Tickers mammole.it
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martedì 30 settembre 2014

Anfibi

E' l'ultimo giorno di Settembre e tutte le routine post-estate sono ormai ripristinate.
Ad esempio nonnamanager ha ripreso a fare la babysitter delle cuginette con una certa costanza: un giorno le tocca la grande ed il seguente la piccola, alternandosi nel ruolo con la consuocera e dividendosele equamente durante la settimana.
Questa abitudine porta grandi benefici in casa nostra, in particolare alla bambolotta, che ogni pomeriggio gioca con una delle due; cenano insieme per poi dividersi solo al momento della nanna.
Ogni giorno, dopo le 17.00, suona il citofono e mia figlia spalanca gli occhi, gattona a turbo verso la porta d'ingresso ed inizia ad incitare (con gridolini che riecheggiano per le scale) nonnamanager e la cuginetta di turno, affinchè salgano quanto prima a soddisfare la sua impazienza.
Le scenette a cui assisto quando le bambine sono insieme in genere sono uno spasso, ma oggi è stato a tratti inquietante!
Il bagnetto è  un momento difficile, perché la monella non vuole uscire dall'acqua e diventa sempre più complicato tirarla fuori senza farsela sfuggire di mano, soprattutto quando sono allo stremo delle forze!
"Bambolotta, fai la brava: ora basta!"
"Naaaaaaaaaaaaaaaa!"
"Daiammamma, ti do questo giochino che ti piace tanto!"
"Naaaaaaaaaaaaa!"
"Ti prego, stai ferma...basta ho detto!!!"
"NAAAAAAAAAAAAAAAA!"
Cuginetta grande:
"Zia...ma la bambolotta non vuole uscire?"
"No"
"E perché?"
"Perché le piace stare in acqua..."
"Non ha paura?"
"No..."
"Bambolotta! ma tu sei pazza! devi uscire dall'acqua altrimenti dopo non avrai più le gambe!"
"Ommamma! Bella di zia, perché ti è venuta in mente una cosa così brutta?!"
"No: dico solo che se le nasce la coda, dopo non avrà più le gambe...se hai la coda non puoi avere le gambe..."
"La coda?!"
"Sì! Come i pesci! Bambolotta, vuoi diventare una sirenetta? E' bello essere una sirenetta, ma anche un po' brutto perché poi non puoi camminare..."

lunedì 29 settembre 2014

Ebbra

Dopo la salsa, la vendemmia.
Nonnodivano ha fatto il vino. Nel garage. Il garage della casa dove abitiamo e parcheggiamo le auto la notte.
Al mattino, quando è ora di uscire, Fatalista mi fa trovare l'auto fuori con i finestrini abbassati, ma non basta ad eliminare l'odore di alcol ed i vapori della fermentazione.
Come ogni anno da quando ci siamo sposati, anche stamattina sono arrivata al lavoro praticamente ubriaca, oltre che puzzolente.
C'è di buono che l'umore della bambolotta nel tragitto che la porta all'asilo è di gran lunga  migliorato...

domenica 28 settembre 2014

Gli anni corrono...

Sorella: "Mamma mia, come corre il tempo! Passano gli anni e non te ne accorgi!"
Invitato: "Soprattutto dopo i trenta..."
Nonnamanager: "Soprattutto quando hai i figli...dopo che li hai il tempo se ne va appresso a loro..."
Sorella: "Sì, è vero, da quando ho le bambine il tempo vola via!"
Fortunata: "Dovete vedere come vola via quando non li hai!"
Nonnamanager: "I figli? Ma che dici, stai sempre dietro a loro, vivi per loro!"
Fortunata: "Fidatevi...ve lo dico io... quando non hai i figli il tempo vola via davvero, passano gli anni e non te ne accorgi; ve li ricordate i primi tempi appena dopo sposati? Un lampo! Uno, tre, dieci anni: un lampo e via! Poi arrivano loro e la tua vita diventa intensa: sì, scorre lo stesso veloce, ma la vivi di più!"
Nonnamanager a Fortunata: "Ti illudi, tu vivi per la tua bambolotta, ma lei crescerà e non ti penserà più... i figli non sono nostri, noi li facciamo soltanto..."
Fortunata: "Lo so: ma a me basta guardarla per essere felice"

Ti innamori e la tua vita si arricchisce di quella della persona che ami.
Quando hai i figli si arricchisce anche della loro vita.
L' Amore non rallenterà questa nostra breve esistenza sulla terra, ma di certo ce la fa vivere appieno.

Creatura d'acqua

E abbiamo ricominciato con i sabato di ordinaria follia!
La bambolotta ha ripreso il corso di ambientamento acquatico in piscina, impegno che si somma i mille altri incastrati nel fine settimana.
Abbiamo sospeso per tre mesi, non sapevamo come avrebbe reagito la bambina al rientro.
Inizialmente, appena entrata negli spogliatoi, si è vista persa, spaesata: troppa gente, chiasso, bambine che scappavano di qua e di là, madri isteriche...alla fine ha pianto.
Mi sono preoccupata, ho avuto la netta sensazione che non ricordasse più nulla dei sei mesi passati in acqua!
L'ho ripresa in braccio finché non mi è sembrata un po' più tranquilla, poi l'ho poggiata sul fasciatoio e cambiata più veloce della luce per poterla stringere di nuovo a me quanto prima ed infonderle ancora un po' di sicurezza prima di portarla a bordo vasca.
Nonnamanager (che ci accompagna dalla prima lezione, aiutandomi enormemente, santa donna! ...non è facile gestire una piccina che non cammina negli spogliatoi; ci vorrebbero dieci mani tra lei, i saponi, gli asciugamani, il borsone, la vaschetta, il fasciatoio...) mi lanciava sguardi preoccupati, lasciandomi intendere che questa reazione deponeva a sfavore del buon andamento della lezione. 
La mia preoccupazione è di colpo raddoppiata perché, forse a causa del cambiamento nell'alimentazione (ho chiesto alla cuoca del nido di farla mangiare come gli altri bambini della sua età), nonostante l'ammorbidente fecale erano già due giorni che la bambolotta non faceva cacca: stavamo ritardando il ricorso al clistere o ad un lavaggio intestinale proprio in previsione del corso in piscina, perché il movimento le fa bene, l'aiuta. 
E se non avesse voluto entrare in acqua?!
Ho lasciato lo spogliatoio per dirigermi verso la vasca, con l'ansia e la preoccupazione di vedere sfumare la lezione.
La bambina ha sentito l'odore del cloro, ha iniziato ad agitarsi...poi ha visto la piscina...e non ha capito più niente!
Pura gioia, gridolini di piacere, voleva tuffarsi, non aveva alcuna intenzione di aspettare l'istruttrice e gli altri bimbi.
Il Fatalista, pronto ad entrare in acqua con lei, ha dovuto intrattenerla più di una volta sotto la doccia, dove la piccola sguazzava felice.
Pian piano ho capito che la bambolotta ricordava tutto, persino i giochi, i palloni, il posto dove io e la nonna ci sediamo a guardarla...ma come fanno questi minuscoli ad avere tutto 'sto cervello?!
E così la lezione è andata bene, anche se nostra figlia è impaziente, irruente, frettolosa...non riesce a seguire gli esercizi, fa un po' quello che le pare, soprattutto se ci sono bambini più piccoli che hanno bisogno del loro tempo. Lei (come anche il padre, perché sono uguali) va a ruota libera, vorrebbe tenere sempre la testa sott'acqua, fare apnee, tuffi, sfide sempre più ardite. 
L'istruttrice mi ha guardato e, facendo cenno ai due anarchici, mi ha detto ridendo: non è cambiato niente!
No, non è cambiato niente. La bambolotta è ancora una creatura d'acqua...forse è per questo che tarda a camminare. Se sulla terra si potesse nuotare seminerebbe tutti!
Ha fatto ridere gli spettatori schizzando acqua per diversi minuti come una folle invasata, tra i suoi versi di gioia e le urla agli altri bimbi poco attivi.
A fine lezione il Fatalista era al collasso: la bambina ora pesa davvero molto e tenerla per un'ora sempre in movimento non è più tanto semplice; penso che dovrò lasciare entrare in acqua sempre lui, io non credo di farcela, almeno non per tutta la lezione! Non sta ferma un secondo, non si lascia prendere in braccio, devi stare curvo ed assecondare i suoi movimenti...come colpo di grazia, alla fine della lezione (mentre gli altri si lasciavano massaggiare in acqua dalle mamme) lei ha voluto entrare nel cestone dei giochi, dove si è trattenuta ben oltre il tempo prestabilito, costringendo il Fatalista ad altri esercizi di resistenza.



