Tickers mammole.it
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giovedì 30 ottobre 2014

Equilibri e armi

"Stasera siamo pochi, faremo una lezione diversa, due chiacchiere per allenare la mente e l'anima: non dobbiamo dimenticare che non siamo solo corpo. Lavoriamo con le penne e le matite; prendetene una a testa! Stendetevi e respirate come vi ho insegnato...bene...mettete la penna in equilibrio sulla vostra fronte...trovate il punto migliore e continuate a controllare il respiro. Ora sul ginocchio, o sul gomito...dove vi pare: dovete trovare un vostro punto di equilibrio e mantenerlo. Ora cambiate punto, riflettete su quale sarà il prossimo.
Bravi! Bravissimi!
Tu, L.! Come mai studi tanto prima di un esame e poi arrivi all'università il giorno fatidico e dimentichi tutto quello che hai imparato?!"
"Ahahahah, sì è un classico! Non so, sono fatta proprio così..."
"Perché riesci a tenere la penna in equilibrio anche se respiri? Perché hai fatto un programma e hai mantenuto la concentrazione. Ragazzi, la vita va così: senza un programma, la concentrazione e l'equilibrio non andrete da nessuna parte. Ognuno deve trovare il suo punto di equilibrio in una specifica situazione e concentrarsi per mantenerlo, mai abbassare la guardia! Così nella vita privata, nell'amore, nel matrimonio: se perdete l'equilibrio perderete tutto quello che avrete costruito...ammesso che l'abbiate costruito sul punto giusto...quello che è solo vostro e solo voi potete trovare. Dico bene, Fortunata?"
"Dici bene, maestropanza...anche se credo che per molti di loro siano discorsi ancora lontani, sono troppo piccini per capire!"
Ma io no, non sono troppo piccola per capire e neanche troppo grande per imparare e provare a cambiare direzione, riflettere di più, agitarmi di meno e...respirare! Oddio, quante volte in un giorno dimentico di respirare?! Poi mi meraviglio quando le mie apnee notturne peggiorano! 
Concentrarsi, bisogna concentrarsi. Ma su cosa? Su cosa ero concentrata quando sistemavo la penna alla ricerca di quel punto di equilibrio?!
Su di me.
Dovrò imparare a concentrarmi su me stessa.
"Ora vi insegnerò ad usare quella stessa penna come un'arma micidiale..."

Attacchi

"Ohhhhh! Uhhhhhhh! Ahhhhh! Ma com'è possibile?!"
"Cosa marito?"
"Ho appena finito di prendere una scatola di antibiotici per la faringite e oggi mi sento le tonsille gonfie come due palle da tennis!"
"Mannaggia! Mi dispiace...evidentemente gli antibiotici ti hanno buttato giù e con questo tempaccio ti sei raffreddato di nuovo..."
"E tu?"
"Io cosa?"
"Tu come stai con la faringite?"
"Benone: due giorni di tachipirina e sono come nuova!"
"Ma a me era più grave...avevo la febbre..."
"Certo...comunque la tachipirina funziona e non c'è bisogno dell'antibiotico: ho curato anche la bambolotta con quella e l'areosol!"
Il Fatalista tace e mi guarda come si può guardare un extraterrestre.
"Inutile che mi guardi così, noi donne siamo state create per resistere a qualsiasi attacco!"
Batterico e non.

mercoledì 29 ottobre 2014

Crisi d'identità

"Vieni, ammamma! Vieni a vedere questa foto...chi è questa bella bambina?"
"Tata!"
"Ehm...no, bambolotta...forse qui eri troppo piccola per poterti riconoscere...aspetta...guarda questa! Chi sono questi nella foto?"
"Mamma, papà, Tata!"
"Tata?!"
"Tata!"
"No! Non so chi sia Tata per te, amore mio... ma no, questa piccina nella foto sei tu: b.a.m.b.o.l.o.t.t.a.! Facciamo così: vieni qui davanti allo specchio...chi sono quelle?"
"Mamma, Tata!"
"Vabbè lasciamo perdere..."
Così nei giorni scorsi ho avuto seri dubbi che mia figlia di quindici mesi fosse in piena crisi d'identità...
Stamattina la maestra all'asilo nido:
"Buongiornooooooooo! Eccoti finalmente! Vieni qua, patata mia!"

martedì 28 ottobre 2014

Vorrei

Vorrei che tu potessi avere un marito e non solo un compagno.
Vorrei che potessi avere dei figli perché l'amore che sei in grado di donare è infinito, come pure la tua saggezza, nonostante la giovane età.
Vorrei vederti più spensierato nella sostanza e meno nella forma.
Vorrei che questo mondo fosse fiero di te come lo sono io.
Vorrei che questo mondo crescesse con te.
Buon compleanno, James.

lunedì 27 ottobre 2014

Ora solare

Ieri:
"Fatalista hai messo a posto tutti gli orologi di casa sull'ora solare?"
"Sìiiiiiiiiiiiiiii" risponde lui tutto scocciato.
Così ieri sera metto a letto la bambolotta (completamente atterrata dalla tachipirina) e mi pregusto una nottata di sonno assicurato.
Stamattina al suono della sveglia:
"Marito! Che fai? Non ti alzi?!"
"Shhhhhhhhhhhhhhhhh! Fortunata...torna a dormire che è presto!"
No!...meglio che mi alzo immediatamente altrimenti ti soffoco con il cuscino...

domenica 26 ottobre 2014

Appartenenza

Io alla bambolotta:
"Di chi sei tu?"
"MaMMMMa!"
Nonnamanager alla bambolotta:
"Di chi sei tu?"
"NoNNNa!"
Io, con nonnamanager al fianco, alla bambolotta:
"Di chi sei tu?"
"Maaa...NNNa!"

La furbizia di questa bambina mi fa intendere che in realtà lei sia del Fatalista e basta.

