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giovedì 6 marzo 2014

Inviti

Quando ci si deve incontrare con qualcuno c'è sempre di mezzo il cibo: Ci vediamo a cena? Usciamo a fare una pizza? Aperitivo? Prendiamo un caffè e facciamo quattro chiacchiere?
Se sei celiaca e abiti dove abito io, ogni invito si trasforma istantaneamente in un incubo.
Nei locali a mala pena sanno che vuol dire, se sono molto civilizzati ti rispondono: "Sì, non si preoccupi, non c'è lattosio"!
Il solo ristorante/pizzeria AIC più vicino alla zona (se non ti vuoi spostare fin nel capoluogo) dista una trentina di chilometri, ma non è che possa pretendere che si vada sempre e solo lì!
Così, o invito a casa o mangio prima e faccio compagnia agli altri con una coca in lattina.
Però ci sono occasioni più difficili da gestire: matrimoni, battesimi e, più in generale, feste che non prevedano il buffet (dove è più facile mimetizzarmi).
Se proprio non posso declinare l'invito:
- ai matrimoni rischio, spilucco per non fare brutta figura e sto male per tutta la settimana successiva;
- per le altre occasioni, meno formali, ormai mi porto il cibo pronto da casa.
E' orribile! Tutti fanno domande, i ristoratori instistono (qualcuno si offende), insomma mi sento un microbo studiato al microscopio...
Ma la cosa non si esaurisce nell'arco dell'occasione mangereccia. I problemi iniziano dall'invito: Senti, ho parlato con il ristoratore, dice che sono attrezzati. No? Allora dimmi tu, vuoi che cambiamo locale? No? Mi sento in colpa...dimmi un posto dove puoi mangiare!ecc, ecc, ecc.
In genere questa è la tipica prima telefonata di una lunga serie.

Sabato sera abbiamo un compleanno: cena in pizzeria. Dall'ultima telefonata pare che il pizzaiolo si sia offerto di prepararmi la pizza senza glutine...insieme alle altre pizze e con lo stesso forno, sigh!
Sono tutti così carini a preoccuparsi...e io sono terribilmente depressa, arrivasse presto domenica...

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