Tickers mammole.it
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domenica 31 luglio 2016

Gente che parla

Avete deciso di non avere figli: qualcuno vi dirà insistentemente che la vostra vita è incompleta, che siete pazzi, che ve ne pentirete.
Avete un figlio: è poco, almeno ce ne vogliono due.
Avete due figli: a quando il terzo?
Avete tre figli: davvero?! Coraggiosi...o incoscienti?
Aspettate il quarto: ah, mi dispiace! ("Di che?! Non solo lo abbiamo voluto, ma cercato!" tratto da un colloquio fra sorelle)
Aspettate il quinto: perché non ti fai chiudere le tube?
...
Ora, alla luce di tanto illuminati consigli e osservazioni, alla gente che parla vorrei dire di farsi una vita propria invece di impicciarsi di quella altrui.
O almeno provate ad entrare in punta di piedi, non con la delicatezza di un elefante che cammina sulle uova...

Orecchie d'asino

Anche la morfologica è andata!
Bene: valori nella norma, niente da segnalare; confermato anche il sesso, sarà una Sorellina.
Stamattina mi sono svegliata convinta di dover ancora fare l'esame e questo la dice lunga sullo stato d'ansia incontrollabile che mi prende.
Ho quarant'anni, la vita dovrebbe avermi insegnato che agitarsi prima del tempo non ha senso, che essere positivi aiuta, che tanto come viene te la prendi...dovrebbe...
Ma io sono testona come a quindici anni.
Non si vedono, ma ho le orecchie d'asino.

venerdì 29 luglio 2016

Punti neri

Tra un paio d'ore, al massimo tre, rientriamo a casa: domani sera devo fare la morfologica.
Sono stanca, affaticata, ansiosa... nervosa.
Vorrei che fosse già domenica sera quando ormai saremo tornati in campeggio: in un paio di giorni dovrò fare decine di lavatrici, due regali di compleanno, due di nuove nascite, la tinta ai capelli...civilizzare nuovamente la bambolotta per quanto possibile; oltre alle normali incombenze ed ai bagagli che fanno costante andirivieni.
Ma quel che pesa di più è il pensiero di ciò che potrebbe andare storto.
Un puntino nero fisso nel cervello che cerco di ignorare ma è sempre là.

martedì 19 luglio 2016

Il futuro è donna

È quasi certo...la gineserafica ha detto all' 80-90% sarà una femminuccia!
La bambolotta ha saltato, urlato, ballato dalla gioia; poi mi ha riempito la pancia di baci!
Chissà che le passa per la testolina! Cosa ne sa di maschietti e femminucce??? Che differenza fa per lei?!
Eppure...
Anche noi siamo felici: per lei e perché tutto sembra procedere bene!

