Tickers mammole.it
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giovedì 4 settembre 2014

Metodi

Stamattina sono uscita di casa carica come un mulo da soma, con la bambolotta che tentava di strapparmi di bocca le chiavi della macchina (è poco igienico, ma non avendo mani libere a disposizione...): sono riuscita a prendere l'ascensore, ma nell'agitazione del momento ho premuto il tasto sbagliato e sono finita in garage. Poiché la minuscola terribile non si decideva a star ferma, volendo spingere lei i bottoni, le porte si sono richiuse prima che potessi tentare di prendere le scale e così sono finita al primo piano, bestemmiando mentalmente il ritardo che si andava accumulando e la mano lesta dell'anguilla che portavo in braccio.
In qualche modo ho raggiunto l'asilo dove la bambolotta ha prontamente puntato un bimbo grande il doppio di lei che stava tranquillamente mangiando la sua colazione. L'ha raggiunto e gli ha portato via il panino (grande quanto tutta la sua testa dura) mentre il povero malcapitato dichiarava implorante: "E' mio, me lo ha dato la mia mamma!"
Sia la maestra che io l'abbiamo rimproverata, abbiamo ridato al legittimo proprietario il maltolto e ci siamo distratte a parlare.
Un secondo dopo ho visto mia figlia seduta a terra col panino in mano ed il povero piccolo che la guardava inerme, disorientato dalla tenacia della piccoletta.
Nuovi rimproveri, molto più seri  stavolta.
Tardi per tardi ho deciso di tenerla d'occhio ancora un po': quest'atteggiamento da bulletta mi dà noia e mi preoccupa...
Mi sono messa in disparte, lei ha pensato che fossi andata via.
Decisa e rapida come un fulmine, ha gattonato fino alla sua vittima; gli si è piazzata a pochi centimetri dal viso, invadendo il suo spazio vitale, ed ha iniziato ad urlargli minacciosa qualcosa di incomprensibile (ma intuibile), gesticolando vivacemente.
Il bambino, ha ceduto le armi ed il panino per la terza volta, praticamente sotto intimidazione.
Stavolta la bambolotta ha ricevuto un paio di schiaffetti sulle mani, perché no è no; non ni o sì.
Non ha pianto, ha girato la faccia ed è andata a giocare, ignorandomi.
La maestra mi ha domandato incerta:
"Anche con te fa così?!"
"Sì...è la prassi: si offende e smette di guardarmi. Fa finta di non vedermi, finché non le passa"
"Sìììììììì! Ieri ho dovuto chiamare l'altra maestra per darle da mangiare, perché si rifiutava di prendere il cucchiaino dalle mie mani, girava il viso dall'altra parte...e infatti con S. ha mangiato di gusto! Non posso rimproverarla: si offende subito... e comunque non mi ascolta!"
"Lasciala piangere, se intuisce che sei debole non ti ascolterà mai!"
"Ma lei non piange! Mi urla dietro, si arrabbia proprio!"
Raccolto lo sfogo della maestra, dopo averle dato qualche consiglio su come prendere per il giusto verso il caratterino della bambolotta e arginare la sua personalità strabordante, ho percorso il tragitto verso l'azienda riflettendo sui miei metodi educativi.
Non mi sembra di fare grandi progressi, lei è veloce nel mettere a segno nuove tattiche per averla sempre vinta...più veloce di me ad adattarmi alla sua "crescita".
Anche la storia degli schiaffetti sulle mani: con tutte le puntate di SOS TATA che ho visto, com'è che non sono riuscita a trovare una soluzione migliore per impormi?!
E' da stamattina che viaggio con il punto interrogativo piazzato sulla fronte.


6 commenti:

  1. Se trovi una risposta dimmela eh?!? La mia piccola (16 mesi) e' la tenacia fatta persona, sia nelle cose buone sia in quelle che non dovrebbe proprio fare. Si offende e mi brontola dietro manco fosse una suocera. Ripeto ha 16 mesi....sono,estremamente preoccupata!

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    1. La bambolotta ieri pomeriggio ha fatto piangere la cuginetta di quasi quattro anni...(neanche quattordici mesi di bambina). Spero sia una fase che passi presto!

