

Nuovo usato

Un paio d'ore fa squilla il cellulare.
Il Fatalista mi dice (saltando saluti e preamboli):
"Scendi cinque minuti, mettiti le scarpe e scendi che dobbiamo fare un servizio veloce!"
"Come? Così? Vestita da casa, in tuta?!"
"Si, metti solo le scarpe e scendi!"
Lascio nonnamanager che sta imboccando la bambolotta e raggiungo il maritino.
Dopo una breve e rapida corsa in macchina, parcheggiamo davanti ad un negozio di scarpe.
Oddio! Non ci credo...non può essere che dopo tanti anni voglia assecondare la mia adorazione per le calzature...dice sempre che me le deve buttare tutte, che ne ho troppe, che metto sempre le stesse...avrà mica sbattuto la testa?!...
"Fortunata, non stiamo andando a comprare le scarpe..."
Deve aver intercettato il mio sguardo bramoso e avido...aspetta un attimo, ma allora che ci facciamo qui?!...fammi guardare intorno...ah...ecco!
"Ti ho trovato la bicicletta, provala che se ti piace la compriamo immediatamente"
Abbagliata dalle scarpe non avevo affatto notato il negozietto affianco...e neanche le decine di bici parcheggiate fuori e appese al muro esterno!
Così ho una bici nuova. Nuova usata. Perché a me le bici moderne non piacciono, io ne volevo una leggera, comoda, con il portapacchi dietro ed il cestino davanti, una sulla quale non devo piegare la schiena per raggiungere il manubrio. Una bici antica, insomma.
La mia nuova bici usata è bellissima, verde mela spruzzata di verde acido.

domenica 25 maggio 2014

Dolce scoperta

Stanotte la bambolotta ha riposato abbastanza tranquillamente, quindi ci siamo alzati verso le 6.00 piuttosto riposati rispetto al solito.
Dopo esserci preparati con calma, siamo andati a votare e poi ci siamo infilati in macchina: direzione mare con l'obiettivo di organizzare due settimane di vacanze estive a Luglio.
Su internet ho trovato un camping/villaggio che sembra fare al caso nostro: ci sono anche bungalow e casette davvero super attrezzate, l'ideale per chi, come noi, ha una bimba piccola e al mare trascorrerà solo poche ore, quelle più fresche.
Affittare un appartamento sarebbe una noia mortale! Cosa fai il resto della giornata senza animazione, senza spazi di aggregazione?!
Questa è la prima vacanza "familiare" per me ed il Fatalista. E abbiamo idee diametralmente opposte.
Io farei campeggio estremo tutta la vita...il conte vuole la comodità e la sola idea di condividere il bagno con altri lo fa rabbrividire. La soluzione trovata mi è sembrata un ottimo compromesso.
Prendiamo una casetta con aria condizionata, zanzariere e mega televisore per lui... e io mi godo comunque la vita da campeggio.
Ad ogni modo bisognava verificare sul posto.
Quando siamo arrivati ed ho letto l'indicazione del villaggio mi è venuto un colpo.
Abbiamo visitato tutto il camping, siamo andati sulla spiaggia, la bambolotta ha messo i piedi nel mare per la prima volta tra l'iniziale titubanza e le successive esclamazioni di gioia.
"Fortunata, che ne pensi?"
"Dimmi tu che ne pensi, non vorrei influenzarti..."
"A me piace! Ma perché sei così silenziosa?!"
"Questo posto...hanno cambiato il nome, hanno ristrutturato, forse la gestione è nuova...ma  è il campeggio dove per decenni ho trascorso i tre mesi estivi con i miei genitori!"
"Davvero?!"
"Sì..."
Quello è il canale dove pescavamo i girini ed i pesciolini con i retini, li nutrivamo con le molliche di pane dopo aver capito che bisognava tenerli nelle vaschette aperte, perché nelle bottiglie di plastica chiuse col tappo morivano nel giro di poche ore...bambini incoscienti e crudeli!
Se provi a guardare tra la ghiaia nel parcheggio affianco al nostro potrai trovare il mio primo dentino caduto e mai più ritrovato: quanto mi sono disperata pensando che la fatina non sarebbe mai venuta a portarmi il soldino! Poi ci ha pensato nonnamanager ed il soldino è arrivato lo stesso...
Qui affianco c'era un hotel...c'è ancora...ogni estate vi soggiornava la mia zia adorata, una seconda mamma per noi; veniva qui apposta per trascorrere del tempo con mia madre e con noi nipoti, visto che abitavamo lontano...quanto mi manca zia! Niente è più lo stesso da quando non c'è più!
Qui ho avuto il mio primo fidanzato: avevo dodici anni e lui diciannove, mi chiese se volessi essere la sua ragazza ed io dissi di sì senza sapere bene cosa significasse; pensavo che bastava tenersi per mano...quando iniziò a parlarmi di baci lo mollai disgustata, non gli avrei dato neanche un bacio a stampo! Che schifo!...Oddio...forse un bacio lo avrei dato a Luca, ma lui non aveva occhi che per una ragazza più grande, di cui non ricordo il nome.
L'anno prima ero diventata signorina: qui in campeggio, agosto, ero in discoteca a ballare...uno strano mal di pancia...una sensazione di bagnato; vado in bagno a far pipì e scopro le mutandine sporche; penso che non è il caso di interrompere il mio divertimento, mamma mi ha spiegato che in quei giorni si può fare tutto, è tutto normale e tutto naturale...entro silenziosamente in tenda veranda mentre i grandi dormono e chiedo a mia cugina dove sono gli assorbenti, ne piazzo uno come meglio posso sul pezzo di sotto di un costume, getto via le mutandine tra i panni sporchi e torno a ballare. Al mio rientro troverò tutti svegli con la faccia tra l'interrogativo e l'emozionato e capirò che un evento del genere non può passare inosservato...la notizia arriverà presto al mio paese d'origine e si diffonderà con mia somma vergogna...
In questo posto ho imparato il rispetto degli altri, delle cose comuni e del silenzio; ho scoperto che i bambini possono fare cose da grandi ed i genitori sono tranquilli, perché è vero quando ti dicono che si fidano di te ma non si fidano degli altri: nell'ambiente giusto anche due genitori apprensivi come i miei lasciavano che mi autogestissi, osservandomi da lontano, fiduciosi e sereni.
Ho scoperto cosa sono i limiti della proprietà altrui, che non hanno a che fare con chiavi e lucchetti...è solo una questione di spazi: senza permesso non si attraversa una piazzola altrui, non si entra in una tenda che non sia la propria e una cerniera non è diversa da una serratura.
Amo il campeggio e trovo che sia un'esperienza istruttiva e costruttiva: mi piacerebbe che mia figlia scoprisse questo mondo parallelo a quello crudele di tutti i giorni.
Se poi potesse farlo proprio lì dove l'ho fatto io...la cosa sarebbe indescrivibilmente meravigliosa!

sabato 24 maggio 2014

Le tre scimmiette

"Ragazzetto, hai novità in merito alla mia richiesto di part time?"
"No, niente"
"Mi dovevi far saper diverse settimane fa...se la cosa si è arenata dimmelo che ho più di tre mesi di ferie da scontare, non conviene neanche a voi pagarmele. Dal canto mio evito di pagare il mese di Giugno al nido e di sbattere la bambolotta a destra e a sinistra. In più non so come comportarmi per richiedere le ferie estive, se mi devo dimettere non ha senso che io compili il piano ferie!"
"Non so niente"
"E non puoi informarti?!"
"Sì, ti faccio sapere"
"Quando?"
"La settimana prossima"
Il Fatalista non ha alcuna intenzione di farsi condizionare le ferie dal ragazzetto dell' Ufficio Personale...quindi domani andiamo al mare per cercare una sistemazione per due settimane a Luglio.

F.

F. è una ragazza dell'est.
Sono diversi anni che aiuta nonnamanager in casa. Ci va una mattina a settimana: è un tornado silenzioso che velocemente spazza via lo sporco ed il disordine.
Mia madre è una gran chiacchierona, molto socievole ed espansiva, ma con F. non c'è niente da fare.
Non parla. Non beve. Non va in bagno.
Lei fa i servizi, lavora oltre il tempo stabilito ma si fa pagare solo quanto pattuito. Non è possibile convincerla a prendere ciò che le spetta.
Prima di sposarmi, quando abitavo ancora con i miei genitori, ricordo che non mi accorgevo neanche che fosse in casa.
All'incirca due settimane fa ho deciso di farmi aiutare anch'io con i servizi ed ho chiesto a nonnamanager di intercedere per me presso F.
Ha acconsentito, il mio turno è il venerdì pomeriggio.
Ieri la bambolotta l'ha riconosciuta, le ha sorriso e le si è gettata fra le braccia (per poi ripensarci un secondo dopo). Quel sorriso è stato ricambiato e per me è stato come vedere F. per la prima volta. E' solo una ragazza...piccola, avrà certamente diversi anni meno di me.
"F. posso farti una domanda?"
"Sì"
"Hai figli?"
"Una bambina"
"Quanti anni ha?"
"Dodici...vive nell' Est con mia madre. E' una brava figlia, la migliore della scuola...è già signorina ma per fortuna non pensa ancora ai ragazzi...spero che succeda il più tardi possibile...anzi no, forse è meglio che si faccia le sue esperienze, io l'ho capito troppo tardi. Mi sono innamorata di mio marito a quattordici anni, ci siamo sposati e sono andata a vivere con mia suocera. Mi occupavo della casa, della campagna e degli animali. Facevo la schiava e non ero libera neanche di aprire bocca. Un giorno, dopo sette anni, mia suocera mi ha preso per mano, mi ha accompagnato fuori e mi ha detto: Non ti voglio più, non ti sopporto, voglio che mio figlio si prenda un'altra donna. Così ho preso la bambina e sono tornata da mia madre, ma dovevo lavorare per vivere...ho raggiunto mio fratello in Italia e ora mia figlia può permettersi una vita agiata. La nonna da allora non l'ha mai cercata né vista. Suo padre pochi mesi fa si è dimenticato il suo compleanno, però qualche volta le telefona. Lei soffre molto per questo padre così indifferente...ma che posso fare. Cerco di consolarla..."
Dopo questa confidenza durante la quale non ha mai smesso di spolverare e spostare mobili, ha sospirato e mi ha chiesto un bicchier d'acqua (scusandosi per aver dimenticato di portare la sua bottiglietta).
La bambolotta ha iniziato a girarle intorno con il girello cercando di distrarla in tutti i modi, quindi ho tentato di dissuaderla dicendole:
"Lascia in pace F., ammamma, un'altra volta andiamo a passeggio insieme. Ora falla lavorare tranquilla..."
"Sì, bambolotta, un giorno vieni tu a casa mia che prendiamo un gelato insieme"
Laddove nonnamanager non è riuscita, la bambolotta ha sfondato ogni reticenza.

