Tickers mammole.it
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domenica 31 agosto 2014

Quattro giorni

Lo so che poi mi pento, che il mio entusiasmo mi impedisce di essere cauta, che il facile ottimismo è sempre in agguato nel mio animo...ma che ci posso fare?!
Io non riesco a non gioire delle cose belle proiettandole immediatamente nel futuro, come certezze già assodate.
Così sono tutta in brodo di giuggiole per il miglioramento della bambolotta.
In una sola settimana le nostre vite sono cambiate, la vita della bambina è cambiata.
Le implicazioni sono talmente tante, che neanche ci avevo pensato...o sperato.
Il fatto che lei possa liberarsi quando vuole la fa stare bene, è serena, è molto più calma.
Niente dolori, pratiche invasive, rabbia, disperazione.
Gli ultimi quattro giorni sono stati un paradiso: adoro mia figlia anche quando fa i capricci più assurdi, ma ritrovarsi con un angioletto ha dato conferma a tutto quello che ho sempre pensato, cioè che la bambolotta è una bambina splendida e buona, ma il più delle volte "non è lei".
Anche gli adulti, se stanno poco bene, sono intrattabili e nervosi: figuriamoci i bambini!
Ora il suo sorriso risplende quasi sempre e...dorme!
Non dorme, DORME!
Vuol fare un riposino al mattino e devo svegliarla altrimenti salterebbe anche il pranzo; fa il riposino pomeridiano che dura anche quattro ore (se nel condominio non fanno troppo rumore); e la notte? si addormenta alle 20.00 di sera e si sveglia alle 6.30 del mattino!!!
Oddioquestaèunafavola!
Povera piccola: sembra voler recuperare tutto il sonno perso! E la capisco: anche io con lei ho perso tredici mesi di sonno!
Quando è sveglia balla, canta, fa i suoi discorsi in Ostrogoto e gioca.
Certo è vivacissima, anche perché recupera molte energie con tutto quel sonno...ma è felice! Ed è una coccolona! Mi fa le carezze; mi afferra il viso fra le manine e arriccia il naso, poi appoggia la sua fronte sulla mia; manda tanti baci e infila la sua testolina tonda nel mio collo; vuole che le faccia il solletico...e ride, ride, ride a crepapelle!
Anche io sono molto più riposata.
Finalmente dormo abbastanza da sognare...la verità è che dietro il mio ottimismo è sempre in agguato la paura: dormo, ma ho spesso degli incubi.

sabato 30 agosto 2014

Incubo

In estate tutti partono, ma molti tornano. Mi riferisco a quelle persone che sono andate a vivere in un'altra città per i motivi più disparati: amore, voglia di cambiamento, lavoro...soprattutto lavoro!
Così questa settimana abbiamo rivisto alcuni amici che vivono al nord da tempo.
Una coppia sposata da un paio di anni ed un nostro testimone di nozze, single.
Gli sposi lavorano entrambi, hanno appena comprato casa al nord, ma vivono con la speranza e la volontà di tornare "a casa" appena sarà possibile.
Il testimone che diceva di poter vivere ovunque, ma mai a Milano!, da Milano non tornerebbe a casa per tutto l'oro del mondo, neanche ora che è disoccupato.
Ieri, a cena fuori, guardavo la bambolotta dormire nel passeggino, ascoltavo il Fatalista ed il testimone chiacchierare, riflettevo sulla stranezza della vita, su come le nostre vite siano cambiate in pochi anni.
Rielaboravo il concetto di "casa", cercavo di capire se fosse un luogo dentro o fuori di noi e se avesse davvero lo stesso significato per tutti.
Mamma mia che pensieri profondi stasera! Come sono silenziosa e riflessiva...a tratti filosofica. Mi faccio paura: starò diventando vecchia?! Ahahaha! Nooooo, sono indisposta: ecco cos'è!!!
A proposito, prima ho avuto una strana sensazione...forse sarà bene controllare se l'assorbente abbia retto...non vorrei fare figuracce proprio stasera che mi sento così  "illuminata". 
Ma nooo! Che sciocca che sono: è una vita che ho paura di sporcarmi in pubblico e non è mai capitato; è la mia ansia, devo imparare a rilassarmi!
Ho sporcato la sedia.
Ho chiesto al Fatalista di recuperare il keeway per coprire il sedere (ed evitare di sporcare il sedile dell'auto). Il marito mi ha vista scossa ed ha fatto la domanda diretta, mettendo a conoscenza dell'incidente anche il testimone.
Infine la proprietaria del locale mi ha vista armeggiare sulla sedia di plastica con le salviette e si è precipitata a chiedermi che fosse successo. Meno male che è un'amica!
Così si è materializzato l'incubo di una vita.
Me l'aspettavo peggio. Oggi non esco di casa.

venerdì 29 agosto 2014

La nuova Matilde


"La nuova Matilde?"
"Sì"
Non ricevendo alcun commento dal Fatalista, insisto:
"Non noti niente di strano?!"
Minuti di attesa in cui immagino il marito impegnato nell'osservazione minuziosa della foto.
"E' piccola?"
"Quanto un bicchiere...di vino"
"E vaff....o alla XXX (nota marca di pupazzetti)!"
"E mo'?!"
"Le diciamo che è la figlia di Matilde e se vuole giocare deve usare la piccola, perché la grande rimane a nanna nel lettino"
"Di' la verità, non è che l'hai lavata e si è ristretta?"
"Non è ristretta, è proprio minuscola! Ora vado che il corriere l'ha svegliata"
"Perfetto!"

giovedì 28 agosto 2014

Cuoco sopraffino

"Sono un po' piccantini, ma non fermarti alla prima forchettata. Dai una possibilità a questo piatto cucinato con amore. Al max spegni con l'anguria"
Questo recitava un biglietto del Fatalista appoggiato di fianco al piatto al mio rientro dal lavoro.
Ora sotto potrei rispondere: Vorrei... ma non posso!
Credevo di aver preparato pasta e zucchine, ma il marito è passato dal pescivendolo e le zucchine sono state sommerse dai gamberetti e pomodorini, con qualche spaghetto qua e là; il tutto abbondantemente disseminato di peperoncino.
Il sapore si è dileguato, le orecchie fumano, la gola e le labbra bruciano.
Che carino il mio cuoco, però! ♥♥♥


mercoledì 27 agosto 2014

Giornata piena

Giornata piena. Pienissima.
Di che?
Bah!
Mi sono svegliata e in un'ora e mezza ho fatto talmente tante cose che quando ho preso l'ascensore per uscire di casa e portare la bambolotta al nido ero così su di giri da cantare "Wonder womaaaaan!"...mentre il Fatalista mi guardava perplesso e la bambina ridacchiava di gusto.
All'asilo mi sono dovuta trattenere oltre il previsto perché intanto anche mia figlia si era gasata: nel dare spettacolo a favore delle maestre e dei compagni (pochi), si è spiaccicata di faccia sulle mattonelle con conseguente tragedia greca e diluvio di lacrimoni. Non si è fatta niente (le guance grassocce hanno attutito il colpo) ma lo spiacevole episodio necessitava della mia presenza consolatrice.
Ho quindi affrontato i venti chilometri che mi separano dall'azienda con la scioltezza di Valentino Rossi, stabilendo un nuovo record di tempo personale.
Poi lavoro, lavoro, lavoro. Oddio devo andare in bagno...no, meglio dopo che sennò perdo la concentrazione.
Ancora lavoro, lavoro, lavoro. Ma non dovevo andare in bagno?! Sì, scappo. Ma chi diavolo c'è dentro?...sarà tornata Jessica Rabbit...che noia, lascerà la solita scia di profumo; che mi importa? tanto farò così veloce che neanche respirerò! Ma torno dopo, ho da fare: non posso aspettare i suoi comodi!
Di nuovo al lavoro.
Inutile iniziare la nuova commessa, conviene prima andare a fare pipì...Oddio, ma questa ancora dentro sta?! Ah, finalmente il rumore dell'asciugamani elettrico!...ohmamma, quanto tempo vuole ancora?! Torno dopo
"Fortunata, ti vuole il boss!". Rapida riunione. Scappo in bagno. Chiuso.
Io la uccido! Ecco perché ha il rossetto h24! Si rifà il trucco venti volte al giorno! E' proprio cretina!...o forse sono cretina io che a mala pena riesco a lavarmi il viso in tutta la giornata!
" Fortunataaaaaa? Ti rivuole il boss!"
Riunione...non rapida. Mi agito sulla sedia tutto il tempo, pregando di resistere. Maledico incessantemente Jessica Rabbit.
Finalmente vado in bagno. A casa.
Non vedevo l'ora che la bambolotta si svegliasse dal riposino pomeridiano per sbaciucchiarla, strapazzarla e solleticarla un po'.
Per ringraziarmi delle attenzioni ricevute, per tutta risposta lei ha:
- realizzato un graffito sul muro del salone con il matitone rosso;
- scarabocchiato il pavimento con il matitone blu;
- strappato diverse foglie dal mio adorato potos;
- mangiato parte di una foglia della suddetta pianta;
- leccato una fototessera del Fatalista rinvenuta nel cassetto;
- tentato di ingerire una pagina di offerte del supermercato;
- lanciato alcune mollette dal balcone mentre tentavo di stendere i panni;
- affondato le dita nel vaso della menta sperando di riuscire ad assaggiare il terriccio;
- urlato, gridato, strillato, sbraitato e persino abbaiato gran parte del pomeriggio.
Infine ho preparato la pappa, che le ha dato il Fatalista al rientro dal lavoro, mentre io sono scappata a casa di nonnamanager con la scusa di dover innaffiare i giardini in sua assenza.
In realtà avevo bisogno di una tregua.
Poi la spesa, la doccia, la cena.
Mentre si cuociono le zucchine per domani, io scrivo.
Mi si chiudono gli occhi.
Però una cosa davvero importante l'ho fatta: ho comprato una nuova Matilde che il Fatalista ha trovato online.
La vecchia Matilde non sopravviverà a lungo ai continui lavaggi a cui la sottopongo...la mia piccola devastatrice se la porta dietro in ogni scorribanda!

martedì 26 agosto 2014

Non ti preoccupare

"Marito, sento uno strano odore...puoi controllare il pannetto alla bambolotta?"
"Eh, sì! Ha fatto cacca!"
"Cambiala tu per favore, che sto stirando"
"Va bene; vieni amoredipapà!"
"Attento, toglile il colore a matita dalle mani, che dal fasciatoio scrive sul mobile!"
"...."
"Marito! Ti ho detto di toglierle la matita dalle mani, ho appena ripulito le porte ed i mobili dal colore!"
"Non ti preoccupare! Sta colorando sotto al pensile...nessuno lo vede!"