Appuntamenti

L'appuntamento di ieri mattina, quello per vedere l'attico di duecento metri quadri che regalano con i punti Q8, è saltato: rimandato a data da destinarsi per mancata disponibilità degli inquilini che lo abitano attualmente in affitto.
L'appuntamento settimanale in piscina del sabato pomeriggio, quello per il corso di ambientamento acquatico, è saltato ugualmente, a causa di brutta tosse e raffreddore della bambolotta che non ha reagito bene al repentino calo delle temperature di questi giorni.
In compenso sono stata in trepidante attesa per un nuovo appuntamento: il Fatalista ha conosciuto un parente di un suo paziente che vuole vendere un appartamento, un attico mansardato in una bella zona in città.
Le cose che capitano per caso ti danno sempre la sensazione che forse ti stia per succedere proprio quell'evento fortunato che tanto attendevi...
Abbiamo chiesto a nonnamanager e nonnomarziano di venire a stare a casa nostra con la bambolotta, per evitare di portarla con noi a prendere freddo.
Così oggi pomeriggio alle 18.00 è iniziato il tour: prima il garage, poi siamo passati a vedere la cantinola.
"Quanti inquilini ci sono?"
"Solo cinque"
Sguardo d'intesa col marito. 
"Ma quale zona è mansardata?"
"Praticamente nulla, più che una mansarda è un attico"
Wow!
"Quanti metri quadri sono?"
"Centottanta circa"
Centottanta?! Dove devo firmare?!
"Scusi, ma dobbiamo uscire dal garage per raggiungere l'appartamento? L'ascensore non arriva direttamente qui giù?"
"No, dobbiamo uscire e salire dall'atrio"
Mmmmmmmmmmmmmm
Nell'atrio ci accoglie la prima mezza rampa di scale.
E che pizza! Anche qui come a casa mi devo sorbire dei gradini per raggiungere l'ascensore...
Dopo la prima mezza rampa, il signore ci fa strada verso le restanti sette rampe di scale, fino all'attico.
"Ma non c'è l'ascensore?!"
"No"
Come no?! Farabutto... se me lo dicevi prima mica mollavo la bambolotta malaticcia a casa urlante e piangente per venire a perdere tempo dietro al tuo sedere!
"Avete il fiatone?! E' questione di abitudine, questi gradini sono così comodi che la fatica non si avverte minimamente..."
Ora muoio, altro che comodi...mai sentita un'assurdità del genere!
"Sarà anche questione d'abitudine: ma io con la bambina, il passeggino e la spesa come faccio?"
"Il passeggino lo può lasciare giù nell'atrio e la spesa in garage, poi gliela sale con calma suo marito...ahahahah!"
Ma davvero credi di essere simpatico? Quasi quasi ti faccio rotolare tutte e sette le rampe delle tue comodissime scale!
"Ma chi ci abita qui?"
"Mia madre"
Complimenti alla vecchia! Salirà con le bombole dell'ossigeno di certo...
"Senta, con tutto il cuore...se avessi saputo che non c'è l'ascensore non sarei neanche venuta a vedere la casa..."
"Pensateci, la casa è grande, luminosa, in buone condizioni"
"Certo, nulla da eccepire, ma io le scale proprio non le digerisco, mi spiace!"
"Va bene. Allora facciamo così: se ricevo un'altra offerta vi telefono, così voi nel frattempo avete modo di riflettere..."
E quando la ricevi un'offerta per questa casa?!
"Certo, grazie mille per l'opportunità..."


giovedì 23 ottobre 2014

Faccio i piatti

Il Fatalista si è ripreso la faringite e casa puzza di nuovo di aglio.
La bambolotta ha capito che il padre è un pupazzo nelle sue mani e si rifiuta di fare la pennichella pomeridiana finché, al rientro dal lavoro, stanca e affamata, non la scarico io stessa nel lettino, minacciandola con lo sguardo.
La gran signora del terzo piano continua a portare i tacchi in casa, a gettare cicche di sigaretta accesa sui mie panni stesi (oh, scusa, non l'ho fatto apposta!) e a spostare mobili fino all'una di notte.
L'appartamento che abbiamo visto ieri sera era splendido come in foto, cosa che mi ha innervosito ancor più quando ho visto il resto del palazzo (ascensore/loculo e vano scale scomodissimo...il passeggino evidentemente non era stato contemplato), il "garage" (due posti auto ad incastro con altre tre macchine che per uscire al mattino e rientrare la sera ci vuole un programma di condominio) e la zona (i dirimpettai possono passarti il caffè dal balcone a colazione, o farsi la doccia con te).
Per vedere la casa di cui sopra ho perso la lezione in palestra, la depressione ha finito con l'impadronirsi definitivamente del mio animo ed ho reagito passando la serata ad ubriacarmi di annunci, segnando solo quelli più improbabili, invertendo la tattica usata sinora per sfidare la sorte; così sabato vedremo un attico di quasi duecento metri lordi che regalano con i punti Q8.
Il lavoro va male...lo dicono tutti...fare l'amore non si può, che il semaforo non permette.
Poi c'è il tempo: dieci gradi in meno rispetto a ieri, vento, pioggia e aria di burrasca.
Neanche un briciolo di cioccolata per consolarsi...anzi...il frigo è vuoto, che vuol dire che devo ricorrere ai legumi: il marito sarà contento, io meno (scegli, metti a bagno, cucina per due ore: li odio).
Vado a fare i piatti che è meglio.

Avviso

Ieri, in azienda, è spuntato un foglietto in bacheca:
AVVISO A TUTTI I DIPENDENTI: Da domani le macchinette saranno tarate per erogare i prodotti alle ore stabilite per il tempo stabilito.
Praticamente gli alti vertici hanno pensato di controllare le pause caffè ad operai ed impiegati.
Il personale, già frustrato dai carichi eccessivi di lavoro, straordinari non riconosciuti, vari stipendi arretrati, continue riunioni di rimprovero, ecc, ha incassato con rabbia malcelata ma estrema dignità.
Avrebbero potuto distruggere le macchinette, incrociare le braccia, minacciare azioni contro la proprietà o le scadenze lavorative: hanno tutti stretto i denti e fatto finta di niente.
Lo stabilimento è posizionato al centro del nulla assoluto: il primo paese è a diversi chilometri di distanza e non abbiamo solo macchinette che erogano caffè, ma anche quelle che vendono merendine, toast, succhi, bibite e...acqua!
Le hanno bloccate tutte.
Geniale!
Ma la sorte ha voluto che il boss ed il suo braccio destro fossero in azienda oggi e che, come tutti noi, avessero bisogno di bere e prendersi un caffè.
Passando davanti alla sala del trono, qualcuno ha potuto sentire il boss dichiarare rabbioso:
"Abbiamo fatto una ca@@ata!"
Fra tutti, io sono stata quella che ha potuto godere appieno della soddisfazione nel sentire l'imprecazione: la decisione non mi ha toccato minimamente poiché non mi piace il caffè.
Poi sfido chiunque a prendermi di nuovo in giro per la borraccia!

mercoledì 22 ottobre 2014

Contano i fatti

Nell'azienda in cui lavoro un part time non può avere un ruolo definito.
Al massimo può fare da "tappabuchi": diventi un ibrido, non ti resta più neanche la dignità di poter rispondere su quale sia il tuo compito in ufficio.
Improvvisamente sei nessuno. Non hai peso, nessun potere decisionale, nessuna possibilità di migliorare e di far avanzare la tua carriera: non servi neanche più ai colleghi e la differenza nel loro modo di porsi nei tuoi riguardi si sente pesantemente, soprattutto se la caduta l'hai fatta dall'alto ruolo di manager.
Eppure non m'importa: ho guadagnato una famiglia; prima mio marito, poi mia figlia.
Il lavoro non è più la mia vita, è il mezzo che mi permette di vivere la mia vita.
Cosa è cambiato in me? Niente.
Svolgo i  miei compiti con la stessa dedizione di prima, sfruttando ogni minuto a mia disposizione.
Nonostante tutto. Perché non so essere diversa da così.
Qualche giorno fa, per caso, mi sono ritrovata invischiata in una riunione di quelle che dovrebbero servire a risolvere le emergenze e che invece servono solo a scaricare le responsabilità degli alti vertici su chi non si può opporre. Ho parlato perché non so stare zitta. Ho sputato fuori verità che possono costare il posto di lavoro, come accusare il boss di rimproverare solo chi fatica davvero, proteggendo i "nullafacenti".
Dopo qualche ora, quando ormai ero a casa, mi è arrivato un suo sms:
"Ho apprezzato tantissimo il tuo intervento, mi ha confermato che posso contare su di te"
Dovrei essere innanzitutto contenta che abbia capito il fine delle mie parole, poi lusingata che si sia preso la briga di riferirmelo.
Invece no.
Dopo tutto me lo ha insegnato lui che quello che conta sono i fatti.
I fatti dicono che una donna, moglie e madre, non ha più la dignità di veder riconosciuto il proprio valore professionale.