Infine ha messo a dura prova i nervi della mamma e della nonna, perché tirarla fuori dall'acqua non è facile a casa dopo il bagnetto, figuriamoci in piscina!
Siamo rientrati distrutti e contenti, desiderosi di andare tutti a nanna subito dopo cena, ma ci aspettava una serata di festeggiamenti a casa di mia sorella, per il suo compleanno.
La bambolotta le ha regalato un pannetto stracolmo di cacca puzzolente... ;))

venerdì 26 settembre 2014

CAOS

Lavoro: ultimo giorno di consegne. Se entro oggi non montiamo, imballiamo e spediamo, oltre a non fatturare un soldo, pagheremo le penali.
Manca la corrente elettrica dalle 8.00.
L'ENEL ha appena dichiarato che risolverà il problema entro le ore 14.00.
Negli uffici non si può far nulla.
In officina poco.
Il panico dilaga fra i vertici: il direttore di stabilimento, fumando come una ciminiera, alterna bestemmie a sentite preghiere (fatelo per il cuore della Madonnina di Gesù!!!). Dopo aver chiesto ai presenti dove poter sbattere la testa, ha trovato il primo muro ed ha dato un paio di capocciate, poi un calcio a qualcosa di indistinguibile nella penombra del capannone.
I bassi vertici se la ridono: alcuni escono a farsi il caffè, altri chiacchierano, altri ancora godono del caos che regna sovrano.
Qualche anno fa saremmo stati tutti preoccupati, tutti partecipi dei guai della nostra azienda...eppure allora c'era lavoro ovunque!
Oggi che avere un lavoro è un miracolo, godiamo a veder colare a picco i nostri sforzi.
Questo dovrebbe essere un campanello d'allarme per il boss e l'amministrazione, ma resterà inascoltato e noi lavoratori continueremo ad essere trattati sempre peggio, con il beneplacito della politica e forse anche dei sindacati.

giovedì 25 settembre 2014

Abbracci e pugni

Ieri pomeriggio:
"Bambolotta, hai finito di bere il latte?"
"SSSSSSSSSSSSSSSSSSì"
"E vieni in braccio alla mamma che ti porta nel salone a giocare taaanto taaanto! Visto che siamo vicine vicine...mamma ti insegna una coccola...una coccola bellissima...metti un braccio intorno al mio collo, ecco così...ora anche l'altro...sì, brava...ora stringi, guancia contro guancia....mmmmm...che bello! Hai visto che hai imparato a fare un abbraccio?"
La piccina allenta la stretta, allontana il viso, mi fa uno sguardo innamorato...avvicina la sua fronte alla mia, appoggia il suo nasino sul mio e si strofina un po'...poi si riallontana e con la manina mi accarezza la guancia dolcemente, con cautela, come se fossi una fragile porcellana.
Stamattina:
"Bella di papà! Fammi vedere le manine: guarda, fai così. Stringi, brava! Questo è un pugno...ora fai la stessa cosa anche con l'altra mano. Braaaaava! Ora: ascolta. Vedi questi pugni? Se Martina esagera tu fai così: bam bam bam! Con questi pugni la stendi, haicapitoappapà?!"
"BAMBAMBA'MMM!"
"MARITOOOOO! Smettila subito di istigare la bambina alla violenza!"
"Ma non la istigo alla violenza...le spiego come difendersi!"
"Alla faccia della difesa!"

mercoledì 24 settembre 2014

Quelli che non dicono

Stamattina il Fatalista alla bambolotta mentre la vestiva:
"Amoooore di papà! Cosa ti ha fatto ieri quella monella? Come si chiama?....Martina! Cosa ti ha fatto Martina? Monellaccia cattivona!"
Eh? Chi ha fatto cosa alla mia bambina? Ed io perché non ne sono al corrente?!
"Fatalista chi è Martina?"
"Una bambina dell'asilo"
"Una compagna di classe della bambolotta?"
"Sì"
"E quindi?"
"...Ma no, niente! L'ha picchiata"
"L'ha picchiata? E perchè?"
"Ma non è la prima volta: pare che ce l'abbia con lei, è capitato di nuovo."
"Ma quanto ha?"
"Un paio di mesi più della bambolotta, sarà gelosa dell'attenzione delle maestre per nostra figlia che è più piccina..."
"E perché io non ne so niente? Perché le maestre non me l'hanno riferito?"
"A me non l'ha detto la maestra, me l'ha raccontato la mamma di Martina: ieri è stata messa in punizione per aver picchiato la bambolotta"
"E tu perché non me l'hai detto? Non hai pensato che potesse essere questo il motivo per cui la bambina ha gli incubi e piange quando la lascio al nido?!"
"No, non ci ho pensato...però in effetti può essere"
Santi numi! Ecco svelato l'arcano! Mi sto arrovellando il cervello a cercare di capire cosa stia accadendo, perché la piccola abbia perso la sua serenità, mi sono sentita in colpa pensando di essere io la causa... e invece il problema è Martina! Per non parlare di un marito a cui le informazioni vanno sottratte con le minacce, le tenaglie...completamente privo della capacità di collegare gli eventi! E mi doveva capitare proprio stamattina che non è suonata la sveglia e non faccio in tempo a chiarire questa storia!...
"Marito, quando vai a prendere la bambina, per favore parla con le maestre e fammi sapere!"
Così il Fatalista ha interrogato le maestre, che hanno confermato quanto già confessato dalla povera mamma di Martina, divisa fra i problemi che le crea una figlia manesca ed i problemi che le crea un figlio incapace di difendersi. A quanto pare la piccola le dà all'asilo ed il grande le prende a scuola.
Ad ognuno i suoi problemi.
La bambolotta, bimba terribile e prepotente in casa, al nido prende le botte, urla arrabbiata contro Martina, ma non reagisce; se vede la maestra nelle vicinanze, cerca la sua protezione.
"Fatalista, cosa potremmo fare se non chiedere alle maestre di tenerle d'occhio, tenerle lontane l'una dall'altra?"
"Io direi a Martina: statt' attent k ce la bamblott s' 'ncazz... so' cazz!"
E come dargli torto...anche io ho pensato che quando la belva che è in lei si risveglierà, la picchiatrice vedrà i sorci verdi!
Solo che il Fatalista non vede l'ora che accada, mentre io vorrei evitarlo.

martedì 23 settembre 2014

Chi te lo fa fare?