Distacchi

Le cuginette sono rientrate sabato dal mare, ma non siamo riuscite a vederle fino a ieri pomeriggio, quando mia sorella le ha portate a salutare la bambolotta.
La piccola peste urlava di gioia, una sola settimana di lontananza o poco più...e mi sembrava di assistere al ricongiungimento delle famiglie dopo l'abbattimento del muro di Berlino!
Forse sta patendo un po' la solitudine: certo ci sono sempre i compagni e le maestre del nido, ma tutti i nonni sono via. Anche James Dean è in vacanza all'estero...non che lo si veda molto quando è in Italia!!!
Vabbè! Tanto entro la fine della settimana torneranno tutti all'ovile e la bambolotta sarà di nuovo al centro dell'attenzione, come piace a lei!
Negli ultimi tempi ha sviluppato il senso del distacco: rizza le antenne appena sente pronunciare la parola "ciao". Si agita, gattona velocemente verso la porta, la indica e dice qualcosa nel suo linguaggio incomprensibile, arrabbiandosi molto.
Ma ieri, quando ha sentito mia sorella dire "beh, noi andiamo...", ha fatto una scenata straziante!
Ha pianto con i lacrimoni, si è disperata per le cuginette: le voleva con sé per sempre, non era disposta e lasciarle andare!
Mi è dispiaciuto, cercavamo di convincerla che si sarebbero riviste presto, ho pensato che si sarebbe distratta dopo un po'.
Invece ha smesso di disperarsi, ma è stata infelice tutto il resto del pomeriggio, tra lacrime e capricci.
Pian piano inizia a perdere la sua meravigliosa incoscienza... che brutto, uffà!

lunedì 25 agosto 2014

Evento eccezionale

Evito di scriverne, anche se di pensarci non posso farne a meno.
Mi riferisco al problema della bambolotta e stavolta ne parlo con gioia infinita.
Negli ultimi due mesi la piccola non ha avuto necessità di fare i soliti lavaggi intestinali: ricorrendo a clisteri quotidiani, siamo riusciti a farla evacuare con una certa costanza...come se avesse  una semplice stitichezza cronica.
La sua qualità di vita è migliorata, la nostra anche. A pensarci bene non è che ci sia una gran differenza fra le pratiche, ma per chi, come noi, ha visto la propria figlia non essere in grado neanche di espellere l'acqua inserita per ammorbidire le feci...beh la differenza c'è, eccome se c'è!
Vuol dire che in qualche modo, se le feci sono morbide, lei ora è in grado di fare la sua cacchina; cosa che non le è mai riuscita neanche quando beveva solo il mio latte e le sue feci erano liquide.
La spiegazione non ce l'ho, probabilmente non ce l'hanno neanche i medici: esistono casi in cui con la crescita la situazione migliora, casi in cui il problema scompare. Sono rari, ma esistono.
So solo che oggettivamente mia figlia sta meglio. Ma il miglioramento non è finito qui...
Ho già raccontato della famiglia Ninja, di questo felice incontro con persone che il Fatalista ed io sentiamo affini. Il fatto è che alcuni individui sembrano essere mandati sul tuo cammino per alleviare la stanchezza e ravvivare lo spirito. Non arrivano a caso...loro compaiono e ti danno una mano concreta a risolvere i tuoi problemi, magari senza neanche rendersi conto di quanto stanno facendo.
Già in vacanza, mamma Ninja mi aveva spinto ad osare di più con l'alimentazione della bambolotta; non avrei potuto dare ascolto ad un' altra mamma come ho dato ascolto a lei, perché è consapevole del problema.
Per me è stato un lento ritorno alla "normalità": non doversi preoccupare costantemente degli alimenti da non dare da mangiare a tua figlia, mentre tutti gli altri bambini ad un anno mangiano qualunque cosa e veder crescere il gusto della bambolotta per i nuovi sapori, le nuove consistenze...è stato terapeutico per il mio umore. Il tutto in barba al pediatra uomo di ghiaccio, ehehehheh!
Che lei avesse ragione lo dimostra il fatto che la situazione è rimasta stabile, non è peggiorata come temevo.
Poi per il Ferragosto la famiglia Ninja è venuta a trovarci. Mamma Ninja mi ha portato un numero della rivista dell'AIMAR, in cui si parlava dei vari tipi di clisteri, di lavaggi intestinali, di pratiche che si possono eseguire in casi simili a quelli della bambolotta. Nell'articolo venivano nominati anche degli "ammorbidenti fecali", che al contrario dei lassativi restano nell'intestino richiamando acqua ed agiscono nel tempo.
L'eccipiente utilizzato è il macrogol. Da quando è nata la bambolotta abbiamo provato ad usarlo tre volte, in tre momenti differenti della sua vita, senza alcun risultato...anzi...aumentava lo stimolo senza che la bambina fosse in grado di liberarsi, peggiorando notevolmente la situazione.
Ho letto l'articolo, ho pensato al miglioramento della bambolotta ed al lassativo nel mobile delle medicine, avanzato e mai buttato.
Mi sono sentita forte, pronta ad affrontare un altro eventuale fallimento.
Ho detto al marito "Proviamo di nuovo!".
Cinque giorni di somministrazione senza effetto. Al sesto la prima cacca spontanea.
"Potrebbe essere effetto dei molari, ci è già capitato...non ci entusiasmiamo troppo" mi ha detto il Fatalista.
Il giorno dopo di nuovo cacca. Nessuno dei due ha fiatato. Ma entrambi abbiamo avvertito le nonne.
Ieri niente tutto il giorno...poi di sera di nuovo!!!
"FUNZIONAAAAAAA!"
Ho tentato immediatamente di contattare mamma Ninja senza successo, ma oggi ci siamo sentite e le ho dato la bella notizia! Grazie, grazie, grazie!
Per capire quanto posso essere felice basti pensare che stamattina persino le maestre del nido hanno mandato una foto su Whatsapp al Fatalista mentre lavavano la bambolotta perché ha fatto "tanta cacca"!!!
Dopo cinque mesi che la conoscono, è sembrato a tutte un evento eccezionale...
Lo spettro dell'intervento chirurgico si allontana, mi sento ottimista.

domenica 24 agosto 2014

La fattoria degli animali

Ieri pomeriggio abbiamo portato la bambolotta dalla sua madrina, che attualmente, per il periodo estivo, abita in una villetta al mare nei pressi del capoluogo con zio O.
Ella è con il fidanzato in Lapponia...ci sono andati in moto ed hanno spedito cartoline di Babbo Natale a tutti! Sono due pazzi! Un'avventura non da poco!!!
La scorsa volta, in occasione del 94° compleanno di zio O., la bambolotta aveva fatto un incontro con il cagnolino Roger.
Stavolta le è andata ancora meglio: aveva due cagnoni a sua disposizione, Max e Sasha.
Inutile dire che la piccola è assolutamente priva di ogni timore nei riguardi di animali di tutte le stazze, però più grandi sono, più lei si entusiasma!
Max è un labrador, tenero e mansueto; Sasha un pastore tedesco, meno tenero e mansueto.
La bambolotta ha fatto il primo incontro con Max,


poi ha tentato inutilmente di acciuffare Sasha.
Dopo un pomeriggio in cui è stata capace di far stancare anche due cani tre volte più grandi di lei, gli animali si sono stesi sul terrazzo per riposare un po'. Lei ha capito che era arrivato il suo momento ed ha iniziato a gattonare come una trottola da uno


all'altra...


finché non ha tentato di infilar loro un dito nell'occhio e di strappare i "gioielli" a Max.
A quel punto la situazione si è fatta critica e l'abbiamo dovuta tirar via con la forza!
Abbiamo trascorso un bel pomeriggio, in piacevole compagnia, ma l'esperienza della bambolotta con gli animali non è finita.
Oggi pomeriggio siamo andati a trovare degli amici che vivono in campagna.
Gridolini di gioia, risate a cascate, tentativi di fuga, urla imperiose...troppa felicità in un esserino così minuscolo!
Fra cani, gatti, galline, pavoni, fagiani, oche, pesci e cavalli nostra figlia non sapeva dove dirigersi prima!
Farle delle foto non è stato possibile: come potevamo lasciarla anche solo un secondo?!
Se almeno camminasse...