Abbaia

Martedì sera, mentre io ero in palestra, il Fatalista ha portato la bambolotta in giro in bici.
Quando sono rientrata mi ha detto:
"La bambolotta ha scoperto i cani"
"Cioè?"
"Mentre eravamo in bici abbiamo incontrato dei cani che abbaiavano"
"E come ha reagito?"
"Niente, era contenta"
"E perché dici che ha scoperto i cani? Da cosa lo deduci?"
"Abbaiava!"
Non è sempre facile capire un marito che è normalmente criptico, se poi è nella fase della sintesi non ne parliamo proprio.
Ho lasciato perdere, facendo cadere l'argomento; non ho dato peso alla sue parole: è da quando la bambina era davvero piccina che le mostro cani e gatti sperando in una sua qualche reazione; è sempre rimasta totalmente indifferente.
Ieri sera siamo andati a mangiare una pizza al solito locale per celiaci. E' un posto meraviglioso in aperta campagna ed i proprietari hanno cani, gatti, cavalli, pesci e tartarughe.
La bambolotta ha visto i cani ed ha iniziato ad agitarsi felice.
Al primo "bau" del cane ha iniziato ad abbaiargli contro, così forte da farlo scappare:
"BAAAAAAAAAAA....UUUU...OOOOO.......BAAABAAAA!"
Oggi ha abbaiato al padre che tardava a darle la pappa.

giovedì 22 maggio 2014

Odore di voltafaccia

Un paio di settimane fa ho incontrato per i corridoi il ragazzetto responsabile dell'Ufficio Personale che mi ha fermato per dirmi:
"Guarda, tutto a posto; il boss non ti vuole perdere quindi stai serena che in settimana ti facciamo una proposta economica. Per il part-time non c'è problema"
Non ci ho creduto molto, conosco le dinamiche aziendali e mi aspettavo che la questione ad un certo punto si bloccasse. Infatti non ho più ricevuto alcuna notizia.
Così ho fatto due chiacchiere con il mio diretto superiore: è stato lui ad accompagnarmi dal boss quando ho presentato la richiesta di part-time e, contestualmente, il preavviso di dimissioni.
Non si è esposto in prima persona, ma mi ha fatto intendere che non se ne farà niente.
La cosa più esilarante è che mi hanno reinserito in un contesto molto al di sotto delle mie capacità e della mia esperienza e ora mi si dice:
"Cerca di metterti nei loro panni...non hanno bisogno di qualcuno che faccia manovalanza, necessitano di qualcuno che possa gestire l'intero ufficio...c'è bisogno di sistemare le cose, non si capisce più niente..."
Ma chi ha stabilito il mio ruolo?! Io?! Quando sono tornata mi avete detto di aver pazienza perché c'era bisogno di gente che facesse il lavoro sporco e non ho fiatato. Ora colpevolizzate me perché avete deciso che non dovevo avere un ruolo di responsabilità?!
Insomma, stanno per piazzarmi il voltafaccia.
Siccome ho oltre tre mesi di ferie arretrate da smaltire e mi scoccia terribilmente dover mandare al nido la bambolotta se poi non c'è alcun futuro lavorativo per me (per non parlare del costo), domani vado a chiedere ufficialmente una risposta.
Se non mi passa l'ira funesta, probabilmente la pretenderò.

mercoledì 21 maggio 2014

Baci a Gesù

Nonnamanager si prende il merito di qualunque cosa faccia la bambolotta.
Batte le manine...gliel'ho insegnato io!
Dice mamma...gliel'ho insegnato io!
Dice papà...gliel'ho insegnato io!
Fa "le manine laboriose"...gliel'ho insegnato io!
Rotola...gliel'ho insegnato io!...
Il Fatalista la sfotte e le fa il verso: "Madòòòò! La bambina respira...gliel'ho insegnato io!"
Però è vero che le si dedica tutti i giorni, ripetendole ossessivamente le stesse cose finchè la bambina non la imita o non impara; diciamo pure che la esaspera fino a che, non sopportandola più, decide di accontentare la nonna purché la smetta!
Questo è il periodo dei bacini.
"Bambolotta dai i bacini: bababa! Vedi, così...metti la manina sulle labbra di nonna, vedi come faccio io...su, dai i baci a Gesù!" così dicendo, prende il crocifisso appeso ad una collana che porta al collo e la porge alla nipotina.
La bambolotta ha imparato a dare i bacini a Gesù. Solo che se le chiedi di mandare i baci, lei ti fissa il collo in cerca del crocifisso e se non ce l'hai non se ne fa niente.
Ma nonnamanager non è contenta del risultato, vuole la perfezione; così continua a chiederle questi benedetti bacini.
Oggi la bambolotta s' è stufata: ha preso il crocifisso con tutta la forza che aveva e ha cercato di metterlo sulla bocca della nonna a dire baciatelo tu!
Ho sentito nonnamanager che diceva con voce rotta:
"Stavi strozzando nonna con Gesù...!"
Inutile dire che il Fatalista avrebbe approvato.

Bocca di rosa

La lezione di Zumba non è mai un tripudio di raffinatezza...ma certe sere andiamo peggio del solito.
A vedere la minimaestra  in foto, in una posa plastica, si potrebbe pensare all'espressione della femminilità.
E' esattamente il contrario: un maschiaccio nella gestualità e con la lingua di uno scaricatore di porto!
Le allieve, per la maggior parte adulte, ben si adattano allo spirito dell'insegnante con grande divertimento delle più timide.
Io non mi trattengo più da un pezzo: rido a crepapelle, senza alcun ritegno o paura di offendere qualcuno.
Ieri sera mi sono rotolata sul tappetino, piegata in due dalle risate:
"Ooohhh! Mi aspetto che le signore facciano questo esercizio con una certa nonchalance...aprite le gambe! Aueeeeee...ho detto nonchalance...echecazz!...me la devo fare io una bella chiacchierata coi vostri mariti!"
I doppi sensi ormai (per fortuna) non mi fanno più effetto...solo che non mi aspettavo proprio che la minimaestra usasse il congiuntivo...e quando dalla sua bocca delicata è uscito il termine noscialanz nessuno poteva fermarmi, neanche il fulmine nello sguardo di mia sorella!

martedì 20 maggio 2014

Uomo di parola

Piolìn è una mia collega/amica da qualche tempo.
Questa ragazza, dopo diversi anni di convivenza, è stata cornificata e lasciata dal compagno per un'altra donna.
Non è facile investire tanti anni della tua vita in una relazione e ritrovarsi con un pugno di mosche.
Anni di promesse non mantenute. Dedizione totale ed incondizionata ad un uomo che credevi ti facesse da padre, madre, fratello, amico, amante...bugie, solo bugie.
Sola, con la famiglia di origine al di là del mare ed i sogni distrutti, Piolìn deve reinventarsi la sua vita a quarant'anni.
E si strugge d'amore...ancora, nonostante tutto.
Deve lasciare casa, quell'appartamento costruito insieme (ma intestato a lui) e che testimonia la loro storia sentimentale. Lui nell'attesa è tornato a dormire dalla madre.
Per i primi tempi mi sono interessata a cercarle un nuovo posto dove stare, ma senza troppa convinzione: sapevo che se lui ci avesse ripensato lei ci sarebbe ricascata.
Le settimane sono passate ma la situazione non è cambiata; l'altra donna mantiene fermamente il posto usurpato a Piolìn. Non che la colpa sia sua...era lui quello impegnato e che aveva degli obblighi quanto meno morali nei riguardi della sua compagna...ma qualcun' altra al suo posto si sarebbe comportata diversamente...almeno voglio crederlo.
Quando mi sono resa conto che trovare un appartamento in affitto con mille pretese e pochi quattrini era un'impresa troppo difficile per le mie forze, ho deciso di chiedere aiuto al Fatalista.
Mio marito è un tipo particolare: se lo metti in moto non si ferma finché non ha ottenuto quello che vuole. Quando gli si chiede un favore si trasforma in una macchina da guerra.
Ma lo fa solo per le persone che gli stanno a cuore.
Sapevo che se gli avessi chiesto di aiutare Piolìn avrebbe fatto l'impossibile per accontentarmi e non volevo rischiare di vederlo frustrato se l'infame fosse tornato sui suoi passi.
D'altra parte il Fatalista e Piolìn si saranno incontrati quattro volte in tutti questi anni, il favore lo avrebbe fatto a me, per farmi contenta e farmi stare più serena riguardo alla sorte di una mia amica.
Non volevo rischiare di buttare al vento tempo e fatica dell'inarrestabile marito.
Venerdì scorso mi sono decisa e gli ho chiesto di aiutarmi.
Le ha trovato un appartamentone completamente ristrutturato in una zona servitissima della città ad un prezzo ridicolo.
Io ancora stento a crederci. Solo domenica avrà visitato tre o quattro appartamenti per lei. Per non parlare delle telefonate! Quando finalmente ha ritenuto di aver trovato quello giusto, le ha fissato l'appuntamento con il proprietario ed lei ha dovuto semplicemente chiudere l'accordo.
Io sono strafelice per Piolìn perché una nuova casa è l'inizio di una nuova vita tutta da scrivere.
Sono strafelice per me perché non ho sposato solo un uomo di gran cuore, ma un grande uomo e un uomo di parola.
Sono meno felice perché il meccanismo messo in moto dal Fatalista ci metterà un bel po' per fermarsi e siamo subissati da proposte di fitto.

