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venerdì 5 agosto 2016

Conoscersi

Com'è possibile?!
Questo ho pensato quando ho scoperto di essere incinta l'anno scorso: dopo gli esami, i controlli, le cure, le inseminazioni tentate per riuscire ad avere la bambolotta, una gravidanza naturale mi sembrava impossibile!
Poi la camera vuota, il raschiamento, la delusione prima e la disperazione dopo.
Avrei dovuto partorire a Gennaio di quest'anno e fino ad allora ho vissuto quasi in trance, sempre in bilico sull'orlo della depressione; perché, se il primo figlio lo fai per te stessa, il secondo lo desideri anche per il primo... abbiamo la nostra età, si spera di campare cent'anni, ma la paura di lasciare sola presto la bambolotta è forte, quasi quanto quella che possa un giorno doversi occupare da sola di due genitori non autosufficienti.
Non so se sia un pensiero solo mio o se semplicemente si eviti di parlare di certi argomenti, però è la realtà dei fatti: è una schiacciante possibilità.
In conclusione avevo mille più una ragione per desiderare con tutta me stessa una seconda gravidanza.
Il Fatalista non si sarebbe convinto una seconda volta a seguire il percorso della PMA...dopo l'aborto io forse sì...ma non ho neanche provato a prendere l'argomento: ci vuole impegno mentale e fisico, con una bambina ancora piccola...l'avremmo dovuta sacrificare insieme a noi...no, troppo complicato!
Dicevo: fino a Gennaio non sono stata in grado di pensarci lucidamente.
Poi mi sono fatta due conti, qualche ragionamento ed un piano.
Sono diversi anni che controllo il mio ciclo con il metodo sintotermico: ormai sono così esperta da non aver neanche più bisogno di prendere la temperatura basale per individuare l'ovulazione. Sono anche piuttosto regolare, il che aiuta. Ogni mese segno e segnalo qualsiasi cosa che possa essere utile: dai rapporti intimi ai sintomi.
Quando sono rimasta incinta avevamo avuto un solo incontro in prossimità dell'ovulazione: niente altro dall'inizio del ciclo; ho pensato che fosse quella la chiave, la soluzione: il liquido spermatico di mio marito contiene pochissimi spermatozoi (nonché piuttosto indecisi sulla direzione da prendere ed acciaccati...) e la regola per cui si dovrebbe essere in astinenza al massimo dai tre ai cinque giorni nel nostro caso forse è una ca@@ata: gli spermini saranno pure giovani e freschi, ma se non c'è il numero muoiono tutti di sicuro prima di arrivare a destinazione!
Seconda osservazione: avevo segnato che in quella occasione ero rimasta a letto dopo il rapporto per diverso tempo, causa mal di schiena.
Quindi non ero scappata immediatamente in bagno come al mio solito...
Visto che non si può mettere al corrente un uomo di tali ragionamenti, perché per quanto desiderino un figlio, se si sentono oggetti da riproduzione vanno inconsciamente e praticamente in sciopero involontario, ho cercato di pilotare il giorno e il modo.
A febbraio non mi è riuscito.
A marzo sì: astinenza fino al giorno stabilito e ferma a letto fino al tempo di coagulazione dello sperma (che mi pare dovrebbe essere mezz'ora, ma io per sicurezza non mi sono mossa per un'ora) per evitare di perderne gran parte subito dopo il rapporto.
Dopo quindici giorni il test: incinta.
Com'è possibile?! Ha detto il Fatalista.
Sarà stato il caso, sarà stato il destino, ad ogni modo io ho dato una mano...e l'ho spiegato al marito.
Ha fatto una gran fatica seguire il ragionamento, mi ha guardata come se fossi un po' matta (e forse lo sono) ed è rimasto incredulo; resterà così finché non stringerà fra le braccia la nostra secondogenita.
Forse certe cose non si dicono e meno che mai si dovrebbero scrivere nero su bianco, ma voglio che chi passi da qui (incluso le mie figlie) sappia che conoscere se stessi, il proprio corpo, è una grande opportunità. Nessun ginecologo, professore o luminare può arrivare a capire di ciascun paziente ogni aspetto come possiamo fare noi stessi; inoltre, riuscire ad avere spirito critico aiuta ad evitare i ciarlatani, a spendere soldi facili in imprese inutili o impossibili. Non ci sono regole universali valide per chiunque: siamo individui unici e come tali dobbiamo pretendere di essere trattati.
Infine: mai arrendersi.

8 commenti:

  1. L'importante è il risultato Fortunata. E quello c'è!
    Bacione a te e alla bambolotta!

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  2. Sei una donna dalla determinazione e forza d'animo incredibili, ti ammiro molto per questo. E sono felice che ti abbiano portato a questa nuova gravidanza e a conquistare nella vita quello cui più tieni.
    Ti abbraccio
    Francesca

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    1. Ad essere sincera non so se sia determinazione o fissazione maniacale, forza d'animo o forza della disperazione...in molti propenderebbero per la seconda opzione :))
      L'importante è non dovermi guardare indietro un giorno e pensare di non aver fatto o tentato abbastanza per realizzare il mio sogno.
      Un grande abbraccio a voi!