Testimoni puntuali

E siamo a domenica... ed io ho ancora da scrivere su venerdì!
Dopo la faticosissima giornata di lavoro in ufficio, servizi a casa e bambolotta iperattiva da gestire, di sera siamo andati a mangiare una pizza.
Il problema si ripropone ogni venerdì: chi chiamiamo per uscire con noi?
Quelli no che sono in ferie; quegli altri no, che non ci va; altri ancora non va a loro, magari domani: perché volete uscire di venerdì? non è meglio il sabato?
Il Fatalista in primis (ma anche io ora gli do ragione) non ne vuole sapere di uscire il sabato: c'è troppa gente nei locali, bisogna aspettare tanto, si finisce col mangiare troppo tardi e si rientra a casa ad un orario che per noi supermattinieri significa non riposare abbastanza la notte.
Quindi non resta che anticipare al venerdì, tanto il giorno dopo non si lavora e per noi va meglio.
Questo prima che chiamassi F. ad aiutarmi in casa...perché ora il venerdì sera vorrei solo sprofondare nel letto senza neanche cenare!
Ma l'idea del marito col piccio per l'uscita mancata (e stiamo sempre in casa, non usciamo mai, sei sempre stanca...) è peggio della stanchezza, quindi mi sparo una doccia quasi fredda per svegliarmi, indosso un finto sorriso come accessorio, carico la borsa del passeggino per ogni evenienza spiacevole che possa capitare con la bambolotta e salgo in auto apparentemente fresca come una rosa ed interiormente diretta al patibolo.
Ogni santo venerdì.
Ma quest'ultimo è stato speciale; in senso negativo ovviamente.
Avevamo degli amici cari, che da un paio d'anni non frequentiamo più; sono stati persino nostri testimoni di nozze, ma a dire il vero già allora il rapporto si era incrinato da parte nostra.
Il Fatalista è smemorato e lo è sia nelle cose pratiche che in quelle sentimentali.
Così capita spesso che giuri di non voler vedere e sentire persone che l'hanno ferito profondamente...salvo poi dimenticarsene dopo qualche mese. Non è facile per me sopportare le situazioni che si creano, visto che al contrario suo ho una memoria di elefante! In più ogni volta mi assale la rabbia verso un marito che perdona così facilmente il suo prossimo ed è capace di togliermi il saluto, di ignorarmi per giorni per sciocche ed irrilevanti discussioni che capitano fra noi!!!
"Ma io a te ci tengo sopra ogni altra cosa, è diverso!"
"Eccheculochehoallora!" rispondo puntualmente.
Ecco, venerdì è stato il turno dei testimoni puntuali: puntuali nello scomparire nel momento del bisogno (nostro).
Poiché non è la prima volta che capita di dover far fronte all'inversione di rotta del Fatalista, alla fatidica frase del marito:
"Io vorrei uscire con loro, lo sai che in fondo al cuore il mio affetto non è mai diminuito..."
non ho perso tempo e fiato, anche perché non ne avevo:
"Va bene, purché sia una tantum e tieni presente che io, al contrario tuo, affetto per queste persone, in fondo al cuore, non ne ho più. Infatti non mi importa neanche di dover passare la serata con loro. Chiaro?"
Per chiudere la giornata in bellezza l'aria era così umida che anche la pizza faceva schifo.

sabato 23 agosto 2014

La bambina

Tante cose da scrivere e poco tempo...certo non è una novità!
Ieri mattina la bambolotta ha iniziato ad avere un sonno agitato intorno alle tre, sono arrivata al lavoro che già non connettevo, come accade a fine giornata. Comunque mi sono ripresa ed ho avuto anche un discreto successo, spuntando inaspettatamente soldi in più da un grosso cliente. In tasca non mi verrà niente, ma la soddisfazione c'è e me la godo!
Era venerdì, giornata di F. che è finalmente (per me, per lei no di certo!) rientrata dalle ferie.
Ci siamo ammazzate di fatica ma la casa ha parzialmente ripreso un aspetto decente...
Sono stata proprio contenta di rivederla, ero ansiosa di sapere come fosse andata la sua estate, della sua bambina che ha potuto riabbracciare dopo un lungo anno di lontananza.
Il fatto è che sia lei che il suo ex marito vivono e lavorano in Italia, nella stessa città; sua figlia vive nell'Est con la nonna materna e non può raggiungere la mamma neanche per le vacanze a causa del padre: avendo la custodia congiunta, la ragazza non può spostarsi senza il consenso paterno.
Quest'uomo meschino nega il suo permesso, pur potendo approfittare anche lui della cosa per passare del tempo con sua figlia.
Forse il dispetto, la ripicca e l'insoddisfazione sono più forti del suo amore, non so che altro pensare.
"F., ti prego raccontami! Com'è stato riabbracciare tua figlia? Come l'hai trovata? Cosa avete fatto insieme?"
"Bello! Bellissimo! Non si può raccontare...aspetta che ti faccio vedere una foto della bambina che ho fatto pochi giorni fa..."
La "bambina" è una sirena dai lunghi capelli corvini, ondulati, che le sfiorano sin quasi le ginocchia. Di una dodicenne ha poco o niente, forse lo sguardo e la posa innocente. E' una giovane donna...bellissima!
"F.! Ma è proprio lei?! Oddio sembra così grande! Che splendore!"
Le luccicavano gli occhi dall'orgoglio: la sua bambina non è solo bella, è anche la migliore dell'istituto ed ha un temperamento docile. Bella, brava e intelligente insomma! Che vuoi di più?
Certo se potesse averla vicino sarebbe un'altra cosa.
"Cosa avete fatto insieme? L'hai portata da qualche parte?"
"No! Avevo da fare i documenti...solo per la carta d'identità ci son volute tre settimane!"
"Come mai? Era scaduta?"
"No, per il divorzio. Ora ho ripreso il mio cognome..."
"?"
"Da noi, quando ci si sposa, le donne prendono il cognome del marito. Rifai tutti i documenti. Ora che sono divorziata ho dovuto fare tutto da capo"
"Non mi piace questa cosa...la trovo stupida!"
"E' stupida...ma che vuoi fare?!"
"F.?...mi dispiace che hai dovuto salutare tua figlia per tornare qui al lavoro..."
"L'estate prossima la porto qui per le vacanze!"
"Ma come?! Che mi dici? Davvero?!"
"Ho parlato con l'avvocato, mi ha spiegato come fare. Un modo c'è. Poi se lui vorrà vederla, io sarò contenta, non glielo impedirò...perché lei lo cerca, gli vuole bene!"
"Ma la terrai per sempre con te?"
"No. Quando ricomincia la scuola tornerà dalla nonna. Lei vuole andare all'Università ed io non ho i soldi per pagarle gli studi in Italia. Il mio ex marito le passa solo cinquanta euro al mese. Deve stare nell'Est; poi quando sarà grande deciderà cosa fare e dove andare."
Dacché sono diventata mamma ho scoperto che l'amore per un figlio cresce con lui. Ho pensato a me ed alla bambolotta. Ho pensato ad F. ed alla sua bambina, al suo amore.
Ed al sacrificio di una madre che si priva della vicinanza di sua figlia, dei suoi baci, delle sue carezze, del suo profumo, dei suoi sguardi...per il suo bene, per il suo futuro.
Me ne voglio ricordare sempre. Non me ne devo dimenticare mai.

giovedì 21 agosto 2014

Cuore

"Ma'?! Perché non mi ha detto che sareste andati a trovare mia sorella ieri?"
"Perché l'abbiamo deciso all'ultimo minuto..."
"Ti volevo dire che se mai ti fosse venuto in mente che a me non faccia piacere, che mi ingelosisca o altro...sappi che non è così. Ci ho pensato, ho ripensato a quando mi hai chiesto della telefonata, al fatto che nessuna di voi due ha accennato al programma per l'indomani, mi è sembrato strano. Poi non ti è venuto in mente che non vedendoti arrivare nel pomeriggio mi sarei quantomeno preoccupata?! Ci diciamo qualsiasi sciocchezza e questa cosa invece ti è sfuggita...voglio che tu sappia che a me fa piacere che tu esca, ti distragga; diverso è quando so che raggiungi le nipotine per sostituire tua figlia, perché non stai bene, non ce la fai e questo mi dispiace: ma perché mi preoccupo per te, mica per altro!"
"Ma neanche io vorrei andarmi a distruggere dietro alle monelle...ma devo!"
"Lo so! Un'altra cosa. E' importante. Mia figlia non avrà un fratellino o una sorellina, lo sai bene. Quando tutti noi non ci saremo più, la bambolotta avrà come sole sorelle le sue cuginette: non voglio in alcun modo che si instauri un meccanismo di gelosia fra le piccine. E' una cosa che mi preme molto e che dipende solo da noi adulti!"
Silenzio. Dopo un po' il Fatalista esce dal bagno e porta via la bambolotta per un giro in bici.
Nonnamanager:
"Devo andare a fare la spesa, vieni con me?"
"Sì, mamma! Andiamo!"
A volte, quando non si sa se reagire d'istinto o di testa, conviene reagire di cuore.

