Tickers mammole.it
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venerdì 28 febbraio 2014

Cappuccetto rosso

Qualche sera fa chiedo al Fatalista...
"Marito, metti tu a letto la bambolotta?"
"Ma con me non dorme!"
"Perché con me sì? Inventati qualcosa, tienila occupata mentre io faccio i piatti"
Dopo un poco, dal baby monitor:
"Ora papà ti racconta la favoletta...la conosci la favoletta di cappuccetto rosso? Cappuccetto rosso va a trovare la nonna e nel bosco vede tanti fiori, i coniglietti, gli alberi...poi incontra il lupo cattivo...no, prima va dalla mamma per prendere dei dolcetti da portare alla nonna. Quando cappuccetto rosso arriva dalla nonna le apre il lupo, perché il lupo si è travestito dalla nonna dopo che se l'è mangiata.
Allora cappuccetto rosso gli fa:
'che occhi grandi hai...è per vederti meglio; che orecchie grandi che hai....è per sentirti meglio; che bocca grande che hai...è per mangiarti megliooooo!!!'
Così il lupo si mangia cappuccetto rosso...Ti è piaciuta la favoletta? Beh, ora dormi! Buonanotte apapà!"
Dopo qualche secondo il Fatalista entra in cucina soddisfatto.
"Che fa la bambolotta, dorme?"
"No, ma l'ho lasciata con Matilde"
"Scusa se mi intrometto nei vostri discorsi...ma, a parte tutto il resto, il cacciatore che salva cappuccetto rosso e la nonna...che fine ha fatto?"
"E me lo sono dimenticato..."
"Ora capisco perché nostra figlia non dorme!"

Nonnamanager

Mia madre è attualmente la migliore amica della bambolotta.
La piccola furbetta non la considera come nonna, è la sua compagna di giochi, il suo pupazzofaituttoquellochetidicoio.
Vederla in questi panni è strano perché con noi figli è sempre stata severa e poco malleabile; in più ha altre due nipotine (figlie di mia sorella) con le quali continua ad essere severa e poco malleabile.
Casalinga in carriera, non ha mai tempo da perdere; si alza dal letto già truccata e vestita di tutto punto, mai un capello fuori posto (al contrario di me); come gran parte delle donne è il fulcro della famiglia, quindi il suo telefono squilla in continuazione...perché tutti noi ci informiamo su chiunque e su qualsiasi cosa tramite lei.
Ad esempio, se ora chiamassi mio fratello non avremmo molto da dirci perché lei ha detto a lui tutto su di me e viceversa.
Questa donna così impegnata trova il tempo di venire a trovare la bambolotta due volte al giorno; le fa il giocoliere (davvero! con due o tre palle come quelli del circo! ma dove avrà imparato?!); le insegna a ballare (!); mi aiuta a farle il bagnetto e la mia furbetta le fa puntualmente la doccia schizzando l'acqua con manine e piedini come una forsennata (i capelli perfetti di mia madre ne risentono, ma lei non fa una piega!).
Inutile elencare tutte le attività alle quali si dedicano insieme, tanto il risultato è che se al citofono, al telefono o alla porta suona qualcuno che non sia la nonnamanager, la bambolotta fa una faccia così delusa che ti si spezza il cuore!

Labirinti

Il mio sogno ricorrente: mi trovo in un paese o una città che dovrei conoscere e invece non riesco mai ad arrivare dove devo o voglio andare. Alcune volte sono in macchina, più spesso a piedi; in genere mi accompagna qualcuno di famiglia. E' sempre un susseguirsi di vicoli, stradine, scale, sotterranei.
Il paese è abitato, ma nessuno mi è utile per trovare la strada giusta.
In buona sostanza non c'è via d'uscita, mi sento in gabbia.
Non ci vuole Freud per capire che è la realizzazione della mia paura di non trovare soluzione ai problemi che mi affliggono.

Questo limbo che viviamo in attesa dei risultati degli esami della bambolotta sta generando un'inaspettata svolta nelle nostre speranze di genitori.
Speriamo che l'esito sia positivo.
Perché se è positivo esiste una soluzione.

