Tickers mammole.it
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mercoledì 6 agosto 2014

Luna

Ho già parlato di Piolìn in un post di qualche mese fa.
Indirettamente ho parlato di lei anche in post precedenti, in cui ho esternato le mie riflessioni su alcuni argomenti come l'amore, o il tradimento.
Dalla sua brutta esperienza di coppia, la mia splendida collega/amica ha portato via con sé un gatto: è una femmina e si chiama Luna...praticamente una bambina, dolcissima e monella, affettuosa e dispettosa...un amore di gattina!
Visto che la bambolotta ha avvicinato diversi cani al mare (con il padre: io mantengo sempre le distanze in queste occasioni) senza alcun timore e con una gioia inenarrabile, ho chiesto a Piolìn se oggi pomeriggio potesse portare Luna a conoscere la bambina, perché è affascinata da tutti gli animali e vorrei che non ne avesse mai paura (come a volte capita a me...).
Inutile dire che nello stesso istante in cui la mia proposta è stata accettata mi sono pentita.
Sono stata assalita dalla sindrome della mamma incosciente, quella che si impossessa di me ogni volta che l'apprensione prende il sopravvento (spesso)!
Un gatto non è un cane! Oh noooo! Oltre a mordere, potrebbe graffiare la piccola!...E se è allergica come me?...E se le viene un attacco d'asma come a mia sorella?! Oddio! Oddio cosa ho fatto! Ora chiamo Piolìn e le dico di non venire...anche se Luna è super controllata  e vaccinata...anche se deluderò la mia amica...
Dopo lo smarrimento iniziale, ho cercato di essere razionale; il gatto non è un cane, appunto: non si fa certo acchiappare e torturare da una monella di un anno che neanche cammina!
Questo epico incontro, ormai avvenuto, lo posso catalogare nel giusto mezzo: non è stato terribile come inizialmente avevo previsto, ma neanche tanto semplice come avevo razionalizzato!
Luna è davvero buona, si è subito messa a suo agio ignara del pericolo bambolotta in agguato. Mia figlia era attirata dalla sua lunga coda e tentava disperatamente di svincolarsi dalla morsa della mamma per afferrarla. Ad un certo punto c'è stato un momento di grande equilibrio in cui le due andavano a zonzo per il salone una affianco all'altra, gattonando con la medesima andatura...un vero spasso!
Sia Piolìn che io abbiamo sudato molto per star dietro alle nostre rispettive cucciolotte, però ne è valsa la pena!
Sono contenta che la bambolotta abbia sentito il suo primo miagolìo dal vivo e che da quel momento abbia smesso di abbaiare a Luna (come fa quando vede un cane...).
Sono sollevata che il Fatalista sia rientrato dal lavoro, senza sapere dell'incontro che avevo organizzato, e non abbia avuto nulla da ridire sulla cosa.
Ma soprattutto mi meraviglio di me, donna geneticamente pavida, eppure mamma "coraggiosa".

Bambolotta tende un agguato a Luna (spalmata sul tappeto...)



2 commenti:

  1. Capisco le tue paure e il non sapere come possa reagire un animale con una bimba piccola. Però è importante che i bambini imparino da subito a non aver paura degli animali e sopratutto a rispettarli. Quando la mia è nata avevo due gatte, e ovviamente anch'io pensavo che per gelosia, visto che erano con me già da sette anni, avrebbero potuto graffiare la bambina. Quanto mi sbagliavo! Si mettevano a dormire vicino alla culla, quasi come fossero la loro mamma! La sorvegliavano e stavano attente che non combinasse guai. Di gatta purtroppo me ne è rimasta solo una, ormai ha 14 anni, e mia figlia quando torna a casa prima saluta la gatta, poi va a fare le sue cose! Non è degli animali che dobbiamo aver paura, ma delle persone... Un abbraccio.

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    Risposte
    1. Hai proprio ragione!
      Sai che mi è arrivato il vostro libro?! Il corriere ha beccato il Fatalista che rientrava dal nido con la bambolotta.
      Quando sono tornata a casa, poco fa, mi ha detto: "mi potevi anche avvertire che aspettavi un libro..."
      E chi se l'aspettava?! Doveva arrivare la settimana prossima! Che c..o!
      Ti farò sapere presto,
      un abbraccio anche a te

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