"Stai sempre a lavare...sempre a lavare panni! Ma chi te lo fa fare?!"
disse l'uomo dalle venti mutande a settimana.
Farebbe anche ridere se non avessi voglia di piangere.

lunedì 22 settembre 2014

Bentornato lunedì

Ormai i fine settimana sono un vero e proprio incubo.
La bambolotta attacca con i capricci dal sabato mattina e finisce la domenica sera...se tutto fila liscio!
Senza mezzi termini dico che il problema è il Fatalista.
La sua presenza da padre succhiamipureilsangue altera l'equilibrio della bambina.
Non le dice mai di no. E se lo fa, ride. Poi cede un secondo dopo.
Basta cedere al primo capriccio che si innesca un effetto a catena devastante, le cui conseguenze patisco io.
Essì. Perché il permissivo, quando non la regge più, si defila nelle sue stanze a vedere la televisione o, più sapientemente, si chiude in bagno per le successive due ore, rendendosi irreperibile.
A me resta una bambina indiavolata, la casa da pulire, i panni da smacchiare-lavare-stendere-stirare, i pasti da cucinare, le liste della spesa da stilare. Per riuscire a farmi una doccia devo fare richiesta in carta bollata.
Le giornate sono un inferno.
Le nottate sono quelle che sono.
Un sabato ed una domenica così stendono anche Rocky.
E dire che il week end è fatto per ricaricarsi...io mi ricarico di rabbia e frustrazione che poi impiego una settimana a smaltire.
Così, anche stamane, dopo aver trascorso una notte insonne con la bambolotta in preda agli incubi, ho salutato il lunedì con estrema gioia e, oserei dire, gratitudine.

Fa più male a me che a te

Cosa pensavo, che non sarebbe mai accaduto? Che avrei creato un ambiente idilliaco dove la bambolotta non dovesse mai aver paura di nulla? Per quanto tempo: tutta l'infazia almeno?!
Doveva accadere. Tutti hanno gli incubi. Anzi, forse i bambini più di tutti. Però è proprio piccola. Di cosa mai potrà aver avuto così paura? Sembra serena, certo è capricciosa, ma è normale: sta ancora poco bene, poi i denti che non smettono di spuntare...non mi si trasformerà mica in uno squalotto?!
Cosa può spaventare una bambina di appena quattordici mesi? Che i genitori la abbandonino. Può essere: è da qualche giorno che piange quando la lascio al nido; non lo ha mai fatto prima, ora è più consapevole. Forse non dovrei salutarla prima di andare al lavoro, forse dovrei scappar via quando meno se lo aspetta. E se poi si sente tradita?!
Ma no, non può essere: non mi sembra così tanto disperata. 
Eppure deve riguardare me.
Stanotte voleva solo me.
E quando mai?! Lei che cerca sempre il papà, che lo chiama continuamente, che lo usa e lo getta via a suo piacimento come una consumatissima donna di mondo...
Sì, sono io il problema. Ho sbagliato. Ieri sera sono stata troppo severa a cena e stanotte lei ha avuto gli incubi. Ma come faccio a mettere un freno alla sua esuberanza se non le dico "no"? Piangeva ed io ho fatto il cuore duro, non ho ceduto. Ho pensato che fosse giunto il momento di farle capire che ci sono cose con cui non si gioca, come il cibo. 
Ma che ne può sapere una minuscola della fame nel mondo?! Ma che problema ho, perché mi impunto?
Avrà pensato che non le voglio bene. Che non volevo stringerla forte a me. Che non l'avrei sbaciucchiata fino a consumarla. Che non avrei pianto mille volte io al posto suo.
"Rimproverarti fa più male a me che a te!" l'avrò sentito mille volte dai miei genitori.
Ecco, ora so che vuol dire.
Ohmamma, no che non lo so!!!...e quando sarà in punizione e le impedirò di uscire?!

domenica 21 settembre 2014

Imperatrice

"Fatalista ti rendi conto di come parla nostra figlia?"
"Perché...parla?"
"Intendo le parole che dice, il modo in cui cerca di esprimersi!"
"...."
"Ti rendi conto che usa solo imperativi?"
Silenzio pensieroso
"Dici che ci dovremmo preoccupare?"

Batti batti le manine...

Quando la bambolotta impara nuove parole, o ne usa di vecchie in occasioni diverse dal solito, in genere riceve dagli spettatori complimenti e plausi tali che si entusiasma e va in fissa per diverso tempo.
Sembra finalmente passata la mania della parola "cacca" ed alcune vecchie espressioni hanno assunto nuove forme.
Ad esempio 'azzie! (grazie) si è evoluto in datzie!...sempre con il punto esclamativo perché lei continua ad usarlo per ottenere qualcosa e non quando l'ha già ottenuto! La zeta la pronuncia con la lingua fra i denti, un po' come il "th" Inglese.
Dadadà! (dammi!) è diventato damme! ammè ammè ammè ovvero "dammi, dallo a me"...con l'eco fino a quando per non sentirla più cediamo alle sue richieste. Lo usa anche se vuol essere presa in braccio, ma non mi è chiaro il nesso che le si è creato in testa!
Nananà! (no no no!) mentre prima era la sua espressione di diniego, ora è quello che dice prima di fare qualcosa di proibito o una marachella...in genere se la sento conviene che corra a controllare cosa stia combinando.
Le nuove parole più gettonate al momento sono:
Te tz'è?! (che c'è?!) se la chiamo per più di due volte di fila, oppure se il mio tono assume la parvenza di un rimprovero: lei si volta spazientita, corruccia la fronte, mi guarda severa e me lo urla in faccia.
Eni! (vieni!): lo usa per lo più quando vuole essere rincorsa o se una cuginetta tarda a seguirla nelle sue scorribande. Non cammina, non parla, è la più piccina e fa il capo!
Chicà! (musica!), perché senza musica non si può vivere, figuriamoci mangiare!
L'azione che compie più comunemente in una giornata è battere le mani...anzi... battersi le mani e dirsi avaaaaaaa! (brava!).
Si sveglia la mattina, finisce il biberon e si batte le mani.
Preme il pulsante in ascensore e si batte le mani.
Arriviamo al nido e si batte le mani.
Finisce tutta la pappa e si batte le mani.
Non finisce la pappa, si strappa via la bavetta perché sazia e si batte le mani.
Fa finta di bere l'acqua, perché sa che ci tengo, per poi sputarla un attimo dopo e si batte le mani.
Fa il lavaggio al nasino o prende le goccine di melatonina e si batte le mani.
Qualsiasi cosa faccia si dice "brava". Anche se ha appena combinato un guaio.
E mai sia a contraddirla!!!


venerdì 19 settembre 2014

Compromessi

"Nonnamanager, vado un attimo ad impastare la pizza per stasera...guardi tu bambolotta e cuginetta piccola mentre giocano?"
"Sì"
"Forza, su! Riordinate...tutti i giocattoli nel contenitore...e le matite colorate? dove sono finite tutte le matite colorate? Cuginetta piccola, stenditi per terra e guarda sotto i divani....ma come non ci arrivi?! Ecco, le abbiamo recuperate! Ora le rimettiamo nel loro scatolo...tutto a posto ho detto! No, non quello...quello lo buttiamo, dobbiamo fare una scelta...datemi qui le cose da buttare! Recuperate le mollette per stendere i panni che vanno messe nel loro cestino..."
"Mamma che fai?!"
"Stiamo riordinando!"
"E perché...?" 
"Devono imparare!"
"Stanno giocando, se mettono tutto a posto come giocano?"
"Ma noi stiamo giocando!"
"A cosa?"
"Stiamo giocando a mettere tutto in ordine...hai visto la bambolotta com'è veloce e come si diverte?!"
"Ma che brave che siete, piccole mie! Ora che avete imparato a riordinare, buttiamo di nuovo tutto in terra e continuiamo a giocare! Vi avviso poco prima di cena così potete risistemare la stanza come vi ha insegnato nonna, va bene?"