giovedì 27 febbraio 2014

Girello

La bambolotta è molto vispa e ultimamente apprezza particolarmente il grande senso di libertà che le offre il girello. Le permetto di usarlo raramente e per poco tempo, visti gli anatemi del pediatra; ma, poiché ormai me l'hanno regalato...
Inizialmente sapeva solo andare dritto e quando si bloccava inarcava la schiena in cerca di aiuto; se ignorata iniziava con i suoi "hey" via via più insistenti. Insomma dovevi starle dietro in continuazione!
Dopo un po' ha imparato a girare a sinistra ed ha dimenticato come si fa ad andare dritto, ragion per cui sembrava un cane che si morde la coda, una trottola impazzita in un paio di metri quadri di pavimento. E' stato il momento migliore del mio rapporto con il girello!
D'un tratto ha imparato a girare a destra, non ha dimenticato come si gira a sinistra, ha ricordato come si fa ad andare dritto ed ha imparato a prendere la misura esatta per uscire ed entrare dalle porte.
Credevo che tutto questo imparare fosse finalizzato a scoprire i vari ambienti della casa, invece no.
Qualunque sia il punto di partenza, la bambolotta ha un solo obiettivo: raggiungere l'angolo più nascosto del corridoio e cercare di acchiappare l'aspirapolvere.

mercoledì 26 febbraio 2014

Quattro giorni surreali

Dopo una decina di giorni dalla terza inseminazione ho iniziato ad avere dei dolori fortissimi al basso ventre. Erano più forti dei miei soliti dolori da sindrome premestruale, ricordo come se fosse oggi la sensazione di non riuscire a star seduta sulla sedia, sudavo davanti al pc ma non potevo interrompere il mio lavoro. Era un venerdì, per fortuna l'indomani non avevo in programma urgenze lavorative ed ho poltrito un po' a letto prima di iniziare uno dei miei rari sabati da casalinga; tra le varie incombenze era prevista la spesa settimanale con il Fatalista.
Da qualche giorno avevo anche delle perdite di siero dal seno e, imbottita di ormoni com'ero, pensavo a qualcosa di molto brutto...
Nel supermercato (discount) vedo uno di quei test di gravidanza vicino alle casse, e penso "e se fossi incinta?"
L'ho nascosto nel carrello tra le altre cose, tanto al massimo avrei buttato 4.78 €! Un test in più, uno in meno...oramai!
Ma il Fatalista a un tratto si accorge del test, mi lancia un'occhiataccia e con aria truce e severa mi fa: "Tu sei fissata!"
Io ci rimango male ma insisto e non lo rimetto a posto.
Il giorno dopo (domenica mattina) faccio il test e mi compare una linea rosa, un po' sbiadita ma evidente; ricontrollo le istruzioni, è positivo; mi tremano le mani, non può essere, ricontrollo...è positivo; cerco di darmi un tono, raggiungo il Fatalista sul divano, attendo la prima pausa pubblicitaria e gli dico tutto di un fiato "ho appena fatto il test è comparsa una linea rosa un po' sbiadita ma evidente ho controllato le istruzioni e dovrebbe essere positivo"
"Tu sei fissata!"
"Ma scusa, se è positivo è positivo, non esistono i falsi positivi!"
"Seee, col test del discount!"
"Vabbene, allora domani faccio le analisi del sangue..."
"Ma non puoi almeno aspettare di avere un ritardo prima di partire in quarta?! Tu sei fissata!"
"Io faccio le analisi del sangue, tu mi vai a ritirare i risultati"
"...."
Il martedì al lavoro mi squilla il telefono, messaggino telegrafico del fatalista: "beta 217"
Lo chiamo e non risponde; gli mando messaggi, cerco di rintracciarlo; poi mi arriva un sms con scritto "ci sentiamo dopo".
Miiiiiiiiiiiiiiiiiiiih, ma allora questo è scemo?!
Dopo qualche ora finalmente risulta reperibile: "Che hai fatto, dov'eri finito?"
"Ero da mia madre non potevo parlare, poi sono andato in piscina..."
Sorvolo sull'assurdità della situazione e vado dritta al dunque: "MA ALLORA E' POSITIVOOO?!"
"Ma no, non ti illudere, poi vedrai che è un falso allarme; rifacciamo gli esami...poi non so, prova a sentire il ginecologo"
Vabbè, facciamo come dice lui.
"Dottore?...Senta, ho fatto le analisi...risultano le beta a 217..."
"Congratulazioni signora!"
"Ma lei che dice...? Sono incinta?"
"Certo che è incinta! Non lo aveva capito?!"
Io l'ho capito da un pezzo...è che bisogna convincere mio marito!
Mi ha fatto rifare le analisi.