martedì 21 ottobre 2014

Pure assai

Il Fatalista è un uomo determinato, deciso, sicuro di sé ed estremamente fattivo.
Ha un problema? Lo risolve.
Un suo amico/conoscente/parente ha un problema? Lo risolve.
E lo fa nel più breve tempo possibile, quindi se dipendesse tutto e solo da lui lo farebbe in un lampo.
Ieri sera:
"Fortunata...allora...mercoledì sera abbiamo appuntamento per vedere quell'appartamento che ti piace tanto in foto"
"Bene! Sono proprio contenta!"
"...e speriamo che sia la volta buona...che 'sta storia sta andando troppo per le lunghe"
"Quale storia?!"
"Quella della casa nuova!!! Sono stufo, dobbiamo trovarla!"
Nonnamanager ed io ci siamo guardate e siamo scoppiate a ridere all'unisono.
"Perché ridete?"
"Marito...guarda che cerchiamo casa da soli quattro giorni!"
"Ed è pure assai"

lunedì 20 ottobre 2014

Sogni infranti

Ci siamo ubriacati di annunci, abbiamo già visto due appartamenti e fissato nuovi appuntamenti per venerdì e sabato prossimi.
La bambolotta è stata un po' trascurata nei suoi momenti di gioco con noi, ma le giornate sono sempre di 24 ore e inserirci la ricerca di una casa porta inevitabilmente via del tempo anche a lei...mi dispiace, oggi pomeriggio cercherò di rimediare almeno un po'!
La soluzione indipendente con giardino (quella di cui si era innamorato il Fatalista) ha portato via il cuore anche a me: un sogno che si è infranto per le dimensioni dell'appartamento.
Grande spazio esterno, poco interno; avremmo dovuto buttare via gran pare dei mobili...e quello che c'è dentro dove lo mettevamo?! Meglio non pensarci più, niente giardino.
Io l'ho detto che la casa per noi qui non esiste.
Esiste solo in versione vip...dovremmo sborsare il triplo della somma che possiamo permetterci.
Mi vien da piangere.

venerdì 17 ottobre 2014

Entusiasmi

Non molto tempo fa il Fatalista bloccò sul nascere la mia attitudine a sognare.
Da qualche giorno la situazione si è invertita pericolosamente.
Ha iniziato con il guardare annunci di case in vendita al di fuori della nostra portata: è stato appassionante e divertente. Certo.
Poi però è andato in agenzia ed ha fissato un appuntamento per domattina. Per vedere una villetta.
Ha già fatto simulazioni online di quanti decenni impiegheremmo ad estinguere il mutuo, ammesso che ce lo diano ("Certo che ce lo daranno!") e che nessuno dei due perda mai il lavoro ("E che vuoi fare? Vuol dire che si riprenderanno la casa e noi andremo in affitto!").

Vorrei fermare il suo entusiasmo, ma non mi riesce! Ho due diavoletti sulle spalle, il rischiatutto ed il lasciailmondocomesta...l'angioletto saggio mi manca, attendo con ansia il suo manifestarsi, ma ancora non si vede né si sente...
Il Fatalista, stamattina a telefono, era tutto un "se la vedi, te ne innamori anche tu...io già lo so! è un'occasione troppo grande per farsela sfuggire...poi mi darai ragione!"
Se domani me ne innamoro anch'io è la fine. Ci butteremo a capofitto in un'impresa assurda!!!

giovedì 16 ottobre 2014

Adone

"Fortunata...ma non ti sembra che io stia diventando troppo muscoloso? Aspè...mi tolgo la maglia e ti faccio vedere!"
"Era da tanto che non trovavi una scusa per specchiarti, marito...vabbè...fammi vedere"
"Guarda le braccia, non trovi che siano più robuste?"
"In effetti sì...non esagerare in palestra, lo sai che i muscolosi non mi piacciono...mi fanno senso"
"Mi devo dare una regolata, altrimenti rischio che mi si attacchi qualche femmina..."
Comunque io ero ironica...scherzavo, eh?! 
Anche tu?!

Fretta

Ieri si è quasi rotta il naso, poi è caduta di faccia sul pavimento battendo pesantemente lo zigomo e dopo poco è rotolata malamente finendo di nuca a terra.
Il tutto nel giro di un'oretta, gattonando alla velocità della luce, perché la calma è sua nemica.
Si è anche chiusa le dita di entrambe le mani in un cassetto, ma questa è un'altra storia.
Ciò che importa è che deve aver pensato che gattonare, forse, è più pericoloso che camminare.
Dopo i primi passetti dati qualche tempo fa, la bambolotta ha continuato ad esercitarsi, ma mai completamente sola o senza darmi una manina.
Appena provavo ad incitarla a spingersi un po' più in là da sola, piantava il sedere in terra...
Poco fa, mentre ero al lavoro mi è arrivato un video fatto all'asilo, nel momento in cui è andata a riprenderla il Fatalista: cammina. Così, dalla sera alla mattina. Tutta sola senza alcun appiglio intorno.
Sempre di fretta, però!
Oggi compie quindici mesi...cosa mai avrà da correre a quell'età?!

Nido

Due genitori proposero al figlio ed alla sua neo sposa di andare a vivere in una casa di loro proprietà:
"Mamma e papà... la casa così com'è non è abitabile: dobbiamo farci dei lavori...insomma spenderci dei soldi. Se la casa non dovesse rimanere a noi, la soluzione non ci conviene!"
"Tranquillo, figlio mio! Appena avremo risolto alcune questioni burocratiche ti doneremo l'appartamento"
Così i due sposini investirono soldi, tempo e sudore per rendere quella casa il loro nido.
Passarono gli anni e tutto rimase così com'era: della famosa donazione nessuna traccia.
Il figlio prese l'argomento e finalmente le acque si smossero; un appuntamento dal notaio, tutti d'accordo. Il giorno prima di redigere l'atto, la mamma ed il papà si presentarono dagli sposi e dichiararono di non essere più convinti della soluzione.
"Comprendeteci, non è una cosa contro di voi"
Il figlio e sua moglie compresero, perché le motivazioni addotte avevano un senso.
Ma iniziarono a pensare di andar via. 
Oltre a tutti i soldi spesi nella ristrutturazione, c'erano quelli delle tasse, perché l'appartamento risultava seconda casa. Poi i lavori sostenuti per il condominio, il rifacimento di un garage di cui neanche usufruivano appieno. 
Certo non avevano pagato l'affitto, ma si erano sempre sentiti ospiti in casa loro...e poi c'era la questione degli altri inquilini: maleducati, insopportabili, irrispettosi del silenzio (perfino notturno).
Così il figlio due giorni fa è andato a parlare con i genitori: ha detto loro che vogliono andar via da quel posto. 
"Va bene figlio...quasi quasi affittiamo questa casa nuova dove siamo ora e veniamo ad abitare là..."
La sposa in un lampo ha capito che non avrebbe dovuto comprendere le motivazioni presentate all'epoca dai suoceri, perché forse le reali motivazioni erano altre.
Di certo un "nido" è molto meglio di una casa...

lunedì 13 ottobre 2014

Cose strane

Dopo aver tentato cadute, capriole, ruote e nuovi tipi di animali (gorilla, ragno e rana), picchiando ripetutamente il sedere per terra con violenza; dopo essermi meritata un applauso spontaneo da parte di tutti i ragazzi, mossi a compassione dalla mia cocciuta testardaggine ed i complimenti del maestropanza per la mia coordinazione (ma davvero?! e chi mai se n'era accorta!); dopo aver sofferto e sudato come non mai, aver chiesto pietà al gigante che mi è capitato in coppia per lo stretching e aver ripetutamente pensato a nonnamanager ("oddio! sei pazza...tu muori!"), dopo tutto questo e troppo altro per avere la forza di scriverne... mi sono ritrovata sotto la doccia a provare le prime tecniche di cintura bianca appena imparate!
Avrei fatto meglio a contare i lividi.