mercoledì 20 agosto 2014

Incidente diplomatico

Le vacanze stanno per finire per tutti, eppure ci stava per scappare l'incidente diplomatico...
Ricapitolando: qualche anno fa mia sorella e mio cognato hanno comprato due settimane in multiproprietà in pieno periodo lavorativo per entrambi (e di scuola per le nipotine); ultima settimana di Maggio e prima di Giugno.
Le ferie vere le fanno a cavallo del Ferragosto, quando entrambi sono liberi; così sorge inevitabilmente il problema di chi debba badare alle piccole quando sono in multiproprietà: come ogni anno, anche questo, i miei genitori anche si sono divisi il compito con la consuocera.
Le ultime due settimane di Luglio siamo stati noi in vacanza con la bambolotta: avremmo avuto piacere che i miei venissero a farci visita, anche solo in giornata, ma nonnamanager non stava affatto bene con la sua artrite e nonnomarziano era impegnato a risolvere alcune questioni.
Fatto sta che siamo rientrati di venerdì sera e la domenica (due giorni dopo) i nonnini hanno pensato bene di fare una giornata di mare nel posto in cui eravamo stati noi in vacanza.
Io li conosco bene, sono avvezza a certe uscite, ma il Fatalista non tanto.
Mentre a me non importa, perché ognuno è libero di fare quel che vuole quando vuole, il maritino è evidentemente a disagio, perché lo rode il tarlo del dubbio: "I miei suoceri tengono a mia figlia come tengono alle altre due nipotine?"
La risposta è ovviamente sì! Anzi, probabilmente per i miei genitori è estremamente piacevole godersi la bambolotta senza l'assillo dell'impegno, perché il Fatalista ed io cerchiamo di sbrigarcela da soli per quanto possibile, senza mai chiedere a nessuno di sostituirsi a noi.
Mio padre avrà voluto rivedere il posto in cui abbiamo trascorso tante estati insieme e che io gli avevo descritto come molto migliorato; evidentemente quello per loro era il momento giusto, pace!
Certo nonnamanager è più consapevole di poter suscitare inutili malcontenti non badando a come si sceglie di dividere e condividere il proprio tempo: mentre suo marito vive eternamente su Marte, lei è decisamente cittadina della Terra...infatti in quella occasione mi rispose al telefono solo nel tardo pomeriggio, quando io ero ormai superallarmata dalla loro assenza e dal suo silenzio stampa!
Oggi sono spariti di nuovo.
Il Fatalista ha sentenziato c'è qualcosa sotto...; per metterlo a tacere ho provato a telefonare a mia madre: prima telefonata senza risposta. Alla seconda vengo a sapere che sono andati al mare a trovare le nipotine.
Di cuore rispondo: "Che bello, salutamele tantooooo!" incurante come al mio solito; poi penso al marito sensibile e mi sale un po' d'ansia. E rifletto...
In effetti stavolta a pensarci bene un po' di fastidio non posso non provarlo, perché nonnamanager ieri aveva già parlato con mia sorella quando mi ha chiesto se le avessi telefonato, ma soprattutto se mi avesse detto qualcosa: forse voleva capire se sapessi della gita programmata per oggi e si è guardata bene dal dirmelo!
Dico io: non sono gelosa del tempo che i miei genitori trascorrono con le nipoti e di conseguenza mi sono sempre comportata normalmente, non ho mai mostrato fastidio o detto nulla. Allora a che servono 'sti sotterfugi? Certe scemenze possono minare il rapporto con mia sorella! E se lei fosse spinta a pensare che io c'entri in qualche modo nel comportamento di sua madre?!
Insomma non sto più tanto tranquilla.
Ovviamente il Fatalista non sa né della telefonata di ieri, né di queste mie riflessioni: ha fatto qualche battuta delle sue e ci è passato su. Loro, al rientro, sono passati a salutare la bambolotta e nessuno ha detto niente.
Incidente diplomatico scansato. Quello del Fatalista.

martedì 19 agosto 2014

Telegrafo

''Fortunata, hai chiamato tua sorella?''
''Sì, mamma...finalmente sono riuscita a beccare il momento giusto per telefonarle! Le giornate volano...ha detto che rientreranno dal mare sabato''
''Sì, lo so: lunedì è lavorativo sia per lei che per il marito. E che altro ti ha detto?''
''Niente''
''Come niente?!''
''Al solito...ho parlato solo io e lei rispondeva a monosillabi...lo sai com'è al telefono, no?!''
''Ah ah ah! Sì, è telegrafica!''
''Telegrafica è un eufemismo! Se ti stendi sul divano e la chiami ti risparmi i soldi per lo psicologo...''

La foto

Ieri pomeriggio nonnamanager si è presentata a casa con un pensiero per me: una foto in una cornice che risale a tantissimi anni fa, perché io avevo solo quindici anni.
E' uno di quei cimeli recuperati della casa dei pioppi, destinati a riapparire ancora per molto tempo.
Mi ha fatto uno strano effetto rivederla, mi ha riportato alla mente diversi ricordi...alcuni belli, alcuni brutti.
Mio padre è figlio unico (poiché ha perso due fratelli in giovane età a causa della distrofia muscolare) ed io sono stata la prima nipote per parte paterna.
Si narra che quando nacqui ed a mia nonna fu comunicato che ero una femminuccia lei abbia risposto, forse delusa: "Non tutti i mali vengono per nuocere".
Questa donna abituata ad essere la sola regina nel suo mondo di maschi, ha poi scoperto le gioie di avere una nipotina; e si è molto affezionata a me, forse anche perché porto il nome di uno dei suoi due figli scomparsi.
Crescendo ho sviluppato la convinzione che per grandi sofferenze le persone diventano o particolarmente buone o particolarmente cattive; mia nonna apparteneva alla seconda categoria.
Non avevo neanche cinque anni che lei aveva preso la fissazione di dovermi adottare: mi voleva tutta per lei e mi ripeteva cose assurde e abbastanza orribili da dire ad una bambina, soprattutto così piccina:
"Non vedi che tua madre ti tratta male?! Ti rimprovera sempre, non ti vuole bene come me! Con me saresti felice, ti tratterei come una principessa...ti voglio adottare, voglio essere io la tua mamma!"
Io mi disperavo, le rispondevo che non era vero che mia madre non mi volesse bene!
Finché un giorno mi confidai con nonnamanager. Lei nascose bene la sua ira, mi disse solo che nessuno poteva adottarmi senza il suo consenso, di non aver paura a rispondere a mia nonna quello che sentivo e mi rassicurò sul suo affetto.
La visita successiva (noi ci eravamo già trasferiti in un'altra regione per motivi di lavoro, trascorrevamo parte dell'estate lì da lei e le ferie natalizie), al solito discorsetto della nonna scoppiai in un pianto dirotto e le urlai che non volevo essere adottata da lei, non volevo essere adottata da nessuno, stavo bene con i  miei genitori e che era lei a non volermi bene a parlarmi male della mia mamma. Infine la minacciai di raccontare tutto a papà.
Non si azzardò mai più a parlarmi nello stesso modo in cui aveva fatto fino ad allora.
Oggi so che non era una persona perfettamente in sé, qualcosa dentro di lei si era spezzato irrimediabilmente, qualche meccanismo nella sua testa si era inceppato definitivamente. La mia rabbia si è trasformata in compassione. Ma una bambina che vede i suoi genitori soffrire a causa di un qualcuno, fosse pure una nonna, non riesce ad amarlo, a perdonarlo, a guardare oltre.
Così son cresciuta, sono arrivati prima una sorellina poi un fratellino a farmi compagnia.
Eppure avevo la certezza interiore che lei avesse una passione solo per me...e la cosa mi faceva imbestialire ancora di più! Non concepivo che non volesse bene a tutti e tre nello stesso modo! Poi questo suo attaccamento finiva sempre col ricordarmi la storia dell'adozione, mi metteva ansia anche da grande.
Un'estate, avevo appunto quindici anni, trascorsi un paio di settimane dalla mia adorata zia O., che è stata davvero una seconda madre per noi, e che purtroppo abbiamo perso qualche anno fa...
Un amico di mio padre, appassionato di fotografia, volle farmi delle foto. Mi agghindai e mi misi in posa sul terrazzo di zia, che abitava non molto distante da mia nonna.
Le due si frequentavano, si scambiavano delle visite; pertanto quando ripartii e le foto furono sviluppate (a quei tempi ci volevano secoli per avere le foto), mia nonna si trovò giustappunto a casa di mia zia: approfittando di una sua distrazione, di nascosto si infilò in borsa quella che le piaceva di più.
Dopo diversi anni la foto ricomparve incorniciata sul mobile del salone della casa dei pioppi.
Ma io me la ricordavo bene e le chiesi:
"Come fai ad avere questa foto?"
"L'ho rubata! Mi piaceva tanto!"
"Nonna, bastava che me la chiedessi! Te ne avrei potuto dare quante ne volevi, quelle che volevi..."
"...."
"Allora dobbiamo trovare altre due foto belle di mia sorella e mio fratello, così potrai guardare tutti e tre quando non ci siamo"
Le foto sono state trovate, ma mai esposte. Sul quel mobile c'ero solo io. Odiavo quella foto, odiavo il fatto che mi ricordasse la fissazione e la follia di mia nonna.
Ho pensato se tenerla o no. Ho pensato di cambiarle cornice. Ho pensato chissà quante altre cose compariranno, alla fine mi toccherà scrivere un libro su di lei proprio come mi chiedeva sempre!
Alla fine l'ho tenuta, cornice e tutto.