giovedì 18 settembre 2014

Affollamento

Un'ora.
Forse abbiamo dormito un'ora in tutto stanotte. La bambolotta tossiva, si lamentava, urlava, chiacchierava...sembrava posseduta!
Le prime tre volte mi sono alzata io, poi tre volte il Fatalista, poi una volta insieme: a quel punto ce la siamo portata nel lettone. Apriti cielo! E' finita la nottata: abbiamo fatto peggio perché lei vuole il suo spazio, non vuole sentire una mosca volare, i genitori le stavano decisamente stretti!
Ho fatto le mie sei ore di lavoro, un'ora di viaggio fra andata e ritorno, un pranzo freddo consumato al volo tra le urla della piccola, un tentativo mal riuscito di farla riposare almeno un po', una corsa dalla mia dottoressa (perché il pediatra uomo di ghiaccio non fa studio il giovedì pomeriggio... come gran parte del resto della settimana) per farle visitare la bambolotta, due cambi completi alla minuscola produttrice di supercacca (che benedizione!), una merenda, una seduta di aerosol, un bagnetto, una cena per lei ed una per la cuginetta piccola che si accompagnava a nonnamanager per la visita pomeridiana, la preparazione della cena per noi adulti, del pranzo di domani, varie ed eventuali...
Finalmente mi sono fiondata sotto la doccia, le due bambine affidate al Fatalista ed a mia madre.
Dopo essermi asciugata i capelli desideravo solo mettere la piccola a nanna, mangiare e buttarmi sul letto.
Voci.
Tante voci.
Citofono: mio cognato con le focacce.
In cucina: due bambine, quattro nonni e mia sorella.
Il Fatalista affetta la provola piccante, la bambolotta è di nuovo ben lontana da quella rilassatezza che avevamo così difficilmente raggiunto.
Resto interdetta sull'uscio, osservando il circo che si è creato in dieci minuti.
Certo che una tale sincronia era davvero difficile da ottenere...
Mi lamento sempre che a parte mia madre difficilmente gli altri parenti si fanno vivi.
Oggi mi lamento per il tempismo.

mercoledì 17 settembre 2014

Tangente

Sono giorni di maretta... al lavoro e con il Fatalista.
In più, da quando venerdì scorso ha fatto il richiamo del vaccino, la bambolotta non riesce a riprendersi: ieri ha avuto di nuovo la febbre, son tre giorni che non mangia, non dorme di giorno e si sveglia diverse volte la notte, piange e si lamenta continuamente.
Diciamo che non sto tranquilla; in più sono distrutta perché mi restano solo le ore serali per organizzarmi con la casa e la cucina.
Tutto questo non aiuta la conclusione di uno stupido litigio coniugale. Ho proprio voglia di tirarmela e non rivolgere la parola al marito se non per questioni strettamente necessarie.
Oggi, appena rientrata dal lavoro, l'ho trovato già pronto ad aspettarmi sull'uscio, aveva una gran fretta, sta lavorando tanto anche lui in questo periodo.
Ormai ci diamo il cambio quasi sul pianerottolo, sempre di corsa, sempre affannati.
Ma fa meno effetto quando ci si scambia almeno un bacio al volo...
"...senti Fortunata..."
"mmm?"
"vedi che oggi pomeriggio tornerò con un cagnolino"
Un cane?! E quando hai deciso che ci mancava un cane?! Quando ne avremmo mai parlato! Anzi, ne abbiamo parlato, ma abbiamo detto che non se ne fa niente! Almeno finché stiamo in questa casa, senza lo spazio adatto ad un povero animale...e poi la bambolotta lo torturerebbe! Ma questo è pazzo! Se pensa di scuotermi, se lo scorda! Io non faccio una piega! Portami pure un elefante..ca@@i tuoi!!!
Non gli ho risposto, ma deve aver recepito qualcosa perché si è bloccato e si è affrettato a dirmi:
"Ho chiesto il favore ad un amico se permetteva alla bambolotta di giocare col suo cane...visto che è così capricciosa e di cattivo umore, forse potrebbe farle bene il contatto con l'animale, ho fatto bene?"
"Sì, che problema c'è?!"

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martedì 16 settembre 2014

Non c'è due senza tre

E' arrivata.
La nuova, nuova Matilde.
Non è come la prima ed inimitabile, ma lo sospettavo: non sono un genio degli acquisti!
Però non è neanche come la seconda, come consistenza è simile alla prima.
La bambolotta ha riso quando le ha viste in fila:


poi mi ha guardata perplessa...infine ha riso di nuovo.

Basta, mi arrendo: giuro che non lo faccio più!!!

La borraccia

"Fortunata vai via?"
"Sì, è ora di tornare a casa...la bambolotta mi aspetta!"
"Ciao allora...comunque sei stupenda..."
"Eh?"
"Tu e la tua borraccia...fa molto foresta!"
"Ah! Ehm...ahahahah!"
'sta cosa non l'ho capita. Mi sfottono perché porto la borraccia piena d'acqua al lavoro.
E mbé? Le bottigliette si riscaldano, sono da mezzo litro, le paghi e fai pure la fila alle macchinette!
Io ho un litro di acqua gratis, fresca di fonte: vuoi mettere?!
Farà pure "foresta" ma alla mia borraccia non rinuncio.

L'alieno

Stamattina 8.15.
Si timbra al tornello e si firma nel gabbiotto del Vigilante.
"Ciao Vigilante! Ciao Roby!"
"Ciao, Fortunata" risponde il vigilante
"mmmmm" risponde Roby
"Roby...BUONGIOOOOORNO! Sbrigati con quella penna...ma che fai? dormi ancora?!"
"Ho sonnoooo!" e si accascia sul bancone, la testa sprofondata tra le braccia conserte.
"Ma hai dormito? Sei andato a letto tardi? Stai bene?" (il mio istinto materno è sempre all'erta)
"Ma sì! Anzi oggi ho dormito fino alle sette e mezza...eppure ho più sonno di ieri che mi sono svegliato prestissimo!"
"Capita anche a me sai? Se mi sveglio alle quattro o alle cinque faccio meno fatica di quando mi sveglio tardi, tipo la domenica...se capita che la bambolotta dorme fino alle sette e mezza...ma è difficile!"
"Oddio, Fortunata! Ma a che ora ti svegli di solito?!"
Lancio uno sguardo di intesa al vigilante, padre di una bambina di sette mesi.
"Lascia perdere, Roby...quando si hanno i figli piccoli non si fa testo...comunque diciamo che la sveglia definitiva è alle sei/sei e mezza"
Roby va via ed il vigilante mi fa:
"Io ti capisco, Fortunata! Pensa che da quando è nata la piccola la notte mi sveglio sempre io...ma lo faccio con piacere: si tratta solo di prepararle il biberon e poi in dieci minuti finisce di berlo e si riaddormenta...che c'è?...perché mi guardi così?"
Perché mi hai dato la certezza che gli alieni sono fra noi

lunedì 15 settembre 2014

Il pigiama

L'ho comprato un paio di settimane fa; l'ho messo due volte; ma quel che è peggio è che l'ho anche lavato tre volte...e non per il lavaggio, ma perché una volta asciutto l'ho ripiegato e messo nell'armadio.
Stavo appunto ritirando i panni:
C'è qualcosa di strano in questo pantalone del pigiama, non riesco a piegarlo come si deve...ora lo poggio sul letto...


E sì che c'ho sfiga con gli acquisti! Non può essere stato il lavaggio! :((
Oddio, ora che ci penso l'altra notte, dopo aver scritto un post, ho trovato una nuova Matilde e l'ho acquistata online...ero stanca ed in stato confusionale (come la maggior parte del tempo)...chissà cosa mi recapiteranno a casa!
Noooo!
La bambolotta penserà che siamo tutti matti!!!
8-}

domenica 14 settembre 2014

Odori

A volte un odore mi catapulta nel passato. 
Può essere una bella sensazione o brutta...dipende dal ricordo.
Ma se provo a farlo apposta, ad annusare un profumo per ricreare quella magia, niente. Non funziona.
Oggi ne avrei avuto proprio bisogno: mi avrebbe fatto bene ricordare.

sabato 13 settembre 2014

Punti di vista

Stamattina ho lasciato la bambolotta ancora febbricitante con il Fatalista e sono scappata a fare la spesa...il frigo urlava da giorni, pregando di essere riempito!
Sono abituata alla spesa domenicale, non pensavo che il sabato fosse un brulichio di gente nonostante il mercato. Ho incontrato diversi conoscenti fra i quali una coppia con le loro due bambine. Avevo incontrato il marito qualche mese fa: ne ho ancora il ricordo netto, le sensazioni vivide...
Non siamo mai stati molto in confidenza, ci conosciamo tramite loro parenti ma non siamo mai usciti insieme. Lei mi ha abbracciato forte forte. Il marito le aveva parlato dei problemi che abbiamo avuto con la bambina, mi hanno chiesto se andasse tutto bene e sono stata felice di confermare che stiamo finalmente risalendo la china.
Poi ho chiesto della sua primogenita, in giro tra gli scaffali con la sorellina: stanno provando una cura alternativa che sta dando ottimi risultati!
"I problemi dei figli...sai che c'è Fortunata? Penso: e se non li avessimo?! Non sarebbe peggio?"
"Cosa?!"
"I figli!"
"AH!...Non lo dire a me che ci ho impiegato anni per averla!"