Gelato

Ieri è stata una domenica calda e assolata e gran parte degli amici e conoscenti sono andati a trascorrerla al mare.
Nel primo pomeriggio la bambolotta si è svegliata alle tre, dopo una pennichella lampo, nervosa e più stanca di prima. Il Fatalista ha tentato di distrarla giocando con lei, ma la piccola era troppo insofferente.
"Fortunata, che ne diresti se uscissimo a prendere un gelato?"
"Va bene...sai che faccio? Evito di dare la merenda alla bambina, così le facciamo assaggiare un po' di gelato nella coppetta...del buon gelato artigianale non le farà male, no?!"
Così siamo usciti: abbiamo fatto prima un giro a piedi nel centro storico deserto, in attesa che aprisse l'unico bar dove posso mangiare il gelato.
La bambolotta si è esercitata a camminare tenendomi la mano e chinandosi a raccogliere qualsiasi schifezza attirasse la sua attenzione, dalle cicche alle cacche di cane.
Finalmente abbiamo raggiunto il bar.
"Ciao Signorgelato! E' da tempo che non ci vediamo...vorrei far assaggiare il gelato alla bambolotta, che gusto mi proponi?"
"Fiordilatte!"
"No...il Fatalista ha detto che una volta ha provato a darglielo e lei non ha gradito...e la cremolata non andrebbe bene?"
"C'è un po' di liquore dentro...meglio se proviamo con un gusto alla frutta, signora..."
"Giusto: una coppetta di melone che piace tanto al marito ed un cono cremolata e cioccolato senza glutine per me"
Abbiamo fatto sedere la piccola peste (un po' spaesata dall'essere in un luogo sconosciuto) ed il Fatalista ha cominciato a farle assaggiare il suo gelato sulla punta del cucchiaino.
La piccina è tornata immediatamente di buon umore, ma aveva fretta di mangiare e mal sopportava il tempo fra una cucchiaiata e l'altra...così il povero marito non aveva modo di mangiare il suo gelato perché la bambolotta reclamava il cucchiaino!
Poi la furbetta ha visto me...anzi il mio cono; e mi ha supplicato con lo sguardo, i gesti ed il suo linguaggio extraterrestre di farglielo assaggiare.
Che potevo fare?!
Alla prima leccata di cremolata si è illuminata, ha fatto un sorriso da orecchio ad orecchio poi ha infilato entrambi gli indici nelle guanciotte facendo il segno di "bbbbuoooonoooooo!"
Siamo scoppiati a ridere: era così buffa tutta sporca e felice!
Ovviamente poi è stata la volta del cioccolato, che ha gradito infinitamente.
Non ho saputo dirle di no. Ha continuato a mangiare i nostri gelati a suo piacimento finché non ha addentato la cialda croccante del cono...a quel punto è impazzita dalla gioia, si è sprecata in esclamazioni di piacevole stupore indescrivibili, attirando gli sguardi ed i sorrisi di tutti i presenti!
"Bella di mamma, guarda...ti voglio mostrare una cosa: lo vedi quel signore lì? E' lui che ha fatto questi gelati..."
La bambolotta gli ha sorriso...ed ha iniziato a mandargli baci volanti a raffica!!!
Beh! Quando uno merita, merita....

domenica 12 ottobre 2014

Neomamma

La sua bambina è arrivata da poche settimane. La guarda e non le sembra vero che fino a poco tempo fa era nella sua pancia: per nove mesi ha cercato di immaginarla e di immaginarsi con lei fra le braccia, senza riuscirci.
Ora è finalmente lì, accoccolata sul suo petto e dorme tranquilla, cullata dal respiro della sua mamma e tranquillizzata dal battito del suo cuore. Lei prova l'impulso di volerla baciare, fa per alzarla e portarla al viso...ma ci rinuncia, non vuole disturbare i suoi sogni. Ha ancora paura anche solo a sfiorarla, la sente fragile, troppo fragile per le sue mani e le sue braccia; persino per i suoi baci.
Allora ne annusa l'odore, la respira... e l'accarezza con lo sguardo.
Com'era la sua vita prima di quel cucciolo già non lo ricorda più.
Quella piccina si è fatta attendere per cinque lunghissimi anni, ma c'è sempre stata nel suo cuore: è nata nel suo pensiero già quando ha incontrato quello che sarebbe diventato suo marito.
I bambini che devono nascere sono degli angeli speciali...o almeno così immaginavo la mia bambolotta quando scoprivo che neanche quel mese era andata a buon fine...sono tutti lì che giocano fra loro e quelli più furbi aspettano il momento giusto, quello che vedrà i loro genitori pronti ad accoglierli ed a donar loro l'Amore di cui hanno bisogno, mentre alcuni impavidi decidono di arrivare a sorpresa, altri hanno fretta di conoscer mamma e papà, altri ancora cambiano idea durante il viaggio e decidono di ripassare poi...
Non conosco nel dettaglio com'è andata nel caso della neomamma, ma l'importante è che ora siano insieme.
Le guardo e penso che anche io e la bambolotta siamo state così.
Ricordo la sensazione di avere fra le braccia un carico troppo prezioso per esserne all'altezza; la paura di farle male, il senso d'inadeguatezza. Il peso dello sguardo di chi aveva più esperienza, la frustrazione per le parole degli impiccioni.
Ma ti vedi? Sei brava, sei la migliore madre del mondo. Il tuo angelo ha scelto te fra milioni, sei la sua metà della mela...pian piano acquisterai sicurezza e tua figlia ti insegnerà a migliorare sempre più. Crescerete insieme. E crescerà anche il tuo amore, anche se sembra assurdo a pensarci, perché già così ti esplode il cuore.
E farai fatica a nasconderlo, ma dovrai farlo se un giorno vorrai regalarle la libertà.