lunedì 18 agosto 2014

Lunedì di lavoro

Stamattina il tragitto che mi ha portato in azienda sembrava quello di una realtà parallela: i camion ed i mezzi impegnati nel rifacimento della strada statale erano spariti, il cantiere congelato al momento in cui gli alieni hanno rapito gli operai, zero traffico, silenzio rotto solo dal canto delle cicale che si intrufolava nell'abitacolo dell'auto dal finestrino aperto.
Al lavoro il primo impatto è stato con il piazzale deserto, nessun essere umano indaffarato intorno a casse e mezzi vari.
Poca gente per i corridoi, tutti terribilmente calmi, nessuno di corsa...si vede che il boss è in ferie: negli ultimi anni si è diffusa l'idea che per mostrarsi indaffarati bisogna correre qui e là con qualche foglio di carta in mano (fosse pure uno speciale di Novella 2000!), perché il capo apprezza.
Secondo me apprezzerebbe di più se non schiodassimo il sedere dalla scrivania, ma son punti di vista... ai posteri l'ardua sentenza!
Nel mio ufficio il collega V. è in ferie, ma prima di andar via ha lasciato traccia del suo passaggio sulla scrivania della collega Ina, capovolgendo i gadget che arredano la sua postazione.
Lei ad un certo punto è scesa in magazzino a controllare della merce ed è risalita infastidita ed arrabbiata:
"Fortunata, ma lo sai che mi è successo? Giù ho incontrato un tizio, un forse imballatore, che mi ha guardata e detto: Non mi potevi portare qualcosa da bere? Una bibita, qualcosa di fresco?...
Maschilista! Roba da non credere! Vedono una donna e per loro è impensabile che possa essere un ingegnere!"
"Tu che gli hai risposto?"
"Non faccio la barista!"
Che poi neanche c'è un bar in azienda... mi son dovuta trattenere: immaginare la scena aveva un non so che di comico!
Il collega M. non sta bene: ha esagerato col cibo in questi giorni, ha l'aspetto di chi è stato sul punto di vomitare tutta la notte.
Il collega A. è anche lui in ferie...ma si è dilettato a riempirci i computer di alert sulle questioni più disparate, salvo poi scoprire che aveva già risolto tutto prima di partire!
Il collega F. alle 11.30 era al suo decimo caffè: alle 13.00 si esprimeva a parolacce e bestemmie irripetibili.
Io pensavo alla mia bambolotta, al tempo che mi separava da lei, alle coccole, ai giochi, al bagnetto.
Ora sono qui... che tento di scrivere fra le sue urla ed i suoi capricci!

domenica 17 agosto 2014

Vacanza vera

E' innegabile: la settimana appena trascorsa è stata la mia vera vacanza.
Niente mare, bagagli, bambolotta impazzita, marito insofferente...solo casa, routine senza lavoro, tempo da dedicarsi, il Fatalista che condivide gioie e dolori della genitorialità.
Nella top ten delle ferie casalinghe inserisco:
1) La libertà di non dover lavare immediatamente i piatti del pranzo, ma soprattutto della cena!
2) Preparare il pranzo all'ultimo secondo, senza doverlo programmare con un giorno d'anticipo e valutando le capacità culinarie del marito per ultimare il tutto il giorno dopo.
3) Poter rispondere agli amici immaginari in qualunque momento, con connessione e pc a mia completa disposizione.
4) Lavare i panni senza accumulare lavatrici per il weekend.
5) Stirare "a tappe": niente tour de force in previsione di una dura settimana lavorativa.
6) Andare in bagno non accompagnata dalla mocciosa di un anno, amante dell'acqua e pericolosamente attratta dai rubinetti.
7) Lasciar correre il disordine, il letto disfatto mezza giornata, i giochi sparsi ovunque, che tanto il tempo ce l'hai, perché affannarsi?!
8) Godersi la presenza di amici come non capitava da anni e riconoscere la stessa gioia e l'entusiasmo negli occhi di tuo marito.
9) Comodità: perché a casa hai tutto quel che ti necessita, non devi impazzire se alla bambolotta serve qualche medicina e tu sei nel bel mezzo del nulla.

La numero 10 è la mia preferita, quella senza la quale tutto quanto sopra non sarebbe possibile.
Un perfetto babysitter h12.
Il Fatalista che porta a spasso la bambolotta per ore la mattina ed il pomeriggio lasciandomi il tempo e la tranquillità per gestire la casa e le mie cose.
Un padre che la lava, la cambia, le dà da mangiare lasciandomi il tempo per giocare con nostra figlia.
Un marito che le restanti 12 ore le divide fra tv e dormite...machissenefrega!...mi ha permesso di fare una settimana di relax, nonostante le notti insonni!

Ciao

La famiglia Ninja è ripartita.
Sono in bilico fra la felicità delle belle giornate appena trascorse e la tristezza di questo distacco.
Che sentimento è?!
Ed il tempo che scherzi fa?! Quando sei felice sembra dilatarsi, pensi che non finirà mai. Invece i bei momenti passano (come quelli brutti, per fortuna!), ti guardi indietro e ti rendi conto che tutto è durato un attimo.
Domani si torna al lavoro, niente più ferie... l'estate è durata tre giorni qui da noi, mi sembra già Settembre inoltrato.
Chissà quanto impiegherà la vecchia me ad rimpossessarsi della mia vita: stressata, agitata, indaffarata, iperattiva, perfezionista... distruttiva.
Questa nuova me era davvero piacevole.
Ma nonnamanager è appena tornata a casa...anche la vecchia me tornerà presto.
O forse no.

venerdì 15 agosto 2014

Casa dolce casa

Siamo stati in giro, a mostrare alla famiglia Ninja un po' delle bellezze della terra che mi ha adottato.
Sole e caldo; vento, risate.
La bambolotta ha dormito in macchina ogni volta che ci siamo spostati, è stata bravissima!
Ma la giornata non è finita...ci stiamo riposando per la serata: cena qui a casa a base di pesce, poi si esce per i vicoli della città, assaporando la festa, le bancarelle; se ce la facciamo a restare svegli magari riusciamo a goderci anche i fuochi d'artificio!
Dovevo rubare qualche minuto alla preparazione della cena per fissare bene in mente un ricordo del rientro in particolare: la mia bambina che sia agita alla vista del portone dell'edificio, la sua agitazione che cresce in ascensore...e le risate di gioia alla vista della porta di casa!
Eppure non aveva dato alcun segno di insofferenza: forse avrà pensato che i suoi genitori pazzi la portassero di nuovo a vivere nel boungalow! In effetti la compagnia era la stessa del mare: potrebbe darsi che abbia fatto qualche collegamento del genere.
Mi ha fatto piacere. Sorrido ancora a pensarci.
Ricordo ancora i miei rientri a casa, da bambina. Ero sempre infelice e tristissima. Non so perché, ma tornare a casa dopo una gita mi dava solo sensazioni negative.
Spero che per la bambolotta non sia mai così.
Spero che davanti la porta di casa rida sempre di gioia.

giovedì 14 agosto 2014

Benvenuto

La bambolotta spesso di notte non è molto meno attiva rispetto al giorno.
In genere, da quando l'ho spostata nella sua stanzetta, passo molto tempo ad ascoltare le sue chiacchiere dal baby monitor: aspetto che si stufi e piagnucoli, che le venga sonno e recuperi il ciuccio, finché non arriva il silenzio ed io mi tranquillizzo. Talvolta, nei suoi mille spostamenti nel lettino, le capita di lanciar fuori Matilde o di perdere il ciuccio, quindi parte con urla indispettite che mi fanno scattare come una molla per fiondarmi da lei, ritrovare i suoi tesori perduti, calmarla ed attendere con pazienza sul divano affianco al lettino che riprenda il sonno.
Ho imparato a mie spese che non conviene che mi faccia vedere prima delle urla, altrimenti parte con i capricci, pretende di essere presa e messa a terra, vorrebbe giocare fino all'alba...
Stanotte ha fatto caldo, proprio tanto caldo. Il Fatalista si girava e rigirava agitato. La bambolotta invece era piuttosto tranquilla: si è svegliata la prima volta, poi si è riaddormentata da sola. La seconda volta sono dovuta intervenire. La terza volta ha cominciato a chiacchierare ed il marito, stranamente sveglio, si stava per fiondare da lei:
"Non lo fare! Aspetta: se urla perché non trova il ciuccio o Matilde allora vai. Altrimenti lascia perdere!"
Ha mugugnato qualcosa intontito e nel frattempo si sarà riaddormentato. La bambina dopo poco ha iniziato ad urlare:
"Marito, vai! Si era detto che andavi tu stavolta!"
Che bella sensazione! Indescrivibile poter rimanere a letto, seppur sveglia, mentre è lui ad alzarsi! E' la prima volta che accade!
Dopo un bel po' è tornato a letto, ma la bambolotta lo chiamava ancora... sa che lui è il punto debole della famiglia, ci prova in tutti i modi a farlo capitolare, la furbetta!!!
L'ho convinto ad ignorarla ed abbiamo ritrovato il sonno.
Stamattina, verso le sei, la bambolotta ha ricominciato a chiamarci. Il Fatalista, sbuffando come un treno a vapore, è andato a prenderla e l'ha portata nel nostro letto.
"Marito, che diavolo fai?!"
"Tanto non dorme più, almeno così sta zitta! Io ho sonno!!!"
"Per una sola volta che ti sei alzato stanotte stai così?!"
"Mi sono alzato una sola volta, ma mi sono svegliato ogni cinque minuti!"
"Benvenuto nel club!!! Benvenuto in una delle mie nottate tranquille! Perché solo ieri mi sono alzata sei volte...!"
"Mmmmm"
Ho ripreso la piccola e l'ho rimessa nel lettino, non volendo rischiare un capitombolo dal nostro lettone visto che è specializzata nello sfuggire come le anguille...
"Mamma?! Papà?!Ufffffffffff! Brrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr!"
Silenzio.
Improvvisamente si accendono i faretti in corridoio. Saltiamo sul letto spaventati, ci guardiamo in faccia e capiamo: quella monella è riuscita a sporgersi abbastanza da raggiungere gli interruttori. Mi alzo e spengo le luci dalla mia stanza, non faccio in tempo a coricarmi di nuovo che la casa si illumina come alla festa di Santa Maria...
Scoppiamo a ridere e ci alziamo a fare colazione.
Metà giornata è trascorsa, siamo in agitazione per l'arrivo della famiglia Ninja stasera: indaffarati e un po' insonnoliti ci prepariamo ad accoglierli e a godere della loro compagnia per tre giorni.
Il Fatalista è appena crollato sul divano. Io resisto.