Tutti la definiscono "una stronza" per il suo caratteraccio.
Io trovo che gli stronzi siano altri.
Ci sono donne che al minimo problema dichiarano che se tornassero indietro non farebbero figli: troppi pensieri!
Poi ci sono mamme che anche di fronte ad una figlia con un grave handicap riescono ancora a pensare di essere fortunate, pur lottando ogni giorno contro il destino avverso, la malattia, la società, l'incognita del futuro.
Ma la gente come lo vede il mondo?!


Bodhisattva

Una cosa la devo imparare: se prendo un giorno di ferie dal lavoro non guadagno "un giorno".
Recupero le sei ore (sette al massimo includendo il viaggio) che dovrei trascorrere in ufficio.
Invece il mio cervello è convinto del contrario e inserisce il pilota automatico con liste interminabili di operazioni da svolgere; mi prende la frenesia, viaggio col turbo...infine giro su me stessa come una trottola impazzita e stramazzo al suolo prima dell'ora di cena.
La bambolotta ha fatto il richiamo dei vaccini stamattina: è stata coraggiosissima e si è meritata i complimenti del dottore. Le ho dato subito la tachipirina, ma svanito l'effetto stasera aveva la febbre: le altre due volte non è successo, comunque le ho somministrato altre gocce e ora è a letto che dorme serena.
Io, invece, sono un po' in ansia e cerco di ritardare il momento di coricarmi.
Facendo due conti verso le due di notte svanirà l'effetto della medicina e potrebbe risalire la febbre.
E qui casca l'asino: ho fatto la dea dalle mille braccia tutto il giorno e di certo non resisterò così a lungo.
Cretina che non sono altro.

venerdì 12 settembre 2014

Dormiveglia

Ora di colazione:
"Fatalista, cos'hai?"
"Non lo so, ho dormito malissimo"
"Come mai? Ho sentito che ti sei alzato diverse volte, ma avevi sete o cosa?"
"Ma no...mi svegliavo in continuazione...ho dormito male e basta. Anzi, diciamo che non ho dormito proprio"
"Scusa, non per polemica, ma se eri sveglio perché hai fatto alzare me tutte le volte che la bambolotta ha pianto?"
"La bambolotta?...e chi l'ha mai sentita!"
~x(

giovedì 11 settembre 2014

Va bene

"Direttore, domani dovrò assentarmi: devo portare mia figlia a fare il richiamo dei vaccini. Mi firma il permessino, per cortesia?"
"Se proprio devi..."
"In realtà è da Luglio che rimando, non posso aspettare oltre!"
"Va bene...ma non è che potresti venire il sabato a recuperare qualche ora?"
?!....Ma sei scemo? Ho oltre tre mesi di ferie arretrate che non mi permetterete mai di fare e mi chiedi di venire anche il week end? Gratis! Per recuperare che?
"Dovrei portarmi dietro la bambina...non credo sia il caso..." abbozzo lì per lì, tanto per non mandarlo a quel paese.
"Per me va bene"

-_-'

"Vado: ci vediamo lunedì"

mercoledì 10 settembre 2014

Divergenze

Ogni tanto capitano giorni come questi, in cui vorrei strozzare il Fatalista.
Giorni in cui, oltre al solito tempo che non basta, ci si mette anche lui a complicarmi l'esistenza.
E' rientrato dal lavoro e la bambolotta era tutta buona buona che giocava nel box, unico luogo sicuro se non posso guardarla; non è facile convincerla ad entrarci da quando gattona, è una mission impossible in cui ero stranamente riuscita, mi sentivo figa e soddisfatta come Tom Cruise... mentre toglievo la pelle ai peperoni arrosto e bestemmiavo i semini!
Ma poi arriva lui, la prende, le fa vedere l'anguria, la mette a terra e lei inizia a giocarci felice rischiando di essere schiacciata dai quindici chili di liquidi che contiene...quindi si rende conto di aver fatto una cavolata e la mette nel seggiolone.
Prime urla di disappunto della bambina.
Prime bestemmie della sottoscritta innanzi alle macchie di terra nera sul pavimento appena lavato.
Allora cerca di distrarla aprendo il frutto proibito e ficcandogliene in bocca un pezzo...ma la bambolotta è degna figlia dei suoi genitori, l'anguria va fatta fuori tutta o niente.
Altre urla della bambina, stavolta di disperazione.
La mamma sta per partire per la tangente quando suonano al citofono i consanguinei del marito, tra la lavastoviglie svuotata a metà, il pavimento a chiazze, la piccola lanciatrice di oggetti a lei proposti dal padre, la cena in forno, il pranzo dell'indomani ancora da programmare e panni da smacchiare.
Capisco che è il momento di fingersi zen. Tanto non si trattengono mai oltre la mezz'ora.
Una volta partito il capriccio, sono urla e pianti fino alla nanna, allora in genere il Fatalista trova il modo di impegnarsi in altro e lasciarmi la patata bollente.
Ma oggi no, oggi gliel'ho fatta pesare. L'ho rintuzzato fino a dargli tutto il fastidio che provavo io.
Preso dai sensi di colpa ha continuato ad occuparsi della piccola urlatrice, facendo un pasticcio dietro l'altro, saltellando inerme di capriccio in capriccio, al cospetto di sua maestà, la minuscola impertinente.
Alle otto di sera eravamo due pazzi isterici ed una scimmietta ancora urlante.
L'ultima volta che gli ho rivolto la parola è stato per chiedergli:
"Sei sicuro che questo programma tv non alteri il tuo quoziente intellettivo?!" riferita alle barzellette di Mudù.
"Sì"
E' stato il "sì" più fastidioso che abbia dovuto sentire.
Resta da capire se oggi sia la mia "giornata no" o la sua.

martedì 9 settembre 2014

Confessioni

Ho letto il post di Carla S. e sono rimasta un po' così.
Non so qual'è la parola giusta, non saprei neanche spiegare cos'è quella sensazione che mi ha preso dentro.
"Chiediti qual è la bellezza che vorresti, intorno a te, nella tua realtà quotidiana o nel mondo, la bellezza che vorresti per te stessa, per chi ti sta vicino.
Pensaci, scrivi cosa è per te la tua idea di bellezza."
Non è che sia proprio una domandina facile facile. 
La bellezza che vivo è la mia intera esistenza, con le sue luci e le sue ombre: quelle del passato e quelle del presente. Sono una donna felice e serena per la maggior parte del tempo, realizzata e appagata. Mi sento fortunata perché ho la famiglia in cui sono nata, un marito che amo e che mi ama, una splendida bambina, un lavoro e... una casa in prestito in cui non pago l'affitto!!!
Per chi mi sta intorno vorrei quello che ad un certo punto ho avuto io: la consapevolezza di quello che sono, dei miei limiti, dell'amore che mi circonda e di quello che sono in grado di dare; ma anche la scoperta che la volontà arriva oltre quegli stessi limiti e che i paletti possono essere spostati sempre più in là, con pazienza e determinazione. 
Possiamo molto più di quello che pensiamo di poter fare.
Ma la bellezza che vorrei?
Si può fare una domanda simile a chi è cresciuta con l'avvertimento "attenta a quel che desideri!"?!
Eppure la risposta c'è...solo fa paura confessarlo.
La bellezza che vorrei è un altro bimbo. E non come racconto a chi me lo chiede...lo farei solo per compagnia alla bambolotta.
Lo farei per me e per il Fatalista, con quello stesso egoismo che mi ha spinto a cercare nostra figlia.
Lo farei perché sento un vuoto, come se la sua presenza fosse reale e non un semplice desiderio.
Lo farei, ma non lo farò. Perché, al contrario della maggior parte delle coppie, non basta che ci guardiamo negli occhi per far crescere la panza...il percorso della pma è impegnativo!
E ora che c'è la bambolotta non posso sacrificare la bellezza che vivo per la bellezza che vorrei.