sabato 11 ottobre 2014

Prima lezione

Sono entrata dubbiosa, ce l'avevo scritto in faccia che stavo pensando di essermi sbagliata, che no, non avrei voluto affatto frequentare una palestra di arti marziali. Alla mia età poi?!
Maestropanza mi ha detto:
"Togliti le scarpe, Fortunata. Inizia a camminare lungo il bordo del tappeto, prendi confidenza con lui. All'inizio fa uno strano effetto."
Orde di ragazzini saltavano e rotolavano qua e là, come se avessero corde invisibili a sostenerli.
"Ma se mi vengono addosso?!"
"Non ti preoccupare, ti scanseranno"
"Sicuro?"
"Sicuro, vai tranquilla. Sanno quello che fanno."
In effetti inizialmente mi sentivo instabile a camminare sul tappeto. Poi pian piano ho aumentato il passo, quando mi sono sentita più sicura ed ho sperimentato che i bimbi-stuntman sono in grado di calcolare i millimetri ed hanno gli occhi anche dietro la schiena...
Maestropanza non scherzava: la lezione è per tutti.
Ogni età: c'erano bambini di dieci anni, adolescenti, universitari, un signore attempato...ed io... perché "è importante stare tutti insieme, ognuno di noi può imparare dall'altro, anche i grandi dai piccoli".
Ok. Mi fa strano, ma se dici che funziona...
Ho iniziato con esercizi di rilassamento e postura: una figata pazzesca! Ho deciso che devo avere un quadro svedese anche a casa, lo amo, mi ci sono appesa in ogni posizione, tirando ogni muscolo contratto. Con calma, perché maestropanza mi sorvegliava ed interveniva un istante prima che mi prendesse la solita maledettissima fretta.
Ho perso la nozione del tempo, mi sono concentrata su di me, su quello che mi diceva il mio corpo.
"Fortunata, ti vuoi unire a noi per il riscaldamento?"
"Certo!"
Ho corso, fatto un percorso ad ostacoli in velocità, ho imparato a fare "l'orso", ho visto come si fa "il gorilla", "il ragno" e le ruote. Ho dimenticato quanti anni avessi, avrei voluto rotolarmi in terra con gli altri, ma lo sguardo severo di maestropanza mi fermava quando stavo per esagerare.
Poi siamo passati alle tecniche di autodifesa.
Ho visto come ci si difende da schiaffi, spintoni e tentativi di strozzamento. Ho provato a difendermi seguendo le indicazioni ed i consigli dei giovani "veterani", ma ho tanto da esercitarmi.
Poi stretching, respirazione, maestropanza che passa a schioccarci la schiena, meditazione, strani saluti in un linguaggio sconosciuto, inchini ed applausi.
Ed ho guardato l'orologio, la prima e unica volta durante tutta la lezione: un'ora e mezza era volata!!!

Ho visto ragazzi composti, consapevoli delle loro potenzialità ma sempre lucidi. Mai un movimento di troppo, i grandi che controllano i piccoli, i piccoli che emulano i grandi.
Avevo timore di trovarmi nel bel mezzo di pazzi esaltati.
Ho trovato persone con indosso la maglia con su scritto "Stop alla violenza", che si impegnano quotidianamente, anche con manifestazioni, per migliorare la società in cui vivono.

Lo stesso...

Ieri sera dopo la palestra avevo l'adrenalina a mille...non riuscivo a prender sonno anche se ero distrutta.
Poi, finalmente, il sonno.
Poco dopo ha iniziato ad urlare la bambolotta, la prima di una serie di risvegli che mi hanno costretta ad alzarmi per gran parte della notte.
Stamattina:
"Fatalista ma ieri sera hai dato la melatonina alla bambina prima di metterla a nanna o ti sei dimenticato?"
"Uhhhh! L'ho dimenticato! Vabbè...poco male...tanto ha dormito lo stesso..."
Tu hai dormito lo stesso...

venerdì 10 ottobre 2014

Mi raccomando

"L. l'hai fatto questo benedetto esame o no? Bravaaaaa!!! Allora stasera facciamo un po' di rilassamento...
"A. che fai domenica? Ti tocca servire messa?...anche tu V.?
"M. ma quanto sei magro?! Dimmi: mangi? Sei sicuro che mangi? Sforzati di più...
"F. mi ha chiamato: ha la febbre e stasera non viene...ma come? anche M. ha la febbre? ma non è che la sua è febbre per la partita dell'Italia contro Barbaggiann? E' vero? Allora gli telefono, vediamo come sta...
"Ehi tu! Basta con questa tosse, non ne posso più! O lo dici tu a tua madre o lo faccio io stesso stasera: devi prendere qualcosa!...Signora! Suo figlio deve prendere qualcosa per la tosse, un mucolitico...scommetto che è lui che non vuole curarsi vero?! Hai sentito la mamma? Tu e tua sorella dovete smetterla di andare scalzi per casa, altrimenti non guarirete mai!

"Fortunata, come è andata? Ti è piaciuta la nostra lezione...pensi di tornare?"
"Certo, maestropanza...ci vediamo lunedì!"
"Copriti bene, mi raccomando..."

Dio li fa poi li accoppia

"Fortunata sei pronta?"
"Per cosa?"
"Per la palestra!"
"Sì: ho anche lavato le scarpe da ginnastica, sono fuori ad asciugare. Per domani sera sarò a posto"
"Potevi fare a meno di lavarle, tanto non ti servono"
"Come non mi servono?! E come faccio in palestra?!"
"No, non ti servono ho detto..."
"Spiegati, per favore!"
"C'è il tappeto, ci lavorerai scalza o al massimo con i calzini"
"Ma che razza di posto è? Cosa si fa?"
"Ti piacerà, ti ho detto!"
"Vabbè, ho capito...tanto stasera andremo a vedere; ma andiamo, vero?... così mi rendo conto!"
"Sì, fatti trovare pronta alle 19.30 così lasciamo cinque minuti la bambolotta con tua madre e non perdiamo tempo".
Questa conversazione è avvenuta ieri, al mio rientro dal lavoro.
Di sera, come promesso, il Fatalista mi ha accompagnato in palestra.
E' vicinissimo, neanche cinque minuti a piedi da casa.
La porta era chiusa, abbiamo citofonato ed è venuto ad accoglierci direttamente il maestropanza, intento in quel mentre nelle pulizie del famoso "tappeto" nominatomi dal marito misterioso, non ancora visibile ai miei occhi dalla sala in ingresso.
"Buonasera! Ti ho portato mia moglie, per fartela conoscere...ecco, lei è Fortunata! Moglie, fai pure tutte le domande che vuoi!"
"Ehm...buonasera...volevo sapere...ma che fate qua? (cioè: ma si può essere più cretina? penserà che sono matta io, non che ho un marito idiota che si diverte un mondo a prendermi in giro!) Mi spiego: costui si è presentato a casa ieri sera dicendomi che inizierò la palestra domani. Punto. Non ha voluto aggiungere altro. Per questo ho fatto quella domanda, che potrà essere sembrata strana...insomma innanzitutto ho bisogno di capire cosa farò"
"Farai ginnastica"
Maestropanza, avrai anche l'aspetto simpatico, ma io inizio a temere che mio marito mi abbia iscritta per le sue affinità con te, più che per altro..."Io odio gli attrezzi, i tapis roulant, i pesi..."
"Non farai niente di tutto questo: guarda, abbiamo solo il tappeto..."
Finalmente mi porta nella seconda sala, dove il pavimento è ricoperto per tre quarti da un tappeto in gomma tipo quello che usiamo per far giocare la bambolotta, solo molto più doppio. Non c'è nient' altro in giro.
I punti interrogativi si moltiplicano, io mi isolo e ascolto i due uomini che si confrontano  sulle attività che farò durante il riscaldamento...il Fatalista propone corsa ed una serie di esercizi a corpo libero.
"Ehm, scusate...quindi farò ginnastica? Ma il riscaldamento per cosa? cioè, dopo che si fa?"
"Dopo passiamo ad un po' di tecnica...non ti preoccupare, ci penserò io!"
Maestropanza, tu sei il gemello del Fatalista, siete stati separati alla nascita...
"Qualche tecnica di che?"
"Autodifesa"
"Ah! Bello, interessante: quindi qui si fanno corsi di autodifesa?"
"Arti marziali, qui si fanno arti marziali"
Ehhhhhhhhhhhhhhhhh??????????????
"Ma io voglio dimagrire!!!" ecco, ora penserà che sei davvero cretina...ecchissenefrega! insomma, io devo buttare via i chili di troppo, cos'è questa roba orientale?! Io vengo da un corso di Zumba!
Il maestropanza si fa serio, assume il cipiglio del Maestro Shifu di Kung Fu Panda e dichiara:
"Dimagrirai!"
Io mi indispettisco, poi lui aggiunge in tono minaccioso:
"A proposito: qui si fa lezione per tutti e con tutti; adulti, bambini, disabili, autistici, persone con la sindrome di Down...tutti!"
Forse non hai capito che l'unica disabile che avrai al corso sarò io, perché pigra e geneticamente incapace...però mi stai proprio simpatico! Ci sto!
"Ok, ci vediamo domani sera...ah! quello che faremo è questa cosa scritta sulla porta?"
"Sì"
Finalmente!
Stasera farò la mia prima lezione di Kempo Do In.
So scriverlo ma non ho la più pallida idea di come si pronunci...oltre a tutto il resto...