Il pacco dei terroni

In attesa dell'esito della biopsia intestinale della bambolotta, il Fatalista ed io abbiamo pensato a come sdebitarci per l'immensa disponibilità del mitico primario del nord ospedale.
Quale migliore soluzione di un bel pacco regalo di ringraziamento?
Lo abbiamo preparato con alcuni meravigliosi prodotti mangerecci locali, cose da buongustai di medio/alto livello (non caciotte insomma!).
Ero contenta e soddisfatta...ma dopo che lo abbiamo spedito mi hanno assalito i dubbi.
Al sud sarà anche normale ricevere un pacco di cibarie, ma se invece di far bene mettessimo il destinatario in imbarazzo?!
Ossantapace...e se pensano ad un pacco bomba e chiamano gli artificieri?!
Ho chiesto al Fatalista se avesse scritto il mittente, lui mi ha assicurato di sì...speriamo bene!

martedì 25 febbraio 2014

L'ora del caffè

La bambolotta non ha orari. Mangia quando dice lei, dorme quando dice lei, gioca quando dice lei.
Guardo gli altri bimbi e penso: perché sembrano avere tutti un orologio interno e mia figlia no?!
Eppure, arrivate le 15.00, qualsiasi cosa stia facendo s'interrompe e resta in attesa che il papà la prenda.
Si fa mettere nel seggiolone senza fare storie, lo guarda mentre prepara la moka, aspetta buona buona che si versi il caffè e che per lei arrivi il momento di odorare la tazzina vuota.
Dico io...com'è che l'ora del caffè la conosce?!

C'è tutto un mondo intorno...

Quando le nottate sono più lunghe del solito e le giornate si prospettano particolarmente difficili, mentre il mio braccio destro è nel lettino con la bambolotta, la mia testa pensa: immagino posti incontaminati e lontani, immagino le città che voglio visitare, penso alle persone che sono felici e serene e stanno trascorrendo un bel momento della loro vita...
Sono parte di un mondo che ha tante cose meravigliose da mostrarmi e gioie da darmi.
Poi mi alzo e c'è il sole :-)))

lunedì 24 febbraio 2014

Fantaspiegazioni e fantadiagnosi

Il problema della bambolotta è un problema di cacca (non in senso metaforico).
Non la fa, da sola non è in grado: si spreme giorno e notte da quando è nata, senza risultati.
E non parlo di semplice stitichezza; a nulla servono supposte di glicerina e clisteri: quello che entra non esce, inclusa l'acqua.
Ho imparato subito ad utilizzare sonde e sondini; fino allo svezzamento in qualche modo riuscivo ad aiutarla. Poi la situazione è precipitata, lei non voleva più neanche mangiare.
Nel nord ospedale mi hanno spiegato come fare i lavaggi intestinali: praticamente sono dei clisteri fatti con delle sonde abbastanza lunghe e grosse da permetterti di aspirare la cacchina ammorbidita dall'acqua.
Facciamo questa operazione una volta al giorno in attesa dei risultati degli esami.
Questo calvario è iniziato subito dopo il parto.
A due giorni dalla nascita sono andata al nido dell'ospedale per far presente alla pediatra di turno che la bambina non aveva mai fatto cacca: "Signora, ma se non arriva la montata lattea, che vuole che debba fare!?"
Alle dimissioni dall'ospedale, a 24 ore dalla montata lattea, ribadisco la mia preoccupazione: "Signora, lei aveva le 'acque tinte', l'ha fatta alla nascita...";  mi sono incaponita e per fortuna una puericultrice compiacente l'ha aiutata con il sondino.
I bambini devono espellere il meconio entro 48 dalla nascita e le cosiddette acque tinte sono solo sintomo di sofferenza fetale.  Ora lo so, ma allora non mi sono allarmata più di tanto.
Nei mesi successivi, nel corso delle varie processioni tra pediatra, specialista gastroenterologo, specialista chirurgo e via dicendo, ho collezionato le seguenti fantadiagnosi:
- "Con l'allattamento materno esclusivo, l'assorbimento è maggiore e la cacca è di meno": in linea di massima è falso, perché è il latte artificiale che può dare problemi di stitichezza, in più il neonato ha un naturale riflesso gastro-colico e dovrebbe fare cacca ad ogni poppata o quasi.
- "Il suo latte è denso, provi a farle bere dell'acqua o tisane": ma quale denso?! Ma se anche la cacca era liquida!
-"A questa età non la sanno fare, non sanno controllare il muscolo sfinterico, imparerà": è quella a cui ho voluto credere più di tutte, perché erano trascorsi i primi tre mesi ed ero stanca, disperata ed anche un po' depressa; ora non la voglio neanche commentare, fa davvero ridere!
Una menzione particolare merita la seguente ignorantissima diagnosi:
-"Sua figlia ha l'ano anteriorizzato, questo crea un 'cul de sac' nella parte terminale dell'intestino che rende difficile l'espulsione delle feci; quando crescerà, intorno agli otto/nove anni, scenderanno gli organi genitali interni e tutto tornerà a posto"
Questo genio e luminare, noto in tutta la nostra regione, ha evidentemente confuso l'ano anteriorizzato (spiego banalmente e me ne scuso: è la mancata coincidenza fra il foro di uscita delle feci ed il muscolo sfinterico, si cura ricostruendo chirurgicamente l'ano, non è una passeggiata!) con l'ano anteroposto (più vicino agli organi genitali rispetto alla norma); poi mi deve spiegare come l'ha misurato ad occhio?! qual è la norma?! e nei maschietti cosa scende affinché l'intestino ritorni al suo posto?!

