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venerdì 14 febbraio 2014

L'Amore fa miracoli!

Una coppia sterile ha due possibilità: può iniziare un percorso di PMA (Procreazione Medicalmente Assistita) o pensare all'adozione. La verità è che in genere si pensa alla seconda quando non si hanno risultati con la prima. Entrambe le strade sono lunghe e tortuose...e non è comunque detto che alla fine dei giochi si riesca a realizzare il proprio sogno.
Con un marito Fatalista e per giunta contrario all'adozione, per me la notizia della sterilità è stata una condanna definitiva, senza possibilità di appello.
Cercavo di ricacciare quel pensiero in un angolo remoto del cervello senza riuscirci; ogni volta che quel pensiero risaliva a galla mi si rigava il volto di lacrime, non riuscivo a controllarmi.
Ho dovuto prendere tre giorni di malattia dal lavoro per riprendere un minimo controllo sulle emozioni che mi dominavano.
Volevo rendere mio marito padre, perché sapevo quanto amasse i bambini; lo vedevo con i figli degli amici; tutti i piccoletti lo adorano!
Volevo lasciare qualcosa di tangibile su questa terra, altrimenti che senso avrebbe avuto la mia vita? i sacrifici fatti? l'amore che avevo nel cuore?
Chi ci è passato sa quale vortice ti rapisce, ti stritola e ti sputa inerme.

Ma l'Amore fa miracoli e un giorno il Fatalista mi ha detto "lo faccio per te".
E' stato il più bel TI AMO della mia vita.

4 commenti:

  1. ... E menomale che lo ha fatto!
    Riesco perfettamente a capire il senso di vuoto che si prova a sapere di non poter concepire, e sono ancor più felice che ne abbiate avuto la possibilità, non vi conosco, ma condivido la vostra gioia!

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  2. Mi dispiace per tutti quelli che hanno provato o stanno provando quell'amara sensazione. Bisogna ritrovare un senso per la propria vita, che sia nella ricerca spasmodica di riuscire ad avere un figlio, o nella rassegnazione e la realizzazione di altre grandi cose. Ti abbraccio forte

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  3. Ma secondo te si riesce a rassegnarsi per davvero? Senza che rimanga il magone a vita? E tutte quelle grandi cose che si fanno, in alternativa, non sono un semplice ripiego, un modo per riempire un vuoto che non può essere riempito in nessun modo?
    Sarà che ci sto riflettendo tanto su questo tema, e mi faccio tante domande.. Ma non sono convinta ci si possa rassegnare ed essere comunque felici.

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    1. Credo dipenda molto dalle persone, dal tipo di carattere e da quanto si è malleabili e flessibili.
      Io sono più il tipo "mi spezzo ma non mi piego"...ma forse solo perché alla fine posso dirmi fortunata; con questo penso a chi supera grandi tragedie nella vita e con grande dignità continua il suo percorso nonostante tutto. Ad esempio la perdita di un figlio che hai avuto modo di vivere.
      Ci sono dolori davvero inimmaginabili eppure tutto si supera...non si dimentica, certo, ma si va avanti.
      Comunque smettila immediatamente di pensare a certe cose!
      Positività, grinta e testardaggine, mi raccomando...

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