giovedì 9 ottobre 2014

Causa-effetto

Ultimamente nonnamanager cerca di convincere la bambolotta a darle un bacio o farle una carezza.
La piccola non tollera richieste: è una bambina d'impeto, i suoi slanci non si possono catturare.
Allora mia madre ha pensato di muoverla a compassione fingendo di piangere al suo diniego: copre il viso con le mani ed attacca la lagna:
"Uhhhhhh, uhhhhhhhhh, uhhhhhhhh!"
La furbetta non solo è totalmente insensibile al lamento, ma si scoccia anche...pertanto ha imparato a farle il verso.
La imita; la imita con l'intenzione di prenderla in giro.
Così mi ritrovo con due pessime attrici di soap opera che ululano durante i giochi pomeridiani.
Non solo.
La bambolotta  non ha semplicemente imparato a fingere il pianto, imitare la nonna e prenderla in giro...lei ha capito esattamente il rapporto causa-effetto della scenetta e lo usa a suo piacimento.
Ora ad esempio, dopo aver chiesto insistentemente qualcosa di proibito, essersi sbracciata ed aver urlato, copre il viso con le mani ed inizia a lamentarsi, accompagnando il tutto dal tipico movimento del busto: avanti e indietro, avanti e indietro...
Con pazienza le dico di smettere, ché tanto lo so che finge.
Allora lei si spazientisce, stringe i pugni e urla. Poi piange. Davvero stavolta.
Ma...non si sa mai con la minuscola...forse finge ancora...

Ieri, oggi e domani

''Bambolotta, fai vedere alla maestra come fai i passettini...''
Dopo poco la piccola Stefy mi tira la manica, attirando la mia attenzione:
''Lo sai che io oggi, quando sono diventata piccola e non sapevo camminare, sono caduta e mi sono fatta male?''
''Oggi?! Beh, in effetti se fosse accaduto ieri saresti stata ancora nella pancia della mamma dove è difficile cadere...e domani?''
''Domani ero ancora piccola e dormivo nel lettino''
''Molto interessante, piccola. Ora però devo andare al lavoro prima di confondermi troppo...''

mercoledì 8 ottobre 2014

Fidati

Due giorni fa, il marito:
"Fortunata, che hai deciso di fare con la palestra?"
"Ah, sì! Ho dimenticato di dirti che, cambiare per cambiare, vorrei andare in un posto vicino casa...per recuperare tempo ed evitare di mettermi nel traffico anche a fine giornata. Così ho chiesto un po' in giro...ma vanno tutti alla megapalestra dove vai tu...vabbè, insomma...non mi sono arresa ed ho cercato su internet: ha scoperto che esiste una palestra a due isolati da noi!!! Non si capisce cosa facciano, ma vorrei farci un salto"
"Ma dov'è?"
"Sali la strada, la seconda a sinistra, poi mi pare... o la prima traversa o la seconda a destra"
"Ho capito! Ma è un buco! Ma mi sa che fanno cose così, niente a che vedere con Zumba!"
"Che sia un buco, come dici tu, a me fa piacere. Poi se non vedo con i miei occhi e non vado a parlarci non posso sapere o giudicare"
"Vabbè, basta che ti decidi. Muoviti ad andare a vedere!"
Ieri è stato impossibile. Oggi peggio di ieri!
Quando stasera il Fatalista è rientrato dal lavoro mi ha subito chiesto:
"Sei andata a vedere in palestra?"
"Macché: mia madre è arrivata da poco, abbiamo fatto cenare le bambine devo ancora fare il bagnetto alla bambolotta...niente, non sono proprio riuscita a scappare un attimo!"
"Beh, io scendo a chiudere le macchine. Vuoi che vada io?"
"Tu? Dove?!"
"In palestra!"
"Tu per me?"
"Sì, vado ad informarmi io"
"Ok, mi faresti un favore. Grazie!"
Dopo neanche dieci minuti è tornato. Ho pensato che avesse dimenticato di andare in palestra: troppo poco tempo per fare tutto...
"Fortunata, per la palestra tutto ok."
"Cioè?"
"Inizi venerdì"
"Inizio? Cosa?!"
"Tu non ti preoccupare. L'istruttore ti aspetta. Fidati, ti piacerà!"

Alba

Ieri è stata una giornata piena, di quelle che non mi lasciano il tempo per pensare, figuriamoci per scrivere!
Ma non voglio parlare di questo, voglio mettere nero su bianco una cosa, prima che mi passi di mente.
Allora...
In merito agli impegni, come ciliegina sulla torta ieri sera c'è stata una festicciola a casa di nonnamanager. Da un lato ero in pensiero per la bambolotta che è poco flessibile sugli orari e non riesce a dormire in nessun posto che non sia il lettino, chiusa nella sua stanzetta in religioso silenzio; dall'altro pensavo al tempo che avrei perso: quel tempo che dedico alla casa, alle lavatrici e a me stessa (il blog) subito dopo che lei è a nanna.
Però...vuoi mettere il piacere della buona compagnia? Della caciara, degli adulti (non colleghi di lavoro) con cui scambiare quattro chiacchiere, della famiglia radunata?
E' stata una bella serata. Durata poco per via della stanchezza accumulata durante il giorno.
Ad ogni modo, siamo tornati a casa piuttosto presto, ma si è fatto tardi come al solito, sbrigando faccende che non potevo rimandare.
Poi a nanna.
Tutta una tirata finché il Fatalista non mi ha svegliata con mezz'ora di ritardo dicendomi "ma non hai sentito la sveglia?!"
No. Non l'ho sentita e se l'ho sentita mi sono riaddormentata e ne ho cancellato il ricordo.
Non ho avuto il tempo per fare tutte quelle cose che in genere faccio prima di uscire di casa (tipo stendere i panni, lavare i piatti della colazione, riordinare tutto...): ho solo fatto colazione, mi sono lavata e vestita, ho fatto il letto, ho preparato la mia borsa e quella della bambolotta e via!
Ho comunque speso tempo al nido con mia figlia, ho detto due chiacchiere con la maestra ed ho lasciato la bambina serenamente, senza correre.
Sono arrivata al lavoro alle 8.25, perfettamente in orario.
E' vero: in genere non arrivo oltre le 8.15. Ed oggi pomeriggio avrò più cose da fare.
Ma quanto mi sento più riposata e serena?
Mi serve davvero alzarmi all'alba anche quando sono a pezzi?!