La bambolotta non ha l'ano anteroposto, non ha l'ano anteriorizzato, non è stitica perché la cacca non è mai stata dura...la bambolotta, forse, ha il Morbo di Hirschsprung o Megacolon Agangliare.

Papà

Lo abbiamo atteso tanto.
Ieri, finalmente, la bambolotta ha iniziato ad emettere i primi suoni sensati: è sempre stata una gran chiacchierona, ma specializzata solo nelle vocali.
La sua parola preferita è "hey": vuole la pappa? hey!; vuole attenzione? hey!; è arrabbiata? heyyyy!!!
Ma ora sembra una mitraglietta: "babababababababababababababà"
La corte dei nonni ha stabilito all'unanimità che vuol dire "papà".
Ma il fatalista non è convinto.

domenica 23 febbraio 2014

Da tre a cinque in due giorni

No, non do i numeri...non ancora.
La bambolotta mette i denti con la velocità con cui il sottobosco fa spuntare i funghi.
E, se a fine poppata sono distratta e non le faccio il "gioco" di tapparle il naso, lei morde con la determinazione di uno squalo.
A sette mesi si comprende benissimo il rapporto causa-effetto e lo si rivolta a piacimento!!!

Matilde

La bambolotta non dorme mai. Vorrebbe...ma non riesce granché bene perché ha spesso mal di pancia. Provo ad aiutarla come posso, seguo l'istinto e le insegno la pazienza con l'esempio.
Da quando aveva quattro mesi abbiamo iniziato a metterle nel lettino una simpatica orsetta morbida morbida. Pian piano si è abituata alla sua presenza e l'ha sfruttata per star meglio: la stringe forte se deve aiutarsi a fare la cacchina o liberarsi dell'aria, la strattona quando è arrabbiata, la mette sul viso per calmarsi e riuscire a dormire un pochino.
Insomma credevo che Matilde fosse l'orsetto della nanna, è sempre nel suo lettino che l'aspetta.
In realtà è molto di più.
E' salita con noi al nord, ha fatto tutte le visite con la bambolotta, i prelievi, i clisteri, gli esami...e i due viaggi in treno.
Matilde è un'ancora sicura, nulla spaventa la bambolotta finchè c'è lei.
Matilde è "mamma" ed è "casa".

Che burloni!

L'altro ieri il fatalista stava portando in giro per il reparto il passeggino con la bambolotta.
Ero in stanza affaccendata, quando lo vedo rientrare con un sorrisino indecifrabile stampato in viso; lo guardo con aria interrogativa e lui mi fa:
"Gli infermieri mi hanno fatto uno scherzo"
"?"
"Avevo lasciato per pochi secondi la bambolotta e loro l'hanno nascosta nella sala infermieri"
"Oddio! Io sarei morta!"
Con l'estrema nonchalance dell'uomo duro del sud mi risponde: "Naaaaa! Veramente ho solo pensato che fossi stata tu a portartela senza dirmi niente"

Poco dopo incontro un altra mamma:
"Ma lo sai che gli infermieri hanno fatto uno scherzo a tuo marito?!"
"Sì, me l'ha detto...che burloni, no?!"
"Sì, vabbè...intanto gli hanno fatto perdere dieci anni di vita!"

Nord ospedale

In questo posto puoi trovare:
la carta igienica;
il sapone;
la mensa;
pasti per celiaci (for me ^_^);
sala consumazione pasti con play station (il fatalista non ha chiesto il telecomando per decenza);
sala giochi con animatrici che se ti vedono distrutta si offrono di tenerti i piccoli per farti riposare e passano nelle stanze a chiedere se hai bisogno di qualcosa o hai voglia di fare due chiacchiere;
carrelli colmi di biancheria pulita a disposizione h 24...incluso traversine e pannolini.
In questo posto il primario ti viene a cercare, ti becca a pranzo, ti riconosce dopo averti visto una volta sola un mese fa e ti dice "non mi sono dimenticato di voi, scusate oggi è stata una giornata frenetica..."
Ma la Sanità Pubblica Italiana è davvero una sola?!