Contrappasso

La bambolotta ed io siamo rientrate dal mare giovedì sera: venerdì è stata giornata di esami per la gravidanza e di preparativi; sabato abbiamo festeggiato il terzo compleanno della bambolotta a casa nostra con i nonni, gli zii, le cuginette ed un'amichetta.
Domenica di pausa e riposo.
Lunedì di riorganizzazione per prossima partenza al mare con il Fatalista ormai in ferie anche lui.
Oggi avevo da sbrigare alcune questioni sospese con il lavoro e poi stasera farò il controllo mensile dalla gineserafica: se tutto andrà bene domani ritorniamo in campeggio, per la gioia di tutti...ma soprattutto della bambolotta!
Dicevo che stamattina ho fatto un salto al lavoro: dovevo firmare alcune buste paga e consegnare dei documenti preparati dal commercialista.
L'ansia alla vista dell'azienda ha lasciato il posto all'euforia di incontrare le facce care di molti colleghi e colleghe che mi mancano...certo ho dovuto vedere e salutare anche quelli meno simpatici, ma sono stata molto contenta ugualmente.
Mi hanno accolta con sorpresa, gioia, complimenti e mille abbracci: davvero tanto affetto che mi ha riempito il cuore. Alla fine ho fatto fatica ad andar via.
Poi ci sono stati due incontri davvero particolari: il primo con il boss, che palesemente non aveva alcuna voglia di vedermi o salutarmi...al quale ho stampato due bei grossi baci sulle guance conditi da sorrisoni allegri e apparente indifferenza al suo atteggiamento.
Il secondo con la viperetta.
Appena mi ha vista mi ha presa per mano e trascinata in una saletta riunioni; ha chiuso la porta ed è scoppiata a piangere.
"Oh, che c'è?! Che hai? Parlami..."
"Fortunata...sono incinta...non lo sa nessuno, mi raccomando...dovevo dirlo a qualcuno!"
E proprio a me dovevi dirlo?!
"Congratulazioni! E' una splendida notizia! Perchè piangi? A quanto stai?"
"Sono di quattro mesi ormai...non ho il coraggio di dirlo in azienda..."
Quattro mesi?! Vuoi dirglielo al parto?
"Lo so che è una notizia difficile da dare, soprattutto la prima volta; ma ti assicuro che, per quanto possano essere scocciati... ed anche arrabbiati per la tua imminente maternità, non è niente in confronto a quello che potrebbero pensare se lo venissero a scoprire per vie traverse o troppo tardi per potersi organizzare in caso di tua improvvisa assenza."
"Volevo venirti a trovare a casa per avere un consiglio poi ti ho vista qui!"
"Il mio consiglio è di farti coraggio e dare la notizia quanto prima."
"Ok. Penso che mi faccio le ferie e al rientro lo dico al boss..."
"Certo, va bene. Ma se riuscissi a farlo prima sarebbe ancora meglio...e dovresti avvertire anche l' Ufficio del Personale ed almeno il Direttore di stabilimento..."
E i colleghi che prima o poi ti dovranno sostituire...a quelli forse dovresti pensare prima di tutti...
"No...non voglio dirlo a nessuno!"
Hai pensato che tra poco quella maglia larga non riuscirà più a nascondere l'evidenza?
"Stai tranquilla. Non sei la prima né l'ultima: ora tutto ti sembra peggio di quel che in realtà è. E cerca di non stancarti o stressarti eccessivamente. Pensa a te, il lavoro in questo momento deve passare in secondo piano: mi raccomando."
Per quanto non la stimi come persona ed inizialmente abbia segretamente un po' gongolato alla notizia, in fondo mi è dispiaciuto vederla in quelle condizioni perché sono certa che oltre al patimento per il giudizio degli altri dovrà sopportare una grande lotta con la sua stessa mentalità...con le osservazioni pungenti ed odiose che lei stessa ha fatto nei riguardi delle altre colleghe.
Pur sapendo che le mie sarebbero state solo parole buttate al vento, l'ho guardata dritto negli occhi e le ho detto:
"Sii felice: la vita vera è fuori di qua, fuori da questa azienda"