lunedì 19 maggio 2014

Prima febbre

Doveva succedere prima o poi.
Ieri pomeriggio la bambolotta era particolarmente insofferente e stranamente piagnucolosa. Mi sembrava accaldata ma ho tardato a prendere il termometro perché stupidamente ho pensato:
"Saranno appena tre ore che l'ha vista il pediatra, se avesse avuto qualche problema se ne sarebbe accorto!"
Ma al primo cambio tremava dal freddo...38.5 °C!
Mamma che ansia! Ho pensato che se avessi chiamato il Fatalista così agitata lo avrei spaventato inutilmente...quindi ho chiamato nonnamanager:
"Ma'? Senti...credo che la bambolotta abbia la febbre..."
"Lo sapevo, ieri mattina il Fatalista l'ha portata sulla bicicletta e l'ha fatta ammalare!"
"Veramente l'ha vista il pediatra poco fa e non ha niente, niente gola arrossata, mal di orecchi, niente di niente! Non ha mai tossito, se si fosse raffreddata me ne sarei accorta no?!"
"Dalle la tachipirina e chiama il dottore! ...sto arrivando!"
Consolata dall'imminente arrivo della cavalleria (e contemporaneamente infastidita dalla sua apprensione in merito alle uscite in bici), ho avvertito il Fatalista dicendogli di non preoccuparsi che la situazione era sotto controllo.
La tachipirina ha fatto effetto, il pediatra uomo di ghiaccio non è stato disturbato e si pensa che sia colpa dei dentini.
Devo ammettere che mai avrei pensato di andare così in panico per una banale febbricola.
Ho quasi dormito con il termometro e la tachipirina sotto il cuscino...
La prima febbre è stata peggio del primo lavaggio intestinale.
Misteri delle mamme-apprensioni!!!
Ps: Anche stamattina aveva la febbre, ma l'ho dovuta lasciare al nido per andare al lavoro...inutile dire che è stato come strapparmi il cuore!!!

Tutti insieme appassionatamente

Il capofamiglia ha stabilito una nuova regola: al mattino nessuno si può allontanare dal letto e dalla camera senza la sua approvazione.
Se ti scoppia la vescica, fa niente.
Se è tardi, fa niente.
La prima cosa da fare appena svegli è stare tutti insieme appassionatamente.
Così stamattina il Fatalista ha lasciato il letto coniugale per chiudersi in bagno, prima ancora del suono della sveglia. Ma la bambolotta era di sentinella ed ha iniziato ad urlare, piangere e singhiozzare. Il marito ha quindi desistito per tornare nei ranghi e tentare di calmare il capo imbestialito.
Si è calmata solo quando si è sistemata per bene in mezzo a noi, tirando con una mano i miei capelli e con l'altra il naso del padre.

Paraculo

Meno male che non ci sono andata.
E' più forte di me...ormai non lo sopporto e qualsiasi cosa dica o faccia mi indispone.
E' il pediatra uomo di ghiaccio, quello che dopo due mesi che non vedeva la bambolotta oggi ha detto a mio marito: "Bene! Sua figlia è cresciuta di trecento grammi nell'ultimo mese..."
Forse il mese scorso, presa di un attacco di sonnambulismo, mi sono recata a casa sua per sussurrargli all'orecchio il peso della bambolotta...
Paraculo, ecco cos'è. Vorrei essere più diplomatica, ma come può definirsi uno che dopo sei mesi che gli dici costantemente che tua figlia sta male e non fa MAI cacca da sola, quando gli comunichi che in ospedale ipotizzano il Morbo di Hirschsprung, lui segna sul libretto "in data odierna apprendo che la bambina alla nascita non ha emesso meconio spontaneamente"?!
Il foglio di dimissioni dell'ospedale dove è nata non lo riporta, ma io glielo avevo detto. E non una volta sola!
Vabbè, tanto io vado avanti per la mia strada.
Il problema è che si incaponisce. Si arrabbia perché non portiamo nostra figlia da chi ci indica lui.
Ma se il primo gastroenterologo a cui ci ha indirizzati ha sbagliato diagnosi e il secondo ha fatto alla bambolotta l'esplorazione rettale con l'indice (aveva solo pochi mesi e fino ad un anno di età si usa il mignolo) facendola urlare di dolore per diverso tempo dopo la fine della visita... ma crede davvero che mi possa fidare dei "suoi colleghi"?!
Oggi ci ha riprovato: dobbiamo andare da un gastroenterologo che lavora a Roma.
Il Fatalista ha abboccato (Che ci costa? E' un parere in più...).
Io piuttosto cambio pediatra.

domenica 18 maggio 2014

Non è colpa tua

Stamattina ho spedito il Fatalista e la bambolotta in giro a passeggio: abbiamo avuto finalmente una bella mattinata di sole, non caldissima, ma piacevole.
Io dovevo recuperare un po' di incombenze lasciate indietro per via della giornata pienissima che abbiamo affrontato ieri, tra le quali fare la spesa.
Benedico quasi tutte le settimane il discount a cui sono affezionata per l'apertura domenicale...poi puntualmente alle casse mi dispiace infinitamente per quelli che hanno beccato il turno di lavoro!
Stavo mettendo la spesa in macchina quando ho intravisto un conoscente che usciva anche lui dal supermercato.
Non ci vedevamo da quando ero incinta; proprio tanto, tantissimo tempo!
Lui e sua moglie hanno due splendide bambine, di cui la prima è affetta dalla sindrome di Prader Willi, una malattia rarissima (un caso su quindicimila nati vivi).
Ci siamo messi a chiacchierare, mi ha chiesto della bambolotta e per sommi capi gli ho detto che abbiamo dei problemi. Ha intuito subito in quale fase stiamo, avendola vissuta sulla sua pelle: quella dei viaggi della speranza per avere una diagnosi certa.
Ho trovato comprensione nel suo sguardo, non ho avuto bisogno di entrare nel dettaglio perché comprendesse a pieno il mio stato d'animo.
Andavamo entrambi di fretta, quindi ci siamo salutati:
"Dai un abbraccio a tua moglie da parte mia e un bacio grande alle bambine!"
"Grazie! Fatti abbracciare e...non è colpa tua!"
"Eh?"
"Non è colpa tua...lo so come ci si sente, non ti far fregare da questi meccanismi interiori...non hai nessuna colpa...noi genitori siamo maestri in queste sciocchezze!"
Sono entrata in macchina e sono scoppiata a piangere.

Pazienza

Ieri è stata una giornataccia. Purtroppo l'abbiamo cominciata con l'umore nero dopo la notte trascorsa a sentire la bambolotta che si sforzava, senza poter far nulla di concreto per aiutarla.
Mi sono alzata dal letto con la consapevolezza che il periodo di normalità fosse finito.
In realtà erano già un paio di giorni che me l'aspettavo perché avevo fatto un paio di conti: un virus intestinale che durasse così a lungo non poteva essere, era un po' strana la coincidenza della cacca più liquida del solito ed il fastidio ai dentini che la bambina stava provando, da due giorni niente più fastidio alle gengive...ho pensato che la diarrea fosse dovuta alla dentizione...in effetti probabilmente avevo ragione.
Quindi, dopo esserci sparati cinquecento chilometri in cinque ore per raggiungere il primario ricciolino, una volta tornati a casa abbiamo riprovato l'ebrezza dell'ennesimo lavaggio intestinale.
Ma voglio essere positiva. In qualche modo la bambolotta è migliorata perché qualche mese fa non sarebbe stata in grado di defecare neanche l'acqua. Non so se il miglioramento sia oggettivo o se lei abbia escogitato il modo per aiutarsi, o i suoi muscoli siano più forti; non lo so. E non lo sa neanche il primario. Non abbiamo avuto risposte, ma in compenso ci siamo trovati difronte una persona pronta ad ascoltarci, a diradare ogni nostro timore, a confortarci e supportarci.
Devo dire che non è poco. Ecco un sunto di quanto ci siamo detti:
"La biopsia è negativa, ma l'evidenza radiografica dice il contrario...sì, è vero che esistono falsi negativi, ma rifare la biopsia ora non avrebbe senso; dobbiamo aspettare che la bambina sia più grande, a quel punto potremmo fare degli esami più precisi (e purtroppo maggiormente invasivi, in anestesia totale); il nostro obiettivo è quello di far passare l'estate mantenendo la situazione stabile con le manovre che già avete imparato a fare; nel frattempo io spero che quello che mi dice la biopsia oggi sia la realtà: che i nervi ci siano e debbano maturare. Ora come ora non voglio aprire la mente ad altri scenari che possano riguardare la muscolatura o altro. La verità è che le vostre domande meriterebbero delle risposte precise che né io né nessun altro è in grado di darvi: siamo in campo che è una nebulosa, ci muoviamo a tentoni e abbiamo ancora tanto da scoprire. Bisogna aver pazienza. Questo è il mio consiglio: abbiate pazienza e non siate precipitosi, la fretta non aiuterà la vostra bambina. Ora voglio sentire quali sono le vostre paure al pensiero di aspettare Settembre."
Io: "Che la situazione precipiti: dover essere costretti a portarla in un ospedale dove non saprebbero come aiutarla"
"Se dovesse accadere avete il mio numero di cellulare: vi prometto che vi spiegherò telefonicamente come intervenire, non permetterò che la bambina finisca in mani sbagliate, sarete voi stessi ad aiutarla nel caso; non dovrete portarla in nessun ospedale...suo marito è un infermiere, no?! State tranquilli"
Io: "Ad un anno dovrebbe mangiare tutto...siamo ben lontani...come devo procedere con lo svezzamento? Ad esempio, se inserisco i legumi nella dieta peggioro le coliche...come devo procedere?"
"Per tentativi. Ma deve provarci. Solo lei può sapere come muoversi. Deve tentare e vedere come va; se peggiora eccessivamente tornerà indietro per riprovare dopo qualche tempo. In questo non posso aiutarla."
Io: "Per quanto tempo ancora possiamo continuare a fare i lavaggi intestinali quotidiani? La sonda il più delle volte ha delle striature di sangue...non è che le procuriamo delle lesioni importanti..."
"No: non le potete fare nessun danno...e nessun dolore...fastidio sì, perché non è un'operazione piacevole, ma sempre meglio che lasciarla soffrire"
Io, con un filo di voce: "Ma lesione dopo lesione...non è che...le potremmo procurare una neoplasia..."
"No, assolutamente. Ci sono persone che convivono da anni con queste pratiche, anche giovani. Stia tranquilla."
A questo punto il pensiero di mia figlia costretta tutta la vita in questa situazione mi ha sopraffatto, il mio cervello si è spento, le parole e le domande sono volate via.
Il Fatalista allora ha chiesto: " Stiamo davvero facendo tutto il possibile per nostra figlia? Come genitori c'è altro che potremmo fare?"
"Non per ora, mettetevi l'anima in pace"

