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mercoledì 16 aprile 2014

Declassata

Da quando lavoro per l'azienda in cui sono attualmente assunta ho abitato l'organigramma in ogni dove. Son partita dal basso, l'ho scalato verso l'alto e trasversalmente: a parte le mansioni tipicamente amministrative, posso dire di aver provato ogni ruolo, ogni ramo e mansione.
Ho faticato, sudato e sofferto sino ad arrivare a ruoli dirigenziali. Non che fosse il mio obiettivo, ma è arrivato il riconoscimento e ne sono stata orgogliosa.
Poi mi sono sposata, i vertici si sono allarmati e mi hanno retrocessa di un paio di gradini. Ho fatto giusto in tempo a tornare dal viaggio di nozze che il mio ufficio era stato assegnato ad un altro...un ragazzo senza titoli né esperienza nel settore. Infatti nel giro di pochi mesi hanno chiuso definitivamente quel ramo.
Si saranno pentiti ma non mi potevano rispostare, perché nel frattempo avevo trovato un filone d'oro di cui nessuno si era accorto prima e gli ho fatto fare altri soldi, tanti; anche retrocessa avevo fatto del mio ruolo marginale un nuovo punto di forza per l'azienda.
Sono fatta così: sono una macchina per far fare i soldi agli altri. Io sgobbo... e gli altri fanno i soldi!
Poi ho deciso di fare un figlio. Ho avuto una maternità a rischio (sul serio, non sulla carta) e mi sono assentata prima del previsto. Allo scadere della maternità obbligatoria non sono potuta rientrare per i problemi di salute della bambolotta. Praticamente li ho mollati per un anno e mezzo per causa di forza maggiore; ma, quale sia stato il motivo, per loro non fa differenza.
Oggi ho ripreso il lavoro. Prevedevo una retrocessione. Questo tipo di cose servono anche da deterrente per eventuali ulteriori desideri molesti di maternità.
In realtà, più che retrocedermi mi hanno declassata del tutto.
Si riparte dal primo gradino...il primo dal basso ovviamente ;-)

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