lunedì 11 luglio 2016

Operazione ciuccio

La bambolotta ha sempre usato il ciuccio solo per dormire, ma ultimamente lo chiedeva spesso anche per "rilassarsi": di ritorno da scuola, mentre guardava un cartone interessante...si stava attaccando sempre più...
Conscia della necessità di doverla disabituare prima o poi, ho approfittato per sottrarglielo qui al mare per tutto il giorno, tranne che per il riposino pomeridiano (e la notte ovviamente).
"La fatina del ciuccio te lo riporterà all'ora della nanna perché sei grande ed è convinta che presto potrai lasciarlo per sempre nel bosco dei ciuccio..."
Ha fatto qualche obiezione, ma poche storie per la verità.
È trascorsa una settimana.
Stamattina le ho fatto i complimenti per quanto fosse cresciuta:
"Si vede che sabato compirai tre anni, ammamma! Guarda che gambe e braccia lunghe! Guarda che mani grandi! Lo sai che la fatina del ciuccio te lo riporterà solo stasera...quando sarà buio e ci sarà la luna? Oggi farai il sonnellino pomeridiano senza perché sei grande quasi quanto mamma!"
Mi ha abbracciato felice, mi ha dato un bacio e mi ha detto ti voglio bene.
L'ho fatta stancare per bene in spiaggia, una doccia lunga e rilassante, un lauto pasto e pronti per la pennichella.
Sapevo che non sarebbe stato facile per lei...ma non sapevo che sarebbe stato altrettanto difficile per me!
Mi ha chiesto di poggiarmi sul letto, affianco a lei; ha giocato e chiacchierato per un quarto d'ora, per quanto non si reggesse dal sonno:
" Bambolotta basta! Io me ne vado nel mio letto, devo dormire! Tu smettila di fare chiasso, chiudi gli occhi!"
Poco dopo ho iniziato a sentire i lamenti, poi il pianto sommesso.
Avrei voluto raggiungerla, ma mi sono fatta forza.
Dopo mezz'ora ancora nessun segno di cedimento.
"Bambolotta, chiudi gli occhi, non c'è bisogno di piangere... rilassati, stai tranquilla. Se non riesci a dormire, riposati almeno un po'"
Altra mezz'ora di lamenti e pianti.
Ad un certo punto la piccina inizia a disperarsi sempre sommessamente:
"Niente ciuccio... è troppo brutto solo con Tetti... niente nonni, niente zii, niente cuginette, niente maestre, niente amichetti della scuola... nemmeno niente papà!!! ah HHH..."
Ecco, sono una stronza! Perché sto sottoponendo mia figlia a questo supplizio?! Vuoi che non si stanchi da sola del ciuccio prima o poi? Proprio io che ho succhiato il pollice fin oltre l'adolescenza proprio perché mi hanno torturato affinchè perdessi il vizio, ottenendo il risultato opposto... E se invece non ci riuscisse perché non le ho insegnato a calmarsi senza l'ausilio di un oggetto estraneo?! Almeno devo provarci, darle un'alternativa...
"Bambolotta...vuoi venire nel lettone? Qui affianco a me? Ti faccio usare il cuscino di papà così senti il suo odore...che fai per addormentarti quando hai il ciuccio?"
"Accarezzo le orecchie di Tetti..."
"Brava, devi fare le stesse cose: accarezza Tetti, chiudi gli occhi e fai un respiro grande come prima di andare sott'acqua."
"Mamma, mi fai un massaggino?"
"Certo, ora rilassati..."
Crollata in un paio di minuti mentre io piangevo: saranno gli ormoni della gravidanza, il senso di colpa o l'incertezza di ciò che è giusto o sbagliato.
È durata meno di un'ora: si è svegliata piangendo e vaga da un dondolo ad una sdraio, dalle mie braccia all'amaca fra comprensibili capricci.
Ora ho una sola consapevolezza: stanotte non posso darle il ciuccio, la confonderei, non le farei bene. Devo raccontarle qualcosa che la prepari alla notte che ci aspetta...
È il momento giusto: se ci fosse il Fatalista questa crudeltà non potrebbe essere attuata.

giovedì 7 luglio 2016

Punto di riferimento

Come previsto, ieri sera il Fatalista è arrivato alle otto per ripartire stamattina alle sei.
Ha portato liquore e dolcetti che abbiamo assaggiato con i vicini ed i dirimpettai del viale: è stata una specie di festa anche se non c'era una vera occasione da festeggiare...
Qualcuno ha provato a prenderlo in giro per non aver resistito lontano neanche una settimana:
"Una settimana intera è troppo!" ha risposto candidamente.
Ci sono coppie costrette a vivere separate per tutto il tempo, a causa del lavoro o di altri problemi, eppure hanno trovato il loro equilibrio; altri hanno un rapporto molto fisico e stanno attaccati continuamente; noi sembriamo due coinquilini: rare tenerezze sia in pubblico che in privato, parliamo poco e quasi sempre per comunicazioni di servizio... ma condividiamo i doveri ed i problemi della vita, ci sosteniamo in questa lotta che ci vede praticamente sempre soli, lui ed io.
Per me, ad esempio, non è facile gestire la bambolotta senza il confronto con il suo modo opposto di vedere le cose; sentirne da sola il peso della responsabilità. Allo stesso modo per lui non è facile essere tagliato fuori dalla nostra quotidianità, o pensare che mi stia stancando troppo senza potermi aiutare.
A volte vorrei chiedere a mio marito se è felice di questa nostra vita, se è quello che si immaginava o desiderava...ma cosa potrebbe mai rispondermi?! Se così non fosse me lo direbbe? No, mentirebbe per non ferire.
Quindi so solo che io sono felice così, perché in questo strano e complicato rapporto ho trovato la mia stabilità e le mie certezze.
Lui è quel punto di riferimento che mi mancava per essere quella che sono.