Non abbiamo voluto rinunciare a corso in piscina della bambolotta e l'abbiamo spostato alle cinque del pomeriggio. Ho chiesto al marito di entrare in acqua al suo posto, avevo bisogno di stare vicina a mia figlia e mischiarmi con altre mamme a papà spensierati.
Dovevo digerire il fatto che le mie promesse di aiutare la bambolotta sono cristallizzate per un tempo indefinito e troppo lungo per una che è abituata a risolvere qualsiasi problema in un lampo.
Eravamo tutti e tre stanchi, non abbiamo combinato molto ma il pomeriggio ha assunto comunque una parvenza di normalità.
Così, a trentotto anni suonati, il Fatalista ed io dovremmo imparare da una bimbetta di dieci mesi cosa sia la pazienza.

venerdì 16 maggio 2014

Un giorno di ordinaria follia

Stamattina verso le tre (quindi sarebbe più giusto parlare di notte) il Fatalista ed io abbiamo iniziato a sentire degli strani versi. Provenivano dalla culla della bambolotta ma poco si addicevano ad una bimba in procinto di compiere appena dieci mesi. Sbuffava. Proprio come fa qualsiasi persona giunta al limite della sopportazione. Ci mancava solo che accompagnasse il verso con un "uffa" e la scenetta sarebbe stata perfetta. Non sappiamo cosa l'avesse portata a scocciarsi così tanto e così sonoramente ad un orario a dir poco improbabile, ma al momento sono ricorsa alla solita manovra recuperaciuccio per tapparle la bocca...per le risposte ai nostri quesiti avrei voluto attendere almeno l'alba! Ma la bambolotta non era d'accordo: ha deciso di cambiare verso ed è partita con le pernacchie, dopo aver lanciato il ciuccio più lontano possibile da se stessa e da me.
Probabilmente aveva perso il sonno e la pazienza per via di due genitori senza cuore che continuavano a dormire quando lei aveva solo voglia di giocare. Ad ogni modo il Fatalista, grazie a suoi super poteri, ha ricominciato a russare dopo poco tempo, lasciandomi sola a trattenere la peste nel lettino fino alle sei.
Sono arrivata in ufficio, fra sbadigli e colpi di sonno ho terminato un lavoro impossibile che mi tormenta da una settimana, e soddisfatta stavo per chiudere la cartella quando un dettaglio mi è balzato all'occhio, è rimbalzato nel mio cervello per farmi esplodere in un CAXXO, CAXXO, CAXXOOO!!!
Dei colleghi di un altro ufficio, evidentemente molto più addormentati di me, mi avevano passato un documento sbagliato; il documento; quello che stava alla base di tutto il mio lavoro; una settimana buttata nel cesso. Avrei voluto uccidere qualcuno. Ma ero troppo stanca.
Come un mulo da fatica, a testa bassa e denti stretti, ho ricominciato d'accapo.
Fuori imperversava una tempesta; l'ora della libertà si avvicinava ed io mi domandavo come avrei fatto a raggiungere l'auto sotto il diluvio universale quando ad un tratto è andata via la corrente.
Il gruppo di continuità mi ha detto addio senza preavviso, il pc si è spento, tutti i dati non salvati sono andati definitivamente persi insieme alla mia pazienza. Ho sbattuto i pugni sulla scrivania, ho infilato il giubbotto ed ho sfidato la grandine pur di rientrare quanto prima a casa.
Alle quattro del pomeriggio è venuta F. per aiutarmi con le pulizie. La bambolotta sembrava Tarzan all'ultimo stadio della pazzia; tra le sue urla disumane ed i suoi capricci abbiamo dato una sistemata alla casa.
Quando finalmente iniziavo ad intravedere delle stanze pulite ed ordinate invece della solita discarica hanno suonato alla porta.
Erano nonnasprint e nonnodivano.
Nonnodivano non veniva da mesi, nonnasprint viene un paio di volte a settimana...ma mai di venerdì.
Entrambi vivono a cinquecento metri dalla nostra abitazione ma preferiscono vedere la bambolotta via skype. A loro piace così, noi ce ne siamo fatti una ragione.
Mai momento fu più opportuno per una visita in una casa con tre quarti dei pavimenti ancora bagnati mentre fuori piove da ore.
Li ho gentilmente rinchiusi nel salone con la bambolotta, ho detto ad F. di non farli uscire per nessun motivo al mondo...ma nonnodivano voleva andare in bagno. Siccome era tutto in mezzo ha inavvertitamente rovesciato lo spazzolone ed il suo contenitore con la candeggina per terra. E poiché i tappetini erano ancora da piazzare ha involontariamente pestato il bagnato con le scarpe sporche portandolo in corridoio e nel salone. Nel frattempo la bambolotta voleva fare i suoi passettini sorretta da nonnasprint esplorando tutta la casa, anche le stanze dove era ancora bagnato.
F., che è una ragazza molto timida, non poteva fare a meno di sorridermi e darmi qualche parola di conforto. Quando è andata via, dopo tre ore e mezza in cui non si è fermata un attimo, mi ha detto: "Mi dispiace, sei proprio stanca...cerca di riposare!". Lei a me!
Finito l'orario visite, ho rilavato a terra in bagno, in salone, in corridoio e parte della stanza da letto.
Dovrei rilavare in cucina perché la bambolotta odia il pesce e stasera ho avuto la felice idea di proporle il salmone. Ha sputato con molto gusto più di un boccone prima di arrendersi.
Ma ora le mie pile sono troppo scariche e domattina partiamo alle sei.
E' il caso che vada a nanna, la cucina aspetterà.
Buonanotte. Speriamo.

giovedì 15 maggio 2014

Riflessioni filosofiche...

Sono cattolica per educazione e formazione, ma la mia fede è una flebile fiammella nascosta nella parte più remota del mio cuore; fatico da sempre perché non si spenga. Si dice che sia un dono: evidentemente lassù erano indecisi se darmela o meno!
Credo in Dio, una entità superiore che ha dato inizio a Tutto. Ma fatico ad immaginare la Perfezione che si occupa delle faccende quotidiane di esseri imperfetti come noi.
Non credo nei miracoli, penso che se non abbiamo la spiegazione per alcuni eventi non è detto che la spiegazione non ci sia.
Un Piano generale ci sarà, ma tanto io non potrò mai comprenderlo, quindi è inutile che cerchi un senso laddove mi è impossibile trovarlo. Così se mi capita una rogna faccio una gran fatica a pregare che Qualcuno mi aiuti... ma se mi va bene non dimentico di ringraziare ché non si sa mai!
Credo nel libero arbitrio: siamo totalmente liberi di fare le nostre scelte; ci può andare bene o male indipendentemente dalle nostre intenzioni; la vita non sempre ci punisce e non sempre ci premia; l'inferno? il paradiso? per me esiste solo la coscienza e se non si ha quella l'inferno non fa paura a nessuno.
La morte non è la fine. Io non sento di essere solo corpo. E' una illusione del mio cervello? Se nulla si crea, nulla si distrugge e tutto si trasforma qualcosa di me resterà, magari sotto altra forma. In ogni caso una parte di me continuerà a vivere in mia figlia: è il grande dono dell'essere genitori, è come ottenere un briciolo di immortalità.
Credo nel caso, che se va bene si chiama fortuna, se va male sfortuna. Ma non sono superstiziosa: niente e nessuno può toglierti la fortuna, nessuno scongiuro funziona contro la sfortuna.
Nella vita ci capita un po' dell'una e un po' dell'altra... bisogna sfruttare i momenti buoni senza indugi e non lasciarsi abbattere da quelli brutti...diciamo che ci provo.
Oggi è giornata di riflessioni: pensare mi aiuta a placare il mal di mare dovuto allo sbattimento della vita, da cui ogni tanto mi lascio rapire.

