Tickers mammole.it
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mercoledì 30 marzo 2016

Diversamente abile

"Fortunata...è ancora fresca quell'acqua sul tavolo?"
Tasto la bottiglia. "Sì"
Il Fatalista si alza dal divano, la afferra e si accinge a bere...
"Noooo, non bere dalla bottiglia! Che schifo!"
"Oh?! Che vuoi? Io non riesco a bere dal bicchiere!"

venerdì 25 marzo 2016

Scomplimenti e pizzicotti

C'è un collega.
Uno dei pochi storici rimasti.
Ci conosciamo da dieci anni e ci siamo fatti la guerra per otto: incompatibilità caratteriale.
Lui intrallazzone e scansaresponsabilità. Io troppo diretta e acida. Brutto mix insomma.
Fatto sta che da quando sono rientrata dalla maternità, complice anche il ricambio quasi totale del personale, lui ha preso a considerarmi una di famiglia o un'amica o...non so.
E' diventato un lumacone: mi gira sempre intorno, cerca il contatto fisico, dichiara continuamente la mia unicità ed il fatto che solo io merito le sue attenzioni.
Anche no, grazie.
Non mi lusinga neanche un po' perché diffido di quelli come lui: so che alla prima occasione non si farebbe scrupolo di voltarmi la faccia, o peggio.
Nella catena del processo lavorativo lui è l'anello che precede il mio gruppo di lavoro: dovrebbe passarci le informazioni utili ad una corretta pianificazione; questo in un mondo ideale.
Nel mondo reale lui non collabora.
Gli altri mi hanno intimato di essere accomodante e di raccogliere più dati possibili...
"Io?! Ma vi rendete conto di cosa state dicendo? Io accomodante?! Con quello poi! Mai!"
"Fortunata è per un nobile scopo...fagli due moine...vabbè...diciamo..almeno non trattarlo male, cerca di essere più garbata!"
Così è iniziato il mio fioretto.
Ho cominciato a raccogliere i suoi complimenti a denti stretti, ma senza mai rispondergli male.
Certo non lo guardo manco in faccia e non riesco a fare un sorriso di cortesia, però non gli mordo neanche la mano quando mi saluta con un pizzicotto sulla guancia...che a pensarci mi vengono i brividi!
Lumacone non è proprio uno che si possa definire un latin lover. I suoi elogi sono ripetitivi ed infantili.
Dopo aver lodato gli i miei occhi, l'abbigliamento e le scarpe una decina di volte (che ci vuol coraggio: la mia tenuta di lavoro sono jeans, vecchi maglioni informi e scarponi...quando non indosso le scarpe antinfortunistica!) l'ho stoppato qualche altra volta con un:
"Me l'hai già detto ieri, l'altro ieri e stamattina" con tono scherzoso.
Ma evidentemente la sua voglia di esternazione di questa ritrovata ammirazione per la collega che ha sempre torturato in passato è stata più forte. Ha trovato altri argomenti.
"Fortunata! Ma come fai?! Non hai neanche un capello bianco! Incredibile...sei proprio bella"
Il resto della stanza si è fermato in un silenzio pieno di suspense e preoccupazione.
Ho raccolto quel briciolo di spirito zen che non sapevo di avere ed ho risposto continuando a fissare il monitor:
"Semplice: ho appena fatto la tinta. Ti sei trovato nel giorno fortunato per guardarmi in testa."
Io non sono una donna.
Sono una santa.
Ma non so quanto può durare.

giovedì 24 marzo 2016

Impertinente

La bambolotta si è appropriata del linguaggio esattamente come delle nostre vite: ne fa quel che vuole e non sente ragioni.

"Mamma, oggi è nugoloso!"
"Nuvoloso: in cielo ci sono le nuvole, non le nugole!"
"Nu-go-le!...ripeti con me mamma!...Non fare la sciocchina!"
"Chi? Io?! Sono la tua mamma! Portami rispetto, sai!"
"Hihihihh...ti vojio bene, mamma!".  Appunto.
Ah! Dopo la pioggia può uscire il baccobaleno (arcobaleno)...