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  3. Ciao Fortunata, ti seguo da tanto, ma non ho mai commentato.
    E' circa un anno che, insieme a mio marito, cerco un figlio. Ci siamo conosciuti che io avevo 29 anni e lui 36, ora sono io ad averne quasi 36. A gennaio sono rimasta incinta ma a marzo abbiamo scoperto - al colloquio per la villocentesi - che la gravidanza si era interrotta spontaneamente intorno alla fine del secondo mese. Era la prima volta, per tutto. Non credo di avere bisogno di spiegarti come mi sono sentita, e come mi sento ancora. Da dopo il raschiamento ci stiamo riprovando, ma senza fortuna. Sono rientrata a lavoro e con il rientro è arrivato anche il ciclo, che come il tuo è regolarissimo. Avevo riposto un sacco di speranze nelle vacanze, speravo che il relax e l'avere più tempo per stare insieme ci avrebbe aiutati. Anch'io mi ascolto molto, ormai. Ma a volte mi sembra di esagerare. Ho paura che non riuscirò mai a realizzare questo sogno. Fino a che non ho iniziato a desiderare di diventare mamma, i bambini non mi interessavano, quasi non mi piacevano (passami l'espressione). Ovviamente ora mi colpevolizzo per avere aspettato e sono sconfortata.. Non mi sento capita da nessuno e non riesco a condividere questi sentimenti con chi mi è vicino perchè passo per pessimista, e "fissata" e perchè - tra l'altro - c'è sempre chi sta "peggio". Però continuo a vedere pance e seconde gravidanze, mentre io sono sempre ferma al punto di partenza. Non sono in molti a sapere dell'aborto spontaneo perchè non abbiamo voluto che si sapesse, solo amici intimi e familiari. Proverò a seguire i tuoi consigli e soprattutto a prendere esempio dalla tua determinazione. Non sono una persona "molle", anzi, chi mi conosce dice che ho un carattere molto forte. Ma difronte a questo momento mi sono sentita sconfitta, non credevo avrei sofferto così tanto per questo "tipo" di perdita. E soprattutto non credevo che avrei sofferto così tanto per la mancanza di un figlio.
    Sono felice per la tua gravidanza, ti auguro davvero il meglio e ti ammiro per la caparbietà con cui stai inseguendo i tuoi sogni. Scusa lo sfogo, ma a volte è più facile parlare francamente con chi non ti conosce che con chi ti è vicino.

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    1. Benvenuta, Cate!
      Ti confesso che anche ora che sono incinta non riesco a non vedere l'inondazione di pance che c'è in giro...ammiro ed invidio la naturalezza con cui le portano a spasso mentre io non faccio che proteggere la mia con le mani, terrorizzata che qualcuno mi urti inavvertitamente. Aspettare un bambino dovrebbe essere naturale, facile e spensierato.
      Ma non è così per tutti.
      Anzi lo è per pochi: la vita è complicata in un modo o nell'altro...proviamo a difenderci, una leccata alle ferite e si ricomincia un po' più malconci di prima.
      Mi dispiace tanto per la vostra perdita: è ingiusto e troppo doloroso dopo la grande aspettativa; ma sono certa che riuscirai presto nel tuo intento: sei già rimasta incinta, un anno è un tempo accettabile alla ricerca di un bimbo e la tua età è perfetta! So che quando desideri un figlio ogni giorno di attesa è troppo, ma devi aggrapparti a pensieri consolatori.
      Personalmente non credo molto alla componente psicologica, spesso è solo un modo per "dare la colpa" a noi donne.
      Rilassate o stressate, se il figlio deve arrivare,arriva.
      Se conosci più o meno il giorno dell' ovulazione provate a concentrarvi un paio di giorni prima...spesso nel cercare di beccare il giorno giusto si perde sistematicamente il treno...
      Sono contenta che tu abbia deciso di commentare: se vuoi scrivermi in privato puoi usare il modulo di contatto blogger, in questo modo possiamo comunicare direttamente tramite mail e non sarai costretta a pubblicare quello che vuoi dirmi. Per uno sfogo, un consiglio, due chiacchiere...quando vuoi e se lo desideri.
      Ti abbraccio, in bocca alla cicogna! :)

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  4. Che grinta! Hai ragione al mille per mille. Nessuno può conoscere il proprio corpo meglio di noi stessi. Grande Fortunata. Le tue figlie avranno in eredità questo grande tuo patrimonio di determinazione. Ti ammiro.
    Ketty

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    1. Ciao, Ketty!
      Credo che ogni donna abbia artigli da tigre da sfoderare al momento opportuno :)
      Grazie, un abbraccio

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