mercoledì 13 agosto 2014

Occhio non vede, cuore non duole

Mi sento finalmente davvero in ferie. La mia è una condizione mentale che non sono riuscita a trovare quelle due benedette ultime settimane di Luglio, al mare col marito e la bambolotta.
Sto vivendo le mie giornate con calma, rimandando tutto ciò che è possibile rimandare, prendendomela comoda, dedicandomi del tempo, non pensando al rientro al lavoro, giocando con nostra figlia e passeggiando. Non fa niente che siamo in città, che il traffico non accenna a diminuire anche se il 15 Agosto si avvicina, se il caldo afoso imperversa togliendoci le forze.
Se la bambolotta si sveglia sei volte per notte...chissenefrega! Mica devo lavora'!
I pasti vengono organizzati in dieci minuti, cucinati in quindici, consumati in cinque: non saranno da gran gourmet, ma saziano la pancia e soddisfano il palato.
I piatti sporchi talvolta vengono lasciati sul tavolo, se sento il bisogno di stendermi una mezz'ora approfittando della siesta della piccola peste non mi vengono terribili sensi di colpa ed irrefrenabili istinti di ordine e pulizia.
Io (che non dormo se ogni cosa non è al suo posto, se la tenda non cade come dovrebbe, se un'anta non è a squadro...) ho trovato finalmente la leggerezza di dirmi: fa niente!
Chissà dove è stata nascosta una tale leggerezza per tutti questi anni, chissà se sarò in grado di recuperarla un'altra volta e poi ancora e ancora al mio bisogno...non che in questo momento mi importi davvero un interrogativo del genere: me la godo, poi si pensa!
Nonnamanager mi rimprovera sempre:
"Tu vuoi fare tutto, non rinunci a niente! Ti ammazzi di fatica, non va bene così!"
Chissà che direbbe se mi vedesse in questi giorni, visto che è latitante, fuggita con nonnomarziano nel nostro paese d'origine per star via una o due giornate che si trasformeranno presto in due settimane!!!
No, non approverebbe; perché è lei che mi ha insegnato ad essere perfettina, perché lei è perfetta ed i suoi figli non possono e non devono essere da meno.
Fa niente! Tanto lei non c'è.

martedì 12 agosto 2014

Istinto

Si muore ogni giorno per le motivazioni più disparate.
C'è la guerra che si porta via donne e uomini, vecchi e bambini.
La fame e la sete.
La malattia.
Gli omicidi.
Gli incidenti.
Sento le notizie, mi soffermo; talvolta lancio sguardi al Fatalista per capire se anche lui è colpito come me...raramente se ne parla.
Sono notizie che non vuoi sentire, non vuoi commentare, vuoi dimenticare.
Forse è una forma di difesa, forse è ipocrisia. Non lo so.
Poi un noto attore si toglie la vita e non smetto di pensarci: semplicemente ridicolo!
Rimugino, rifletto, qualcosa mi disturba. E non è il fatto che avesse tutto dalla vita e ci abbia rinunciato.
Non è neanche perché ne ho visti decine dei suoi film, adoro la sua faccia buffa, le sue interpretazioni, la commedia che mi fa sorridere.
Mi capita ogni volta che si parla di suicidio.
E' che...se c'è una cosa che mi può far paura più della morte, è la depressione: la sopraffazione dell'istinto di sopravvivenza, il più forte di qualsiasi altro.
Nessuno dovrebbe mai provare una tale disperazione, mai!

lunedì 11 agosto 2014

Spirito d'osservazione

Siamo in ferie. Passare molto tempo con il Fatalista è istruttivo e distruttivo insieme.
Ad esempio, oggi ho imparato che ha lo spirito d'osservazione di una talpa cieca...eppure ha ritrovato Matilde non più di due settimane fa!
Forse allora sono io che gli faccio quest'effetto. Come la memoria selettiva; lui c'ha l'attenzione selettiva: se qualcosa riguarda me, è distratto.
Sono rientrata a casa dopo essere andata dalla parrucchiera stamattina e lui era in giro con la bambolotta.
Quando è tornato mi ha guardata ben bene e mi ha detto:
"Fatti vedere!...cosa hai fatto?! Ah, niente! Sei uguale....fiuuuuu, meno male! Stai bene" e mi molla un bacio.
"Ma come niente?! Ho fatto i colpi di sole, ho cambiato taglio..."
"Ah, pensavo avessi fatto solo la piega! Comunque stai bene..."
Mi sono così saltati i nervi che gli avrei detto la cifra che ho speso solo per vederlo sbiancare un po'...ma è meglio di no, considerato il fatto che non ha notato la differenza tra il "prima" ed il "dopo".

Progressi?

La bambolotta cresce rapidamente, quanto velocemente spuntano i funghi, combinandone di nuove ogni giorno.
Si alza in piedi, cerca di arrampicarsi ovunque, di lanciarsi dal letto o dal divano: è spericolata ed incosciente dei suoi limiti.
Non cammina, ma sale sulla poltroncina regalatale dallo zio James Dean per il primo compleanno; dopo esserci salita si aggrappa allo schienale e si erge in tutta la sua fierezza, come una bandiera sventolante sulla cima della montagna...instabile e tremolante sulle gambe cicciotte. Eppure non cede: né ai miei rimproveri né alle mie disperate preghiere di ascolto.
Il Fatalista le ha regalato dei colori: scarabocchia e mangiucchia i matitoni, alterna le due attività con costanza e furbizia; attende che io sia distratta o di spalle indaffarata  per portarseli alla bocca, con la consapevolezza di chi vuole farla franca a tutti i costi. E' proprio questa sua coscienza che mi manda in bestia, allora glieli sottraggo uno ad uno, scenata dopo scenata, finché non finiscono tutti e disperata mi giura con lo sguardo che no, non lo farà mai più! Lei mi dice 'azzie! (grazie! che è un'evoluzione di dadadà: dal dammelo immediatamente! al dammi per favore...), io cedo e ricominciamo la scenetta finché non si stanca di colorare...o di mangiare i colori.
Adora la cellulosa, in tutte le sue forme. Mangerebbe fogli, carta, giornali e cartone se solo non stessi in agguato come un cerbero. Allora ha sviluppato una nuova tattica: quando le soffio il naso o le pulisco la bocca, lei tira fuori la lingua rapida come le rane e cerca di tirarne via un pezzo. Poiché il padre non sa mai dove siano i fazzoletti ( e non solo quelli), il più delle volte ricorre alla cartaigienica che le si appiccica sulla lingua una bellezza, quindi oserei dire che la piccola peste riesce nel suo intento brillantemente, in più di un'occasione!
Non dice molte parole (papà, pappa, dammi, Barbara, Barbapapà, nonna, mamma, scarpe, vieni...elencate secondo l'ordine di apparizione e di importanza), ma chiacchiera che è una bellezza! Non sta zitta un attimo, non prende fiato neanche quando ha il ciuccio perché riesce a parlare anche col tappo in bocca.
Ovviamente non si capisce assolutamente nulla di ciò che dice: lo sa solo lei e si infuria se pensa di comunicarmi un segreto di guerra e mi vede perplessa.
Ultimamente indica qualcosa tra la marea di oggetti che ha davanti ed esclama: Caccaaa!!!
Le ho provate tutte, ho anche pensato che volesse dell'acqua...niente.
Oggi sono giunta alla conclusione che ogni cosa per lei sia "cacca". Sarà che è l'interrogativo primario da quando è nata, sarà che ogni volta che porta alla bocca qualcosa di pericoloso o velenoso io le dico "No, bambolotta! Non in bocca! Bleah, quello è cacca...", fatto sta che la mia leggerezza nell'esprimermi non sta giovando allo sviluppo del suo linguaggio, e neanche alla nostra capacità di comunicazione.
Nostra figlia cresce, fa progressi verso la sua autonomia.
I suoi genitori progrediscono verso la pazzia.

domenica 10 agosto 2014

Battuta fatale

'' Marito ho sempre sonno...tutti i giorni...non ricordo più come sia sentirsi riposati...''
''È il caldo, stai tranquilla...''
''Macche' caldo! È da quando ho partorito che ho sonno! Non dormo più!''
''Non ti preoccupare. C'è tempo per riposare! Quando morirai dormirai."