mercoledì 19 febbraio 2014

Quel brutto vizio

Sono sempre stata una ragazza tranquilla, a tratti noiosa.
Ho avuto un'adolescenza regolare, una gioventù piuttosto morigerata.
Pur provenendo da una famiglia di caffeinomani non mi piace neanche il caffè!
Non avevo mai fatto un tiro di sigaretta fino ai ventitré anni, poi...ho preso direttamente il vizio del fumo.
La sera con la tosse mi assalivano orridi presagi sulla mia salute; ma bastava la pallida luce del mattino a diradare le mie paure e anno dopo anno il momento di smettere non arrivava mai.
Perché ero di quelle che si diceva "smetto quando voglio".
Quasi cinque anni fa abbiamo fatto una scommessa sul lavoro su chi sarebbe riuscito nell'impresa di smettere di fumare. Dopo un paio di giorni si è arreso il primo collega, dopo una settimana il secondo, il terzo ha resistito quasi un mese.
Io dopo un mese stavo ancora tenendo duro, ma ero ridotta male: avevo lo stomaco a pezzi, mal di testa continuo, la tosse non mi dava tregua. Ho pensato che prima o poi dovevo smettere, tanto valeva non sprecare la sofferenza sopportata fino ad allora. Così non ho fatto mai più neanche un tiro.

Si parte per il nord: la bambolotta ed io staremo due o tre giorni in ospedale, il fatalista si è trovato una sistemazione nei dintorni.
Grazie ad internet so più o meno cosa ci aspetta e certe volte è meglio non informarsi troppo...
sono diversi giorni che mi domando quanto sono squallida a desiderare una maledettissima sigaretta!

martedì 18 febbraio 2014

Senza parole

Qualche giorno fa:
"Marito, sai che ho aperto un blog?"
"Ah!".
Fine del discorso.
Poco fa:
"Marito, se vuoi leggere il mio blog ti do l'indirizzo"
"Che scrivi...? roba di femmine?"
"No, cose nostre"
"Quelle le so già"

Fortuna con la "C" maiuscola

Quando il Fatalista decise di tentare con la PMA, stabilì dei limiti ben precisi; ne discutemmo ed alla fine, tra il mio "tentiamo all'infinito" ed il suo "facciamo una sola prova e basta" abbiamo raggiunto un compromesso che consisteva in tre inseminazioni ed una FIVET (Fecondazione in Vitro con Embryo Transfer). La possibilità della fivet l'ho guadagnata promettendo che se fosse arrivato un bambino non ne avremmo cercati altri: l'ho fatto perché sapevo che per il nostro problema le inseminazioni non servivano a niente...
La legge prevede un approccio graduale alle tecniche di procreazione assistita, salvo in casi eccezionali; quindi per approdare alla fivet devi prima passare per le inseminazioni, quante è a discrezione del centro a cui ti rivolgi (mi sembra che la legge non specifichi il numero).
Lo si fa "a tutela del paziente"...e per spremerti più soldi possibile.
E' vero che fra le due tecniche non c'è paragone in termini di invasività, ma la preparazione è sempre la stessa: la donna si spara gli ormoni  e il maschietto "dona" nel vasetto.
Nella fivet c'è un passaggio in più in cui la donna si becca l'anestesia per il prelievo degli ovociti da fecondare.
Infine, tramite un catetere inserito nell'utero, con l'inseminazione si iniettano gli spermini selezionati e rinvigoriti, con la fivet si iniettano gli embrioni fecondati in vitro.
Sto banalizzando, ma la sostanza è questa.
Siccome nel nostro caso non c'erano tanti spermini da selezionare, invece di muoversi giocavano a carte e non stavano messi bene neanche morfologicamente, 'ste inseminazioni le ho fatte con lo spirito di "togliermi un dente".
Alla terza ero incinta.

lunedì 17 febbraio 2014

Tappale il naso

La bambolotta fin da neonata aveva il vizio di mordermi il seno durante la poppata.
Non pensavo che due gengive minuscole e per giunta sdentate potessero fare così male; eppure quando aveva solo due o tre mesi mi ha fatto sfuggire un urletto di dolore.
La piccoletta ha sussultato alla mia reazione e la sfortuna ha voluto che in quel momento fosse presente mia madre, che mi ha rimproverato aspramente per aver "spaventato" la bambolotta.
"Ma che fai?! Tu così la spaventi! Non si faaaa così ammammaaaa! Basta che le tappi il naso."
Ora, va bene che con mia mamma non si discute ("io ho cresciuto tre figli"), però questo consiglio mi è parso troppo barbaro per le mie capacità di neomamma.
Quindi mi sono messa a navigare ed ho cercato consigli moderni sulla questione.
Da allora soffro in silenzio per non urlare e spaventarla, le infilo il mignolino nell'angolo della bocca per farla staccare e le dico con la faccia seria ed il tono deciso "no! non si fa!".
Sarà che la mia faccia più che seria è espressione del dolore, sarà che il mio tono non è abbastanza deciso, sarà che non capisce ancora il "no! non si fa!"...insomma ogni poppata è un incubo!
Ora che ha messo su tre incisivi su quattro, io non ne posso proprio più!
Allora poco fa le ho tappato il naso.
La prima volta si è staccata e mi ha guardato con aria interrogativa.
La seconda volta si è staccata, non mi ha degnato di uno sguardo e si è ripresa il seno immediatamente.
La terza volta si è staccata e mi ha fatto un sorriso grande grande.
La quarta volta ha aperto la bocca per sorridere e respirare, senza lasciare andare il capezzolo.

