Tickers mammole.it
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giovedì 20 ottobre 2016

Non respirare

Se la bambolotta si ammala, la notte in bianco è la mia.
Se il marito si ammala, pure.
Se mi ammalo, idem.
Negli ultimi dieci giorni i tre avvenimenti si sono susseguiti nell'ordine sopra elencato.
Ora: è vero che da quando ho il pancione mi alzo più volte la notte per andare in bagno e russo, ma il marito russa di norma come un trattore, tranne qualche volta in cui sono più fortunata e pare una locomotiva a vapore.
Premesso ciò, sentirsi dire dal Fatalista: "Non respirare moglie, che non riesco a dormire!" non ha prezzo...

mercoledì 19 ottobre 2016

Senza fretta

Domenica pomeriggio sono venuti una coppia di amici a prendersi un caffè a casa.
Ero contenta di rivederli: non sono persone con cui riusciamo a vederci spesso, ci si incontra solo in rare occasioni.
Ovviamente qualsiasi discorso non poteva non incentrarsi su questa nuova gravidanza, una bella sorpresa un po' per tutti, amici e conoscenti inclusi.
Non so cosa si siano detti i nostri mariti... ma fra noi donne è andata più o meno così:
"Fortunata, chi ti sta seguendo in questa maternità?"
"La Gineserafica...la conosci? è di qui"
"Mai sentita nominare...comunque non mi affiderei mai ad un ginecologo di qui..."
"Bah, ti dirò che mi sto trovando bene, poi lavora in ospedale: potrà prendere lei stessa il parto e la cosa mi rassicura"
"Ma in quale ospedale?! Non dirmi che pensi di partorire qui!!! Ci sono solo medici ignoranti e scansafatiche; non c'è un reparto che funzioni...con tutte le cose brutte che sono capitate...non mi farei toccare neanche con un dito: vai che stai bene e loro sono capaci di ammazzarti!"
"So che ci sono stati un paio di brutti episodi...ma sono cose che capitano purtroppo; stavolta non me la sento di raggiungere il capoluogo per partorire lì: le cose sono diverse, abbiamo la bambolotta a cui pensare; non posso stare in pensiero per il viaggio: partorirò sotto Natale...le strade potrebbero essere ghiacciate e costringere marito e bambina a farsi due ore di viaggio fra andata e ritorno per stare una sola ora con me è impensabile...poi potrei aver bisogno di qualcosa e sarei lì da sola per tutto il resto del tempo: chi potrebbe raggiungermi velocemente? No, ormai ho deciso."
"Non puoi partorire qui solo per comodità! Io non rischierei mai..." e giù ad elencare tutte le disgrazie capitate nel nostro ospedale, che fossero vere o di fantasia. Ho iniziato a sentirmi a disagio divisa fra l'ansia crescente e l'incapacità di mettere fine a quello sproloquio; ero anche in imbarazzo perché mi sembrava che avrebbe interpretato come un torto il mio non cedere alle sue pressioni. Per fortuna ad un certo punto ha dichiarato:
"Vabbè, comunque io sono sempre per il vivi e lascia vivere...e come la chiamerete questa bambina?"
"La prima ha il nome di nonnasprint, la seconda è giusto che abbia il nome di nonnamanager"
"Ma DAVVERO?! Noooooo, dai! Non potete metterle quel nome! E' troppo simile a quello della bambolotta e poi...ti devo dire la verità...a me non piace proprio! Il nome è una cosa che ti porti per tutta la vita, ci dovete pensare!"
"Non posso rispettare le tradizioni per i miei suoceri e poi non farlo nei riguardi dei miei genitori..."
"Ma ci sono tanti bei nomi! Vedi il mio ad esempio: a me piace tantissimo!"
Ma se hai un nome sputtanatissimo! Diecimila volte meglio il nome di mia madre...
"Senti, se non dovesse piacerle, quando fa grande se lo cambia...alla fine è solo un nome! Spero solo che vada tutto bene e che sia un parto veloce"
"Ma certo che andrà bene: il secondo parto è sempre più veloce...cioè il travaglio dura davvero poco mentre la fase di espulsione è molto più lunga rispetto alla prima volta...il brutto è la ripresa post parto. Con la seconda ci vorrà molto più tempo per recuperare...vedrai come ti sentirai..."
"Vabbè...non credo sia una regola...dipende da caso a caso..."
"Nooooo: è proprio così! Anche tutte le mie amiche hanno notato la stessa cosa...ed io ho un mucchio di amiche!"
"Sarà...basta che Sorellina non faccia come la bambolotta che non ha dormito né di giorno né di notte per un anno e mezzo ed oltre..."
"No, tranquilla. Le seconde dormono una bellezza: finché sono piccole mangiano e dormono, non si fanno proprio sentire...ma i problemi che ti danno quando crescono...guarda... non te lo voglio proprio dire..."
Il tenore della conversazione non è mai cambiato.
Alla fine, quando ha dichiarato:
"Ci vediamo presto, vi veniamo a trovare quando nasce Sorellina..." ho pensato:
Senza fretta. Ti aspetto, ma non troppo. Prenditi tutto il tempo che vuoi...anche fino ai diciott'anni della piccola...sai: devo riprendermi da questa fase di suscettibilità dovuta agli ormoni e sento che avrò un lungo recupero post parto...

martedì 18 ottobre 2016

Felicità è...