venerdì 8 agosto 2014

Sorrisi al telefono

Guardo il telefono e sorrido.
Ho avuto una settimana pazzesca...e non in termini positivi.
Rientrare dalle ferie, riprendere il filo della vita casalinga e lavorativa, tentare di riadattarsi ad una routine che tarda a ricomporsi a causa della bambolotta fuori di testa...
Di cinque giorni lavorativi, per tre volte mi sono alzata intorno alle quattro del mattino svegliata dalle urla della piccola, ho lavorato fuori casa ed in casa (sempre con lei urlante e salivante, maledetti molari!!!) per andare a letto intorno alla mezzanotte, stremata; i restanti due giorni sono andati un po' meglio, ma non tanto: li ricordo in maniera confusa, probabilmente li ho semplicemente rimossi dalla memoria.
Ma la settimana è finita, la prossima la prendiamo di ferie perché il nido è chiuso e ne approfittiamo per stare vicino a nostra figlia che sembra averne bisogno più del solito.
Poco fa ero sotto la doccia, il telefono ha squillato ma non l'ho sentito. Chiamata persa, prefisso conosciuto ma numero sconosciuto...ho immaginato subito chi potesse essere ed ho richiamato.
Ha risposto una voce dolce e calda:
"Pronto?"
Lo sapevo!
"Mamma Ninja! Ero certa che fossi tu...me lo sentivo! Come state?"
"Bene! E voi che si dice? Che fate di bello la prossima settimana?"
"...Vi aspettiamo!"
"Non andate da nessuna parte? perché in effetti a noi farebbe piacere venirvi a trovare..."
EVVAIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!
"Non andiamo da nessuna parte, siamo proprio contenti se venite!"
Se tutto va secondo i piani, il prossimo fine settimana rivedremo la famiglia Ninja, io non sto più nella pelle dalla gioia ed il Fatalista è di là che rimugina su come moltiplicare le poche ore a disposizione per far trascorrere ai nostri amici un week end indimenticabile!
E mi è pure passato il sonno!

giovedì 7 agosto 2014

Magia al contrario

Prima di sposarmi e di avere la bambolotta, ero una ragazza piuttosto timida ed introversa con gli estranei, molto diffidente e poco accomodante.
Prima ancora sono stata una bambina terribilmente legata alla casa. Nonnamanager mi racconta sempre che se provava ad andare a trovare un'amica, mi attaccavo agli stipiti delle porte per non entrare.
Farmi uscire era un'impresa.
Eppure in famiglia ero quella più estroversa e chiacchierona!
Per dirla in parole povere, avevo una personalità schizofrenica, insomma!
Ricordo che mi piaceva stare sul letto a pensare e sognare, circondata da torri di libri che divoravo e mi permettevano di vivere mille avventure o semplicemente di vivere quella vita che avevo paura di affrontare.
Ho sempre letto qualsiasi cosa, preferibilmente dei bei "mattoni", perché ho una lettura veloce e l'ultima pagina di un libro è sempre quella più desiderata ed insieme temuta: la magia si spegne e l'incantesimo finisce.
Il Fatalista è un gran lettore anche lui, ma è disordinato: inizia, lascia, riprende, contemporaneamente legge altro, dimentica e ricomincia...però mi ha insegnato a leggere in bagno...e devo ammettere che è stata una salvezza da che è nata la bambolotta. Un bambino ti toglie tempo, energia e monopolizza il tuo cervello: lasciare sempre un libro in bagno mi ha permesso di non abbandonare mai completamente la mia passione.
Ora ho imparato ad acquistare dei libri dalla lettura facile e che non devo trasportare con la gru ;-)
Oggi mi è arrivato (inaspettatamente in anticipo, con mia grande gioia!) il libro delle AnarchiColf AnoniMaCercasi colf. Pagamento metà in contanti, metà in natura.
L'ho letto d'un fiato, sul divano, mentre la bambolotta giocava sul suo tappeto componibile ed ogni tanto si interrompeva per osservare con aria interrogativa la sua mamma in preda ad improvvisi attacchi di ilarità, difficilmente trattenibili!
Un momento per me, un momento di svago, uno scroscio di allegria sotto un cielo cupo che minaccia pioggia. Il libro è proprio come me lo aspettavo: conosco le autrici tramite il loro blog, i post ed i commenti; non poteva non essere divertente, ironico e spassoso!
Però...a qualcosa non ero pronta.
Prima parlavo dell'incantesimo che si spezza quando finisci di leggere l'ultima pagina.
Ci sono libri che funzionano al contrario, la loro magia sta nel fatto che smetti di pensare quando li leggi e ti fanno riflettere molto quando finisci.
Ecco, questo libro è proprio fra quelli.




mercoledì 6 agosto 2014

Luna

Ho già parlato di Piolìn in un post di qualche mese fa.
Indirettamente ho parlato di lei anche in post precedenti, in cui ho esternato le mie riflessioni su alcuni argomenti come l'amore, o il tradimento.
Dalla sua brutta esperienza di coppia, la mia splendida collega/amica ha portato via con sé un gatto: è una femmina e si chiama Luna...praticamente una bambina, dolcissima e monella, affettuosa e dispettosa...un amore di gattina!
Visto che la bambolotta ha avvicinato diversi cani al mare (con il padre: io mantengo sempre le distanze in queste occasioni) senza alcun timore e con una gioia inenarrabile, ho chiesto a Piolìn se oggi pomeriggio potesse portare Luna a conoscere la bambina, perché è affascinata da tutti gli animali e vorrei che non ne avesse mai paura (come a volte capita a me...).
Inutile dire che nello stesso istante in cui la mia proposta è stata accettata mi sono pentita.
Sono stata assalita dalla sindrome della mamma incosciente, quella che si impossessa di me ogni volta che l'apprensione prende il sopravvento (spesso)!
Un gatto non è un cane! Oh noooo! Oltre a mordere, potrebbe graffiare la piccola!...E se è allergica come me?...E se le viene un attacco d'asma come a mia sorella?! Oddio! Oddio cosa ho fatto! Ora chiamo Piolìn e le dico di non venire...anche se Luna è super controllata  e vaccinata...anche se deluderò la mia amica...
Dopo lo smarrimento iniziale, ho cercato di essere razionale; il gatto non è un cane, appunto: non si fa certo acchiappare e torturare da una monella di un anno che neanche cammina!
Questo epico incontro, ormai avvenuto, lo posso catalogare nel giusto mezzo: non è stato terribile come inizialmente avevo previsto, ma neanche tanto semplice come avevo razionalizzato!
Luna è davvero buona, si è subito messa a suo agio ignara del pericolo bambolotta in agguato. Mia figlia era attirata dalla sua lunga coda e tentava disperatamente di svincolarsi dalla morsa della mamma per afferrarla. Ad un certo punto c'è stato un momento di grande equilibrio in cui le due andavano a zonzo per il salone una affianco all'altra, gattonando con la medesima andatura...un vero spasso!
Sia Piolìn che io abbiamo sudato molto per star dietro alle nostre rispettive cucciolotte, però ne è valsa la pena!
Sono contenta che la bambolotta abbia sentito il suo primo miagolìo dal vivo e che da quel momento abbia smesso di abbaiare a Luna (come fa quando vede un cane...).
Sono sollevata che il Fatalista sia rientrato dal lavoro, senza sapere dell'incontro che avevo organizzato, e non abbia avuto nulla da ridire sulla cosa.
Ma soprattutto mi meraviglio di me, donna geneticamente pavida, eppure mamma "coraggiosa".

Bambolotta tende un agguato a Luna (spalmata sul tappeto...)



martedì 5 agosto 2014

Sempre sì

Oggi avevamo il controllo dal pediatra uomo di ghiaccio.
La bambolotta cresce bene, urla altrettanto bene in faccia al suo dottore, con grande soddisfazione della mamma. Le avevo fatto scuola a casa, poi nonnamanager durante il tragitto in macchina:
"Bambolotta, al dottore devi dire: scurnacchiat'  PUA' PUA' PUA'!!!"
Lo so, non è buona educazione...ma la scenetta mi faceva talmente tanto ridere che non sarei stata credibile se avessi rimproverato mia madre: mi sono affidata al fatto che quando la bambolotta parla non si capisce niente e dubito che al momento possa ripetere parole come scurnacchiat'!
Infatti durante la visita ha preferito piangere, urlare e dimenarsi come un'anguilla. Io stavo a guardare.
"Signora! La tenga...le tenga le braccia...ecco così....no, NOOOO! Non se la faccia sfuggireeeee!"
AHAHAHAHAHHAAAAHAHAHA!!!
"Evacua da sola?"
"No"
"Intendevo: evacua da sola con il clistere?"
"Con il clistere sì, evacua. Ora il più delle volte facciamo quello, non è necessario fare i lavaggi intestinali" comunque poi mi spieghi che intendi per evacuare da sola se stiamo parlando di clisteri (?!)...
"Bene, continuate così, ogni due o tre giorni, se non fa cacca..."
"Ok" forse tu fai la cacca ogni due o tre giorni, ma mia figlia ha voglia di farla anche più volte al giorno, per gli altri due giorni la lascio a contorcersi ed urlare? 
"Che latte beve?"
"Vaccino intero, Alta Qualità"
"Non va bene: è pieno di pesticidi! Deve dare quello in polvere"
"Ok" quello in polvere bevitelo tu, puzza. Ci ho provato per un mese e la bambolotta piuttosto digiunava...comunque, se non lo sapessi, i pesticidi passano anche nel latte materno; a questo punto credo che mia figlia sia già venuta a contatto con miliardi di schifezze (per non parlare di quello che mette in bocca: una leccatina ad un sasso, una ad un elastico, una al cappellino di cicciobello, una alla guancia della mamma, così fino a che non va a nanna). 
ps: La prossima volta mi dici perché a mia nipote piccola hai prescritto il latte vaccino già dopo i dieci mesi.
"Come stiamo messi a vaccini?"
"A luglio abbiamo saltato l'appuntamento perché eravamo in vacanza... a Settembre provvederemo"
"Ma no! Può andare anche domani!"
"Ok" lo so, tu mi hai giurato che i vaccini sono acqua fresca, fanno solo bene...ma io c'ho l'ansia ogni santa volta. Facciamola crescere un altro poco questa figlioletta prima di spararle le prossime dosi!
Siamo andati avanti così per un po': non ricordo tutta la conversazione, so solo che per lo più ho risposto ok. Alla fine mi ha domandato:
"Che mangia sua figlia?"
"Me lo deve dire lei: son venuta apposta per capire come regolarmi!"
"Pastina, passato di verdura, olio, parmigiano...può iniziare a mettere un po' di sale...niente crostacei, frutta esotica, mitili, pomodori verdi, bevande gasate, insaccati...carne, solo omogeneizzati, perché è carne controllata"
"Ok...ma se proprio mi scappasse di darle della carne vera, di origine certa e controllata, come la devo cucinare?" soprattutto visto che il prossimo controllo me lo fisserai quando la bambolotta avrà compiuto i diciotto anni, mi piacerebbe che per allora imparasse a masticare...
"In padella antiaderente senza olio". A questo punto ha ha smesso di scrivere, è rimasto con la penna a mezz'aria e gli è partito lo sguardo verso di me. Ha capito. Ha realizzato che ho risposto in maniera affermativa a tutto ciò che diceva perché era quello che lui si aspettava.
Nonnamanager aveva ragione: di' sempre sì, che non è peccato!
Il pediatra uomo di ghiaccio ha salvato la faccia; io ho fatto di testa mia senza dovermi spiegare, giustificare...senza inutili polemiche e recriminazioni.
Stasera la bambolotta ha mangiato il suo primo petto di pollo tagliato a pezzettini piccini piccini.
Poi ha lavato i denti con il suo nuovo spazzolino ed il dentifricio al gusto mela-banana, ed è andata a nanna.