lunedì 6 ottobre 2014

Meteoropatica

Vivo in un paese del sud; internato, piuttosto lontano dalla costa.
Ricordo che il giorno del mio compleanno nevicava sempre e spesso gli amici rimanevano bloccati a casa dopo la festa, per via del ghiaccio che rendeva impraticabili le strade.
E poi ricordo il caldo soffocante d'Agosto, l'asfalto che bolle, le nottate ardenti.
Insomma il clima è quello tipicamente continentale, estremamente caldo d'estate e freddo d'inverno; l'umidità è sempre stata scarsa durante tutto l'anno.
Questo fino ad una decina d'anni fa, più o meno.
Ormai non si fa più il Natale con la neve, anzi sono anni che non  nevica più...
L'estate è molto più fresca,  si può tranquillamente fare a meno dei condizionatori. Poco male.
Questo cambiamento del clima mi starebbe anche bene (senza pensare alle implicazioni...) se la mattina non mi sentissi catapultata in Pianura Padana.
Nebbia. Un nebbione fitto fitto. Tutti i santissimi giorni. E chi l'ha mai vista tutta 'sta nebbia in una volta?!
Adoro il sole, la pioggia, la neve, persino il vento. Ma la nebbia no.
Mi fa proprio stare male. Non è solo una cappa odiosa fuori, mi crea una coltre anche al cervello!
Non posso pensare, le rotelle si inceppano.
E mi viene mal di testa: fulmineo, istantaneo.
Arrivo al lavoro di cattivo umore, stonata e maldisposta.
Non lo so se è meteoropatia o suggestione, fatto sta che il clima mondiale è cambiato ed anche io mi dovrò adeguare.
Salvo fare i bagagli e trasferirmi alle Hawaii. Quasi quasi...

domenica 5 ottobre 2014

Emozione

Due, forse tre.
I primi. I primi veri.
Gli occhietti brillanti più del solito, il sorriso da monella furbetta, il nasino arricciato, le gambotte incerte, le braccia tese verso il mio abbraccio avvolgente.
I primi passi. I primi passi verso le mie braccia.
Un nodo in gola e l'emozione, fortissima, a stento trattenuta.
Non si può scrivere né descrivere...

sabato 4 ottobre 2014

Sopravvissuta

Mattinata di follia.
Corsa e spese. Corsa, spese e nervosismi. Corsa, spese, nervosismi ed incidenti.
Siamo usciti tutti insieme alle 10.30, la famiglia fortunata al completo.
Programma: duecento miliardi di cose da fare in un'ora e mezza, perché alle 12.00 la bambolotta pranza...se per quell'ora non è seduta al seggiolone si altera...e non conviene trovarsi davanti ad occhi indiscreti quando inizia la sua follia...
Prima tappa dal macellaio di fiducia: stasera cenetta in compagnia, abbiamo invitato una coppia di amici con la loro bambina visto che il tempo non invoglia ad uscire; avendo troppi impegni non riuscirò a preparare chissà cosa, per cui ci mettiamo al sicuro ordinando della carne arrosto: devo pensare solo all'antipasto, ai contorni ed al dolce.
Seconda tappa al mercato: il Fatalista ha distrutto due maglioncini in due giorni. Lui dice che è a causa del borsone della palestra: a quanto pare mangia gli indumenti e li risputa in fili disconnessi...io ho i miei dubbi...mah! Mentre il padre tentava di misurare qualcosa, la bambolotta ha deciso che non gradiva la folla ed ha tentato di rovesciare tutto quello che era a portata del passeggino (bancarella inclusa) tra urla disumane e capricci. Siamo scappati via inseguiti dagli sguardi pesanti delle signore presenti che avranno di certo pensato che la stessimo torturando...
Terza tappa alla Sanitaria: ho fatto rifornimento mensile per la bambolotta ed al momento di pagare il Fatalista ha preso il passeggino ed è uscito, lasciandomi con due buste da cinque quintali l'una da trasportare sino alla macchina. Le commesse hanno guardato la scena con disapprovazione: l'ho raggiunto e per salvare la faccia gli ho sussurrato un "forse è il caso che facciamo a cambio..."...asino di un marito!
Quarta tappa in un negozio per l'infanzia: una collega di lavoro ha partorito ed ha fatto la lista baby dall'altra parte della città...che poi lei abita vicino casa... non me lo spiego... vabbè! Il Fatalista resta in auto a distrarre la bambolotta seduta nel seggiolone, facendola giocare con il suo telefonino. Io entro sperando di prendere due piccioni con una fava: oggi pomeriggio alle 18.00 dobbiamo andare a trovare un'altra amica che ha avuto una bambina, devo pensare ad un regalo anche per lei! Niente da fare: il negozio non solo è in capo al mondo, ma è anche totalmente sfornito di abbigliamento (oltre al resto...).
Rientro in macchina e dico al Fatalista di portarmi in un altro negozio, lui bestemmia, scappa al volante e lascia il telefonino nelle mani della bambolotta che inizia ad essere stufa e lo lancia con vigore per terra. Altre bestemmie.
Quinta tappa al negozio più fornito: entro, saluto, vedo un cappottino/pellicciotto super elegante della taglia giusta, non guardo altro, pago, saluto, scappo in macchina e...ma che fa? piove? noooo, non è possibile...anche la pioggia ora?! no...ma è bianca...anche il vetro del finestrino ha tutte queste macchiette bianche...ma cosa diamine è?
Pittura. Ebbene sì. Due idioti tinteggiavano il balcone e non si sono accorti di tinteggiare anche me e la mia macchina (che è bianca...per fortuna!). Altre bestemmie del Fatalista. Irripetibili.
"Fortunata, visto che siamo da queste parti conviene andare al caseificio..."
"Scendi tu questa volta!" così abbiamo bruciato la sesta tappa.
Settima ed ultima fermata al supermercato: dovevo prendere poche cose, abbiamo dribblato tutti, il marito sembrava Schumacher alla guida del carrello. Mentre finivo di far la spesa, lui era già in fila alla cassa. Da lontano ho visto la bambolotta armeggiare con mezzo litro di yogurt. L'ho vista ma non l'ho guardata, non pensavo, ero distratta. Se tua figlia è con tuo marito la responsabilità è sua, no? Non dovresti controllare né lei, né lui...figurati tutti e due!
SPLASH!
Amen!
Ho fermato la fila, chiesto un rotolo di carta, aiutato la commessa a pulire per terra e aiutato la signora in fila dietro di noi a ripulirsi le scarpe, mentre il marito bestemmiava.
"Posso sapere come ti è venuto in mente di dare mezzo chilo di yogurt in mano ad una bambina di quattordici mesi?"
"Faceva i capricci, poi pensavo che la guardassi tu...che diamine! E' pure il gusto che preferisco!Porca@@@@!"
Io lo uccido! Ma che gli passa per la testa? Ora il problema è che ha perso il suo yogurt preferito?! Oddio non capisco più chi fra i due fa i capricci... "Aspetta che corro a prendertene un altro, tu guarda la bambina stavolta" gli dico minacciosa.
Mentre mi allontano sento lui che rimprovera la bambolotta e penso che non conviene urtarla, che non è affatto il momento giusto...
Non faccio in tempo ad arrivare al banco frigo che sento le urla di nostra figlia: ha perso lo yogurt, è stata rimproverata senza aver colpa alcuna, ed è scattata l'ora X, quella del pranzo.
Siamo arrivati in ritardo di un quarto d'ora sulla tabella di marcia.
Proprio non so come siamo sopravvissuti.
Anzi, come sono sopravvissuta.