Poi ci sono i suoi cartoni preferiti come Kung Fu Pandar...mentre Elsa di Frozen è stata ribattezzata Enza.

E il cibo? "Mamma, vojio lo yojiùrt ai gusti fritti!"
"Yogurt ai frutti misti, bambolotta!"

Quindi i verbi:
"Mamma, frema!"
"Frena, si dice frena! Voce del verbo frenare!"
"FREMAAAA!"
Lo specchietto tocca impercettibilmente quello di una macchina parcheggiata.
"Mamma!... ti avevo detto di fremare che facciamo incidente..."

mercoledì 23 marzo 2016

E' ora!

"Guarda, Fortunata! Non è bellissimo?!"
"Cavoli...sì! è proprio un bell'uomo! Ma dove l'hai scovato?"
"Non ci crederai: l'ho incontrato sul lavoro una volta, poi ci siamo visti fuori qualche altra volta"
"Ma quindi non abita in Italia?"
"No: lui lavora all'estero ma la sua famiglia sta qui...la moglie ed il figlio intendo..."
"E' sposato?!"
"Sì"
Le rivolgo il mio sguardo dubbioso e preoccupato.
"Fortu...tranquilla...a me sta bene...benissimo! E' la situazione ideale: mi garantisce esattamente ciò che voglio. Libertà ed una certa condizione economica"
"Che intendi?"
"Che quando ci vediamo mi fa sentire una regina e poi mi riempie di regali...alla mia età (e con tutto quello che gli uomini mi hanno fatto) non cerco più l'amore e altre stronzate...non so come spiegarti: è diverso, non sono più una ragazzina..."

E per me? Le cose per me sono cambiate?
No; certo sono stata molto più fortunata ad aver incontrato il Fatalista: il mio trascorso è diverso da quello della mia amica.
Cerco sempre coccole, slanci e gesti d'affetto...che non ottenevo neanche quando eravamo fidanzati, figuriamoci adesso che siamo sposati e genitori!!!
Mi sa che è ora di modificare le mie aspettative.
Oppure è ora di farsi un amante.

martedì 22 marzo 2016

Ossessione

Durante una seduta di massaggi da James Dean:
"Fratello...lo sai che tra un mesetto sarà un anno che sono rimasta incinta per la seconda volta?"...te lo dico perché forse sei l'unico con il quale riesco a parlare di questo argomento e le lacrime pungono continuamente in gola da tanto tempo.
"Questo pensiero ti fa ancora molto male?" Una domanda senza compassione o preoccupazione: solo comprensione; la sola cosa che posso sopportare a riguardo, perché l'inevitabile dolore va accettato così com'è.
"Tanto...sì"
"Eh!...però sei comunque fortunata: hai una bambina splendida, incredibilmente intelligente. Un genietto! Io resto sbalordito a sentire i suoi ragionamenti, mi sembra impossibile che non abbia ancora tre anni!"
Sorrido al pensiero della bambolotta.
E' vero: la mia piccola è stupenda ed arguta; non avrei potuto sperare in meglio, sono orgogliosa di essere sua madre. Ho già tanto...dovrei imparare a gioire appieno di quel che ho e smettere di anelare spasmodicamente a ciò che non potrò mai avere.
E basta anche con le paranoie mensili ogni volta che arriva il ciclo. Non resterò più incinta.
Ecco!
............
Così magari se mi convinco e smetto di pensarci resto incinta per davvero...nooooo, vabbè!

lunedì 21 marzo 2016

Girano

C'è un modo tutto maschile di entrare in una stanza.
Del tipo tutto ciò che è qui dentro è mio.
Egoisti ed egocentrici: ogni cosa ruota intorno a loro.
E a me girano le balle. Terribilmente.