Le ho sospeso la poppata, vediamo se capisce.

Donna del sud

Sono nata al sud e la mia famiglia ed io ci siamo trasferiti in un altro sud quando ero ancora una bambina.
Al sud abbiamo le città a dimensione d'uomo, uno splendido mare ed il cibo sublime.
Ma quando qualcosa nella tua vita s'inceppa e devi risolverla per poter andare avanti...allora si va al nord.
Al sud basta aver studiato Medicina per fare il medico e sentirsi dio.
Al nord il lavoro è una missione: a maggior ragione fare il medico vuol dire fare il Medico; trovi persone capaci, competenti, gentili, disponibili e professionali.
In questi ultimi anni abbiamo dovuto viaggiare spesso per riuscire ad avere la bambolotta; ora, per l'ennesima volta, ci ritroviamo a fare le valigie.
Ma stavolta partiamo con uno spirito diverso...perché è la piccola che non sta bene.

domenica 16 febbraio 2014

Luna rossa

Ieri, nel tardo pomeriggio, si poteva ammirare uno spettacolo meraviglioso.
Poco sopra l'orizzonte si stagliava una splendida luna rossa, enorme, solitaria sullo sfondo nero pece del cielo.
Io non sono un tipo molto romantico, ma quella visione mi ha addolcito il cuore ed ho subito voluto condividere la mia emozione con il maritino.
"Guarda, amore, che splendida luna!"
"..."
"Hai visto?"
"Starà arrivando la fine del mondo"
^_^ '

sabato 15 febbraio 2014

Nonnodivano e Nonnomarziano

Nonnodivano è il papà del Fatalista.
Quando rincasa lo trovi sempre al suo posto: in poltrona, davanti al televisore e con il telecomando in mano.
E' un uomo della terra e ha le mani d'oro: coltiva deliziose verdure, accudisce le galline, sa preparare i salumi ed i formaggi.
Ha una pancia tonda tonda, il naso a patata e il viso rubicondo.
Allegro e di compagnia con gli adulti, ha per i bambini una soggezione tanto grande quanto più piccoli sono.
Nonnomarziano è mio padre.
Se gli chiedi un'opinione ti fa il doppio discorso alla Carneade; se gli chiedi una spiegazione comincia dalle guerre puniche e alla prima guerra mondiale ti arrendi, trovi una scusa e te ne vai.
E' un libero professionista, adora la tecnologia, vive perennemente collegato al computer e/o al telefono.
Ha un aspetto atletico, è sempre in movimento ed ha sempre qualcosa da fare.
E' fondamentalmente un asociale, ma impazzisce per i bambini ed i bambini impazziscono per lui.

Queste due persone così diverse si piacciono e si intendono a meraviglia.

venerdì 14 febbraio 2014

L'Amore fa miracoli!

Una coppia sterile ha due possibilità: può iniziare un percorso di PMA (Procreazione Medicalmente Assistita) o pensare all'adozione. La verità è che in genere si pensa alla seconda quando non si hanno risultati con la prima. Entrambe le strade sono lunghe e tortuose...e non è comunque detto che alla fine dei giochi si riesca a realizzare il proprio sogno.
Con un marito Fatalista e per giunta contrario all'adozione, per me la notizia della sterilità è stata una condanna definitiva, senza possibilità di appello.
Cercavo di ricacciare quel pensiero in un angolo remoto del cervello senza riuscirci; ogni volta che quel pensiero risaliva a galla mi si rigava il volto di lacrime, non riuscivo a controllarmi.
Ho dovuto prendere tre giorni di malattia dal lavoro per riprendere un minimo controllo sulle emozioni che mi dominavano.
Volevo rendere mio marito padre, perché sapevo quanto amasse i bambini; lo vedevo con i figli degli amici; tutti i piccoletti lo adorano!
Volevo lasciare qualcosa di tangibile su questa terra, altrimenti che senso avrebbe avuto la mia vita? i sacrifici fatti? l'amore che avevo nel cuore?
Chi ci è passato sa quale vortice ti rapisce, ti stritola e ti sputa inerme.