Diffidenza

La bambolotta non si fida di nessuno, neanche del Fatalista che pure adora sopra ogni cosa in questo periodo. Chi le dà sicurezza? Se stessa, solo se stessa.
Ad esempio se non riesce a fare qualcosa non cerca me o il padre per farsi aiutare: si ostina, si arrabbia, tenta all'infinito finché non trova un modo o scoppia in un pianto disperato.
Il più delle volte non ti permette di intervenire.
In piscina non ha mai fatto nessun esercizio in cui non avesse almeno in parte il controllo della situazione, non si è mai stesa a pancia in su per lasciarsi trasportare dal papà, non si rilassa, non abbassa mai la guardia.
Così per i primi passi. Si rifiuta. Eppure sta in piedi una meraviglia! Non si sente sicura di poter camminare da sola e non si fida delle braccia che le tendiamo.
E' incredibile...anche un po' frustrante, almeno per me.
Si appoggia e divani, pareti, porte, specchi...ma non alle persone.
Persino nonnamanager, che pure le ha insegnato tantissime cose, con costanza e determinazione, è impotente: la mette in piedi e lei si siede, si ribella fino a piangere.
Inutile insistere, magari peggioriamo la situazione.
Ogni bambino ha i suoi tempi a quanto pare dettati anche dal carattere.
Ma una persona speciale c'è. Qualcuno che la ispira come nessun altro, anche se la vede una volta alla settimana. Quella persona è F. e dal loro primo incontro ho capito che c'è affinità reciproca.
Ieri ne ho avuto la conferma: la bambolotta ha ascoltato F. che le diceva qualcosa all'orecchio ed è rimasta in piedi, sola, tra le sue braccia larghe che non la sfioravano neanche.
Non una volta sola, più volte di seguito fra la mia gioia ed incredulità.
"F.! Come hai fatto?! Insegnami!"
Mi ha spiegato come posizionarla e rassicurarla, poi abbiamo tentato di farle fare qualche passo: perde ancora l'equilibrio per cercare di raggiungere le mie mani, ma almeno mi permette di provare... anzi di farla provare!
Oggi al momento giusto ho intenzione di rifarlo: chissà se funziona senza F.!!!

giovedì 2 ottobre 2014

Il decotto

Ieri, dopo il lavoro, ore 15.30:
"Fatalista cos'hai fatto...cosa sono quei residui nel colino...come mai hai preso la mia tazza?"
"Ho incontrato una paziente e mi ha dato questa ricetta per la faringite"
"?"
"Sì, le ho detto che neanche con l'antibiotico riesco a guarire, non ti accorgi che sto male? Sto morendo...comunque lei mi ha detto di fare questo decotto e che sarei guarito"
"Decotto di che?"
"Aglio e limone"
"Ah, ecco..."
"Perché fai quella faccia? E' buonissimo: non so come... ma l'aglio non si sente proprio!"
Forse se lo bevi...ma puzza tutta la casa..."E' il limone...copre un po' il gusto dell'aglio"
"E poi l'aglio ha proprietà antibatteriche, quindi non può farmi che bene"
"Sì, credo che valga lo stesso discorso anche per il limone" 
"Ne vuoi? Te lo preparo..."
"No, grazie! Sto bene così" ...ora fammi solo lavare tutto che poi ti mando a buttare l'immondizia: dobbiamo disinfestare l'aria...e la mia tazza.

Ieri sera, dopo cena:
"Fatalista, che fai?"
"Preparo il decotto...lo faccio anche per te"
"Noooo...ehm, no...grazie. Fallo per te, io sto bene: non ne ho bisogno"
"Ma ti fa bene!"
"A cosa? Se sto bene a che mi serve?!"
"A stare ancora meglio!"
"No...guarda ho un sonno...devo proprio scappare a letto. Ti aspetto di là" ...fai pure con calma!

Stamattina:
"Buongiorno Fortunata"
"Buongionno..."
"...sei raffreddata?"
"...no...è solo..."
"...ti faccio il decotto così ti passa..."
"...no...ho solo il naso un po' chiuso..."
"...devi berlo!..."
"...è solo un po' di allergia! Smettila, non lo voglio il decotto!"
"Ma ti fa bene!"
"All'allergia?! Ora mi passa, tranquillo"
"Vabbè"

Oggi, dopo il lavoro:
"Sto facendo il decotto, ne vuoi?"
"No"
"Senti Fortunata..."
"Sì?"
"Ma i limoni in frigo erano quelli nel cassetto? Voglio dire c'erano solo quelli?"
"Sì!"
"Vedi che son finiti..."
Col cavolo che ti ricompro i limoni! Vediamo se ti bevi il decotto di solo aglio...


mercoledì 1 ottobre 2014

Sport e sfiga

Tuuuuuuuu   Tuuuuuuuu   Tuuuuuuuu
"Pronto?"
"Maestra panzerotta, sei tu? Sono Fortunata!"
"Ciao Fortunata, come stai?"
"Ora che riesco a parlarti, bene! E' un mese che ti cerco ma mi risponde la segreteria telefonica!...Senti, domani posso ricominciare il corso di Zumba? C'è ancora la minimaestra? Gli orari sono sempre quelli?"
"Ehm...Fortunata...non so se hai saputo...ma io ho ceduto l'attività"
"COSA?! COME?! Non so niente, che vuol dire...SPIEGAMI!"
"Non ce la facevo più: ho tre figlie, hanno bisogno di essere seguite, ho deciso che era meglio così, per me e per loro"
"Ah! Capisco...scusa, sono rimasta un po' interdetta...mi trovavo così bene da te...un ambiente così familiare! Ma posso capirti, io ho una sola bambina e già non ho più tempo per me...figuriamoci tu!"
"Quando son piccini come la tua ti assorbono completamente, poi, una volta all'asilo, ti sembra di esserti liberata...invece arrivano a scuola e...hanno bisogno di me, non potevo fare altrimenti"
"Hai fatto bene, mi dispiace per me ma sono estremamente contenta per te!"

Tre mesi: sono riuscita a fare solo tre mesi di palestra quest'anno.
E non è che mi piaccia... però fa bene e poi mi divertivo con le ragazze e la minimaestra: la risata valeva bene una sudata!
Il problema è che non sono fatta per le grosse palestre, quelle dei centri sportivi con un'affluenza esagerata, i parcheggi sempre pieni, gli spogliatoi affollati...come faccio adesso?!
Mi vien da piangere dai nervi: vorrei fare qualcosa per me, ritagliarmi del tempo da dedicare a rimettermi in forma...ma alle mie condizioni!
Già sono una gran pigrona, se poi mi iscrivo dove si è iscritto il Fatalista è certo che non ci andrò mai! A parte che incontrerei tutti i colleghi del lavoro...e che svago è?!
Ma che sfiga!
Ora che lo racconto a mia sorella si piegherà in due dalle risate: mi dirà che era un evento troppo eccezionale che perdurassi nella mia impresa di fare sport...e che è colpa mia se la palestra ha chiuso!