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sabato 26 aprile 2014

Vite parallele

Pensavo che mi passasse; credevo che fosse una questione di ambientamento, che dovessi riabituarmi alla vita lavorativa; invece no, pare che sia una cosa comune.
Parlo della sensazione di vivere due vite parallele: quella lavorativa e quella familiare.
La prima volta mi sono sentita fulminata.
Ero in azienda e stavo percorrendo il corridoio per andare al bagno. Un percorso che ho fatto centinaia di volte in più rispetto a quello che mi porta nel bagno di casa mia, dove abito da soli tre anni e mezzo. Ero sovrappensiero, intenta a risolvere mentalmente una urgenza lavorativa.
Improvvisamente mi sono sentita come quando ero ancora ragazza: niente marito, niente figlia, solo due genitori a casa che ti aspettano.
Da allora quando sono al lavoro faccio fatica a ricordare che ho famiglia. E quando torno a casa dimentico completamente il lavoro...che forse è ancora più strano per me! Due mondi paralleli che non si incontrano mai nella mia mente, eppure li vivo entrambi quotidianamente.
Dopo la confusione iniziale ho cominciato a vederne i lati positivi.
Riesco a staccare dalle problematiche delle due situazioni ed a prenderne distanza.
Il lavoro non è la cosa più importante della mia vita. A casa mi aspetta una bambolotta adorabile e meravigliosa e non una bambina che non sta bene e non riesco ad aiutare.
Con la famiglia prendo fiato dal lavoro; con il lavoro prendo fiato dalla famiglia.
Prima la chiamavo schizofrenia, ora salvezza.

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