lunedì 8 settembre 2014

Capocondomino

Nello stabile dove abitiamo non c'è un amministratore di condominio esterno: si occupa di tutto un condomino e lo fa praticamente da sempre, forse da quando è stato costruito l'edificio.
Il Capocondomino è un uomo buono, che ha superato i settant'anni da un pezzo e sopporta una moglie terribilmente impicciona, da me ribattezzata Topolina.
Il suo operato è costantemente criticato dagli altri condomini, ma nessuno avrebbe mai il coraggio di sollevarlo dall'incarico perché le sue intenzioni sono sempre delle migliori, ma soprattutto ne soffrirebbe davvero troppo: lui occupa il suo tempo occupandosi di noi.
E se non ne abbiamo bisogno, lui trova il modo per rendersi utile lo stesso.
Ad esempio l'altro ieri (sabato) ci ha fatto firmare "l'autorizzazione" al supermercato che occupa il piano terra a staccarsi dal contatore dell'acqua comune, per usufruire di un contatore a parte.
Stamattina dalla strada arrivava un rumore pazzesco.
Ore 7.30: il Fatalista scende a buttare l'immondizia e tirar fuori le macchine dal garage.
Risale e gli domando:
"Marito, cos'è questo frastuono?"
"Gli scavi..."
"Quali scavi?"
"Quelli in strada per il contatore del supermercato"
"Ma se sabato pomeriggio abbiamo firmato com'è possibile che già oggi stiano scavando?!"
"Infatti abbiamo di certo firmato una carta inutile..."
"Non avevano bisogno di nessuna autorizzazione?"
"Evidentemente no!"
Il Capocondomino si sarà preoccupato che nessuno dei condomini avesse a lamentarsi dell'atto sovversivo messo in pratica dal supermercato, e per il quieto vivere ha fatto firmare a tutti il nostro assenso. Nella sua testa necessitava il consenso informato. E sia!
Peccato che mi abbia svegliato la bambina per la sua inutilissima firma...
Ma fuori dal portone mi attendeva un'esperienza a tratti allucinante: preso dall'euforia, convinto che il suo intervento fosse indispensabile al corretto andamento dei lavori, il Capocondomino ha tolto la maglia per restare in canottiera (bianca a coste) e dirigere gli operai del Comune!
Con un sorriso da bambino esaltato si dirigeva qua e là gesticolando ed intralciando operai e traffico...

domenica 7 settembre 2014

Bravi!

Ieri abbiamo spedito una mail al chirurgo dell'ospedale di Parma che sta seguendo la bambolotta.
Ci ha risposto subito dicendoci che sta trascorrendo le vacanze nella nostra regione e che oggi sarebbe ripartito, ma se fossimo stati disponibili ci avrebbe potuto ricevere prima di rientrare a Parma, presso lo studio di un suo amico.
Per la seconda volta ci siamo sparati cinquecento chilometri in una mattinata (purtroppo il paese in questione non è proprio dietro l'angolo), ma la bambolotta ha reso il viaggio piacevole perché è stata buonissima tutto il tempo.
L'ultimo incontro con il primario ricciolino è avvenuto il 17 Maggio: da allora molte cose son cambiate, in positivo; ma i dubbi continuano ad assalirci, tanto più visto che abbiamo preso delle iniziative senza alcun parere medico.
"Buongiorno! Come state? ...bene, benissimo, lo so! Ho letto la mail! Quindi la bambolotta riesce ad evacuare senza interventi meccanici  tutti i giorni?"
"Sì, dottore! Anche più volte al giorno...solo che...diciamo che è stata una mia iniziativa tentare nuovamente con il Macrogol, non sa niente neanche il pediatra...ma per quanto tempo si può somministrare? Possiamo continuare o ci sono controindicazioni? Dobbiamo fare altri esami? Lei che ne pensa di questa novità?"
"Che sono felice! Sono felicissimo per voi! Non dobbiamo fare proprio niente: avete trovato una terapia che funziona, quindi continuiamo così! Fra tre/quattro mesi proviamo a diminuirlo gradualmente: manterremo la diminuzione per almeno un mese e vedremo come reagisce la bambina, poi diminuiremo ancora, ecc. fino a sospenderlo del tutto.
Io ho idea che non ci sarà bisogno di fare altro"
"Ma quindi lei ritiene che qualunque fosse il problema si stia risolvendo da sé?"
"Secondo me sì! E poi siete stati bravi, ve lo devo dire: proprio bravi! L'avete seguita tanto, di certo avete impedito che il suo intestino subisse delle alterazioni permanenti aiutandola costantemente a liberarsi. Io spero proprio che non le rimanga neanche la stitichezza cronica che purtroppo capita in casi come questi"
Bravi?! Siamo genitori...sfido chiunque ad arrendersi innanzi alle sofferenze di un figlio! Dubbi, sensi di colpa, ansie e paure ora possono scomparire: bravi o no abbiamo imboccato la strada giusta e i miei occhi si stanno riempiendo di lacrime. Ma non piangerò: devo guardare la bambolotta che arriccia il naso e manda sorrisi da corteggiatrice incallita al suo medico. Com'è buffa  e adorabile la nostra bambina!
"Tenetemi informato, la mia mail ce l'avete, il numero di telefono anche... sono sempre a vostra disposizione!"
Anche questa volta non si è preso un euro. E noi gli avremmo dato anche le mutande.
Scrivo ma sono stanca. Tanto stanca. La sento tutta sulle spalle la stanchezza dell'ultimo anno, tutta insieme.
Forse ho bisogno di trovare un po' di tempo ed un angolino tranquillo per piangere un po'.

La bambolotta prende il tè... e lo offre ai suoi compagni...tutti i suoi compagni di viaggio!!!



Inizio

Ieri sera, sms:
"Aspirantemamma, come va? Che impressione avete avuto?"
Driiiiin, driiiiin
"Pronto Fortunata! Ti stavo appunto per chiamare..."
"Non sapevo se telefonarti o meno...allora ho optato per un messaggio...così se non avevi voglia di parlare avresti potuto rispondermi con un sms. Che son cose delicate, lo so che hai mille pensieri che ti frullano per la testa! Insomma cerco di trattenermi ma la verità è che non vedevo l'ora di sentirti, ero in pensiero..." E mi sento responsabile perché ti ho indirizzato verso un dottore che magari non ti piace, di cui non riesci a fidarti, ecc.
"Ma scherzi?! Stavo finendo di sistemarmi i capelli per uscire e aspettavo un momento tranquillo per chiamarti! Comunque tutto bene, ci ha fatto un ottima impressione: è stato scrupoloso e onesto!"
Fiuuuuuuuuuuu! Sospirone di sollievo!
E' seguito un racconto dettagliato dei passi che si prospettano per i prossimi due mesi.
"Sono contenta! Anzi siamo contenti, il Fatalista è qui accanto a me. Se dovessi aver bisogno di qualsiasi cosa non esitare a chiamarmi, capito?...Mi sembra di rivivere tutto ora più che mai; non so come dirtelo, sento di esserti molto vicina: se hai bisogno anche solo di parlare io ci sono."
"Lo so e ti ringrazio infinitamente... anche per me è lo stesso, anche io mi sento vicina a te..."
"Aspirantemamma? Ma ti rendi conto che finalmente hai iniziato il tuo percorso?!"
"Sì...finalmente ci siamo!"
Spero con tutto il cuore che riescano a tentare una prima inseminazione entro la fine dell'anno...magari potrebbe arrivare Babbo Natale con un bel test positivo...non sto più nella pelle...quando arriva Natale?!