Ma l'Amore fa miracoli e un giorno il Fatalista mi ha detto "lo faccio per te".
E' stato il più bel TI AMO della mia vita.

San Lamentino

I single se ne lagnano.
I tirchi accoppiati la denigrano.
Le fidanzate dei tirchi la snobbano.
Nascono gruppi di protesta su Facebook, neanche si trattasse di una nuova tassa del Governo! (che poi, magari, il gruppo di protesta per la nuova tassa non si fa...)
Insomma questa festa degli innamorati sembra stare sul naso proprio a tutti!
Non è che se c'è una festa devi festeggiare per forza; se non sei Musulmano mica festeggi il Ramadan!
Personalmente mi piace l'idea di celebrare l'Amore, perché anche se si è innamorati non è detto che lo dichiari tutti i giorni...almeno non quando si è sposati, soprattutto con prole a carico!
Ma più di tutto mi piace il binomio Amore-Cioccolato (a dire il vero, il cioccolato fa scopa con tutto!).
Siccome non amo le confezioni di cioccolatini preparate ad arte per l'occasione, costosissime e per giunta misere, ho comprato al Fatalista una bella stecca di cioccolato fondente alle nocciole.
Lui ha gradito moltissimo...ed è corso a dichiarare il suo Amore alla bambolotta.

giovedì 13 febbraio 2014

Rosso spaesato

Quando abbiamo deciso che eravamo pronti per avere un figlio, mi sono subito organizzata: ho scaricato tutte le lezioni sul metodo sintotermico da Fertility Friend, ho studiato e mi sono applicata.
Avevo calcolato di riuscire nell'impresa in tre cicli, così avrei trascorso il grosso della gravidanza in inverno per poi partorire in primavera...
AHAHAHAHAHHAA!!! Beata ingenuità (più ignoranza che ingenuità).
E certo: uno si sposa e poi fa un figlio, un figlio è concesso a tutti no?!
Dopo un anno la cicogna non si era ancora fatta acchiappare; eppure avevo studiato bene; i tentativi erano tutti magistralmente mirati ed avevano centrato "il periodo giusto"!
Iniziammo gli esami femminili di routine: pap test e tampone ok, visita ginecologica e colposcopia ok, isterosalpingografia ok (che male, mamma mia!).
Passammo quindi agli esami maschili: spermiogramma NO ok...
Non era tanto il basso numero degli spermini  a disperarmi (perché il Fatalista, in quanto tale, non si disperava per niente) quanto la loro fotografia; sì, perché quando fai uno spermiogramma approfondito, ti colorano gli spermini in base alla motilità. Il laboratorio a cui ci siamo rivolti usava:
- il blu per quelli immobili
- il giallo per quelli poco mobili
- il rosso per quelli mobili
La nostra foto rappresentava qualche puntino giallo in un mare di blu...ed un unico spermino rosso spaesato!


mercoledì 12 febbraio 2014

Porchetta time!

Adoro cucinare ma per via del lavoro avevo poco tempo da dedicare ai fornelli.
Ieri, visto che la bambolotta sembrava piuttosto tranquilla, ho deciso di preparare la porchetta. L' ho infornata ieri sera e stamattina era pronta per essere affettata e messa sotto vuoto.
Come da manuale, il fatalista si è ritirato a casa per pranzo con due panini (più panetti che panini) e l'immancabile birrozzo.
"Dov'è la porchetta?"
"L'ho congelata"
"HAAAARGHHHHHH!!!!!"
"Ma mica mi avevi detto che la volevi per pranzo?! Comunque scherzo: è nel frigo!"
"....."
"Ma se l'avessi congelata...?"
"Si sfasciava il matrimonio"

PS: Sia i due panini che il birrozzo erano esclusivamente per lui.

Yin e Yang

Il Fatalista ed io ci siamo conosciuti per strada; era un amico di amici.
Nessuna prima impressione particolare, però quella sera me la ricordo bene.
Dopo poche uscite in comitiva abbiamo capito che non era il caso di scambiarci parola perché, per quanto le nostre intenzioni fossero delle migliori, finivamo col discutere animatamente senza che nessuno dei due cedesse di un millimetro sulle proprie convinzioni.
Così ci siamo evitati per un anno. Prima di uscire con gli amici comuni sondavo il terreno per assicurarmi che non ci sarebbe stato...e credo che lui facesse lo stesso.
Non era odio o antipatia, semplicemente eravamo troppo diversi. Lo siamo ancora.
E non si pensi alle tipiche scaramucce d'amore: eravamo già due adulti, con le nostre esperienze amorose alle spalle, impegnati nelle nostre rispettive attività e con poca voglia di concedere ancora opportunità all'altro sesso.
Una sera, dopo una rara uscita in comune, gli è toccato riaccompagnarmi a casa. Era stato stranamente pacato, avevamo parlato civilmente e rilassatamente. Non so perché (e non lo saprò mai), ma mi ha rubato un bacio a stampo.
Dopo circa quattro anni eravamo sposati...felicemente!
Non sempre ciò che non funziona in amicizia non funziona in amore.