Stavo pensando a cosa è giusto insegnare a mia figlia. O non insegnare.
Una cosa è certa: un giorno la bambolotta crescerà e deciderà che quello in cui io credo è totalmente sbagliato.
Lo accetterò...purché creda in qualcosa.
Qualcosa che la sostenga e le permetta di crescere nel rispetto di se stessa e degli altri.

Risposta

La settimana scorsa abbiamo contattato un radiologo esperto in clismi opachi. Avevamo bisogno di un altro parere, vista la discordanza di opinioni fra Milano e Parma. Così abbiamo fatto una copia del cd e gliela abbiamo affidata. Stamattina ci ha ricontattati: anche secondo lui c'è un problema localizzato nella parte terminale dell'intestino della bambolotta e probabilmente coinvolge anche l'ampolla rettale.
Diciamo che dopo l'esito negativo della biopsia era l'ultima risposta che ci aspettavamo di sentire...

mercoledì 14 maggio 2014

Confusi

Devo fare una premessa: sta capitando un'altra volta.
Poco più di un mese fa la bambolotta ha avuto un inaspettato miglioramento per cinque o sei giorni... poi un repentino peggioramento finchè non siamo riusciti a stabilizzare la situazione al solito lavaggio intestinale quotidiano.
Ebbene, non ricorriamo ai lavaggi da lunedì 5 Maggio. Sono nove giorni che la bambina fa cacca da sola anche due o tre volte al giorno.
Inutile dire che in casa si respira l'euforia della normalità! Non si può spiegare cosa si prova nel guardare tua figlia  e vedere una bambina che non ha atroci coliche, avere la certezza che il suo pianto disperato è al massimo dovuto ad un capriccio o allo spuntare di un dentino.
Pensare di poter uscire di casa insieme a lei senza timore di dover scappar via.
Sapere che non la dovrai sottoporre alla tortura della sonda.
Vederla attaccata al tuo seno tranquilla, senza spasmi o crampi che la facciano desistere disperata.
Da qualche giorno siamo una famiglia normale... e ce la godiamo fintanto che dura!
Stamattina il primario ricciolino ha chiamato il Fatalista per comunicargli l'esito della biopsia.
Negativa.
Che felicità! La bambina non dovrà operarsi! Marito sei contento?! Cosa c'è? Ho capito, tu ti stai domandando quale sarà il problema...in effetti il problema c'è...c'era...non so. Hai paura anche tu che la biopsia sia sbagliata, visto tutti i falsi negativi di cui si legge in giro? Ti capisco...no, non ho idea di cosa avranno visto nel clisma opaco, ma tieni presente che è un esame che risale a più di tre mesi fa, non possiamo escludere che i nervi si stiano formando man mano che la piccina cresce...lo spero con tutto il cuore. Come dobbiamo procedere se tutto precipita per l'ennesima volta?!
La vita va così: fai una domanda e la risposta ti apre altre mille quesiti.
Dopo la telefonata fattami dal Fatalista, una volta tornata a casa, ho letto nel suo sguardo la stessa confusione che ho nel cuore. Ci siamo scambiati poche parole, dovevamo prendere una decisione immediata: questo sabato il primario ricciolino sarà a poco più di duecento chilometri da noi; voleva sapere se avevamo intenzione di raggiungerlo per parlare della cosa da vicino.
Lo incontreremo, ci alzeremo all'alba e ripartiremo alla ricerca di risposte.
Perché a volte la paura di qualcosa di sconosciuto, che nessun medico riesce ad individuare, è peggio di una brutta diagnosi.

martedì 13 maggio 2014

Decisione

Sabato pomeriggio abbiamo fatto compere: sono diversi giorni che il Fatalista mi tortura con la storia che deve portare la bambolotta in bicicletta. Solo che io non amo le due ruote in genere, in più viviamo in un paese dove non esistono piste ciclabili, a mala pena abbiamo i marciapiedi!
Pensare di prendere la bicicletta per spostarsi è da folli: non ci sono strade in piano, tutte super salite e super discese...comunque, pur di non sentirlo più, l'ho accompagnato per scegliere il modello del seggiolino. Il Fatalista era al top dell'entusiasmo: non so come abbia fatto a dormire la notte!
In realtà il mio cedere al suo entusiasmo aveva un secondo fine...è da un po' che mi sono resa conto che quando rientro dal lavoro non faccio che spostare la bambolotta dal box al girello al lettino, tutto per sbrigare le centinaia di faccende domestiche che spuntano come funghi. Pur lasciando indietro i servizi, restano sempre i panni da smacchiare e lavare, la cena e il pranzo da preparare, i vari brodini, passati di verdure, le poppate, le pappe, la palestra, la piscina della bimba e varie ed eventuali.
In poco tempo la casa è diventata una discarica! In più non riesco a dedicarmi sul serio a mia figlia.
Non faccio che accudirla: sto facendo la babysitter, non la madre. Non va bene...le manco e mi manca.
Così, venerdì sera ho detto al Fatalista che penso sia il caso di farmi aiutare in casa una volta a settimana.
Ha storto il naso, di peggio non potevo chiedergli.
Il suo motto è non abbiamo bisogno di nessuno, riusciamo a fare tutto da soli.
Che è vero, ma a quale prezzo? Fintanto che ci sacrifichiamo noi io sono la prima sostenitrice della sua idea. Ma non voglio sacrificare nostra figlia.
"Marito, se non sei d'accordo dovrò lasciare la palestra...così recupero tre ore a settimana, forse anche più..."
"Non se ne parla!" ribatte lui frustrato dal solo pensiero che io non sia più Wonder Woman, che non si possa più vantare del fatto che ha una moglie che riesce a far stare 48 ore in 24.
Inutile insistere quando si impunta. Meglio attendere un momento più propizio. Ma sabato era troppo felice per rovinargli la festa riprendendo l'argomento.
Domenica, nel primo pomeriggio, tutto eccitato mi fa:
"Portiamo la bambolotta in bici? Sì?"
"Certo, andate, ti aiuto io ad uscire dal garage..."
"Perché tu non vieni?"
"Vediamo...forse riesco ad organizzarmi...no, scusami, non posso proprio: devo pulire il forno che hai contaminato col glutine, altrimenti niente pizza stasera; a proposito devo ancora impastare... poi devo ritirare i panni e preparare le borse per domani; organizzarti il pranzo, mettere a posto i piatti...guarda lascia perdere, andate voi"
"Lo sapevo! Non facciamo mai le cose insieme come una famiglia in questa casa!"
Mi sono sentita uno schifo: ho mollato tutto e sono scesa con mio marito e mia figlia a godermi il sole pomeridiano. La bambolotta era la bambina più felice dell'universo sul suo seggiolino, dietro al suo papà: mi cercava sorridente e gioiosa come per dire Hai visto mamma questa cosa nuova che stiamo facendo?!
Ieri sera ho comunicato al Fatalista che F. verrà venerdì pomeriggio per aiutarmi con i servizi.
Non ha fiatato. Io ho tirato un sospiro di sollievo.

lunedì 12 maggio 2014

Di male in peggio

Avevo dimenticato come fosse dover andare in ufficio in pieno ciclo mestruale.
E' un incubo peggiore del solito.
Sei costretta su di una sedia per ore tra i crampi ed il mal di testa. E se ti alzi è peggio e non voglio dire perché; anzi...me lo vorrei dimenticare!
Prima avevo il mio bell'ufficio, stavo sola soletta, non dovevo render conto a cinque colleghi, di cui quattro maschi. Nonostante il parto, le decine di visite fatte con un ginecologo uomo e la mia età, ho ancora molto pudore in merito all'argomento e non sapevo come passare un dannato assorbente dalla borsa alla tasca senza farmi vedere! Ma si può essere così cretine?! Non ci potevo pensare stamattina, a casa? Perché li ho messi in borsa e non in tasca?
Per non parlare del bagno: nessuna possibilità di rinfrescarsi.
Ma mi sono portata le salviette :-)
Ma il cestone dei rifiuti è aperto e a vista...niente salviette, non era il caso :-(

Visto l'argomento schifoso, apro una parentesi sul pediatra uomo di ghiaccio. Il Fatalista ha chiamato in studio per prenotare la visita di controllo mensile, che, in quanto tale, andrebbe fatta tutti i mesi. Ma si sa che il mondo è strano ed il mese scorso ci è stato detto che il controllo andava fatto a metà Maggio. Praticamente sono più di due mesi che la bambolotta non vede il pediatra, neanche per adeguare la dieta. Abbiamo insistito senza smuovere la sua ferrea posizione... evidentemente sa che mia figlia gode di ottima salute e quindi può fare a meno di lui e degli ospedali...
Stamattina al lavoro mi arriva il messaggio del marito: appuntamento il 19 alle 12.00.
Come alle 12.00?! Devo prendere un giorno di ferie per fargli pesare la bambina e farmi prescrivere l'ennesimo lassativo (che si prenderà lui visto gli anatemi che gli sto lanciando)?
Dice che il pomeriggio non fa più i controlli.
Finora che non lavoravo mi riceveva dopo le 18.00; ma non è più possibile! Perché? Voglio una qualche ragione per non odiarlo! Io lo cambio, voglio una ragazza...una neolaureata senza esperienza e con il timore di sbagliare...una donna che guardi negli occhi la bambolotta prima di immobilizzarla sul lettino! Sono furiosa...
Il Fatalista ha deciso che non è il caso che incontri il pediatra uomo di ghiaccio.
Andrà lui all'appuntamento.