martedì 5 luglio 2016

Patetica

Primo giorno di campeggio senza il Fatalista...tutto sommato ce la siamo cavata bene!
Se non fosse che sono stanca morta; più morta che stanca a dire il vero.
La bambolotta di notte ha dormito ed ha sognato tutto il tempo di mangiare pane e nutella con il padre:
"Mamma, quando è finito il pane mi sono svegliata. Ma dov'è papà?!"
Confonde ancora sogno e realtà...non che io sia meno spaesata...il matrimonio ti fa diventare abitudinario, accidenti!
Neanche da fidanzati il marito ed io  ci siamo mai messaggiati e telefonati tanto in una sola giornata!!!
Comunque ora sto già più tranquilla.
Domani andrà meglio.
Tanto dopodomani sta di nuovo qui per una toccata e fuga! Ahahah...che gran furba sono!
Prima, al telefono, non ho neanche provato a fare finta di convincerlo ad aspettare venerdì...

venerdì 1 luglio 2016

Vado, ma torno

Ultimo giorno.
La bambolotta oggi finisce ufficialmente l'asilo: la porto al mare; visto che sono in maternità l'idea è quella di approfittarne per stare in campeggio del tempo in più rispetto ai soliti week end rubati alle incombenze settimanali ed alle due settimane di ferie che normalmente ci vengono concesse.
E' una idea...perché non siamo quasi mai state separate dal Fatalista!
Io sono ottimista e ben predisposta; il marito meno; d'altra parte è lui che resta solo a casa a lavorare, povero amore!
Poi c'è la bambolotta: è capitata una notte ed un giorno (il ponte del 2 Giugno, del quale il Fatalista non ha goduto) in cui siamo rimaste sole in campeggio e la piccola non ha fatto che piangere e cercare il padre, riuscendo a dormire in tutto un paio d'ore!!!
Vabbè, noi ci proviamo...
Così oggi tocca salutare le maestre che hanno seguito nostra figlia al nido ed alla sezione primavera: a settembre inizia la scuola dell'infanzia vera e propria, sempre nella stessa struttura, ma con nuove maestre.
Ci siamo fatti due conti ed abbiamo deciso che non ci possiamo permettere la scuola pubblica.
Da ridere! O da piangere...
Tra festività, vacanze, ponti, assemblee, votazioni e scioperi dovremmo spendere un capitale in babysitter.
Per non parlare delle difficoltà logistiche nello scoprire chiusure inaspettate dell'ultimo minuto (ad esempio per maltempo, neve, ecc.).
Poi l'anno prossimo avremo un secondo bambino da lasciare comunque al nido: li porterei e li andrei a prendere insieme.
Decisione presa...obbligata, aggiungerei.
Detto ciò, si parte direzione mare. Niente internet, ma fa niente: sarò troppo impegnata a tenere a bada la bambolotta. Certo dovrò rientrare varie volte: ad esempio intorno al 20 Luglio ho la visita dalla gineserafica, il 30 la morfologica...poi ci sono gli esami di controllo, il terzo compleanno della bambolotta...vado, ma torno.
Vado?
Sì, va!
Se il marito mi fa morire l'alberello di limoni lo uccido!