"Mamma...ti devo dire una cosa..." la bambolotta mi raggiunge dopo essere stata ad osservare a lungo le foto del nostro matrimonio e mi abbraccia. Sempre stretta stretta a me dichiara coccolosa:
"Sono felice!!! Mamma sono proprio felice che tu e papà vi siete sposati...e che avete scelto me e la sorellina!"

giovedì 6 ottobre 2016

Cartone e plastica

Il Fatalista stamattina, mentre faceva le coccole alla bambolotta:
"Vieni qui! Dammi questo piedino che me lo porto al lavoro...mannaggia non si stacca!"
Risposta pronta della minuscola:
"Noooo, non si stacca! Senti qui come sono dura (mostrando il ginocchio)! Io sono di cartone, mica di plastica che si rompe subito!..."

martedì 4 ottobre 2016

Non è andata male...

La bambolotta ha ripreso ad andare in piscina.
Stavolta è il Fatalista deputato ad occuparsi di lei perché io non ce la faccio: già ora sarebbe molto pesante...figuriamoci alla fine del trimestre quando starò per partorire!!!
Siamo riusciti a trovare un corso compatibile con gli impegni lavorativi del marito: due ore di seguito il sabato mattina, così la prima lezione c'è stata sabato scorso.
Ho preparato il borsone della piccola e gli ho illustrato tutto per filo e per segno:
"Qui trovi costume, cuffia e accappatoio. Subito sotto asciugamani per i piedi e poncho per la doccia.
Il cambio intimo pulito è qui al lato. Nel borsellino ci sono shampoo, bagnoschiuma, spray piedi, olio corpo, olio capelli e pettine...è facile, basta che ti ricordi di usare tutto e non sbaglierai! L' asciugacapelli è nella tasca laterale...in quella opposta ci sono i copriscarpe. La tessera per entrare è sul davanti. Tutto chiaro?"
"Sì, per chi mi prendi?! Sono adulto e vaccinato..."
"Mmmmmm...Ah, dimenticavo! I cotton fioc sono ovunque: in ogni tasca e nel borsello...così non puoi dimenticartene...sbucheranno fuori continuamente...mi raccomando!...è importantissimo che le asciughi le orecchie...non voglio rischiare l'otite!"
"Va bene, andiamo ora?!"
Li ho accompagnati e li ho aspettati al bar. Lui ne ha approfittato per farsi una nuotata nella corsia vicina alla figlia. Quando hanno finito mi ha raggiunto: lei raggiante e lui leggermente trafelato...
"Marito, tutto a posto? Fatto tutto?"
"Tutto a posto, non ho dimenticato niente!"
A casa ho disfatto il borsone.
Per primo ha trovato il cambio intimo intatto.
"Fatalistaaaa??? Per caso le hai rimesso le mutande e la maglia intima sporche?!"
"Nooooo....aspetta...sì, può essere..."
Poi ho aperto il borsello e tutti i prodotti mi sono sembrati troppo puliti e asciutti...e, soprattutto, le bottiglie degli oli non erano affatto unte.
"Avete fatto la doccia insieme?"
"Sì!"
E' stato lecito che mi venisse il dubbio che abbia usato il suo docciaschiuma per fare tutto...ma non volevo infierire...o forse non mi volevo innervosire oltre.
Nel pomeriggio, mentre andavamo in campeggio, nel tragitto in auto la bambolotta si è coperta e stretta le orecchie fra le mani, innervosita dallo sbalzo di altitudine.
"Bambolotta, ingoia la saliva, ammamma...vedrai che le orecchie smetteranno di essere otturate...prova!...Come va? E' passato il fastidio?"
"Sì, mamma!"
"...marito...a proposito...ti sei ricordato di asciugarle le orecchie stamattina?"
"Oh, cacchio! No! E' proprio l'unica cosa che mi sono dimenticato! Dai...come prima volta non è andata male, vero moglie?!"


lunedì 3 ottobre 2016

Su due piedi

L'appuntamento con il probabile acquirente della roulotte è stato rimandato di una settimana, così l'altro ieri pomeriggio ci siamo messi in macchina ed abbiamo raggiunto il campeggio, luogo deputato all'incontro.
Si è presentata un'allegra famigliola composta da due giovani genitori e tre figli tutti sotto i dieci anni.
Abbiamo mostrato, elencato e spiegato tutto mentre la bambolotta vagava felice per i viali alberati, ignara del tradimento che mamma e papà le stavano facendo sotto il naso.
Eravamo tranquilli: sia il Fatalista che io pensavamo che sarebbe stato difficile, lungo e laborioso trovare qualcuno che si innamorasse della nostra roulotte...è tutta roba vecchiotta ed era il solo primo acquirente a farsi avanti...
Dopo una mezz'ora ci siamo salutati con il proposito che ne avrebbero discusso fra loro in famiglia prima di prendere una decisione definitiva.
Neanche il tempo di metterci in macchina e ripartire in direzione casa che ha squillato il telefono del marito:
"Ciao, siamo sempre noi! Abbiamo parlato e...la prendiamo. Puoi togliere l'annuncio? Nel giro di qualche giorno concludiamo..."
Cosaaaaa?! Comeeeee?! Così su due piedi?! 
Non ero preparata.
Neanche il Fatalista secondo me...è sceso uno strano silenzio in macchina dopo la conversazione telefonica.
Doveva proprio andare così, non c'è che dire.