domenica 11 maggio 2014

Mamma

Stamattina mi sono svegliata con l'emozione di un bambino la mattina di Natale: non vedevo l'ora di scoprire quale lavoretto avessero preparato all'asilo nido della bambolotta!
Siccome la notte non è trascorsa tranquillamente, la piccina all'alba si è riaddormentata ed io mi sono alzata per dedicarmi al bucato. Ma ero in trepidante attesa del suo risveglio, volevo scartare il suo regalo per me quando fossimo stati al tavolo tutti e tre, pronti per la colazione.
Verso le otto e mezza il Fatalista si è finalmente affacciato in cucina con il nostro fagottino fra le braccia e mi hanno fatto gli auguri. In dono ho ricevuto un piccolo diario fatto a mano, con la copertina rosa antico ed una applicazione floreale in gesso bianco.
Sulla prima pagina vi è stampata una poesia che abbiamo letto insieme fino all'applauso finale:

Viva la mamma

Viva la mamma quando al mattino
mi sveglia sempre con un bacino.
Viva la mamma quando la sera
rende chiara la notte nera.
I brutti sogni sono scacciati
dai suoi abbracci tanto amati.
Viva la mia cara dolce mammina
e per la festa che si avvicina
il mio regalo è il ritornello
"Viva la mamma che fa il mondo bello"

La bambolotta, dopo l'iniziale perplessità per tanta allegria mattutina, mi ha sorriso felice cercando coccole. Non chiedevo di meglio: me la sono spupazzata ben bene!
Poi ci siamo preparati per andare a far gli auguri alle nonne e la spesa al supermercato.
La monella adora il carrello della spesa: si fa portare a spasso tra gli scaffali, incuriosita da ogni cosa, dalle persone e dai prodotti.
Solo che non puoi fermarti...mai! Altrimenti strepita e urla indispettita.
Bene, stamattina ho indugiato un po' troppo per i suoi gusti davanti al banco frigo e...
"MAMMAAA!"
"Come?! Cosa?! Cosa hai detto?! Non può essere..."
"Mammaaa! Mamma, mamma, mamma"
Cioè...come posso esprimere il tuffo al cuore, la gioia, l'orgoglio, l'incredulità...ha detto mamma!
Proprio oggi! Quale regalo più grande può esistere sulla faccia della terra?!
Io sono la mamma più fortunata del mondo!

Un' esperienza speciale

Dopo anni di vani tentativi, Lei e Lui sono stati ritenuti coppia idonea all'adozione! Che gioia! Speriamo che il loro desiderio di diventare genitori possa essere esaudito presto...prestissimo!
La serata è trascorsa allegramente, tra la bambolotta che dispensava sorrisi e questa bella notizia che proprio non ci aspettavamo più.
Incontrare dopo tanto tempo questi amici è stata un'esperienza speciale: li riconosci, sono sempre loro... eppure così diversi.
La speranza cambia le persone e le loro prospettive: riaccende i cuori, anestetizza i dolori, ravviva lo spirito.
La speranza è il miracolo dell'impossibile che diventa possibile.

sabato 10 maggio 2014

Non è facile

Quando ho conosciuto il Fatalista, pian piano mi ha presentato tutti i suoi amici.
Fra questi vi è una coppia che ci è stata vicina quando abbiamo scoperto che non potevamo avere figli. Queste due splendide persone ci hanno guidato e accompagnato nel percorso della PMA che loro avevano intrapreso una decina di anni prima.
In tempi ancora non sospetti, dopo sette/otto mesi che avevo sposato il Fatalista, Lei ed io ci ritrovammo con la stessa contemporanea speranza nel cuore: io avevo un ritardo di quasi dieci giorni e Lei aveva appena fatto l' ennesima FIVET, ma in un centro maggiormente qualificato (ovviamente a Milano) rispetto a quelli che aveva frequentato negli anni precedenti.
Ricordo che quando appresi la notizia pregai scaramanticamente che se solo una di noi due era destinata ad avere una gravidanza, che fosse lei ad averla. Così fu: dopo anni di spasmodica ricerca aspettava finalmente il suo bambino...e a me vennero le rosse; fu il solo mese che non me ne importò nulla, pensai ci riproverò e voltai pagina con leggerezza.
Quel bambino è stato nella pancia della sua mamma solo per sei brevissimi mesi.
Troppo poco per poterlo abbracciare, abbastanza per doverlo partorire, davvero troppo tempo per poterlo dimenticare.
Deve essere stato terribile, inenarrabile e definitivamente devastante.
Dopo diversi mesi abbiamo scoperto a nostra volta di non poter avere figli e ci siamo rivolti a loro per orientarci nel labirinto della Sanità italiana.
Lei e Lui ci hanno preso per mano, ci hanno indicato la via, ci hanno evitato inutili perdite di mesi che diventano ben presto anni, hanno impedito al Fatalista di arrendersi ancor prima di cominciare.
Ricordo ancora con quale spirito mi accingevo ad iniziare questa difficile avventura; una sera a cena dissi a Lei:
"Io lo faccio per non aver rimpianti, ma non ci credo. Lo sento nel profondo del mio cuore che non sarò mai madre...è che proprio non mi immagino con un bambino fra le braccia, non è il mio destino. Vedi tu come ci speri ogni volta? Secondo me il pensiero fa tanto, io non riesco ad essere positiva, mi tolgo ogni possibilità già in partenza!"
Lei rispose:
"Probabilmente lo spirito giusto è proprio il tuo!"
Non credo più sia questione di atteggiamento. La nostra vita è dominata dal caso.
Io ho avuto una bambina contro ogni previsione. Lei e Lui non riescono neanche ad adottare qualcuno bisognoso del loro infinito amore. Perché certe volte la sorte si accanisce sempre con gli stessi. I migliori.
La bambolotta ha involontariamente diviso le nostre strade perché essere al posto di Lui e Lei non è facile. Hanno fatto una breve visita quando era appena nata e non gli si poteva chiedere di più.
Sicuramente i bambini risvegliano il ricordo del loro piccolo angioletto, ma la nostra bambina è qualcosa di più. E' l'emblema di quanto il destino possa essere beffardo.
Stasera, dopo mesi, andremo a cena insieme: noi quattro più la bambolotta.
Non è facile neanche per me.

venerdì 9 maggio 2014

No, no, no!

Oggi, nel pieno trambusto delle diecimila cose da fare in casa, sono ricorsa al girello per prendere un po' di respiro ed organizzare almeno la cena.
La bambolotta ama la libertà, non vorrebbe alcuna limitazione nelle stanze da frequentare, negli oggetti da afferrare ed assaggiare, nello spazio da dominare.
Quando è in salone sono tranquilla perché non c'è nulla alla sua portata. Le altre stanze le chiudo.
Prima cercava di sfondare le porte sfruttando il paracolpi del girello.
Ora resta in attesa che mi serva qualcosa in un'altra stanza e cerca di infilarsi dentro insieme a me.
Ad ogni modo riesco a ricavarmi una mezz'ora per fare almeno le cose urgentissime.
Ora ha scoperto il router  wi-fi piazzato nel corridoio, sul ripiano basso di un tavolino: le lucine l'attirano come lo zucchero per le formiche. Deve averlo. Basta non sentire le ruote del girello per pochi secondi per avere la certezza che sta armeggiando in tutti i modi per portarselo a spasso.
Allora mi affaccio dalla cucina, verifico che sta per tirarselo via, lei si accorge che l'ho beccata e scappa via ridendo a crepapelle. Io la inseguo e le faccio il solletico, poi le dico che è una monella perché lo sa bene che il router non si tocca. Allora ridivento seria, le indico l'oggetto del desiderio e le dico: "No, no, no! Quello non si tocca ammamma..."
Oggi non avevo proprio un attimo di respiro quindi, dopo averla rincorsa un paio di volte, ho tolto il router dalla sua portata.
Ha fatto avanti e indietro dal tavolino del corridoio alla cucina svariate volte. Mi guardava perplessa.
Poi ha preso una decisione: è venuta dritta da me mi ha detto "Na, na, na!" per poi scappare ridendo.
Inizialmente sono rimasta impalata a pensare che sa dire molto più di quanto vuol far credere...poi ho realizzato che voleva essere rincorsa. Infatti, quando si è accorta che non la seguivo, è tornata indietro ed ha rifatto la scenetta!
Ho capito...vuole solo la mia attenzione!
Sono stata irrimediabilmente assalita dal senso di colpa.

giovedì 8 maggio 2014

Consolami che ti consolo

"Ciao Fortunata, com'è andata a Parma?"
"E' andata bene, abbiamo rifatto la biopsia e non ci resta che aspettare i risultati"
"La bambolotta come sta?"
"Al solito! Possiamo reggere ancora un po', l'importante è che non peggiori repentinamente. Ma dimmi di voi, come state dopo l'operazione?"
"Ce la caviamo..."
"Come reagisce il tuo piccolo eroe alle calibrazioni?"
"Piange...ma ora va meglio. Senti, avete avuto una buona impressione dei medici di Parma?"
"Sì, ci hanno fatto una buona impressione...vedremo! Forse ci saremmo dovuti spostare appena scoperto che la diagnosi di ano anteriorizzato era sbagliata; forse avremmo recuperato tempo...mesi!"
"No! Non devi avere rimpianti o rimorsi: troverete la vostra strada per risolvere il problema, vedrai!"
Ho ringraziato questa super mamma per il conforto (vergognandomi non poco che fosse lei a consolare me) e lei mi ha donato una frase che l'ha aiutata molto nei momenti difficili:
Dividi l'impossibile e lo avrai reso possibile.
Così andremo avanti: un passo per volta.