Il Fatalista

Mio marito è il tipo che quando mi vede sbattere per oppormi alla mala sorte puntualmente mi dice "lascia il mondo come sta".
Sì, perché ha la superstiziosa convinzione che ad opporsi al destino si finisce peggio.
Lui se ne fa una ragione e va avanti. Io non conosco rassegnazione.
Mi fa una rabbia!!!...e lo invidio...

martedì 11 febbraio 2014

Il terzo incomodo

Ieri sera la bambolotta, mentre mangiava voracemente la sua sbobba (quella adatta ad una bimba di sette mesi, da definirsi elegantemente "poco invitante"), ha scoperto di avere un nuovo dentino.
Un incisivo superiore per la precisione.
Arrotolava la lingua, la schioccava, faceva uno strano movimento di labbra come a mandare baci; e noi giù a ridere pesantemente!
Pare che le risate degli adulti scatenino l'euforia dei piccini, visto che è iniziato un teatrino in cui era prevista l'uscita di scena della pappa da ogni orifizio disponibile, con manine agitate che la spalmavano ovunque e via di seguito.
Poco male se ad un certo punto non avesse cominciato a stridere i suoi tre nuovissimi dentini fra loro.
Poiché non si può essere insensibili a certi suoni (come quello di un'unghia sulla lavagna),  mi sono repentinamente coperta le orecchie con una espressione che doveva mostrarmi quanto meno inorridita.
Ero serissima, ma la cosa l'ha divertita molto, moltissimo.
Non so come fare a farla smettere.

I blog delle mamme

Ho iniziato a leggerli prima di sposarmi, per portarmi avanti.
Mi hanno permesso di avvicinarmi ad un mondo che era ancora così astratto nella mia testa.
Mi interessavano, divertivano; in realtà mi permettevano di entrare nella testa di un genitore, poiché un giorno sarebbe toccato a me.
Poi ho scoperto che non avremmo mai potuto avere un bambino, non in modo naturale almeno.
Quegli stessi blog sono stati un'ancora di salvezza.
Banalmente si potrebbe pensare ad una sorta di autoflagellazione...invece noooooooo!!!
Certo che se sei il tipo che si piange solo addosso, potrebbe anche essere; invece nel mio caso riuscivo a sopperire in parte al mio desiderio di genitorialità attraverso quella vissuta da altri.
Sono diventata una clandestina dei blog delle mamme; sì, perché poi alla fine ero pur sempre un'intrusa e come tale non ho mai avuto il coraggio di lasciare un commento.
La verità è che ho vissuto così tanto tempo da clandestina che fatico tuttora a sentirmi parte della grande casta delle mamme.
Ora come ora sono pochi i blog a cui sono rimasta affezionata.
Bazzico, ma  il mio amore non è per tutti.

lunedì 10 febbraio 2014

Eccomi!

Chi sono?
Una delle tante che pianificano, programmano, si anticipano... ma i cui piani vengono puntualmente buttati all'aria!
Allora perché mi ostino a vivere nel futuro?! Boh! Non posso farne a meno, è l'unico modo di vivere che conosco.
E' colpa di un'educazione rigida e di una mamma eccessivamente apprensiva. Sì, è sempre colpa delle mamme, c'è da scommetterci!
Comunque... ad esempio da ragazza avevo stabilito con grande determinazione:
1) a 24 anni mi laureo e mi sposo
2) a 30 dovrei aver sfornato 4 marmocchi (doppia coppia, perché se si programma bisogna farlo nel dettaglio!)
Appunto: mi sono laureata a 28 anni, sposata a 34, ho avuto la mia sola e unica bambolotta l'anno scorso...e sto sotto i 40!
Perché un blog?
E' un momento di bilanci nella mia vita. E' un po' come a Capodanno... solo che invece di buttare la roba vecchia dal balcone come nella migliore tradizione napoletana, io ho deciso di buttar fuori un po' di emozioni, pensieri, varie ed eventuali!
Se il diavoletto non ci mette lo zampino (ed è probabile, ahahahah!) a questo post ne seguiranno altri, à bientôt!