sabato 6 settembre 2014

Sogna

"Fatalista? Stai dormendo?"
"No"
"Dobbiamo cambiare paese"
"E perché?"
"Perché in questo paese non c'è la casa adatta a noi"
"?"
"La casa dei sogni, come nelle trasmissioni tv. La mia casa dei sogni qui non esiste..."
"E quindi?"
"Se non esiste non possiamo comprarla"
"Ma si nan t'nim 'na lir! (ndr.: ma se non abbiamo un soldo!)"
"Ma se li avessimo potremmo comprarla. Sognare mi riuscirebbe meglio."
"Dormi! ... e sogna così come stai"

venerdì 5 settembre 2014

Prestamelo

"Stavo pensando...me lo dai?"
"Eh? Dici a me?!"
"SVEGLIAAAAA! Dai, Ina...sì a te!"
"Non so: ma ti serve?"
"Sì, penso che possa tornarmi utile"
"No, non potrei...l'ho prestato a L.!"
"Ma L. è partito e secondo me non torna prima di una settimana, vista la mole di lavoro che deve sbrigare! Dai!"
"Ma è urgente?"
"Uffàààà, sììììì!"
"E se è destinato ad altro? Non posso saperlo..."
"Quanti dubbi mammamia! Nel frattempo lo uso io, che male c'è?"
"Io ancora non ho capito da chi dipende e ne sto a fa' quello che voglio! Lo prendo, lo lascio, lo presto, lo ripresto...vabbè, prenditelo Fortunata!"
"E no! Non così: salviamo almeno la forma. Accompagnami, andiamo a riprendercelo insieme"
Il collega F. si intromette:
"Che vergogna! Se vi sentisse qualcuno...ma vi sembra il modo di trattare i nuovi arrivati?!"

giovedì 4 settembre 2014

Metodi

Stamattina sono uscita di casa carica come un mulo da soma, con la bambolotta che tentava di strapparmi di bocca le chiavi della macchina (è poco igienico, ma non avendo mani libere a disposizione...): sono riuscita a prendere l'ascensore, ma nell'agitazione del momento ho premuto il tasto sbagliato e sono finita in garage. Poiché la minuscola terribile non si decideva a star ferma, volendo spingere lei i bottoni, le porte si sono richiuse prima che potessi tentare di prendere le scale e così sono finita al primo piano, bestemmiando mentalmente il ritardo che si andava accumulando e la mano lesta dell'anguilla che portavo in braccio.
In qualche modo ho raggiunto l'asilo dove la bambolotta ha prontamente puntato un bimbo grande il doppio di lei che stava tranquillamente mangiando la sua colazione. L'ha raggiunto e gli ha portato via il panino (grande quanto tutta la sua testa dura) mentre il povero malcapitato dichiarava implorante: "E' mio, me lo ha dato la mia mamma!"
Sia la maestra che io l'abbiamo rimproverata, abbiamo ridato al legittimo proprietario il maltolto e ci siamo distratte a parlare.
Un secondo dopo ho visto mia figlia seduta a terra col panino in mano ed il povero piccolo che la guardava inerme, disorientato dalla tenacia della piccoletta.
Nuovi rimproveri, molto più seri  stavolta.
Tardi per tardi ho deciso di tenerla d'occhio ancora un po': quest'atteggiamento da bulletta mi dà noia e mi preoccupa...
Mi sono messa in disparte, lei ha pensato che fossi andata via.
Decisa e rapida come un fulmine, ha gattonato fino alla sua vittima; gli si è piazzata a pochi centimetri dal viso, invadendo il suo spazio vitale, ed ha iniziato ad urlargli minacciosa qualcosa di incomprensibile (ma intuibile), gesticolando vivacemente.
Il bambino, ha ceduto le armi ed il panino per la terza volta, praticamente sotto intimidazione.
Stavolta la bambolotta ha ricevuto un paio di schiaffetti sulle mani, perché no è no; non ni o sì.
Non ha pianto, ha girato la faccia ed è andata a giocare, ignorandomi.
La maestra mi ha domandato incerta:
"Anche con te fa così?!"
"Sì...è la prassi: si offende e smette di guardarmi. Fa finta di non vedermi, finché non le passa"
"Sìììììììì! Ieri ho dovuto chiamare l'altra maestra per darle da mangiare, perché si rifiutava di prendere il cucchiaino dalle mie mani, girava il viso dall'altra parte...e infatti con S. ha mangiato di gusto! Non posso rimproverarla: si offende subito... e comunque non mi ascolta!"
"Lasciala piangere, se intuisce che sei debole non ti ascolterà mai!"
"Ma lei non piange! Mi urla dietro, si arrabbia proprio!"
Raccolto lo sfogo della maestra, dopo averle dato qualche consiglio su come prendere per il giusto verso il caratterino della bambolotta e arginare la sua personalità strabordante, ho percorso il tragitto verso l'azienda riflettendo sui miei metodi educativi.
Non mi sembra di fare grandi progressi, lei è veloce nel mettere a segno nuove tattiche per averla sempre vinta...più veloce di me ad adattarmi alla sua "crescita".
Anche la storia degli schiaffetti sulle mani: con tutte le puntate di SOS TATA che ho visto, com'è che non sono riuscita a trovare una soluzione migliore per impormi?!
E' da stamattina che viaggio con il punto interrogativo piazzato sulla fronte.


mercoledì 3 settembre 2014

Minuscola

Urgeva una pulizia approfondita del salone, diventato ormai spazio adibito a sala giochi della bambolotta.
Ci era passata F. venerdì scorso; domenica era già un disastro; lunedì ho rilavato tutto, tranne i vetri; oggi aveva di nuovo l'aspetto di un campo di battaglia.
Mentre aspettavo (e tutt'ora aspetto) che la lavatrice fosse pronta da stendere, ho staccato la mazza dalla scopa ed ho rovistato sotto i mobili ed i divani in cerca dei giochi perduti; ché da sola a tarda sera non ho la forza di spostare una sedia, figuriamoci un tre posti!
Ho ritrovato:
- sei matite colorate su sette
- il libro di cappuccetto rosso...e due pagine orribilmente stracciate!
- una tazzina di legno del servizio da tè; perché la bambolotta adora prendere il tè, gira nella tazzina con il minuscolo cucchiaino di legno, finge di bere ed esclama "ahhhhhhh" (imitando il padre che prende il caffè...); è un'attività che la impegna gran parte del pomeriggio: talvolta lo offre anche a me, ma devo bere dalle sue mani, poiché non cederebbe per niente al mondo né la tazzina, né la teiera!
- i due pezzi della "B" del tappeto (quelli interni alle due gobbe), scomparsi da sabato scorso
- il cappello di cicciobello...che non sapevo di aver perso
Ho spolverato, risistemato, lavato.
Ma il colore a matita mancante mi infastidiva e allora ho provato ad aprire i cassetti: così ho ritrovato il ciuccio che la bambolotta usa per massaggiarsi le gengive quando ha fastidio ai denti; deve averlo infilato lei fra le carte da gioco ed i racchettoni del mare.
Del colore non c'è traccia e le mie forze si sono esaurite.
Comunque mancano all'appello diversi oggetti, anche di grosse dimensioni...per non parlare di quello di cui non mi sono accorta!
A volte mi sembra di avere tre figli e non una sola, per giunta minuscola.