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  2. Ogni bimbo è diverso dall'altro e purtroppo non c'è una regola univoca. La Ma direbbe "pochi no, molto decisi" e poi "conta fino a 10, se pensi che di dargliela vinta non ingaggiare nemmeno la battaglia" aggiungerebbe anche "grida di meno che non serve a niente" e "trova un modo per distoglierlo, distrailo, devi saperlo prendere".
    Anche io ho un sacco di problemi col Nino di tre anni e quattro mesi, ha un carattere forte e volitivo, è vivace, birbante e ti prende in giro che è una favola. E' un amore, gentile e servizievole, ma ci sono volte che gli prende male (come è normale che sia per un bimbo). Io cerco di impormi ma a volte è un vero fallimento, ottengo reazioni orribili. Quando si arrabbia tira fuori urla e si mette a dar pugni, poi si morde le mani. Oppure butta le cose all'aria, fa dispetti e diventa strafottente. Insomma, deve ancora imparare a gestire la rabbia dei "NO" che riceve e delle contrarietà più forti ma io devo trovare un modo per restare calma, per gestire i conflitti in modo più fruttuoso, attingendo a tutte le risorse interiori che ho, anche se ci sono volte che è difficile, magari per la stanchezza o per la tensione e lo stress.
    Comunque, quello che ho notato, è che i nostri figli sono lo specchio di ciò che vivono e quindi ripropongono, magari estremizzandole, le reazioni che vedono e le dinamiche che vivono. Allora, quando sono troppo brusca, mi arrabbio subito, magari alzo la voce e faccio minacce di punizioni, si innesca una tensione che si traduce in una risposta aggressiva anche da parte sua oppure di sfottimento, che se non sei saldo, ti fa innervosire ancora dì più.
    Insomma, scusa se mi sono dilungata, alla fine ogni relazione madre-figlio ha le sue peculiarità, ciò che funziona con un uno non vale per l'altro, fermo restando i principi base che intendiamo perseguire nel nostro metodo educativo. A volte è su questi che ci dobbiamo interrogare.
    E poi, la cosa più importante ma a volte più difficile, è essere calmi e decisi, fermi e pazienti. I piccoli respirano la tensione, i tentennamenti, il nervosismo, insomma sono il nostro tragico specchio, fanno e dicono quello che vedono da noi.
    Un bacio da una mamma che coi punti interrogativi e i fallimenti si è fatta un vestito

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    1. La Ma mi rimprovererebbe i troppi no: anche io ho pensato che dovrei dirne meno ed essere più decisa. Gridare non si grida né fra noi adulti né con la piccola: anche per i rimproveri cerco sempre di controllare il tono e la rabbia che talvolta mi prende.
      Cerco di sfruttare la tattica della distrazione, ma prima mi riusciva meglio: ora distogliere la bambolotta dalle sue "fissazioni" (leggi pure capricci) è più difficile!
      Con la maestra abbiamo pensato che l'estate ha prodotto più danni che benefici, perché molti piccoli erano in vacanza e quindi hanno unificato i pochi rimasti in una sola classe, grandi e piccini insieme.
      La bambolotta deve aver pensato bene di imparare dagli atteggiamenti dei più grandi, incluso l'uso improprio della saliva (se la fa scendere sul mento e la risucchia...che schifo!!!)
      Dal primo Settembre le classi sono state ricostituite ed io spero...prego...che anche mia figlia si "ristabilisca"!!!
      Comunque è proprio vero che i bambini sono lo specchio di quello che vivono: nella bambolotta rivedo atteggiamenti sia miei che di mio marito, ma anche dei nonni!
      Farò più attenzione a come mi mostro nei suoi riguardi. Dovremmo sempre ricordare che ci osservano e ci imitano. Brrrrrrrr: brividi di responsabilità!!!

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    2. Allora sei brava! Sei sulla buona strada... io devo camminare ancora tanto, sempre...
      Baci

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    3. Brava?! Ne ho una sola e già comanda come se fosse la Regina Elisabetta! Ieri che era con le cuginette ho realizzato che con due non ce la farei e con tre farei le valigie...

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