lunedì 4 agosto 2014

Ritorno alla civiltà

Ho accompagnato la bambolotta al nido...e un camion mi ha tagliato la strada mentre stavo percorrendo la rotonda. L'autotrasportatore ha alzato la mano in gesto di scusa quando si è accorto che sul sedile posteriore avevo una piccola sballottata nel seggiolino a causa della brusca frenata.
Ok, ti sorrido purché ti serva di lezione: non farlo più, per favore; con nessuno.
All'asilo la maestra ha improvvisamente ricordato di essersi dimenticata di avvertirmi che (oltre ad essere chiusi la settimana prossima, ma questo lo sapevo) dal 18 Agosto resteranno aperti solo mezza giornata, ovvero sino alle 13.00...e senza possibilità di pranzare perché la cuoca è in ferie.
No, non sappiamo fino a quando. Forse fino a Settembre...ma il giorno preciso ancora non si sa.
Bene, visto che devo pagare la retta, ne vogliamo tener conto?
No, non è previsto uno sconto.
Vabbè, l'importante è organizzarsi, troverò un modo...anzi no, il Fatalista troverà il modo per recuperare la bambina alle 12.00 e farla pranzare, mi ha detto di non preoccuparmi, ci penserà lui.
Finalmente mi dirigo al lavoro e trovo la restrizione della carreggiata sulla statale che stanno rimodernando da decenni. Lavorano, lavorano, lavorano. E stiamo sempre peggio: si procede a passo d'uomo ed il pericolo è in agguato...infatti poco più avanti c'è già un primo incidente. Ma che fa?! Siamo talmente abituati che neanche ci soffermiamo a guardare!
Al lavoro nessuna novità di rilievo, il solito manicomio.
Finisco le mie sei ore, ancora intontita scendo le scale e vedo quattro impiegati (uomini adulti, molto adulti...) che prendono a calci e pugni la macchinetta erogatrice: si è bloccata una bibita, ci manca poco che diano a testate nel vetro.
"Finitela! Non lo vedete che è bloccata sull'ultimo ripiano? Basterà sollevare il pannello che chiude il cassetto dove cadono i prodotti per smuoverla e riuscire a disincastrarla...possibile che ci voglia il cervello di una donna per risolvere anche il problema più stupido?!" non ho neanche finito di parlare che la bibita è caduta come avevo previsto.
Mi sono messa in macchina ed ho pensato alla vacanza, al mare, alla pineta, ai vicini chiassosi e maleducati.
Ho bisogno di una dimensione più civile, per oggi ne ho avuto abbastanza; meno male che torno a casa!

sabato 2 agosto 2014

Strane visite

"Sorella quando torni?" messaggiava ieri James Dean.
"Arriviamo verso le 19.00"
"Ok, allora più tardi ci vediamo"
Lo abbiamo atteso invano, come talvolta accade quando è sopraffatto dai troppi impegni, lavorativi ma soprattutto sociali. Perché lo dobbiamo dividere con un numero indefinito di amici e quando è presente lo dividiamo con gli amici di FB e Whatsapp, tra l'Italia ed i tre quarti del resto del mondo (che ha già visitato ed in parte vissuto).
Poco fa mi ha telefonato:
"Sorella?..."
"Ma che fine hai fatto ieri?!"
"Macché ne sai! Avevo quattro compleanni da festeggiare, so' riuscito ad andare solo ad uno...non ce l'ho fatta a passare! Ma se vuoi ora sarei libero: posso venire a salutare la bambolotta?"
"Vieni, ti aspetto!"
Così si è finalmente presentato, telefono alla mano. Mi comunica di essersi ritirato alle cinque stamattina, di aver dormito solo fino alle undici, di essere distrutto. Ha guardato la bambolotta, ha dichiarato che è cresciuta e che la trova bene...tutto questo fra un messaggio ed un altro.
Ci siamo seduti sul divano, la bambina ha fatto due capricci e me la sono portata in cucina; il Fatalista ne ha approfittato e si è chiuso in bagno. Il fratello è rimasto in salone a messaggiare.
E' passata un'ora: la bambolotta è uscita con il padre per un giro in bicicletta, io ho ritirato i panni, depilato sopracciglia ed ascelle, preparato la cena per la piccina...James Dean è sempre là dove lo abbiamo lasciato.
Dorme sul divano col telefono in mano.
Ieri sono ufficialmente iniziate le sue ferie, non so come lo ritroverò alla fine del mese.

Casa

Siamo a casa!
Saremmo dovuti tornare stamattina, ma abbiamo anticipato il rientro a ieri pomeriggio pensando di recuperare tempo prezioso per riorganizzare la nostra quotidianità...lunedì entrambi saremo al lavoro e ricominceremo a non aver tempo a disposizione.
Abbiamo fatto un'ottima scelta: già prima di andare a dormire avevamo disfatto gran parte dei bagagli ed organizzato un paio di lavatrici. In più la bambolotta era frastornata e confusa, non ne voleva sapere di fare la nanna; ha bisogno di tempo per riabituarsi alle sue cose, soprattutto al lettino, ed il tempo è proprio quello che scarseggia sempre. Una notte in più a casa è un piccolo passo verso la sua routine, quella che le dà sicurezza e la fa stare tranquilla.
Stamattina alla piccina è toccato il nido per un paio di ore per riabituarla a stare lontano da noi, ma sinceramente anche per aver del tempo in cui poter sbrigare tutte le faccende in tranquillità.
Il Fatalista era di filippinaggio, come lo chiama lui: mentre io mi dedicavo alla sistemazione dei bagagli, al lavaggio panni ed alla cucina, lui faceva le grandi pulizie; ha pulito i bagni, passato l'aspirapolvere e lavato in terra tutta la casa. Santo uomo!
Siamo un po' tristi, un po' contenti.
Un bilancio provvisorio della prima vacanza da genitori che mi viene in mente è il seguente:
- nostra figlia è un'abitudinaria... e non è sempre vero che se insisti i bambini si adattano alla tua vita, nel nostro caso dobbiamo irrimediabilmente adattarci noi a lei; ha i suoi orari per mangiare, dormire e fare qualsiasi cosa: non siamo stati noi ad insegnarglielo, ci siamo adeguati; abbiamo provato a portarla in giro addormentata nel passeggino, a fare come gli altri: lei si sveglia e poi non dorme più tutta la notte...per cui niente uscite, notti brave, spettacoli di animazione...tutti a nanna presto che tanto la mattina la sveglia è sempre prima delle sei (qualche volta alle 4.30)! E no, non è che dorma troppo di giorno: al mare saltava anche il riposino mattutino per poi riuscire giusto a farsi un'ora dopo pranzo, se riusciva! Eppure si stancava così tanto! Mah!
- la vacanza con i bimbi è faticosa, ti senti un asino da soma: porti tua figlia avanti e indietro con il suo carico di giocattoli, cambi, merendine, varie ed eventuali. E se dimentichi qualcosa ti tocca tornare indietro sotto il sole cocente!
- il mare fa crescere i frugoletti come se fossero funghi: i piedi sono quelli che aumentano di un numero a settimana, le scarpette nuove del compleanno della bambolotta si possono già buttare (messe due volte, sigh!)
- stare all'aria aperta fa bene al fisico, alla mente, al cuore e all'amore
- il Fatalista è più adattabile del previsto, meno conte di quanto credessi
- gli anziani a volte sono più irrispettosi e maleducati dei giovani; ho scoperto che si può guardare la televisione a tutto volume mentre si ascolta lo stereo a palla (sì, contemporaneamente) a qualsiasi ora del giorno e della notte; forse un problema di sordità...o di senilità...poveri str...i!
- se la vicina è invadente basta chiedere: "Dove andate nel pomeriggio?"
"In piscina!"
"Peccato, noi andiamo al mare!" e viceversa, l'importante è essere i primi a far la domanda.