Contagio

E' tornata la Segretaria ed i corridoi sono di nuovo battuti in lungo e in largo.
Si sa che il suo mestiere è un po' quello della PR, ma dopo le ferie è più agguerrita che mai: sembra doversi rifare del tempo perduto, riallacciare i rapporti trascurati, consolidare le alleanze già assodate.
Le pause caffè si accorciano temporalmente e si moltiplicano in numero...occuparsi di tutti è una faticaccia!
I decibel della sua risata aumentano proporzionalmente all'attaccamento per la persona con la quale si accompagna in quel momento, e le porte aperte amplificano l'effetto.
Il più delle volte cerco di non farci caso, al massimo lancio uno sguardo alla collega Ina, che capisce al volo la mia esasperazione (che forse è anche la sua) e si fa un sorrisino dietro il palmo della mano.
Perché la tranquillità e spensieratezza lavorativa dei corridoi cozza terribilmente con la realtà degli uffici dove la restante umanità si strapperebbe i capelli per la disperazione...se solo ne avesse il tempo!
Stamattina c'era un gran movimento, più del solito. Baci, sfottò, cuccicucci miaomiao...
Mio malgrado non ho potuto fare a meno di canticchiare il jingle che mi frullava in testa da un po'.
E' quello di una vecchia pubblicità dei Baci, sconosciuta ai miei ben più giovani colleghi.
L'hanno cercata su youtube e si sono fatti una grossa risata.
Dopo poco ha iniziato a canticchiarlo la collega Ina, poi il collega A., poi V...il contagio è avvenuto: "Tubiamo" sarà il tormentone dell'autunno aziendale!

martedì 2 settembre 2014

Chi ben incomincia...

E' Settembre da due giorni, le ferie sono finite per tutti ed i nonni son tornati.
Mi correggo: son tornati in quattro e ripartiti in due.
Nonnomarziano e nonnamanager sono fatti così: passano per un saluto e ti comunicano che il giorno dopo vanno via...o il giorno stesso... insomma roba di ore!
Partono e non sanno dirti quando tornano, perché i casi della vita son così vari che una previsione più o meno precisa è comunque inaffidabile.
Anche James Dean è tornato: l'ho chiamato per sapere se volesse venire a cena, se avesse bisogno di qualcosa ora che i genitori sono via e lui ha ripreso a lavorare:
"No, Fortunata! Sono a posto: mamma mi ha lasciato tanta roba pronta, ha fatto la spesa...ho il frigo pieno; poi stasera non ceno, mangio giusto qualcosa al volo ed esco!"
Ho pensato: i miei prevedono di stare via a lungo...
E invece no: ieri hanno fatto la comunicazione, stamattina sono andati al paese in cui sono nata, oggi pomeriggio hanno dichiarato che domani rientrano. Un manicomio!
La sorella è tornata a casa stamane sana e salva; ha mandato un sms colmo di soddisfazione per avvertirmi... e leggerlo è stato ugualmente appagante.
Nonnasprint e nonnodivano sono stati impegnati a fare la salsa, il che ha impedito al suocero di andare in campagna a raccogliere quintali di verdura da scaricare a casa.
Per oggi sono salva, domani non si sa!
Domenica arriva il cognatino dalla Germania: nonnasprint ha già un altro aspetto, è più allegra e baldanzosa del solito; il Fatalista conta i giorni che lo separano dal fratello; io mi preoccupo che la bambolotta non lo mortifichi piangendo: dovrebbe riconoscerlo perché lo vede su Skype, ma dal vivo fa decisamente un altro effetto...
Settembre è iniziato tra arrivi e partenze, quintali di cacca, panni da smacchiare continuamente (una novità per me: ogni medaglia ha il suo rovescio...ma mi sta benissimo, purché continui così!), pioggia e vento.
Settembre è iniziato bene.

lunedì 1 settembre 2014

Piccole donne crescono

Mia sorella è una donna determinata, nata con la consapevolezza di sé, del suo splendore, del suo ascendente sul prossimo.
Una donna che preferisce i fatti alle parole, testarda come un mulo, orgogliosa e permalosa.
Nessuno può dirle cosa fare e come farlo. Da sempre.
Ma l'apprensione di nonnamanager ha colpito tutti i figli, ciascuno in modo diverso: nessuno di noi tre è riuscito a sfuggirvi, neanche mia sorella.
Per lo meno io sono convinta che la causa di tutto sia da riportare all'anatema "tu muori!", pronunciato indifferentemente a tavola, se si parlava con la bocca piena o ci si dondolava sulla sedia, o fuori casa, se si attraversava la strada correndo...
Ogni disattenzione, di qualsiasi tipo, portava senza via di scampo alla stessa tragica fine: la morteee!!!
Un anno, due anni, tre anni; a diciotto anni un messaggio così poco subliminale ha lasciato di certo i suoi segni indelebili!
Lo scrivo con il sorriso, perché ormai è una barzelletta con la quale sovente sfottiamo nonnamanager, che non gradisce, ma incassa con onore.
(Chi non ha peccato, scagli la prima pietra!...La bambolotta mi lancerà contro un asteroide!)
La sorella in questione, arrivata a diciotto anni, ha preso la patente; dopo poco è riuscita a comprarsi la sua prima macchinetta usata, ottima per la città, ma assolutamente inadatta per viaggi medio-lunghi; dopo qualche altro anno si è comprata una fantastica auto nuova ed insieme a quella ha realizzato di non essere in grado di guidare fuori città. Neanche poco fuori città: persino la circonvallazione era off limits.
Panico.
Sudorazione, tachicardia, incapacità totale di controllare le proprie reazioni.
Niente e nessuno ha potuto essere d'aiuto in oltre quindici anni di patente.
Ma la maternità è magica.
Cinque giorni fa mi ha detto:
"Ho ancora qualche giorno di ferie, vorrei portare le bimbe al mare, ma nessuno può accompagnarmi"
"Perché non provi ad andarci da sola? E' ad un'ora di distanza, io sono certa che ce la faresti. Si tratta solo di provare: tuo marito lavora sempre, è importante che tu riesca ad essere indipendente per le tue piccine!"
"Sì, ci stavo pensando...domani parto!"
Il giorno seguente, dopo uno scambio di messaggi di terrore da parte sua e di incitamento da parte mia, ecco la sua telefonata:
"Sono arrivataaaaaaaaaaaa! Oddiononcipossocredere! Neancheunoracihomesso! Tremotutta, cheansia! Celhofattaaaaaa!!!"
Io non avevo dubbi, ma mi sono gonfiata di orgoglio lo stesso: non è facile superare le proprie paure, figuriamoci il panico!
E' una tosta mia sorella, non c'è che dire.
Oggi abbiamo fatto un consulto meteo telefonico (di conferma, perché pare che un primo consulto sia stato fatto con nonnomarziano), e si è stabilito che il rientro conviene farlo nella mattinata di domani.
Speriamo che il tempo non ci freghi tutti e non venga giù il diluvio universale, che c'ho l'ansia pure io!

Aspirantemamma

Ci siamo viste un paio di volte dopo il rientro dalle ferie.
Siamo due perfette estranee che hanno parlato tra loro solo tre volte nella vita.
Abbiamo chiacchierato di cose che non si raccontano neanche ad una sorella e si confessano raramente persino ad una madre.
Conosco il suo sguardo, colgo ogni sentimento dietro le parole.
È come guardare me stessa appena due anni fa...
Dal nostro primo incontro ho aspettato, sperando di poter essere utile: mi ha cercato e trovato.
Ho risposto alle sue domande, tra un caffè ed i capricci della bambolotta.
L'Aspirantemamma e suo marito sabato avranno il primo consulto con il medico che ci ha seguito per la Iui ed io sto rivivendo le vecchie emozioni, come fosse ieri...come fossi lei.