Tickers mammole.it
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sabato 30 agosto 2014

Incubo

In estate tutti partono, ma molti tornano. Mi riferisco a quelle persone che sono andate a vivere in un'altra città per i motivi più disparati: amore, voglia di cambiamento, lavoro...soprattutto lavoro!
Così questa settimana abbiamo rivisto alcuni amici che vivono al nord da tempo.
Una coppia sposata da un paio di anni ed un nostro testimone di nozze, single.
Gli sposi lavorano entrambi, hanno appena comprato casa al nord, ma vivono con la speranza e la volontà di tornare "a casa" appena sarà possibile.
Il testimone che diceva di poter vivere ovunque, ma mai a Milano!, da Milano non tornerebbe a casa per tutto l'oro del mondo, neanche ora che è disoccupato.
Ieri, a cena fuori, guardavo la bambolotta dormire nel passeggino, ascoltavo il Fatalista ed il testimone chiacchierare, riflettevo sulla stranezza della vita, su come le nostre vite siano cambiate in pochi anni.
Rielaboravo il concetto di "casa", cercavo di capire se fosse un luogo dentro o fuori di noi e se avesse davvero lo stesso significato per tutti.
Mamma mia che pensieri profondi stasera! Come sono silenziosa e riflessiva...a tratti filosofica. Mi faccio paura: starò diventando vecchia?! Ahahaha! Nooooo, sono indisposta: ecco cos'è!!!
A proposito, prima ho avuto una strana sensazione...forse sarà bene controllare se l'assorbente abbia retto...non vorrei fare figuracce proprio stasera che mi sento così  "illuminata". 
Ma nooo! Che sciocca che sono: è una vita che ho paura di sporcarmi in pubblico e non è mai capitato; è la mia ansia, devo imparare a rilassarmi!
Ho sporcato la sedia.
Ho chiesto al Fatalista di recuperare il keeway per coprire il sedere (ed evitare di sporcare il sedile dell'auto). Il marito mi ha vista scossa ed ha fatto la domanda diretta, mettendo a conoscenza dell'incidente anche il testimone.
Infine la proprietaria del locale mi ha vista armeggiare sulla sedia di plastica con le salviette e si è precipitata a chiedermi che fosse successo. Meno male che è un'amica!
Così si è materializzato l'incubo di una vita.
Me l'aspettavo peggio. Oggi non esco di casa.

5 commenti:

  1. Bella stellina mia, che intreccia pensieri seriosi a incidenti capitati ad ognuno di noi..
    Il tuo modo di scrivere e proporci le cose è veramente unico..
    Ti adoro!++++

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    1. Apprezzo il tentativo di consolarmi: grazie!
      Non so se davvero sia capitato anche a te, so solo che ieri sono rimasta chiusa in casa tutto il giorno.
      Che vergogna, mamma mia!

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  2. Non vergognarti, Fortunata, amica mia, sono cose che capitano. A me è accaduto diverse volte, anche al ristorante, ma restare a casa no! Non per altro, per puro spirito femminista (e qui non si arrabbino le femministe vere): nulla ci dovrebbe far fermare, soprattutto quello che riguarda il nostro essere femmine.
    Ti abbraccio
    Un pensiero sul concetto di "casa": dopo tanti anni, sonno arrivata alla convinzione che la casa me la porto con me, è lì dove sono io e dove ci sono i miei cuccioli, da quando sono nati.



    Un pensiero su

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    1. Effe, mi fai sempre riflettere laddove il mio cervello "si chiude" e si rifiuta di vedere oltre.
      Hai ragione, non dovevo vergognarmi così tanto da chiudermi in casa per la paura che potesse accadermi ancora. Ormai è fatta: è successo e a quanto pare non sono la sola ad esserci passata. Questa cosa la devo elaborare meglio anche per mia figlia: se un giorno capitasse a lei non vorrei mai che si sentisse così tanto a disagio!
      Ovunque sia la tua casa: bentornata...si sta meglio quando sei connessa!

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