Festa della mamma

Ma quand'è la festa della mamma?! Ossanta pazienza...non è che è passata? No, impossibile! Domenica... è domenica: fiuuu,mi sono salvata, non mi sono dimenticata! Dobbiamo comprare un pensiero a nonnamanager e nonnasprint. Devo avvertire il Fatalista! Speriamo che non ci invitino a pranzo...non mi va proprio! Ma tanto me la scanso dicendo che non vogliamo offendere nessuno, mica possiamo dividerci!
.............
Ma anche io sono mamma quest'anno!!! Mi sembrava di dimenticare qualcosa...
La mia prima festa della mamma: che emozione!

mercoledì 7 maggio 2014

Terzo figlio

''Mia moglie vorrebbe il terzo figlio, ma io non sono d' accordo''
''Se posso permettermi... come mai?''
''Sono il primo di tre figli, ma tra me ed i miei fratelli ci sono diversi anni di differenza: loro sono cresciuti insieme, legati e coalizzati... io ero sempre in disparte. Non è stato bello. Se facessi il terzo, con gli altri due già grandi, vivrebbe la mia stessa situazione.''
''Capisco... ''
''Ma se avessi la certezza che fosse femmina... farei la pazzia immediatamente!''
''Ma sei appena uscito dal limbo delle notti in bianco!''
''Lo so... ma sono così carini quando sono piccoli!''
''Ma anche molto impegnativi...''
''Sì, ma te ne dimentichi: tu te lo ricordi quando la bambolotta era minuscola? Intendo dire: riesci a focalizzare esattamente come era tenerla in braccio? O hai solo dei flash?''
''In effetti non riesco a ricordare tutto...''
''Ed è passato poco tempo nel tuo caso! Con i figli è così: riesci a viverli solo nel presente''
''Preoccupandoti per il futuro...''
''Esatto"

martedì 6 maggio 2014

Preparativi

"Fortunata?"
"Sì, dimmi collega"
"No, niente..."
"Parla! Che c'è?"
"Sono agitata"
"Per il lavoro o per il matrimonio?"
"Per il matrimonio!"
"Mancano pochi giorni: è normale...anzi...hai mantenuto la calma finora!"
"E' che non posso dormire, non riesco: c'ho l'ansia!"
"Guarda che è meglio se riesci a scaricare la tensione prima; fatti un bel pianto liberatorio: vedrai che quel giorno starai benissimo e sarai serena"
"No, non riesco! Sto male e basta"
"Cerca di razionalizzare: cos'è che ti mette ansia? cosa ti fa paura? Sono i preparativi a stressarti?"
"...non so...forse la cosa più spaventosa è la responsabilità: ora dovrò fare tutto io! La casa, i panni, la cucina...e poi questo lavoro che non ti lascia tempo...come potrò riuscire?!"
"Ti organizzerai, sono certa che non avrai problemi; e poi ti accontenterai se non riuscirai a fare proprio tutto dandoti delle priorità"
"Se solo il mio fidanzato fosse diverso: devo fare tutto io; a certe cose non pensa proprio! Delega tutto a me"
"E a te in fondo sta bene, perché noi donne siamo un po' maniache del controllo"
"Sì, hai ragione. Poi magari col tempo migliora..."
Ahia! E qui casca l'asino, mia cara!
"Diciamo che scoprirai dei pregi che non pensavi avesse" e anche qualche difetto che ora ti è sconociuto "però non devi dimenticare che stai sposando l'uomo che è oggi, non quello che vorresti che fosse...non è giusto nei suoi riguardi... e neanche nei tuoi!" ti piacerebbe se lui ti sposasse perché crede che tra qualche tempo tu ti rifarai il seno, il sedere, le labbra e gli zigomi ignorando quanto sei bella oggi?
"Lo soooooo! Però deve venirmi incontro...!"
"Ma certo! Entrambi troverete un compromesso, vedrai non sarà difficile; ora è normale che tutto ti sembri complicato!"
"E' solo che dovrò sconvolgere la mia vita...dovremo sconvolgere la nostra vita"
Aspetta che arrivino i figli, poi parliamo di sconvolgimenti...
"Stai serena: il matrimonio è una cosa meravigliosa!"

Per me lo è...molto più di quanto potessi solo lontanamente immaginare!
Fra alti e bassi, come per tutti.

lunedì 5 maggio 2014

Orgoglio di madre

"La bambolotta è una bambina sempre sorridente, socievole e serena: ormai è la nostra mascotte!" dice la sua maestra guardandola innamorata.
In effetti ama andare al nido: sarà la gioia di avere altri bimbi con cui giocare, sarà il feeling che si è instaurato con tutte le maestre e la direttrice, sarà questione di carattere...fatto sta che finora non ha mai fatto capricci. Cerco di arrivare con un quarto d'ora d'anticipo la mattina, al momento di lasciarla, perché ho sempre timore che possa piangere. In effetti qualche volta ha un attimo di ripensamento e si ributta fra le mie braccia: io la coccolo un po' e lei si rituffa nelle braccia della maestra ormai pienamente soddisfatta. Tant'è che mi viene il dubbio che faccia un po' di scena più per soddisfare la mia ansia di mamma che per un suo effettivo bisogno.
Dalla scorsa settimana ha cambiato atteggiamento.
Si è accorta che quando il papà la va a prendere e la porta a casa io non ci sono.
Si lascia mettere nel suo lettino, riposa tranquilla fino al mio rientro e mi trova al suo fianco quando si sveglia. E piange.
Normalmente, persino nel sonno più agitato, al risveglio lei ride.
Alle tre del pomeriggio piange disperata, tende le braccine, mi si avvinghia al collo quando la prendo in braccio e smette di piangere ma singhiozza ancora per un po'.
Se provo a staccarla quando si è calmata, lei ricomincia con i lacrimoni.
Ho capito che ha bisogno del suo tempo per tranquillizzarsi e poi si allontana da sé: io la tengo ancora in braccio, giochiamo, ci coccoliamo e tutto torna normale.
Quando è sicura che non sparirò nel breve periodo ritorna la spavalda di sempre.
Mi vergogno a dirlo, perché l'indipendenza di mia figlia è qualcosa che mi sta a cuore esageratamente, però questa sua paura di perdermi mi sta inorgogliendo parecchio! Quanto il fatto che non faccia mai i capricci per andare all'asilo (quindi moltissimo).
Dopo questa confessione prometto che mi attiverò per tranquillizzare la mia bambina al fine di privarmi dei suoi abbracci meravigliosamente struggenti, di calpestare il mio malsano orgoglio di madre e ridonarle quella sicurezza che al momento sta vacillando.
Sigh!

Fai da te

Il Fatalista ha qualche difetto: alcuni sono fastidiosi, altri insopportabili. Come qualsiasi persona sulla faccia della terra.
Poi ci sono i difetti pericolosi e questa è un'altra storia.
Per chiarire a cosa mi riferisco è indispensabile fare una premessa.
Io ho una naturale predisposizione per la risoluzione di problemi manuali, che siano di natura meccanica o impiantistica, di ingegno o altro; ricorro al personale specializzato solo se mi mancano le attrezzature o il tempo. Quando ho sposato il maritino e mi è capitata la sua cassetta per gli attrezzi sotto gli occhi non ho potuto fare a meno di notare la innaturale assenza di martello, pinze, chiavi... e persino chiodi! Alla mia richiesta di chiarimento, mi rispose che il resto dell'attrezzatura era in garage, tra le cose di nonnodivano.
Era plausibile poiché anch'io non avevo granché con me, avendo sempre sfruttato le cassette di nonnomarziano.
Col senno di poi mi sono resa conto che avrei dovuto indagare a fondo sulla questione.
Ho acquistato tutta la serie delle chiavi a brugola...e mi ha chiesto cosa fossero (neanche a cosa servissero!).
Una volta gli ho chiesto di passarmi il cacciavite piatto e mi ha risposto:
"Qual è? Quello normale?"
Non andrò oltre: non posso infierire perché razionalmente comprendo che non è colpa sua; è proprio impedito, geneticamente incapace; lui ed il fai da te sono distanti anni luce!
Si potrebbe pensare che tanto ci sono io. Ma spesso certe operazioni o situazioni necessitano di un aiutante. Ad esempio quando avevo il pancione e dovevo montare la culletta ed il fasciatoio. Due giorni per un lavoro di un paio di ore al massimo...ma proprio volendo esagerare, includendo anche le pulizie! Quanto ho urlato, ho perso la pazienza in un modo vergognoso! Perché lui interpreta le schede di montaggio e si intestardisce: è davvero un mulo! Eppure è consapevole dei suoi limiti!...E non li sopporta! Allora cerca in tutti i modi di venirne a capo, con esiti disastrosi. Oppure si improvvisa in imprese epiche di nascosto, finché non sento il botto e scopro che per fissare una scarpiera al muro ha sfondato la porta nuova. "Non avevo considerato il battiscopa, la scarpiera mi è sfuggita ed è caduta di taglio nella porta...vabbè, tanto è il buco è dall'interno della stanza, chi la vede?!"
E' come un bambino: se senti silenzio conviene andare a controllare cosa sta architettando.
Solo che ora ho anche la bambolotta; il Fatalista sfugge più facilmente al mio rigido controllo.
Ieri pomeriggio ha deciso di regolare le ante dei mobili della cucina: dopo il montaggio, a causa dell'assestamento, sono rimaste sbilenche. Avrei dovuto sistemarle anni fa...ma come diavolo facevo tra il lavoro, la casa, la cucina, i panni?! Ho sempre rimandato: diciamo che era l'ultimo dei miei pensieri.
Non entro nel dettaglio, che mi si spappola ancora il fegato al ricordo.
Ho trovato quel genio di mio marito con un anta scardinata in mano e la struttura lesionata irrimediabilmente di lato. Ho inspirato...espirato...inspirato...espirato...per diverso tempo, poi gli ho chiesto: "Mi fai vedere come avviti per cortesia?"
Avevo avuto la giusta intuizione. Non conosce il verso di avvitamento. Non si è reso conto che non stava regolando un beneamato piffero. Stava incoscientemente svitando ogni vite che trovava sulla sua strada.
E stavolta ci ha azzeccato pure usando il cacciavite a stella!!!

domenica 4 maggio 2014

Responsabilità

Abbiamo bisogno di riordinare le idee sul problema della bambolotta.
Continuo a dire al Fatalista che dobbiamo focalizzare la nostra attenzione sui fatti, perché non possiamo fidarci a cuor leggero di nessuno...non che lui non sia d'accordo, semplicemente è normale volersi affidare a qualcuno senza remore, provare l'ebrezza di sentire che la tua responsabilità di genitore finisce dove inizia quella del medico.
Ma la realtà è altra cosa.
La bambolotta ha fatto la prima visita specialistica per il problema stitichezza a tre mesi, su nostra iniziativa, perché il pediatra uomo di ghiaccio era sordo alle mie richieste d'aiuto.
Diagnosi: ano anteriorizzato, si mette a posto da sé entro i dieci anni d'età, non c'è bisogno d'intervenire. Insomma lo specialista ha confuso l'ano anteroposto con l'ano anteriorizzato... ma questo lo abbiamo capito dopo (e comunque la bambina non ha nessuno dei due).
A quattro mesi abbiamo iniziato un seppur minimo svezzamento con della frutta e la situazione è peggiorata: le stimolazioni meccaniche non funzionavano più. Al sondino abbiamo associato dei clisterini con l'acqua e abbiamo iniziato a studiare approfonditamente la prima diagnosi: le informazioni trovate ci facevano intendere che l'unica soluzione fosse chirurgica. Dal pediatra nessun aiuto, continuava (e continua) ad essere convinto che sia stitichezza, perché la bambina cresce bene.
Tramite internet ho trovato un riferimento dell'associazione AIMAR (Associazione Italiana Malformazioni Ano Rettali) che mi ha indirizzato immediatamente verso il mitico primario del nord ospedale.
In una settimana siamo stati ricevuti a Milano e... dalla visita si è esclusa categoricamente l'ipotesi di ano anteriorizzato e si è prospettata una nuova possibile diagnosi: Megacolon Agangliare o Morbo di Hirschsprung.
I sintomi ci sono tutti: dalla mancata emissione del meconio all'impossibilità di evacuare normalmente. La disponibilità del primario e di tutta l'equipe ci ha convinto ad eseguire gli esami nel nord ospedale. Nel frattempo ci hanno spiegato come eseguire i lavaggi intestinali.
A sei mesi la bambolotta viene ricoverata: eseguono un clisma opaco ed una biopsia intestinale.
Il clisma si effettua iniettando del liquido di contrasto dall'ano nell'intestino ed eseguendo il controllo radiografico. Il referto è risultato negativo.
La biopsia intestinale per suzione non ha dato esiti: non sapremo mai se c' è stato un errore nel prelievo o del laboratorio.
Il mitico primario del nord ospedale si è convinto che se fosse Hirschsprung dal clisma opaco lo vedremmo. Ma credo che lui abbia visto solo il referto e non le radiografie, in più la bambina ha eseguito l'esame dopo quasi due mesi di lavaggi intestinali quotidiani, il che pare minimizzi l'effetto visivo del Megacolon in radiografia.
L'unico esame davvero diagnostico rimane la biopsia che, essendo invasivo, lui non vuole rifare.
Dopo la rabbia iniziale ho capito che per ogni problema bisogna trovare il centro giusto: Milano lo è per l'ano anteriorizzato. Sono ancora fermamente convinta della professionalità del mitico primario del nord ospedale e ne ho le prove: abbiamo indirizzato una coppia di amici con un bimbo che è stato poi operato da lui a soli tre mesi. Non potevano capitare meglio! Certo il loro percorso è ancora lungo e tortuoso, ma chi ben comincia è a metà dell'opera.
Comunque dopo Milano eravamo bloccati. E la situazione sembra peggiorare man mano che la bambina cresce.
Tramite il mio amico Giò ho parlato con un ragazzo che ha girato anni prima di riuscire a ricevere la diagnosi di Megacolon e farsi operare... è andato anche all'estero senza alcun risultato!
C'è da tener presente che si tratta di una malattia rara (un caso su cinquemila) e dalle cause ancora poco conosciute.
Così siamo approdati a Parma. Abbiamo spedito il cd del clisma opaco fatto a Milano e siamo stati richiamati: C'è qualcosa che non va, in effetti dalle radiografie sembrerebbe che il problema ci sia; dobbiamo ripetere la biopsia per averne la certezza.
Ma come?! Ma se il referto è negativo come è possibile?!
Due giorni fa siamo stati all'ospedale di Parma. Ci ha accolti un ometto simpatico e sveglio, con una massa di capelli ricci nella quale avrei voluto affondare le mani tanto facevano l'effetto dell'ovatta!
E' il primario che ha preso in carica la questione della bambolotta. Il Fatalista gli ha chiesto a bruciapelo (eravamo d'accordo che bisognava farlo, per essere certi che non ci fosse qualche altra svista in agguato) se ci potesse far vedere dove radiograficamente sembrava esserci il problema e lui ha immediatamente individuato un tratto a forma di imbuto... lo stesso che avevo notato io da ignorante in materia...semplicemente una discontinuità.
Abbiamo rifatto la biopsia, il risultato dovrebbe arrivare entro un mese...ma se siamo fortunati anche tra un paio di settimane. Se sarà positivo faremo i conti con la lista d'attesa degli interventi chirurgici.
Nel frattempo stiamo pensando di trovare un radiologo esperto in clismi opachi e sottoporgli quello della bambolotta. Così vediamo dove pende l'ago della bilancia.
Perché prima di far operare nostra figlia dobbiamo essere certi che non stiamo sbagliando qualcosa.
Perché siamo genitori, e non basta dare la colpa a questo o a quello.
Perché la responsabilità è nostra e stiamo decidendo della sua vita.
Perché lei si fida di noi e non dei medici.

sabato 3 maggio 2014

Sulla via del ritorno

L'assetto di viaggio prevede il Fatalista alla guida e Fortunata dietro con la bambolotta. Ho il compito di tenere buona la bambina per evitare distrazioni all'autista: un compito ingrato o, più correttamente, una missione impossibile. Siamo sopravvissuti a metà viaggio, ho già svuotato tre borse di ogni oggetto che potesse attirare la sua attenzione. Peccato che il suo interesse non duri più di un minuto per volta... e se sta osservando qualcosa mentre percorriamo una galleria urla al padre Ahooo! perché la poca luce le impedisce di continuare la sua attività.
Il Fatalista ha dichiarato: ''Ho creato un mostro... ma ha imparato a dire la O!'', frase che sottintende l'intero merito della generazione di nostra figlia ed il malcelato orgoglio per la sua impertinenza... Contento lui!!!
Io voglio solo fermarmi alla prima stazione di servizio e fuggire con un camionista disposto a darmi un passaggio all'estero!

venerdì 2 maggio 2014

Combattenti

Anche questa giornata è passata!
È stato un giorno di pioggia e grandine, di strade allagate, di viaggi lenti e cuori pesanti.
Ospedale, camici e spiegazioni...sempre le stesse da parte nostra e sempre nuove da parte dei medici.
Frustrazioni per tempi che si allungano e voglia di risposte subito.
Una giornata di pannetti sporchi di sangue e genitori impotenti, di amore e coraggio.
Il nostro amore per una figlia perfetta ma forse non sana.  Il coraggio di una bambina che nonostante tutto ha voglia di ridere e giocare, conoscere altri bimbi e attirare l'attenzione dei grandi.
Oggi è stata una giornata per combattenti...il Fatalista ed io ne siamo usciti un po' ammaccati, la bambolotta è più forte che mai!

giovedì 1 maggio 2014

Vacanza

Sono nel letto di un alberghetto dalle parti di Rimini. Il viaggio è andato bene: la bambolotta è stata bravissima pur avendo dormito una sola ora. E' stata paziente, un vero tesoro!
Pensavamo di trovare pioggia, invece il sole non ci ha mai abbandonato. Siamo arrivati intorno alle sei del pomeriggio, c'erano ventidue gradi e una marea di gente! Abbiamo subito portato la bambolotta sulla spiaggia dove ha provato a scendere dallo scivolo in un'area attrezzata per bambini... il Fatalista l'ha mollata da sola in cima e le ha detto "scendi appapà". Io ero distante, non ho fatto neanche in tempo ad urlargli sciagurato! che la bambina si era lanciata...una discesa perfetta, la prima di una lunga serie tra risate e palpitazioni. Poi la cena ed una bella passeggiata tra negozietti di ogni tipo. Il Fatalista ed io siamo tornati un po' ragazzi e ci siamo comprati due orologi in gomma colorata con la scritta I love you...ahahah! Che cretini!
Abbiamo fatto di tutto per sentirci in vacanza.
Dovevamo ricaricare le pile e non pensare a domani, agli ospedali, i medici, i problemi, gli esami e gli esiti.
Siamo stati bravi, ci meritiamo una sana dormita.
Ma fuori c'è un frastuono di gente che è davvero in vacanza!!!